14 Aprile 2025

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    Dl Bollette, il governo chiede la fiducia

    (Teleborsa) – Il governo ha posto la fiducia in Aula alla Camera sul decreto bollette senza modifiche rispetto al teso licenziato dalla Commissione Attività produttive. A chiederla il ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. La chiama per appello nominale è prevista per domani a partire dalle 15 con dichiarazioni di voto dalle 13.20. Il voto finale ci sarà entro mercoledì mattina. Il provvedimento deve poi passare all’esame del Senato e va convertito entro il 29 aprile. LEGGI TUTTO

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    Felloni (Federmoda): “Investire nei negozi di moda significa investire in futuro imprese e città”

    (Teleborsa) – In occasione della Giornata Nazionale del Made in Italy, promossa il 15 aprile dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Federazione Moda Italia-Confcommercio accende i riflettori sul ruolo chiave dei negozi di moda italiani, custodi di eccellenza e autenticità in un momento di forti incertezze per il settore che deve affrontare sfide economiche e commerciali senza precedenti. Con 164.369 esercizi commerciali e quasi 300mila addetti, la moda al dettaglio rappresenta non solo un asset economico, ma anche un presidio sociale nei centri urbani e nei piccoli comuni, contribuendo a vivacizzare strade e piazze con relazioni umane, servizi, luci, sicurezza e decoro.”La Giornata del Made in Italy è un’occasione preziosa per evidenziare i reali valori della nostra moda – afferma Giulio Felloni, presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio. I negozi non sono semplici punti vendita, ma autentici ambasciatori del nostro stile e della nostra cultura, capaci di coniugare estetica ed etica. Sono un ponte tra arte e commercio, passato e futuro, riflesso delle tendenze sociali e anche punti di riferimento per i turisti che cercano l’autenticità e le eccellenze del nostro Paese. La moda italiana, se ben interpretata lungo tutta la filiera, rappresenta un potente strumento di narrazione del ‘Sense of Italy’, quell’identità fatta di eleganza, qualità e sostenibilità che il mondo ci invidia. Da qui l’appello ai consumatori a scegliere prodotti di qualità e ‘fatti in Italia’, duraturi e responsabili, in alternativa alla moda ‘usa e getta’ “”Investire nei negozi di moda – conclude Felloni – significa investire nel futuro delle nostre imprese e delle nostre città. Chiediamo al ministero di sostenere concretamente l’intera filiera, a partire proprio da quei punti vendita che ogni giorno raccontano il meglio del Made in Italy a cittadini e turisti, rafforzando il legame tra cultura italiana e territorio e diventando motori della nostra identità e dei nostri valori”. LEGGI TUTTO

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    Prysmian colloca il 3,7% della cinese YOFC e scende al 20%

    (Teleborsa) – Prysmian, attraverso la sua controllata Draka Comteq, ha siglato in data odierna un placing agreement per la vendita, presso un limitato numero di investitori istituzionali, di 28.246.771 azioni H di Yangtze Optical Fibre and Cable Joint Stock Limited Company (YOFC) quotate presso la Borsa di Hong Kong, pari a circa il 3,7% del capitale sociale totale della Società, ad un prezzo pari a 12,40 dollari hongkonghesi per azione.Il Collocamento, spiega una nota, è finalizzato ad aumentare il flottante della Società, migliorare la liquidità delle sue azioni e attrarre nuovi investitori nel capitale sociale. Al completamento del Collocamento, Draka, che alla data del presente annuncio detiene circa il 23,7% del capitale sociale totale della Società, ridurrà la propria partecipazione ad una percentuale del 20,0% circa del capitale sociale totale della Società.In relazione al Collocamento, Draka Comteq ha concordato un periodo di lock-up di 60 giorni per le azioni H della Società che deterrà successivamente al Collocamento ai sensi del placing agreement. LEGGI TUTTO

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    Palantir fornisce il sistema di intelligenza artificiale alla NATO

