Marzo 2025

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    Net Insurance, utile 2024 sale a 29,9 milioni di euro: più che doppio rispetto a pre-delisting

    (Teleborsa) – Net Insurance, compagnia assicurativa controllata da Poste Italiane, ha chiuso il 2024 con un risultato d’esercizio pari a 29,9 milioni di euro, più che raddoppiando l’analogo valore pre-delisting, che si era attestato – nel 2022 – a 13,8 milioni di euro. La raccolta al 31 dicembre 2024 raggiunge i 277,4 milioni di euro, registrando un incremento complessivo del 15% rispetto all’anno precedente. Tale crescita è trainata principalmente dalle garanzie del Comparto Vita (+21%), per le quali si registra un aumento tanto sulla CQ, in particolare sul segmento dei pensionati, quanto sui prodotti Credit Protection dedicati alle banche. Per la prima volta, nell’esercizio appena trascorso, i premi dei comparti Bancassurance e Broker superano complessivamente la soglia dei 100 milioni di euro.I ricavi assicurativi si portano a 184,3 milioni di euro, in crescita del 37,1% rispetto al 2023, mentre i costi per servizi assicurativi (comprensivi degli oneri per sinistri e delle spese effettivamente sostenute) si attestano a 133,8 milioni di euro (+26,5% rispetto all’esercizio precedente). Il risultato dei servizi assicurativi, pertanto, ammonta al 31 dicembre 2024 a 50,5 milioni di euro, verso i 28,6 milioni di euro del 2023. Il contributo della Riassicurazione a questo risultato, grazie all’elevata qualità dei risultati tecnici ottenuti, è negativo per 12 milioni di euro.Il risultato degli investimenti è nel complesso pari a 20,3 milioni di euro e ricomprende il ricavo sul titolo Augusto (pari a 7,5 milioni di euro), frutto dell’attività di recupero legata alla vicenda del cosiddetto Cigno Nero.Il combined ratio si attesta all’83%, mentre il Solvency II Ratio si attesta in area 183%.”I risultati relativi al 2024 sono oggettivamente eccellenti sia in termini di raccolta che di redditività – ha detto l’AD Andrea Battista – Confermano ancora una volta l’apprezzamento dei nostri partner e la validità del modello di business aperto e multispecialistico che caratterizza l’impresa. Ma è altresì indiscutibile l’accelerazione e il potenziamento del percorso dell’azienda negli ultimi due anni dopo il delisting. LEGGI TUTTO

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    BCE, Schnabel: possibile che politica monetaria cambi con più donne negli organi decisionali

    (Teleborsa) – “La ricerca dimostra che uomini e donne si comportano in modo diverso quando si tratta di questioni economiche. Quindi è possibile che la politica monetaria possa cambiare quando più donne entrano a far parte degli organi decisionali. Ciò che è fondamentale qui è la diversità, anche in termini di opinioni ed esperienze. È ciò che rende il processo decisionale più solido”. Lo ha affermato Isabel Schnabel, che fa parte dell’Executive Board della Banca centrale europea (BCE), durante un’intervista al giornale tedesco Wochentaz.A una domanda su in che modo le decisioni finanziarie prese da uomini e donne differiscono, ha risposto: “Le donne tendono a essere più avverse al rischio nelle loro decisioni finanziarie e hanno più paura delle perdite. Questo, ad esempio, le porta a investire meno nel mercato azionario e quindi a ottenere rendimenti inferiori. Le donne hanno anche meno fiducia nelle loro decisioni finanziarie. Quindi migliorare l’alfabetizzazione finanziaria sarebbe particolarmente importante per le donne”.Sull’ipotesi che possa esistere una politica monetaria femminista, ha detto: “A dire il vero, non ci ho pensato molto. La politica monetaria si concentrava principalmente sull’economia nel suo complesso, ad esempio sull’attività economica aggregata o sui consumi. Nel frattempo, la ricerca si è evoluta e ora sta esaminando di più l’eterogeneità di fondo. Sappiamo, ad esempio, che le persone più povere sono particolarmente colpite dall’aumento dei prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari. Probabilmente ci sono anche differenze notevoli tra i sessi”. LEGGI TUTTO

