Marzo 2025

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    Debito pubblico sale a 2.980 miliardi euro ma resta sotto massimi novembre

    (Teleborsa) – Cresce il debito pubblico italiano a gennaio 2025, facendo segnare un incremento di 14,8 miliardi rispetto al mese precedente e risultando pari complessivamente a 2.980,5 miliardi. Questo livello, pur risultando in aumento rispetto al mese di dicembre, si ocnferma però al di sotto dei 3.000 miliardi superati nel mese di novembre. E’ qanto emerge dagli ultimi dati pubblicati dalla Banca d’Italia.L’aumento – si sottolinea – riflette l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (+12,3 miliardi a 49,9 miliarid di euro) ed il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (+2,9 miliardi). In senso opposto ha operato l’effetto complessivo degli scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (per una variazione complessiva pari a -0,5 miliardi). Più in dettaglio, il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è aumentato di 14,9 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali si è ridotto marginalmente, di 0,1 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è pressoché invariato. La vita media residua del debito risulta stabile a 7,9 anni. “Per motivi tecnici, la pubblicazione di “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” della Banca d’Italia, questo mese, “non riporta i dati delle entrate tributarie contabilizzate nel Bilancio dello Stato”, in quanto, come anticiato dal MEF, “i dati di quel mese non sono ancora disponibili”. LEGGI TUTTO

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    Freni (MEF): ingresso in TIM di Poste è importante, qualsiasi cosa tocca diventa oro

    (Teleborsa) – Con riferimento all’azionariato di TIM, “il dialogo con Vivendi mi sembra avviato su una certa linea ormai. Vivendi non è mai stato un partner industriale in TIM”. Lo ha affermato Federico Freni, Sottosegretario di Stato al ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), a margine dell’evento “I cinquant’anni della Consob: tra presente e futuro” in Bocconi.A una domande se Poste Italiane possa prendere il posto del gruppo francese, ha detto: “L’auspicio è che TIM possa prendere una strada tracciata e solida, come è giusto che ci sia per un operatore come TIM. Chi poi sarà parte di questa strada staremo a vedere. L’ingresso di Poste è certamente un ingresso importante, che da solidità all’asset, anche perchè nella storia recente qualsiasi cosa Poste tocca diventa oro, quindi siamo tutti felici”.”Poste può essere un partner importantissimo, a cavallo tra industriale e finanziario, con un management capacissimo che negli anni lo ha dimostrato”, ha sottolineato.Sulla possibile tranche di privatizzazione di Poste, “quando sarà il momento giusto ci sarà”, ha detto Freni. “La privatizzazione di MPS è stata fatta nei momenti giusti, per il mercato e le condizioni esterne – ha spiegato – Privatizzazione non vuol dire svendere o dismettere, ma razionalizzare la partecipazione cedendo piccoli slot a mercato nel momento più giusto per massimizzare l’entrata per lo Stato”. LEGGI TUTTO

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    Maire in denaro, assist da analisti

    (Teleborsa) – Seduta vivace oggi per Maire protagonista di un allungo verso l’alto, con un progresso dell’1,93%.A fare da assist al titolo contribuisce la promozione giunta dagli analisti di Jefferies. Gli esperti dell’ufficio studi hanno confermato il giudizio “Buy” e rivisto al rialzo il target price a 11 euro dai 10 euro indicati in precedenza. A livello comparativo su base settimanale, il trend del gruppo operante nel Licensing, Servizi di Engineering, Procurement & Construction evidenzia un andamento più marcato rispetto alla trendline del FTSE Italia All-Share. Ciò dimostra la maggiore propensione all’acquisto da parte degli investitori verso Maire rispetto all’indice.Tecnicamente la situazione di medio periodo è negativa, mentre segnali rialzisti si intravedono nel breve periodo, grazie alla tenuta dell’area di supporto individuata a quota 8,593 Euro. Lo spunto positivo di breve è indicativo di un cambiamento del trend verso uno scenario rialzista, con la curva che potrebbe spingersi verso l’importante area di resistenza stimata a quota 8,813. A livello operativo, lo scenario più appropriato potrebbe essere una ripresa rialzista del titolo, con area di resistenza individuata a 9,03. LEGGI TUTTO

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    Unicredit, ok BCE aumento per OPS su Banco BPM

    (Teleborsa) – La Banca Centrale Europea ha autorizzato Unicredit a modificare il proprio statuto includendo la facoltà per il CdA di effettuare un aumento di capitale sociale a servizio dell’offerta relativa al Banco BPM e, a classificare le nuove azioni che saranno emesse nel patrimonio di vigilanza di qualità primaria della banca (CET1).La decisione della BCE – si legge in una nota – è subordinata alla condizione che l’assemblea straordinaria di Unicredit convocata per il 27 marzo 2025 approvi tali modifiche. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, ok Consob a OPA su Anima. Al via lunedì 17 marzo

