16 Aprile 2025

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    Borse europee miste. Occhi su BCE

    (Teleborsa) – Il bilancio si chiude con segni misti per i listini azionari europei, dove si distingue la performance positiva di Piazza Affari. Giù Wall Street. Pesante il settore tecnologico e, in particolare i titoli dei semiconduttori, dopo che Nvidia ha annunciato una svalutazione di 5,5 miliardi di dollari in questo trimestre, citando le ripercussioni della guerra commerciale in corso, mentre ASML ha detto che 2025 e 2026 saranno anni di crescita, sottolineando però che i dazi aumentano l’incertezza.Sul fronte della banche centrali, domani tutti gli occhi saranno puntati sulla riunione della BCE, da cui è atteso un taglio ai tassi di riferimento di 25 punti base, al 2,25%.L’Euro / Dollaro USA continua gli scambi a 1,137 Euro / Dollaro USA, con un aumento dello 0,77%. Sessione euforica per l’oro, che mostra un balzo del 2,88%. Sessione euforica per il greggio, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che mostra un balzo dell’1,77%.Invariato lo spread, che si posiziona a +118 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si attesta al 3,69%.Nello scenario borsistico europeo piccolo passo in avanti per Francoforte, che mostra un progresso dello 0,27%, composta Londra, che cresce di un modesto +0,32%, e ferma Parigi, che segna un quasi nulla di fatto. Seduta in lieve rialzo per Piazza Affari, con il FTSE MIB, che termina a 36.068 punti, continuando la scia rialzista evidenziata da tre guadagni consecutivi, innescata lunedì scorso; sulla stessa linea, lieve aumento per il FTSE Italia All-Share, che si porta a 38.235 punti.Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, ben impostata Campari, che mostra un incremento del 2,92%.Tonica Snam che evidenzia un bel vantaggio del 2,36%.In luce Inwit, con un ampio progresso del 2,04%.Andamento positivo per Unicredit, che avanza di un discreto +1,95%.Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Buzzi, che ha terminato le contrattazioni a -4,58%.Scende Iveco, con un ribasso del 3,88%.Sotto pressione Leonardo, con un forte ribasso del 2,54%.Soffre Interpump, che evidenzia una perdita del 2,34%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Newlat Food (+4,55%), Acea (+2,69%), Maire (+2,50%) e TXT E-solutions (+2,43%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Ariston Holding, che ha archiviato la seduta a -4,91%.Crolla Technoprobe, con una flessione del 4,91%. LEGGI TUTTO

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    CNA Lombardia e UniCredit: accordo a sostegno delle imprese della Regione