    (Teleborsa) – Le azioni di Palantir Technologies avanzano del 5,3% al Nasdaq, in seguito all’annuncio dell’acquisizione da parte della NATO del sistema basato sull’intelligenza artificiale dell’azienda. L’acquisizione da parte della rappresenta un passo significativo nel rafforzamento delle capacità operative dell’Alleanza con tecnologie avanzate.Il sistema, noto come Maven Smart System NATO (MSS NATO) verrà acquistato dall’agenzia preposta – NATO Communications and Information Agency (NCIA) – per essere impiegato nell’ambito dell’Allied Command Operations (ACO). Secondo il Direttore Generale della NCIA, Ludwig Decamps, l’impiego dell’MSS NATO fornirà “capacità di intelligenza artificiale personalizzate e all’avanguardia” all’Alleanza Atlantica garantendo che le forze armate siano dotate degli strumenti necessari per un’azione efficace e decisiva sul campo di battaglia moderno.Il Generale Markus Laubenthal, Capo di Stato Maggiore di SHAPE, ha evidenziato il valore operativo del MSS NATO, affermando che consente all’Alleanza di sfruttare dati complessi e accelerare il processo decisionale, essenziale per la sua capacità di combattimento.Si prevede che il nuovo sistema sarà operativo nei prossimi 30 giorni, segnando una rapida integrazione di questa capacità avanzata nel quadro di difesa della NATO. LEGGI TUTTO

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    Sandoz avvia un contenzioso antitrust contro Amgen negli Stati Uniti

    (Teleborsa) – Sandoz, azienda svizzera specializzata in farmaci generici e biosimilari nata da uno spin-off da Novartis, ha avviato un contenzioso antitrust negli Stati Uniti contro Amgen, società di biotecnologia statunitense, per aver esteso e consolidato la posizione dominante sul mercato del suo farmaco di successo, Enbrel (etanercept), approvato per la prima volta dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense nel 1998.Etanercept è un farmaco biologico utilizzato per il trattamento di una serie di malattie infiammatorie invalidanti. Sandoz sostiene che Amgen abbia bloccato la concorrenza di concorrenti biosimilari più convenienti, tra cui il biosimilare di etanercept Sandoz, Erelzi+ (etanercept-szzs), acquistando e utilizzando illegalmente determinati diritti di brevetto per consolidare la propria posizione sul mercato.Nel 2024, Enbrel ha generato un fatturato di 3,3 miliardi di dollari negli Stati Uniti. Sandoz ha ricevuto l’approvazione della FDA statunitense per Erelzi nel 2016, lo stesso anno in cui l’azienda ha lanciato il farmaco in Europa. Oggi, Amgen “continua a bloccare l’ingresso di questa importante opzione terapeutica per circa 7,5 milioni di americani affetti da malattie infiammatorie croniche, tra cui artrite reumatoide, psoriasi, artrite psoriasica, spondilite anchilosante e artrite idiopatica giovanile, molti dei quali potrebbero beneficiare del risparmio sui costi e dell’accesso ampliato derivanti dall’introduzione di opzioni biosimilari di alta qualità e più convenienti”, sostiene Sandoz.Sandoz sta chiedendo un’ingiunzione per impedire ad Amgen di utilizzare determinati diritti di brevetto per bloccare la concorrenza dei biosimilari e consentire a Sandoz di lanciare Erelzi il prima possibile. L’azienda chiede inoltre un risarcimento danni, che potrebbe essere triplicato in base alle leggi applicabili. LEGGI TUTTO

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    NextGeo si aggiudica contratto per 10 milioni di euro da Prysmian

    (Teleborsa) – Next Geosolutions Europe (NextGeo), società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel campo delle geoscienze marine e dei servizi di supporto alle costruzioni offshore, si è aggiudicata un nuovo contratto del valore di circa 10 milioni di euro, relativo esclusivamente alla fase di identificazione – e che esclude componenti variabili e/o opzionali, nonché eventuali attività di bonifica – da parte di Prysmian, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore dei sistemi in cavo per energia e telecomunicazioni.Il contratto riguarda l’esecuzione di attività di pUXO Identification & Clearance (ID&C), nelle acque tedesche, nella Zona Economica Esclusiva (EEZ) della Germania, e nelle acque olandesi, lungo il tracciato del NeuConnect Interconnector, un cavo sottomarino ad alta tensione, che darà vita al primo collegamento diretto per la trasmissione di energia tra il Regno Unito e la Germania.L’esecuzione delle attività è prevista tra il Q2 ed il Q3 2025 e coinvolgerà due unità navali, una dedicata alle operazioni offshore e una alle attività nearshore. Nel corso delle operazioni, qualora venissero individuati potenziali ordigni bellici, potrebbero rendersi necessarie ulteriori indagini per valutarne la natura e determinare l’eventuale necessità di ulteriori interventi.”Quello delle UXO survey rappresenta un segmento strategico, in cui NextGeo ha sviluppato una solida esperienza – ha commentato il CEO Giovanni Ranieri – Questa aggiudicazione rafforza la nostra presenza nel mercato europeo e conferma la nostra capacità di fornire dati affidabili a supporto di installazioni offshore complesse e in contesti particolarmente sensibili”. LEGGI TUTTO