    (Teleborsa) – Consob ha approvato il documento di offerta relativo all’OPA su Anima di Banco BPM. Il periodo di offerta, si legge in una nota, sarà pari a 15 giorni di Borsa aperta: l’OPA partirà lunedì 17 marzo per concludersi il 4 aprile (salvo proroghe).Il pagamento dell’offerta è previsto il giorno 11 aprile 2025 per un corrispettivo pari a 7,00 euro (cum dividendo) per ciascuna azione di Anima portata in adesione. Il corrispettivo, precisa Banco BPM, “si intende cum dividendo ed è pertanto stato determinato sull’assunto che Anima non approvi e dia corso ad alcuna distribuzione ordinaria o straordinaria di dividendi prelevati da utili o riserve prima della Data di Pagamento. Qualora Anima, prima di detta data, dovesse pagare un dividendo ai propri azionisti, o comunque fosse staccata dalle azioni Anima la cedola relativa a dividendi deliberati ma non ancora pagati da Anima, il Corrispettivo sarà automaticamente ridotto di un importo pari per ciascuna azione portata in adesione all’Offerta a quello di tale dividendo”. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, Putin apre a tregua ma chiede rassicurazioni. Trump: speriamo faccia la cosa giusta

    (Teleborsa) – Il presidente degli Stati Uniti, DonaldTrump, ha commentato la dichiarazione del presidente russo Vladimir Putin “molto promettente” sulla tregua. “Ma non è completa, speriamo faccia la cosa giusta”, se respingesse il piano di pace “sarebbe molto deludente”. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha parlato con i giornalisti nello Studio Ovale all’inizio di un incontro con il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, con il quale, ha detto, intende discutere “di cosa sta succedendo tra Ucraina e Russia. Vogliamo che la guerra finisca”, anche perché “ha anche un costo enorme per gli Stati Uniti e altri paesi”. Putin nel pomeriggio ha aperto ad un cessate il fuoco ma aveva specificato che occorre chiarire alcuni punti con gli Stati Uniti. “Siamo d’accordo con le proposte di cessazione delle ostilità. Ma partiamo dal fatto che la cessazione dovrebbe essere tale da portare a una pace a lungo termine e da eliminare le cause originarie di questa crisi – ha dichiarato Putin durante una conferenza stampa con il presidente della Bielorussia, Aleksander Lukashenko –. L’idea in sé è corretta, e certamente la sosteniamo, ma ci sono questioni che dobbiamo discutere. E penso che dobbiamo parlare anche con i nostri colleghi americani. Forse dovrei chiamare il presidente Trump e discutere con lui. Ma noi sosteniamo l’idea di porre fine al conflitto con mezzi pacifici”. Putin ha sostenuto la necessità di sviluppare un meccanismo per controllare eventuali violazioni della tregua e espresso timore che l’Ucraina possa usare un cessate il fuoco di 30 giorni per continuare la mobilitazione e il riarmo. In merito a Kursk, il presidente russo ha assicurato che “è sotto il nostro controllo” e che “le forze armate ucraine sono in completo isolamento, hanno solo due opzioni: arrendersi o morire”.Trump ha espresso il desiderio di incontrare Putin, definendo “molto serie” le discussioni in corso con il presidente russo e altri esponenti russi. “La Nato è diventata molto più forte con le mie azioni”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Governance e sostenibilità: le sfide della pianificazione integrata nelle città portuali italiane