    (Teleborsa) – CNA Lombardia e UniCredit hanno sottoscritto un importante accordo di collaborazione con l’obiettivo di rafforzare l’accesso al credito e ai servizi finanziari da parte delle micro, piccole e medie imprese lombarde, associate al sistema CNA regionale che conta circa 22mila aziende. L’intesa nasce in un contesto economico complesso, caratterizzato da grandi trasformazioni e incertezze, in cui si avverte l’esigenza di costruire nuove alleanze strategiche tra soggetti del territorio, per sostenere in maniera efficace il tessuto produttivo locale.L’accordo, promosso da CNA Lombardia con il coinvolgimento delle CNA territoriali e dei loro associati, si propone di creare un canale stabile di relazione tra il sistema del credito e il sistema delle PMI, valorizzando l’approccio di prossimità e favorendo la circolazione delle informazioni, l’educazione finanziaria e la conoscenza delle opportunità offerte dal mercato bancario.Grazie alla partnership, le imprese associate potranno beneficiare di una maggiore facilità di accesso a servizi consulenziali, percorsi formativi, iniziative congiunte e soluzioni finanziarie dedicate, sviluppate in coerenza con i principali driver della trasformazione economica contemporanea: sostenibilità, digitalizzazione, internazionalizzazione, innovazione e resilienza.Tra i principali ambiti di collaborazione previsti l’organizzazione di webinar o percorsi formativi per accrescere le competenze imprenditoriali su temi strategici come digitalizzazione, export, governance, passaggi generazionali, imprenditoria femminile, educazione finanziaria e start-up.L’accordo intende anche favorire una maggiore interazione tra le reti territoriali di CNA e UniCredit, promuovendo eventi congiunti, rafforzando i rapporti a livello locale per generare impatti concreti sulla quotidianità delle imprese associate e supportando la conoscenza presso la platea delle CNA territoriali e delle imprese loro associate delle seguenti tematiche di interesse: ESG – prodotti e servizi bancari orientati alla sostenibilità, con particolare attenzione alle imprese che intraprendono percorsi di miglioramento in ambito ambientale, sociale e di governance. Previsti anche strumenti finanziari specifici legati al raggiungimento di obiettivi ESG; Rincari energetici e materie prime – interventi dedicati alle imprese colpite dall’aumento dei costi di produzione, attraverso linee di credito a breve termine e interventi informativi per affrontare lo scenario macroeconomico; Sostegno alla crescita – misure destinate a supporto della crescita delle imprese, quali finanziamenti agevolati destinati ad investimenti, capitale circolante e liquidità, con attenzione agli strumenti di garanzia pubblica e alle opportunità presenti; Settore turismo – soluzioni specifiche per le imprese del comparto turistico, tra cui mutui chirografari per ristrutturazione, acquisto o ampliamento delle strutture; PNRR Solutions – strumenti digitali per le imprese quali la piattaforma “Bandi e Incentivi”, predisposta per orientarsi tra le agevolazioni pubbliche comprese quelle del PNRR, oltre a consulenze professionali personalizzate.”I nostri dati ci dicono che purtroppo negli ultimi due anni il volume di credito erogato alle imprese in Lombardia è fortemente calato – afferma Giovanni Bozzini, Presidente di CNA Lombardia –. Parliamo di 21 miliardi in meno nel biennio 2023-2024. Lo spirito di questa convenzione tra CNA Lombardia e UniCredit è quello di riproporre un rapporto di vicinanza, di prossimità, tra banche e territorio, tra sistema del credito e PMI. La tempesta perfetta che l’Europa e la sua economia stanno vivendo ci preoccupa: se tra Washington, Pechino, Mosca e Bruxelles non tornerà il sereno, a guadagnarci saranno solo l’industria delle armi e la speculazione finanziaria – prosegue Bozzini -. Ringraziamo quindi UniCredit per aver ‘colto l’attimo’ e per aver costruito con noi, proprio in questa fase, un canale di relazione prezioso, in cui vorremmo mettere a tema anche un più condiviso monitoraggio di ciò che accadrà sul terreno dei criteri ESG per l’accesso al credito, nella logica di perseguire, sì, gli obiettivi di sostenibilità, ma anche di rendere ‘sostenibile’ il passaggio a una logica di finanza sostenibile”. “UniCredit è un partner affidabile e di lungo corso delle aziende lombarde, alle quali forniamo un costante supporto in termini finanziari, consulenziali e strategici. Questo accordo va proprio in questa direzione in quanto ci permette di sostenere le pmi, che rappresentano il cuore pulsante dell’economia italiana, offrendo loro consulenza e soluzioni ad hoc per temi cruciali nella vita di un’azienda quali crescita dimensionale e innovazione sostenibile”, dichiara Marco Bortoletti, Regional Manager Lombardia di UniCredit.L’intesa si inserisce così in un percorso di valorizzazione delle PMI lombarde che rappresentano una componente fondamentale del sistema produttivo regionale e nazionale, confermando la volontà delle due realtà firmatarie di contribuire alla costruzione di un’economia più solida, equa e sostenibile. LEGGI TUTTO

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    Commercio, WTO: con dazi “reciproci” di Trump nel 2025 interscambio globale in calo dell’1,5%

    (Teleborsa) – L’Organizzazione Mondiale nel Commercio (WTO) ha calcolato che le tensioni innescate dai nuovi dazi commerciali decisi dall’amministrazione Trump negli Usa rischiano di far diminuire dello 0,2% i volumi dei trafficiglobali di merci quest’anno, per poi risalire del 2,5% il prossimo, con ricadute particolarmente negative per le esportazioni in Nordamerica, previste in calo del 12,6%. Le stime della WTO sono state pubblicate nel Global Trade Outlook and Statistics e fanno riferimento ai livelli attualmente in vigore di queste misure su import e export. Secondo lo studio, se alla fine venissero riapplicati i dazi “reciproci” annunciati da Washington – sospesi per 90 giorni da Trump salvo che per la Cina – la contrazione dell’interscambio globale di merci risulterebbe molto più marcata, pari all’1,5%. L’Organizzazione ha poi elaborato per la prima volta uno studio sugli scambi di servizi, oltre alle tradizionali stime sul traffico merci: quest’anno i volumi su questo segmento cresceranno del 4%, circa 1 punto percentuale in meno di quanto previsto prima che scattassero i dazi. Ngozi Okonjo-Iweala, direttrice del WTO, si è detta “profondamente preoccupata dall’incertezza che circonda le politiche commerciali, anche per lo stallo tra Stati Uniti e Cina”. “La recente de-escalation delle tensioni tariffarie ha temporaneamente alleviato parte della pressione sul commercio globale – ha aggiunto –. Tuttavia, la persistente incertezza minaccia di frenare la crescita globale, con gravi conseguenze negative per il mondo, in particolare per le economie più vulnerabili. Di fronte a questa crisi, i membri del WTO hanno l’opportunità senza precedenti di infondere dinamismo nell’organizzazione, promuovere condizioni di parità, semplificare il processo decisionale e adattare i nostri accordi per rispondere meglio alle attuali realtà globali”.All’inizio dell’anno, il WTO aveva previsto una continua espansione del commercio mondiale nel 2025 e nel 2026, con una crescita del commercio di merci in linea con il PIL mondiale e un aumento più rapido del commercio di servizi commerciali. Tuttavia, l’elevato numero di nuovi dazi introdotti da gennaio ha spinto gli economisti dell’OMC a rivalutare la situazione commerciale, con conseguente sostanziale revisione al ribasso delle previsioni per il commercio di merci e una riduzione più contenuta delle previsioni per il commercio di servizi.(Foto: CHUTTERSNAP on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, frenano a febbraio le scorte e vendite dell’industria