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    Contenzioso tributario, Ungdcec: “Attestazione di conformità per tutti gli allegati limita semplificazione della digitalizzazione”

    (Teleborsa) – L’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (Ungdcec) esprime forte preoccupazione riguardo alla posizione del ministero dell’Economia e delle Finanze sull’obbligo di attestazione di conformità per tutti i documenti depositati nei giudizi tributari, introdotto dal nuovo comma 5-bis dell’art. 25-bis del D.lgs. 546/1992, applicabile ai procedimenti avviati dal 2 settembre 2024. La richiesta di attestazione indiscriminata, secondo l’interpretazione ministeriale, – spiega l’Ungdcec in una nota – rischia di rallentare il processo di digitalizzazione, imponendo oneri sproporzionati sui difensori e limitando il diritto di difesa garantito dall’art. 24 della Costituzione. Tale obbligo, infatti, si estenderebbe anche a documenti per i quali non è richiesta un’efficacia probatoria legale, andando oltre il principio generale che prevede l’attestazione solo per atti con valore legale, come quelli pubblici o autenticati.”La linea del MEF sull’attestazione di tutti gli allegati nei contenziosi tributari – afferma Francesco Cataldi, presidente Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili – è contraddittoria rispetto alla natura telematica del processo. UNGDCEC chiede con fermezza un intervento legislativo chiarificatore e invita il MEF a riconsiderare l’orientamento espresso, al fine di evitare inutili complicazioni procedurali e garantire un equilibrio tra digitalizzazione e tutela dei diritti delle parti”.”Chiedere ai professionisti di ricostruire in originale l’intero materiale probatorio che producono digitalmente in atti – sottolinea Federico Giotti, vicepresidente Unione Giovani Commercialisti – è praticamente impossibile. Attestare, inoltre, la conformità all’originale di ogni singolo documento depositato nel fascicolo processuale rischia di creare rilevanti problemi a chi patrocina le cause di natura fiscale”.Per Francesco Paolo Fabbri, componente della giunta nazionale e delegato al processo tributario, “le norme sono da interpretare con equità e coerentemente con l’ordinamento, sperando in una sempre minore incertezza. C’è la necessità che il legislatore legiferi in maniera più chiara, in special modo dove sono in gioco interessi rilevanti per i destinatari delle previsioni normative, ma anche facendo in modo che le “interpretazioni ufficiali”, siano tali da non porre limiti ingiustificati alla tutela dei diritti dei soggetti coinvolti”. LEGGI TUTTO

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    BCE, Centeno: sono molto preoccupato per l’economia europea

    (Teleborsa) – “Sono molto preoccupato per l’economia europea”. Lo ha affermato Mario Centeno, governatore della Banca del Portogallo e quindi membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE), in un’intervista a CNBC.Ieri, in concomitanza della decisione di tagliare i tassi di 25 punti base, la BCE ha rivisto le sue aspettative di PIL per l’area euro a una crescita dello 0,9% nel 2025, in calo rispetto a un’espansione dell’1,1% precedentemente prevista.”Gli investimenti speciali sono, credo, piuttosto contenuti in Europa – ha spiegato – Ci vorranno quattro anni per tornare al livello di investimenti del 2023 nel settore privato, sei anni in termini di investimenti immobiliari e torneremo ai livelli del 2022 solo nel 2028. Questi sono numeri che sollevano alcune domande sulla ripresa in Europa”.In merito ai dazi statunitensi, ha detto: “I dazi sono una tassa. Sono una tassa sia sui consumi che sulla produzione, e sappiamo che le tasse hanno un impatto molto chiaro sull’economia”. LEGGI TUTTO

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    Lagarde (BCE): educazione finanziaria donne agevola crescita della produttività

