17 Aprile 2025

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    FMI, Georgieva: “Marcate revisioni al ribasso stime crescita da tensioni commerciali”

    (Teleborsa) – “Sei mesi fa, proprio in questo luogo, ho parlato di bassa crescita e alto debito. Ma ho parlato anche di resilienza: paesi che sopravvivono a grandi shock grazie a fondamentali solidi e politiche flessibili. Questa resilienza è messa nuovamente alla prova dal riavvio del sistema commerciale globale” E’ quanto affermato dal Kristalina Georgieva, direttrice del FMI, nella conferenza stampa che anticipa le assemblee primaverili, in agenda la prossima settimana a Washington, e le previsioni economiche aggiornate del Fondo Monetario.Nel nuovo World Economic Outlook, il Fondo Monetario sta tentando di “quantificare i costi” legati alla guerra tariffaria. Si attendono – ha avvertito – “marcate revisioni al ribasso” delle stime di crescita ed “aumenti delle previsioni di inflazione per alcuni paesi”, di riflesso alle ricadute dei dazi commerciali annunciati dagli USA e delle rappresaglie adottate su scala globale, ma “non (si prevede) una recessione”.Parlando delle tensioni commerciali, la direttrice del FMI le ha paragonate ad una “pentola che ha bollito a lungo e ora sta traboccando”. “In larga misura, ciò che vediamo è il risultato di un’erosione della fiducia: fiducia nel sistema internazionale e fiducia tra i paesi”, ha spiegato Georgieva, citando quali effetti il crollo dei salari, l’aumento delle diseguaglianze, l’affermazione del protezionismo.Georgieva, ha “messo in guardia” dall’aumento della volatilità dei mercati finanziari e dall’incertezza sulle politiche commerciali, che hanno “aumentato le tensioni sui mercati finanziari”. In particolare, nelle ultime settimane, “abbiamo visto movimenti inusuali in alcuni mercati chiave dei titoli di Stato e valutari”. “Nonostante l’elevata incertezza, il dollaro si è deprezzato e le curve sui Treasuries hanno disegnato un ‘sorriso’, cioè i tassi sono prima saliti, poi ridiscesi, poi risaliti; questo non è il tipo di sorriso che uno vuole vedere”, ha ammesso la direttrice del Fondo Monetario, parlando di “movimenti vanno presi come un campanello d’allarme”. Parlando dei flussi di capitali, Georgieva ha ricordato che il mercato statunitense ha raggiunto il 72% del PIL, una dimensione enorme che distrae i flussi di capitali dal fluire verso altri impieghi. Parlando della situazione degli Stati Uniti, Georgieva ricorda che la sfida chiave è “mettere il debito federale su un percorso discendente” e per farlo ” serviranno tagli rilevanti al deficit” ed una “riforma della spesa”. “Ridurre il debito federale – ha aggiunto – “rafforzerebbe la resilienza e al tempo stesso ridurrebbe i deficit di partite correnti”. LEGGI TUTTO

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    Prysmian vuole avere oltre 50% dei dipendenti come azionisti entro 2028