    (Teleborsa) – “Cluster portuali in transizione. Pianificazione integrata e progetto nell’interfaccia porto-città” è il focus che ha riunito studiosi, operatori del settore, stakeholder e istituzioni per discutere delle sfide e delle prospettive del sistema portuale italiano al Politecnico di Milano. “L’importanza del dialogo tra ricerca, operatori e istituzioni è utile perché si inserisce in un contesto di transizione e rinnovamento della governance portuale. L’obiettivo – ha evidenziato Massimo Clemente, direttore del CNR ITC (Istituto per le Tecnologie della Costruzione) – è fare il punto della situazione su due grandi temi: i cluster portuali e le relazioni tra porto e città. Con le colleghe Fulvia Pinto e Chiara Nifosì abbiamo organizzato un forum per analizzare le dinamiche”.Durante il convegno, cinque cluster portuali italiani hanno presentato le proprie strategie di integrazione territoriale: il cluster del Mar Ligure Occidentale (Genova e Savona), il cluster dei porti di Livorno, il cluster di Catania, il cluster di Trieste e il cluster di Taranto.Un modello di riferimento per l’Italia potrebbe essere quello spagnolo, ha sottolineato Clemente: “Il sistema spagnolo, con una struttura centrale forte, il Puerto del Estado, e governance locali con margine di autonomia, consente una gestione efficiente e un dialogo operativo tra operatori marittimi, autorità municipali e autorità portuali”.Sul tema Massimo Bricocoli, direttore del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, ha messo in luce il valore della sinergia tra il Politecnico e il CNR: “Questa è un’importante occasione di avvio di una collaborazione strutturata. La questione dei porti richiede oggi un ripensamento in una prospettiva di sviluppo ed è fondamentale che la ricerca possa dialogare con gli stakeholder coinvolti nella trasformazione delle aree portuali”.Fulvia Pinto, professore associato di tecnica e pianificazione urbanistica al Politecnico di Milano, ha affrontato il tema del rapporto tra porto e città: “Il problema delle città portuali è spesso il conflitto che si genera tra le esigenze della portualità e quelle urbane. Il nostro obiettivo è integrare le politiche urbanistiche con quelle della logistica portuale, favorendo un dialogo tra pianificatori, trasportisti e operatori del settore”. Pinto ha evidenziato come la sostenibilità debba essere il filo conduttore delle strategie di sviluppo dei cluster portuali: “Parliamo di una sostenibilità che non sia solo ambientale, ma anche sociale ed economica, per garantire un’integrazione equilibrata tra porto e città”.Chiara Nifosì, ricercatrice presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, ha posto l’attenzione sugli effetti della riforma della legislazione portuale del 2016: “Ora iniziamo a vedere i primi risultati dell’applicazione della normativa, con la nascita dei primi documenti di pianificazione strategica di sistema e piani regolatori portuali. È il momento giusto per mettere a confronto i diversi cluster portuali e analizzare l’impatto della riforma”. LEGGI TUTTO

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    Elezioni, accise e PA: arrivano i via libera del Consiglio dei ministri

    (Teleborsa) – Via libera del Consiglio dei ministri al decreto elezioni e alla riforma delle accise. Secondo quanto emerge infatti il governo ha approvato il provvedimento che consentirà di votare in due giorni (domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15) già dalla prossima tornata di elezioni amministrative. La data individuata per il primo turno delle comunali dovrebbe essere quella del 25-26 maggio mentre l’election day con i referendum sarà nelle date dei ballottaggi, l’8 e 9 giugno.Ok anche alla riforma delle accise che prevede un allineamento di quelle su gasolio e benzina in 5 anni. Confermato invece l’impegno a garantire il regime speciale sulle accise per il gasolio agricolo, ha annunciato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Il ministro ha definito la decisione “indispensabile per non aumentare i costi di produzione e, di conseguenza, i prezzi al consumo, evitando così nuovi oneri per agricoltori e pescatori”.Sul fronte fiscale è arrivato l’ok anche alla proroga dal 31 luglio al 30 settembre dell’adesione al concordato preventivo, escludendo chi adotta il regime forfettari. A farlo sapere è il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, al termine del Cdm. Approvati anche il testo unico in materia di riscossione e, in prima lettura, un correttivo che introduce diverse misure di semplificazione in materia di adempimenti e versamenti. “Con questi provvedimenti il governo conferma il proprio impegno nel percorso di ammodernamento del nostro sistema fiscale perseguendo gli obiettivi di certezza del diritto e di competitività della nostra Nazione. Rendiamo il nostro sistema più equo, moderno ed efficiente, per rispondere alle esigenze di cittadini e imprese”, ha dichiarato Leo.Il Consiglio dei ministri ha approvato anche il testo del disegno di legge Merito presentato dal ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. Tra le misure contenute nel ddl anche quella che prevede la possibilità per un dirigente di proporre un proprio collaboratore per la qualifica di dirigente, senza concorso. “Il testo – spiega un comunicato – introduce importanti innovazioni destinate a rendere più moderni ed efficienti gli assetti organizzativi delle Pubbliche amministrazioni. Vengono introdotti nuovi strumenti per migliorare la misurazione e la valutazione della performance dei dipendenti pubblici, basati sul raggiungimento di obiettivi misurabili, a cui collegare prospettive di carriera capaci di valorizzare il merito e anche, gradualmente, la retribuzione”. “Questo provvedimento rappresenta un passo importante che riconosce la centralità delle persone. Passiamo da un approccio ‘burocratico’ della valutazione e misurazione della performance a un approccio per ‘obiettivi’ in cui contano i risultati raggiunti”, ha dichiarato il ministro Zangrillo. LEGGI TUTTO