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    Banche italiane non quotate bocciate sui fattori ESG. Indietro su parità di genere e AI

    (Teleborsa) – Le banche italiane non quotate sono largamente insufficienti nel loro impegno sui fattori ESG (Environmental, Social e Governance). È quanto emerge da un rapporto di Standard Ethics, agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità, che ha effettuato la ricognizione con l’obiettivo di valutare la loro capacità di interpretare e semplificare i temi di Sostenibilità per renderli funzionali ai rapporti con clientela, fornitori e destinatari dei propri investimenti.Sono stati selezionati 43 istituti tra gruppi e singole banche non quotate. La selezione è avvenuta tra i primi 100, per mezzi amministrati, escludendo gruppi esteri o quotati. L’indagine ha tenuto conto di 23 marcatori distribuiti in 4 macroaree di appartenenza: i) procedure e policy ESG ii) target ESG iii) valutazioni ESG iv) policy ESG attinenti al settore bancario.Dallo studio emergono i seguenti punti chiave: solo il 14% delle banche pubblica una policy ambientale; solo il 9% pubblica una policy sui diritti umani e nessuna banca ha una policy sull’Intelligenza Artificiale; solo il 19% pubblica una policy sulla parità di genere ed il 26% pubblica una policy su diversità ed inclusione.Guardando agli aspetti su cui più si avvicinano alle banche quotate, quello che spicca è la parte ambientale, “perché più in odore di regolamentazione”, dice a Teleborsa Jacopo Schettini Gherardini, Direttore dell’Ufficio Ricerca di Standard Ethics. “Ma è una visione che lascia scoperti altri ambiti e lascia che alcuni rischi non siano né individuati, né gestiti, né mitigati”, sottolinea l’esperto.Dal report emerge anche che, sebbene il 98% del campione pubblichi un Codice Etico o di Condotta, solo il 22% degli strumenti di governo appaiono conformi e dotati di riferimenti internazionali sulla Sostenibilità di Onu, Ocse e Ue, mentre il 55% delle banche analizzate fornisce una rendicontazione ESG standard.Un dato che salta all’occhio è che il tasso medio di rappresentanza del genere meno rappresentato in CdA è di circa il 30%. Inoltre, solo in 6 banche dell’insieme, ovvero circa il 14% dei casi, viene raggiunta la parità di genere nel CdA.Standard Ethics scrive nelle sue conclusioni che i risultati suggeriscono ampie difformità nella comunicazione e nelle politiche adottate. Sebbene alcune banche non quotate abbiano iniziato un percorso di allineamento alle indicazioni internazionali, nel complesso il divario rispetto agli standard internazionali e alle banche quotate resta significativo.Schettini Gherardini non crede che l’impegno sia solo di facciata, ma “l’allineamento alle indicazioni di Sostenibilità è sporadico. Due dati tra i tanti: delle banche non quotate esaminate solo il 9% pubblica una policy sui diritti umani, contro il 100% delle quotate; solo il 7% ha un rating e interloquisce con una agenzia di rating specializzata e indipendente, contro il 100% delle quotate. E non è una questione di dimensione”.Da report emerge che, al netto degli obblighi regolamentari, sembrano rari i casi in cui sia stata effettuata una preventiva analisi di posizionamento sui rischi ESG e appare diffuso l’impiego di consulenza esterna in termini di comunicazione e rendicontazione. In molti casi, ne deriva una ridotta coerenza delle comunicazioni pubbliche in ambito ESG Risk Management, governance, politiche e target ESG, così come appare debole il loro allineamento alle indicazioni internazionali.Guardando al futuro, Schettini Gherardini si aspetta dei passi avanti perchè “siamo in un periodo storico in cui è molto forte la richiesta da parte dei clienti di trasparenza sui temi ambientali, sociali e di governo”. Inoltre, “la decisione, da parte della Commissione europea, di posporre alcuni obblighi di rendicontazione pubblica renderà ancora più importante interloquire con le agenzie di rating per non rimanere nel limbo e non sapere come porsi nella fase di passaggio” e “vedere che i concorrenti si muovono con maggiore chiarezza e decisione spingerà il settore a non affidarsi solo alla consulenza esterna (spesso legata al marketing) ma a migliorare le professionalità interne e dotarle dei punti di riferimento più adeguati al fine di decidere”.Le banche analizzate da Standard Ethics, che non ha pubblicato i dettagli dei singoli istituti, sono: Banca Cambiano 1884, Banca Cf+ Credito Fondiario, Banca del Fucino, Banca del Piemonte, Banca di Cividale (CiviBank), Banca di Credito Popolare, Banca Ersel, Banca Ifigest, Banca Investis, Banca Popolare Alto Adige, Banca Passadore, Banca Popolare del Lazio, Banca Popolare di Fondi, Banca Popolare Etica, Banca Popolare di Piacenza, Banca Popolare Puglia e Basilicata, Banca Popolare Pugliese, Banca Popolare di Ragusa (BAPR), Banca Popolare Valsabbina, Banca Progetto, Banca Promos, Banca Santa Giulia, Banca Sella, Banca Stabiese, Cassa Centrale Alto Adige, Cassa Centrale Banca, Cassa di Bolzano, Cassa di Fermo, Cassa di Risparmio di Asti, Cassa di Volterra, Cherry Bank, Extrabanca, Ibl Banca, Iccrea Banca, Imprebanca, Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, La Cassa di Ravenna, Mediocredito Centrale, Prader Bank, Solution Bank, Suedtirol Bank, Tyche Bank, Vivibanca. 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    Dazi, Trump: presto annuncerò quelle sui semiconduttori

    (Teleborsa) – Il presidente Usa DonaldTrump ha dichiarato che i nuovi dazi sui semiconduttori saranno annunciati “nel corso della prossima settimana”. “I dazi entreranno in vigore in un futuro non lontano”, ha sottolineato Trump facendo riferimento a tasse specifiche sui semiconduttori che seguirebbero misure simili per acciaio, alluminio e automobili. Il presidente Usa è quindi tornato ad attaccare la Cina. “Nessuno se la caverà per le inique bilance commerciali e le barriere tariffarie non monetarie che altri Paesi hanno usato contro di noi, soprattutto la Cina che, di gran lunga, ci tratta peggio”, ha scritto sulla sua piattaforma social Truth. “Venerdì – ha proseguito – non è stata annunciata alcuna eccezione tariffaria”. “Stiamo esaminando i semiconduttori e l’intera catena di approvvigionamento elettronica nell’ambito delle prossime indagini sui dazi per la sicurezza nazionale. Ciò che è emerso è che dobbiamo produrre prodotti negli Stati Uniti e che non saremo tenuti in ostaggio da altri Paesi, in particolare da nazioni commerciali ostili come la Cina, che farà tutto ciò che è in suo potere per mancare di rispetto al popolo americano. Inoltre, non possiamo permettere che continuino ad abusare di noi sul piano commerciale, come hanno fatto per decenni”, ha aggiunto. “Quei giorni sono finiti! L’età d’oro dell’America, che include i prossimi tagli fiscali e normativi, una parte sostanziale dei quali è stata appena approvata dalla Camera e dal Senato, significherà posti di lavoro più numerosi e meglio retribuiti, la produzione di beni nel nostro Paese e il trattamento riservato agli altri Paesi, in particolare alla Cina, allo stesso modo in cui ci hanno trattato – ha proseguito l’attacco Trump –. In sostanza, il nostro Paese sarà più grande, migliore”.Nella tarda serata di venerdì sulla gazzetta ufficiale Usa era stato pubblicato un elenco di prodotti esentati dai dazi reciproci, fra cui rientravano smartphone e pc. Tali esenzioni però – aveva poi spiegato il segretario al commercio, Howard Lutnick – sono solo “temporanee”. “Esortiamo gli Stati Uniti a fare un grande passo avanti per correggere i propri errori, cancellare completamente la pratica errata dei dazi reciproci e tornare sulla giusta strada del rispetto reciproco”, aveva commentato il ministero al commercio di Pechino prima della precisazione di Lutnick. LEGGI TUTTO