    (Teleborsa) – Prysmian, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore dei sistemi in cavo per energia e telecomunicazioni, è impegnata a raggiungere il 55% dei ricavi derivanti da soluzioni sostenibili entro il 2028, rispetto al 43% nel 2024. Lo si legge nel documento “Highlights di Sostenibilità 2024″ pubblicato oggi dalla società.Nel 2024 ha ridotto del 37% le emissioni di gas serra di Scope 1 e 2 (market-based) e del 54% quelle di Scope 3. Tra le azioni introdotte da Prysmian rientrano iniziative di miglioramento dell’efficienza energetica nelle fabbriche e nei processi produttivi, permettendo una riduzione dei consumi energetici del 3% rispetto al 2023. Prysmian ha installato impianti fotovoltaici in 8 stabilimenti, con l’obiettivo di supportare l’autosufficienza delle sue operations.”Grazie a questi risultati e all’impegno per l’innovazione, Prysmian anticipa di quindici anni, al 2035, il proprio obiettivo Net Zero, accelerando il percorso di decarbonizzazione lungo l’intera catena del valore”, viene sottolineato.Prysmian ha fissato un obiettivo Net Gain per la biodiversità, che cercherà di raggiungere entro il 2035. Ciò sarà possibile grazie all’analisi degli ecosistemi e della biodiversità nelle aree impattate dalle attività di installazione, compreso lo studio di rischi e opportunità per gli habitat.Tra gli altri risultati raggiunti, nel 2024 Prysmian ha rafforzato i propri processi di approvvigionamento per bobine in legno e imballaggi, favorendo l’utilizzo di materiali riciclati con basso impatto ambientale, nonché monitorando il loro ciclo di vita. Ciò ha permesso di riutilizzare il 53% delle bobine dei cavi, di cui il 75% in legno.Inoltre, Prysmian si pone l’obiettivo di avere oltre il 50% dei propri dipendenti come azionisti entro il 2028, “un elemento centrale della cultura di ownership condivisa per il successo dell’azienda”. LEGGI TUTTO

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    EdiliziAcrobatica, Intesa taglia target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha abbassato il target price (a 10,0 euro per azione dai precedenti 15,0 euro, upside potenziale del 68%) e confermato la raccomandazione (Buy) su EdiliziAcrobatica, società specializzata in lavori di edilizia in doppia fune di sicurezza e quotata su Euronext Growth Milan.Gli analisti scrivono che le vendite dell’esercizio 2024 testimoniano il crescente riconoscimento da parte dei clienti dei servizi offerti dall’azienda e la sua capacità di espandere il proprio business all’estero. Il core business ha continuato a registrare un andamento positivo nell’esercizio 2024, anche in assenza di supporto fiscale. Tuttavia, l’EBITDA ha risentito dell’aumento dei costi del personale – il principale fattore di costo nella produzione – a supporto della crescita futura e dell’acquisizione di nuovi business. Le prospettive per l’esercizio 2025 fornite dall’azienda sono positive.Intesa Sanpaolo ha rivisto al ribasso le stime per il 2025/2027, partendo dalla base inferiore del 2024. Ha adottato inoltre una posizione più prudente sui margini, dato il piano dell’azienda di aumentare ulteriormente il personale. Tuttavia, data la crescita prevista del fatturato (espansione del business tradizionale e nuove opportunità all’estero), inclusa nelle stime, continua a considerare l’investimento in EdiliziAcrobatica interessante. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, banca centrale mantiene tassi invariati al 15,5%

    (Teleborsa) – La banca centrale dell’Ucraina ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 15,5%. Questa decisione contribuirà a preservare la sostenibilità del mercato valutario, a tenere sotto controllo le aspettative di inflazione e a ridurre gradualmente l’inflazione al target del 5% nell’orizzonte temporale della politica monetaria, si legge nello statement post-riunione. “Considerato l’elevato livello di incertezza, che è aumentato ulteriormente negli ultimi mesi, la banca nazionale ucraina risponderà in modo flessibile alle variazioni del rapporto tra rischi per la dinamica dei prezzi e aspettative di inflazione”, viene sottolienato.Nei primi mesi dell’anno, la crescita dell’inflazione si è mantenuta piuttosto vicina alla traiettoria delle precedenti previsioni macroeconomiche, raggiungendo il 14,6% annuo a marzo. Tale dinamica è stata trainata dagli effetti residui dei raccolti più bassi dello scorso anno, dagli ulteriori aumenti dei beni soggetti ad accise e dall’impatto di fattori sottostanti, in particolare l’aumento dei costi energetici e del lavoro per le imprese e la robusta domanda dei consumatori.La banca centrale ha leggermente rivisto al ribasso le sue stime sulle dinamiche della ripresa economica. Si prevede che l’economia ucraina crescerà del 3,1% nel 2025. In particolare, ciò sarà trainato da raccolti più abbondanti e da una minore carenza di energia elettrica, che, insieme agli ingenti ordini dell’industria della difesa, sosterranno la produzione industriale.Nel 2026 e nel 2027, la crescita del PIL reale accelererà al 3,7%-3,9%, principalmente grazie all’aumento degli investimenti nella ricostruzione, alla ripresa della produzione e alla robusta domanda dei consumatori.(Foto: Yehor Milohrodskyi su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Ascopiave, assemblea approva bilancio 2024 e dividendo di 0,15 euro

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Ascopiave, gruppo quotato su Euronext STAR Milan e uno dei principali operatori nazionali nel settore della distribuzione del gas naturale, ha approvato il bilancio dell’esercizio e preso atto del bilancio consolidato di gruppo al 31 dicembre 2024, da cui risultano un margine operativo lordo consolidato pari a 103,4 milioni di euro (94,5 milioni nell’esercizio 2023) e un utile netto consolidato pari a 36,5 milioni di euro (36,7 milioni nell’esercizio 2023).Inoltre, ha deliberato di destinare l’utile di esercizio 2024 pari a 28.402.936,91 euro a distribuzione di dividendi e di approvare la distribuzione di una quota parte della riserva disponibile “Fondo di riserva straordinaria” per un ammontare stimato pari a 4.062.741,49 euro e, comunque, tale da consentire la distribuzione di un dividendo complessivo pari a 0,15 euro lordi per ogni azione che risulterà in circolazione (escluse le azioni proprie in portafoglio alla record date), per un ammontare totale di 32.465.678,40 euro (di cui 28.402.936,91 euro derivante dall’utile di esercizio e 4.062.741,49 euro da una quota parte della riserva disponibile “Fondo di riserva straordinaria”).Il dividendo sarà messo in pagamento con data di stacco cedola, identificata con il numero 21, 5 maggio 2025, record date 6 maggio 2025 e data di pagamento il 7 maggio 2025. LEGGI TUTTO

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    AmEx, l’utile del primo trimestre sale più delle attese a 2,6 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – American Express, colosso statunitense dei pagamenti, ha registrato un utile netto nel primo trimestre 2025 di 2,6 miliardi di dollari, pari a 3,64 dollari per azione, rispetto all’utile netto di 2,4 miliardi di dollari, pari a 3,33 dollari per azione, dell’anno precedente. Gli analisti si aspettavano un guadagno di 3,46 dollari per azione, secondo le stime di LSEG.I ricavi totali consolidati del primo trimestre, al netto degli oneri finanziari, sono stati di 17 miliardi di dollari, in aumento del 7% su base annua o dell’8% su base rettificata per gli effetti di cambio. L’aumento è stato trainato principalmente da un maggiore margine di interesse netto, sostenuto dalla crescita dei saldi dei prestiti revolving, dall’aumento della spesa dei Titolari di Carta e dalla continua forte crescita delle commissioni sulle carte.Gli accantonamenti consolidati per perdite su crediti sono stati di 1,2 miliardi di dollari, rispetto agli 1,3 miliardi di dollari di un anno precedente. La diminuzione riflette un modesto rilascio di riserve nette durante il trimestre rispetto all’accumulo di riserve nette un anno prima, parzialmente compensato da maggiori svalutazioni nette dovute alla crescita dei prestiti totali e dei crediti verso i Titolari di Carta.”Abbiamo conseguito risultati solidi nel primo trimestre, a dimostrazione della solidità della nostra base clienti premium – ha commentato il CEO Stephen Squeri – Il fatturato rettificato per gli effetti di cambio è aumentato dell’8% su base annua, o del 9% escludendo l’impatto dell’anno bisestile, raggiungendo i 17 miliardi di dollari. La spesa totale dei Titolari di Carta ha continuato a crescere a un ritmo sostenuto, con un aumento del 6%, o del 7% escludendo l’impatto dell’anno bisestile. La nostra performance in aree chiave, tra cui la spesa dei Titolari di Carta, la fidelizzazione dei clienti, la domanda dei nostri prodotti premium e la performance del credito, ha continuato a essere solida per tutta la nostra base clienti, in linea e in molti casi migliore rispetto a quanto registrato nel 2024″.”Sulla base dei costanti trend di spesa e credito osservati fino ad oggi e delle attuali prospettive economiche, manteniamo la nostra guidance per l’intero anno di una crescita del fatturato compresa tra l’8 e il 10% e di un utile per azione (EPS) tra 15,00 e 15,50 dollari, in linea con gli intervalli di previsione forniti a gennaio, in base al contesto macroeconomico – ha aggiunto – Guardando al futuro, continueremo a gestire l’azienda a lungo termine, concentrandoci sul supporto ai nostri clienti e colleghi, esercitando una gestione disciplinata delle spese e investendo strategicamente nella nostra attività”.(Foto: CardMapr.nl su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Europa, Fitch: pressione per aumentare spesa militare aggraverà sfide fiscali

    (Teleborsa) – L’entità della spesa aggiuntiva per la difesa da parte dei paesi europei dipenderà dalla percezione della minaccia e dalla capacità fiscale dei singoli paesi, che variano in modo sostanziale. Lo afferma Fitch Ratings in un nuovo report sul tema. I paesi europei sono sotto pressione per aumentare la spesa in risposta ai cambiamenti geopolitici guidati dalla nuova amministrazione statunitense, e la NATO probabilmente aumenterà il suo obiettivo di spesa per la difesa dal 2% al 3% del PIL.Molti governi europei hanno perso fiducia nell’impegno degli Stati Uniti a difendere i propri alleati europei della NATO e stanno modificando la loro valutazione del fabbisogno di spesa per la difesa. Fitch ha cercato di prevedere le traiettorie della spesa per la difesa nel periodo 2025-2028 sulla base delle dichiarazioni pubbliche, dei precedenti impegni di spesa militare e della valutazione della percezione della minaccia e dei vincoli fiscali.La maggior parte dei paesi aumenterà probabilmente la spesa per la difesa, ma l’aumento sarà solo graduale, con un aumento medio della spesa di appena 0,5 punti percentuali del PIL tra il 2024 e il 2028. Fitch prevede che gli aumenti più significativi si verificheranno nei Paesi baltici e nei Paesi nordici, mentre la Germania sarà tra i cinque paesi europei con gli aumenti maggiori.La Commissione europea prevede un margine di manovra per la spesa nazionale cumulativa per la difesa da parte dei membri dell’UE al di sopra della base di 650 miliardi di euro nel periodo 2025-2028, ma si tratta di un obiettivo ambizioso. Fitch ritiene che l’UE registrerà una spesa aggiuntiva cumulativa di soli 374 miliardi di euro (il 2% del PIL annuo del 2025) rispetto a una base di spesa per la difesa/PIL costante in tale periodo.Fitch non prevede che l’aumento della spesa per la difesa comporti direttamente modifiche del rating. Tuttavia, insieme all’invecchiamento della popolazione, alla bassa crescita e, in molti paesi, agli elevati livelli di debito e deficit, la pressione per aumentare la spesa militare aggraverà le sfide fiscali. LEGGI TUTTO

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    Lockheed Martin, Evan Scott nominato CFO

    (Teleborsa) – Lockheed Martin, il più grande contractor militare al mondo, ha nominato Evan Scott Chief Financial Officer (CFO) dell’azienda, in sostituzione di Jesus “Jay” Malave, che aveva comunicato all’azienda di voler perseguire altre opportunità. Scott, dirigente finanziario di Lockheed Martin da 26 anni, ha ricoperto il ruolo di tesoriere e CFO di due aree di business. La nomina ha effetto immediato.”Nei suoi 26 anni in Lockheed Martin, Evan si è guadagnato il massimo rispetto come leader esperto in finanza e operations, con una profonda comprensione del nostro business e della nostra mission – ha dichiarato James Taiclet, Presidente e CEO – Sono fiducioso che sia la scelta giusta per guidare la nostra continua crescita e guidare la nostra organizzazione finanziaria con eccellenza”. LEGGI TUTTO