    (Teleborsa) – Frenano a febbraio le scorte e vendite dell’industria. Secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato per le scorte un aumento dello 0,2% a 2.590 miliardi di dollari, contro il +0,3% stimato dal consensus e registrato il mese precedente. Su base annua si è registrato un incremento del 2,1%. Nello stesso periodo le vendite sono salite dello 0,1% su base mensile, attestandosi a 1.921,1 miliardi di dollari dopo il +1,2% del mese precedente.Su anno si registra un aumento del 3,6%. La ratio scorte/vendite si è attestata all’1,35. A febbraio 2024 era pari all’1,37. LEGGI TUTTO

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    Immobiliare USA, NAHB: cresce a sorpresa la fiducia dei costruttori in aprile

    (Teleborsa) – Cresce la fiducia del settore immobiliare USA, sintetizzata dall’indice NAHB. Ad aprile, il dato si è attestato a 40 punti, rispetto ai 39 punti del mese precedente. Il dato è anche migliore delle attese del consensus che stimavano un calo dell’indice a 38 punti.Per quanto riguarda le singole componenti dell’indice, quello sulle vendite attuali è sceso di 4 punti a quota 43, quello relativo alle vendite dei prossimi sei mesi è stabile a 47 punti, mentre quello rappresentativo del traffico dei possibili acquirenti è salito di 1 punto a quota 25.L’indicatore, elaborato dalla National Association of Home Builders (NAHB), rappresenta un quadro sintetico delle aspettative di vendita dei costruttori nel presente e nell’arco dei prossimi sei mesi: una lettura inferiore a 50 mostra una prevalenza di giudizi negativi, mentre un livello superiore indica maggiore ottimismo. “L’incertezza politica sta avendo un impatto negativo sui costruttori edili, rendendo difficile per loro stabilire con precisione il prezzo delle case e prendere decisioni aziendali cruciali”, ha affermato Robert Dietz, capo economista della NAHB. “I dati HMI di aprile indicano che l’effetto sui costi tariffari si sta già manifestando, con la maggior parte dei costruttori che segnala aumenti dei costi dei materiali da costruzione dovuti ai dazi”. LEGGI TUTTO

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    Salone del Risparmio, Assogestioni ospita il dibattito sulle nuove frontiere della previdenza

    (Teleborsa) – È necessario adottare soluzioni innovative, capaci di armonizzare le certezze acquisite con le esigenze di riforma, affinché il sistema previdenziale diventi un fulcro di crescita e stabilità per l’intera economia italiana. È quanto è emerso dalla conferenza di Assogestioni “Pilastri per il futuro. Sinergie e prospettive di sviluppo per rafforzare la previdenza”, un momento di confronto e analisi critica sul rafforzamento del sistema previdenziale italiano.In questa occasione, Assogestioni ha potuto ospitare il contributo offerto da relatori di rilievo – tra i quali Mario Nava, Director General, Directorate-General for Employment, Social Affairs and Inclusion European Commission, Claudio Durigon, Sottosegretario di Stato Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Gabriele Fava, Presidente INPS – che hanno illustrato le sfide e le opportunità a livello normativo e di mercato, esaminando l’impatto delle dinamiche demografiche sulle prestazioni pensionistiche e sottolineando l’importanza di integrare e sviluppare la previdenza complementare per offrire una base solida al futuro dei cittadini.”I sistemi previdenziali, e i sistemi pensionistici in particolare,– ha detto Nava – devono esser sostenibili e adeguati per poter contribuire alla competitività dell’economia europea. Per garantire questi due obiettivi e per la crescita del mercato dei capitali è indispensabile la crescita della previdenza complementare”.Fava ha fornito la sua visione sulla direzione in cui deve muoversi il sistema previdenziale pubblico per affrontare le sfide demografiche all’orizzonte. “Oggi il sistema pensionistico regge, ma – ha sottolineato il Presidente INPS – l’Istat prevede che entro il 2050 gli over 65 saranno il 35% del totale”, ha detto, “Questo vuol dire che l’unica ricetta possibile per garantire un equilibrio generazionale a lungo termine è l’aumento della base occupazionale”. Sulla promozione della previdenza complementare, Fava si è espresso favorevolmente: “Dobbiamo portare a bordo più giovani possibile, ma per farlo è indispensabile far crescere l’importanza del secondo pilastro e agganciarlo al primo per garantire loro una pensione dignitosa in considerazione del regime contributivo in cui si trovano inseriti. Permettere di devolvere o accantonare parte del TFR a questi strumenti – ha concluso – rappresenta sicuramente un’opportunità in tal senso”.A seguire una tavola rotonda sulle possibili sinergie tra i diversi pilastri per rafforzare il sistema previdenziale italiano, dalla quale è emerso come queste siano indispensabili per garantire un’adeguata protezione economica e per navigare in un contesto di cambiamenti demografici e normativi sempre più complesso.”L’incremento delle adesioni alla previdenza complementare e la promozione delle contribuzioni – ha osservato Arianna Immacolato, Direttore Fisco e Previdenza Assogestioni – rappresentano una priorità strategica per il Paese. Il dibattito sul tema previdenziale non si esaurisce nella necessità di assicurare adeguate tutele sociali e prestazioni future, ma investe anche la dimensione economica, evidenziando il potenziale ruolo del sistema pensionistico quale motore di sviluppo. Rafforzare le sinergie tra i diversi pilastri non significa soltanto consolidare la sicurezza dei futuri pensionati, ma anche sostenere in maniera concreta la crescita dell’economia nazionale”.Durigon ha sottolineato come il Governo italiano già si sia mosso nella direzione di rafforzare la previdenza complementare per rendere più sostenibile il sistema pensionistico. “Con la scorsa Legge di Bilancio – ha detto – abbiamo aggiunto un primo tassello importante per creare meccanismi più flessibili e collegare il secondo pilastro al primo”. Sulle misure ancora da attuare, Durigon ha poi aggiunto: “Occorre introdurre un automatismo nell’adesione ai fondi pensione ma anche sviluppare maggiori sinergie tra questi strumenti e le istituzioni nell’ottica di promuovere gli investimenti nell’economia reale”. LEGGI TUTTO

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    USA: a marzo produzione industriale peggio di attese, manifattura frena come previsto

    (Teleborsa) – Frena più delle attese la produzione industriale negli Stati Uniti nel mese di marzo. Secondo i dati pubblicati dalla Federal Reserve, si è registrata una variazione negativa dello 0,3% su base mensile, dopo il +0,8% del mese precedente (dato rivisto da un preliminare +0,7%), oltre le attese degli analisti (-0,2%). Su base annua si registra una variazione positiva dell’1,3%, dopo il +1,4% del mese precedente. La produzione manifatturiera registra un aumento dello 0,3% su mese, in linea con il consensus, che si confronta con il +1% di febbraio (dato rivisto da un preliminare +0,9%).Nello stesso periodo la capacità di utilizzo relativa a tutti i settori industriali è scesa al 77,8%, risultando inferiore alle stime degli analisti (78%), rispetto al 78,2% del mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Fincantieri, investitori istituzionali depositano lista per rinnovo CdA

    (Teleborsa) – Gli investitori istituzionali hanno depositato una lista di minoranza di soli candidati indipendenti per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Fincantieri, colosso italiano a controllo pubblico attivo nel settore della cantieristica navale, previsto nella prossima assemblea ordinaria dei soci. I gestori che hanno presentato la lista sono titolari di oltre l’1,3% delle azioni ordinarie della società. La lista è stata composta con il supporto di Chaberton Partners, advisor esterno e indipendente. La lista presentata per il consiglio di amministrazione è composta da: Sergio Marini, Costanza Esclapon de Villeneuve, Matteo Giacomo Di Castelnuovo.Lo comunica il coordinatore del Comitato dei gestori, Emilio Franco, per conto di: Algebris Investments, APG Asset Management, Eurizon Capital SA, Eurizon Capital SGR, Fideuram Asset Management (Ireland), Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR, Kairos Partners SGR, Mediolanum Gestione Fondi SGR e Mediolanum International Funds Limited. LEGGI TUTTO