    (Teleborsa) – “L’Europa deve oggi fronteggiare due sfide cruciali: incrementare la modesta crescita della produttività per restare competitiva; mantenere la stabilità dei prezzi in un contesto sempre più volatile. Migliorare l’educazione finanziaria fra le donne può agevolare gli sforzi su entrambi i fronti”. Lo ha detto la Presidente della BCE, Christine Lagarde, durante un evento per celebrare la Giornata internazionale della donna.In base all’Eurobarometro 2023, la probabilità che le donne comprendano il concetto di inflazione è inferiore di 12 punti percentuali rispetto agli uomini. L’Indagine della BCE sulle aspettative dei consumatori condotta nel 2023 ha rilevato che il 52% degli europei non possiede un’alfabetizzazione finanziaria di base e che il 60% di questo gruppo è rappresentato da donne. Alle considerazioni introduttive della Presidente Lagarde ha fatto seguito una tavola rotonda con la partecipazione di Claudia Buch, Presidente del Consiglio di vigilanza della BCE, Klaas Knot, Presidente della Nederlandsche Bank, Joachim Nagel, Presidente della Deutsche Bundesbank, Fabio Panetta, Governatore della Banca d’Italia e Annamaria Lusardi, Professore presso la Stanford University ed esperta di educazione finanziaria. La Presidente Lagarde e i partecipanti alla tavola rotonda si sono impegnati a intraprendere varie iniziative, quali la creazione di una rete delle banche centrali per promuovere l’educazione finanziaria in generale e soprattutto fra le donne, e l’armonizzazione dei dati sull’educazione finanziaria in tutta Europa.La Presidente Buch ha posto in risalto come l’educazione finanziaria della clientela bancaria contribuisca a rendere il settore più sano e quindi a sostenere la stabilità finanziaria. I governatori Knot, Nagel e Panetta hanno illustrato le strategie per l’educazione finanziaria dei rispettivi paesi, basate ad esempio sullo sviluppo di programmi didattico-formativi destinati a essere utilizzati in ambito scolastico o lavorativo. Queste migliori prassi possono essere condivise con altri paesi che si trovano ad affrontare disparità nell’educazione finanziaria.Sottolineando l’urgenza di colmare il divario di genere nell’educazione finanziaria in tutta Europa, Annamaria Lusardi ha dichiarato che “le differenze nell’educazione finanziaria tra uomini e donne sono ampie e persistenti; si protraggono nel tempo e nei diversi paesi”. Nel corso nel dibattito ha inoltre affermato: “Noi tutti dobbiamo unire le nostre risorse per promuovere l’educazione finanziaria e ridurre il divario di genere”. LEGGI TUTTO

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    Borse europee in calo. Milano appesantita da lusso e auto

    (Teleborsa) – Tutti negativi gli indici di Piazza Affari e degli altri principali listini europei. Oggi si guarda al report sugli occupati mensili degli Stati Uniti di febbraio e all’intervento del numero uno Fed Jerome Powell. Ieri la BCE ha abbassato il tasso di politica monetaria di 25 punti base dal 2,75% al 2,50%, come previsto. L’attenzione del mercato è ora rivolta alle riunioni future, con alcuni membri della BCE che hanno espresso dubbi su ulteriori tagli dei tassi.Sul fronte macroeconomico, gli ordini industriali tedeschi sono diminuiti del 7% a gennaio rispetto al mese precedente, ben sotto le attese. La produzione industriale in Spagna nel mese di gennaio è diminuita dell’1% sia su base mensile che annuale. È stato rivisto ancora al rialzo il PIL dell’Eurozona nel 4° trimestre del 2024 (in aumento dello 0,2% su base sequenziale e dell’1,2% su base annuale).Leggera crescita dell’Euro / Dollaro USA, che sale a quota 1,085. Seduta in lieve rialzo per l’oro, che avanza a 2.921,1 dollari l’oncia. Deciso rialzo del petrolio (Light Sweet Crude Oil) (+1,33%), che raggiunge 67,25 dollari per barile.Sulla parità lo spread, che rimane a quota +108 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,86%.Tra gli indici di Eurolandia seduta negativa per Francoforte, che scende dell’1,69%, sostanzialmente debole Londra, che registra una flessione dello 0,43%, e soffre Parigi, che evidenzia una perdita dell’1,06%.Il listino milanese continua la seduta poco sotto la parità, con il FTSE MIB che lima lo 0,49%; sulla stessa linea, depressa il FTSE Italia All-Share, che scambia sotto i livelli della vigilia a 40.816 punti. In rosso il FTSE Italia Mid Cap (-0,81%); sulla stessa linea, sotto la parità il FTSE Italia Star, che mostra un calo dello 0,64%.Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, si muove sotto la parità Saipem, evidenziando un decremento dell’1,69%. Seduta senza slancio per Enel, che riflette un moderato aumento dell’1,32%. Sensibili perdite per Amplifon, in calo dell’1,27%. In luce Banca Mediolanum, con un ampio progresso dell’1,23%.Le più forti vendite, invece, si manifestano su Campari, che prosegue le contrattazioni a -3,26%. Preda dei venditori Moncler, con un decremento del 2,88%. Contrazione moderata per Nexi, che soffre un calo del 2,75%. In apnea Brunello Cucinelli, che arretra del 2,50%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Alerion Clean Power (+7,55%), Digital Value (+2,18%), Maire (+1,86%) e Ascopiave (+1,25%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Ferragamo, che prosegue le contrattazioni a -17,17%. Exploit di Tinexta, che mostra un rialzo del 5,38%. Tonfo di Italmobiliare, che mostra una caduta del 4,65%. Su di giri Buzzi (-3,67%). LEGGI TUTTO

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    Nissan, S&P declassa rating a “BB” con outlook negativo

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha abbassato il rating su Nissan Motor, casa automobilistica giapponese, a “BB”.L’agenzia di rating afferma che le prospettive di un rapido miglioramento del business automobilistico di Nissan Motor a livelli paragonabili a quelli di società simili sono ora “remote”. La resistenza finanziaria dell’azienda a improvvisi cambiamenti nell’ambiente esterno e ad altri scenari di stress simili è diminuita a causa del rischio crescente.L’outlook negativo riflette l’opinione che l’affidabilità creditizia dell’azienda potrebbe continuare a deteriorarsi poiché un ambiente operativo difficile ostacola il miglioramento della redditività e le perdite di free cash flow continuano. LEGGI TUTTO

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    Banca Ifis, Intermonte conferma Outperform e promuove operazione con illimity

    (Teleborsa) – Intermonte ha confermato la raccomandazione “Outperform” e un target price di 25 euro su Banca Ifis, gruppo attivo nello specialty finance e quotato su Euronext STAR Milan, in una nota in cui ha fatto il punto sulla potenziale acquisizione di illimity, gruppo bancario fondato da Corrado Passera e quotato su Euronext STAR Milan. L’operazione rafforzerà infatti la leadership di Banca Ifis nella finanza specialistica focalizzata sulle PMI, ha una forte logica industriale ed è fortemente voluta dalla famiglia Furstenberg.Gli analisti evidenziano che l’equity story di Banca Ifis è focalizzata sul conseguimento di elevata redditività e remunerazione per i propri azionisti attraverso azioni industriali e manageriali coerenti volte a favorire la crescita degli utili del gruppo e a mantenere la politica di dividendi progressivi adottata nel 2023. Il track record della banca parla da sé, superando i principali obiettivi finanziari del Business Plan 2022-24: utile netto cumulato +11% rispetto al target, remunerazione cumulata +47% rispetto al target e un CET1 ratio +100bps rispetto al target.illimity è stata fondata con un focus sugli NPL. A seguito della maturità del mercato NPL e della regolamentazione sul calendar provisioning, la banca ha spostato il suo focus strategico su iniziative di corporate banking e tech. Corporate Banking è stato un successo, mentre la redditività delle iniziative tecnologiche potrebbe essere visibile solo nel medio-lungo termine.Intermonte delinea due scenari: 1. Un caso base, con le sinergie stimate da Ifis: 12,5 milioni di euro di sinergie di fatturato nel 2026 e 25 milioni di euro nel 2027; 25 milioni di euro di sinergie OpEx nel 2026 e 50 milioni di euro nel 2027; 110 milioni di euro di costi di integrazione nel 2025. 2. Un caso conservativo, che ipotizza un lasso di tempo più lungo per le sinergie e costi di integrazione più elevati: 20% di sinergie di fatturato nel 2026, 50% nel 2027 e 100% dal 2028; 25% di sinergie OpEx nel 2026, 50% nel 2027 e 100% dal 2028; 110 milioni di euro di costi di integrazione nel 2025 e un vento contrario di 50 milioni di euro nel 2026. La creazione di valore “è forte in entrambi i casi, con un incremento a due cifre di EPS e DPS rettificati”. “I multipli sarebbero comunque interessanti, il che implica un potenziale re-rating delle azioni”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO