Marzo 2025

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    Petrolio apre settimana in rialzo nonostante taglio stime Goldman Sachs

    (Teleborsa) – Inizio di settimana positivo per il petrolio, che scambia in moderato rialzo sui principali mercati internazionali, dopo la pesante correzione registrata di recente. Il Light crude statunitense scambia a 67,27 dollari al barile, in rialzo dello 0,5% rispetto a venerdì, mentre il Brent del mare del Nord viaggia a 70,95 dollari al barile, in rialzo dello 0,5%. Nell’ultimo mese, il petrolio si è rimangiato tutto il guadagno incamerato da inizio anno e segna ora un calo del 5% rispetto alla fine del 2024. E sebbene il crollo delle quotazioni sia stato salutato con favore dal Presidente Trump, la caduta del prezzi avrà un impatto negativo sul settore petrolifero e sui produttori di Shale Oil, rischiando di aggravare una situazione economica USA non brillante, anzi, un quadro già recessivo.Le principali banche d’affari attendono un ulteriore calo delle quotazioni del greggio, di riflesso agli aumenti produttivi pianificati dall’Opec+ ed anche ad una possibile recessione in USA. Goldman Sachs si è unita alle altre banche d’0affari ed ha tagliato le previsioni sul prezzo del petrolio, indicando un prezzo per il Brent a in un intervallo di 65-80 dollari al barile dai 70-85 dollari indicati in precedenza.La revisione segue gli analoghi taglio operati nelle ultime settimane da Morgan Stanley e Bank of America, che vedono entrambi il Brent nella fascia alta dei 60 dollari nella seconda metà dell’anno. Anche Citigroup e JPMorgan hanno previsto che i prezzi chiuderanno l’anno fra 60 e 65 dollari, con un punto di minimo che viene indicato dalla prima a 55 dollari, entro il terzo trimestre dell’anno, e la seconda che indica perfino un minimo di 50 dollari.Il cambio di scenario macroeconomico peserà sulla domanda di petrolio, nonostante di recente il cartello abbia confermato le sue previsioni per il 2025 e 2026. L’OPEC ha confermato la scorsa settimana la crescita della domanda globale di petrolio prevista per il 2025 a 1,4 mb/g e per il 2026 a 1,4 mb/g, invariata rispetto all’ultima valutazione mensile. A inizio mese, otto paesi dell’Opec+ – Arabia Saudita, Russia, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Kazakistan, Algeria e Oman, – hanno ribadito la loro decisione concordata il 5 dicembre 2024 di procedere con un ritiro graduale e flessibile degli aggiustamenti volontari di 2,2 mb/g a partire dal 1° aprile 2025. (Foto: © Artem Egoro / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Dazi, da guerra commerciale Usa-Ue rischi per 9.500 miliardi

    (Teleborsa) – L’escalation della guerra dei dazi fra Stati Uniti e Europa minaccia una relazione commerciale che vale 9.500 miliardi di dollari in scambi e investimenti bilaterali. A fare i conti – riporta il Wall Street Journal – è l’American Chamber of Commerce to the European Union, che rappresenta le aziende americane che operano in Europa. Secondo l’associazione, i rischi legati ai dazi vanno al di là dei beni che sono direttamente tassati. Nel mirino ci sono anche gli investimenti transatlantici, che hanno tre volte più valore. (Foto: © Jan Mikš / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Tamburi, buyback per oltre 1 milione di euro

    (Teleborsa) – Tamburi Investment Partners nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie, ha comunicato di aver acquistato, dal 10 al 14 marzo 2025, complessivamente 126.222 azioni ordinarie (pari allo 0,068% del capitale sociale) al prezzo medio ponderato di 7,9352 euro, per un controvalore di 1.001.601,09 euro.Al 14 marzo quindi, Tamburi ha in portafoglio 19.825.170 azioni proprie, pari al 10,752% del capitale sociale.In Borsa, intanto, l’Aazienda attiva nei servizi di consulenza di finanza aziendale presenta un andamento invariato rispetto alla vigilia e si attesta a 7,99 euro. LEGGI TUTTO

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    I Grandi Viaggi, ricavi primo trimestre in rialzo a 8,4 milioni di euro

    (Teleborsa) – I Grandi Viaggi, società italiana attiva nel settore turistico e quotata su Euronext Milan, ha chiuso il primo trimestre (1° novembre 2024 – 31 gennaio 2025) con ricavi della gestione caratteristica del Gruppo pari a 8,44 milioni di euro, in rialzo del 18,1% rispetto ai 7,15 milioni del corrispondente periodo 2024. Il fatturato è da riferirsi per l’89% a vendite di destinazioni extraeuropee, delle quali il 77% è dato dalle vendite di soggiorni relative ai villaggi di proprietà esteri, rispettivamente Blue Bay Village in Kenya, Dongwe a Zanzibar e Cote d’Or e Chauve Souris a Seychelles.L’EBITDA è risultato negativo per -1,48 milioni di euro, contro i -0,83 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente a causa dell’effetto combinato dell’incremento dei costi per servizi turistici e del personale e del decremento della voce altri ricavi. Il risultato netto del periodo, al netto delle imposte differite, è negativo per 2,12 milioni di euro (-1,28 milioni nel primo trimestre 2024) a causa della stagionalità del business, che vede il periodo estivo come il più rilevante per il Gruppo in termini di fatturato e di margine.La posizione finanziaria netta, comprensiva delle attività finanziarie correnti e non correnti, risulta positiva per 20,43 milioni di euro, in aumento di 2,17 milioni rispetto al 31 gennaio 2024.Al 12 marzo 2025, il volume complessivo delle vendite è pari a 25,67 milioni di euro, di cui il 72% relativo ai prodotti italiani ed esteri di proprietà e 28% prodotti commercializzati e Tour Operator. Il volume delle vendite del corrispondente periodo precedente ammontava a 22,11 milioni di Euro (+ 16,09%).”L’andamento delle vendite invernali ha evidenziato una buona ripresa economica nel settore turistico – si legge nella nota sui conti – I dati delle vendite relative alla prossima stagione estiva confermano un buon interesse sia per le strutture di proprietà italiane che estere da parte della clientela, con un incremento delle vendite rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente”.”Le previsioni economiche per il 2025 del settore turistico, pur emergendo ancora elementi di incertezza correlati alla situazione sociopolitica internazionale, evidenziano in ogni caso una miglior propensione alla spesa per le vacanze da parte della nostra clientela, con una pianificazione ed una scelta programmata delle offerte qualitativamente e finanziariamente più vantaggiose – viene sottolineato – In questo scenario il Gruppo si pone l’obiettivo di raggiungere un risultato economico positivo”. LEGGI TUTTO

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    PNRR, Cabina di regia per la verifica dello stato di attuazione del Programma GOL

    (Teleborsa) – Si è svolta oggi a Palazzo Chigi la Cabina di regia PNRR, dedicata alla Missione inclusione e coesione, convocata e presieduta dal ministro per gli Affari europei, il PNRR e le Politiche di coesione Tommaso Foti, con la partecipazione del sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Claudio Durigon, oltre che dei presidenti delle Regioni e dei rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, per una circostanziata verifica dello stato di attuazione della riforma per la riqualificazione dei servizi di politiche attive del lavoro e della formazione – Programma Garanzia Occupazione Lavoro (GOL) – in ambito regionale. La Cabina di regia Missione inclusione e coesione, che segue quella del 6 marzo scorso dedicata alla Missione Salute, – fa sapere Palazzo Chigi in una nota – rientra nell’ambito del monitoraggio rafforzato delle misure del PNRR, che vedono le Regioni parte attiva come soggetti attuatori, avviato dal Governo in vista del negoziato con la Commissione europea finalizzato ad una eventuale rimodulazione volta a garantire il conseguimento dei target finali e il pieno impiego delle risorse assegnate.”Le verifiche in corso sullo stato di attuazione del Piano – dichiara Foti – consentiranno al Governo di intervenire con azioni mirate per ultimare riforme e investimenti nei tempi previsti, con ricadute positive nella vita reale dei cittadini e per confermare il primato europeo dell’Italia nell’attuazione del Piano, in termini di obiettivi raggiunti, di risorse complessivamente ricevute, di rate incassate e di richieste di pagamento formalizzate”.Il programma GOL, attuato dalle Regioni e dalle Province autonome, si rivolge prioritariamente alle persone in cerca di occupazione, percettori di ammortizzatori sociali o di una misura di sostegno economico di integrazione al reddito, ma anche ai lavoratori fragili e disoccupati per incentivare percorsi di politica attiva personalizzati rispetto ai differenti bisogni dei destinatari.Nel corso della Cabina di regia è stato fatto il punto sul positivo avanzamento fisico della riforma, che prevede il conseguimento di tre target entro la fine del 2025. Ad oggi è stato raggiunto il 65% del target finale, con 1,9 milioni di beneficiari a fronte dei 3 milioni di destinatari previsti; nell’ambito dei suddetti destinatari, 800mila partecipano alla formazione professionale e di questi ultimi 300mila sono i beneficiari di percorsi formativi in competenze digitali. Il terzo obiettivo da traguardare è il potenziamento di almeno l’80% dei Centri per l’Impiego, attraverso il miglioramento dei servizi di qualità, l’analisi dei fabbisogni delle competenze, la definizione di piani formativi individuali, l’offerta di servizi efficaci di accoglienza e di orientamento all’occupazione. Allo stesso tempo – spiega la nota – la Cabina ha preso atto del limitato avanzamento finanziario della misura in capo alle Regioni attualmente pari al 9,3% delle risorse ripartite, al fine di stabilire una rimodulazione della dotazione finanziaria residua della misura in altri progetti virtuosi nell’ambito delle politiche attive per il lavoro, ferma restando l’incessante azione del Governo Meloni per interventi mirati ad implementare l’occupazione, soprattutto nel Mezzogiorno.Al fine di agevolare le Regioni nella verifica dei cronoprogrammi e nel conseguimento degli obiettivi previsti, è stata predisposta un’attestazione per asseverare lo stato di attuazione nel conseguimento del target finale della Riforma GOL secondo la tempistica e le condizionalità del Piano, oltre allo stato di avanzamento finanziario. La ricognizione consentirà alle regioni di chiarire l’attuale avanzamento del target, l’avanzamento della spesa a fronte di quanto assegnato, nonché di rappresentare proposte ed azioni mirate e condivise per l’impiego delle risorse che non saranno assorbite dalla Riforma.La Struttura di Missione PNRR della PCM, in raccordo con il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, – conclude la nota – “assicura la massima collaborazione alle Amministrazioni titolari per un adeguato supporto nella redazione delle attestazioni”. LEGGI TUTTO

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    Borse europee toniche, a Milano corrono MPS e Mediobanca

    (Teleborsa) – Bilancio positivo per i mercati finanziari del Vecchio Continente. Gli acquisti diffusi interessano anche il FTSE MIB, che si muove sulla stessa onda rialzista degli altri listini di Eurolandia. Nel frattempo, seduta in rialzo anche a Wall Street.Oggi non sono stati pubblicati dati macro rilevanti in Eurozona; l’Istat ha rivisto la crescita dell’indice dei prezzi al consumo di febbraio in Italia al +1,6% su base annua (da +1,5% del mese precedente), con la la stima preliminare che era +1,7%. Negli USA, le vendite al dettaglio febbraio hanno rimbalzato meno delle attese, l’Empire State index di marzo è crollato a -20 punti e le scorte dell’industria sono aumentate secondo le attese a gennaio.La settimana sarà ricca di riunioni delle banche centrali, tra cui la Federal Reserve (l’attenzione sarà rivolta alla comunicazione di Jerome Powell sui futuri tagli dei tassi e sulle proiezioni economiche), la Banca del Giappone e la Banca d’Inghilterra, che dovrebbero lasciare invariati i loro tassi di riferimento. Tra le altre, sono attesi invece interventi in Svizzera e Svezia.Sul fronte geopolitico, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che martedì parlerà con il presidente russo Vladimir Putin per porre fine alla guerra in Ucraina. Sempre dall’America, pesano i commenti del segretario del Tesoro Scott Bessent che hanno alimentato i timori di un rallentamento dell’economia.Lieve aumento per l’Euro / Dollaro USA, che mostra un rialzo dello 0,25%. Sostanzialmente stabile l’oro, che continua la sessione sui livelli della vigilia a quota 2.993,3 dollari l’oncia. Seduta positiva per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un guadagno dello 0,99%.Lieve miglioramento dello spread, che scende fino a +107 punti base, con un calo di 2 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,86%.Nello scenario borsistico europeo bilancio positivo per Francoforte, che vanta un progresso dello 0,47%, sostanzialmente tonico Londra, che registra una plusvalenza dello 0,49%, e guadagno moderato per Parigi, che avanza dello 0,38%.Seduta positiva per il listino milanese, che mostra un guadagno dello 0,73% sul FTSE MIB; sulla stessa linea, performance positiva per il FTSE Italia All-Share, che continua la giornata in aumento dello 0,73% rispetto alla chiusura precedente. Guadagni frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (+0,6%); sulla stessa linea, in moderato rialzo il FTSE Italia Star (+0,26%).Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, incandescente Banca MPS, che vanta un incisivo incremento del 4,44%. Andamento positivo per Mediobanca, che avanza di un discreto +2,82%. Ben comprata Saipem, che segna un forte rialzo del 2,42%. ERG avanza dell’1,96%.Le più forti vendite, invece, si manifestano su Brunello Cucinelli, che prosegue le contrattazioni a -1,81%. Tentenna Moncler, che cede l’1,14%. Sostanzialmente debole Pirelli, che registra una flessione dello 0,64%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Alerion Clean Power (+7,91%), Zignago Vetro (+5,64%), Moltiply Group (+4,50%) e Tinexta (+3,59%).Le peggiori performance, invece, si registrano su The Italian Sea Group, che ottiene -7,36%. Lettera su Pharmanutra, che registra un importante calo del 6,16%. Scende El.En, con un ribasso del 4,38%. Scivola MARR, con un netto svantaggio del 3,59%. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, Unimpresa: per 82% PMI italiane prezzi stabilizzati con tregua Russia

    (Teleborsa) – Una rapida conclusione del conflitto tra Russia e Ucraina potrebbe avere effetti estremamente positivi sull’economia globale e italiana in particolare. È quanto emerge da un sondaggio effettuato dal Centro studi di Unimpresa, realizzato su un campione rappresentativo della 100.000 imprese associate, appartenenti principalmente ai settori agricoltura, manifatturiero, servizi e turismo. I risultati evidenziano come una larga maggioranza delle aziende intervistate consideri determinante per il futuro economico internazionale una tregua e una paceduratura tra i due paesi. Secondo l’82% delle imprese coinvolte nell’indagine del Centro studi di Unimpresa, la fine delle ostilità avrebbe come principale effetto positivo una significativa riduzione dell’inflazione e una stabilizzazione dei prezzi dell’energia e delle materie prime. In particolare, una pace rapida consentirebbe un immediato abbassamento della tensione sui mercati energetici internazionali, con una conseguente riduzione dei costi di gas naturale, petrolio e grano, i cui aumenti hanno gravato pesantemente sulle attività economiche e sui bilanci familiari. Il 76% delle imprese intervistate sottolinea, inoltre, che la fine del conflitto comporterebbe un netto miglioramento delle prospettive commerciali, facilitando la ripresa delle esportazioni italiane verso Russia e Ucraina. Questo fattore sarebbe particolarmente significativo per i settori agricolo e manifatturiero italiani, storicamente molto legati ai mercati dell’Europa orientale, e potrebbe offrire un decisivo contributo alla ripresa economica complessiva del nostro Paese. Per il 69% delle aziende associate a Unimpresa, il ritorno alla pace porterebbe anche al rilancio del settore turistico, generando maggiore fiducia nei consumatori a livello internazionale e stimolando la domanda turistica incoming e outgoing. Una condizione di sicurezza e stabilità a livello internazionale risulterebbe quindi determinante per rivitalizzare una delle principali industrie italiane, fortemente colpita dalle crisi globali recenti. La cessazione del conflitto genererebbe anche condizioni più favorevoli per gli investimenti internazionali, secondo il 65% delle imprese intervistate. Una maggiore fiducia sui mercati finanziari, associata alla riduzione della volatilità e al miglioramento delle condizioni generali di accesso al credito, favorirebbe infatti la propensione delle aziende italiane a investire in innovazione tecnologica e sviluppo produttivo, rafforzando la competitività del sistema economico nazionale. La pace tra Russia e Ucraina, inoltre, consentirebbe una ripresa più fluida della circolazione internazionale delle merci e della catena di approvvigionamento globale, secondo il 59% delle aziende coinvolte nel sondaggio. Tale condizione risolverebbe le numerose criticità logistiche e produttive che hanno caratterizzato gli ultimi anni, contribuendo a una ripresa economica globale più rapida e sostenibile. Infine, il 54% delle imprese intervistate evidenzia come una stabile tregua ridurrebbe sensibilmente le incertezze politiche ed economiche internazionali. Questo permetterebbe alle aziende di pianificare investimenti e strategie di sviluppo di medio-lungo termine con maggiore certezza, favorendo così una crescita economica più stabile e duratura nel tempo.”Una rapida conclusione del conflitto tra Russia e Ucraina rappresenterebbe un fattore determinante per la ripresa economica globale e italiana, portando benefici immediati in termini di riduzione dei costi, incremento delle esportazioni, rilancio turistico e maggiore fiducia sui mercati finanziari. Risultati che sarebbero cruciali per consolidare la ripresa economica italiana e internazionale nei prossimi anni”, spiega il Centro studi di Unimpresa. “La politica nazionale ed europea deve impegnarsi con maggiore determinazione per favorire un percorso diplomatico rapido e concreto verso la pace. Le nostre imprese, già provate da anni di crisi e instabilità, necessitano di un quadro geopolitico chiaro e stabile per tornare a crescere e competere sui mercati globali. La pace non è solo una questione etica e morale, ma anche una priorità economica assoluta per il nostro Paese. È essenziale inoltre che il dialogo in corso tra Stati Uniti e Russia continui con determinazione e produca rapidamente risultati tangibili, favorendo la distensione internazionale e la ripresa della cooperazione economica globale”, commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.(Foto: Yehor Milohrodskyi su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Webuild, Intermonte alza target price e conferma Outperform

    (Teleborsa) – Intermonte ha incrementato a 4,00 euro per azione (dai precedenti 3,30 euro) il target price su Webuild, big italiano delle costruzioni e dell’ingegneria, confermando la raccomandazione “Buy” sul titolo.Il management si aspetta l’assegnazione formale del contratto del ponte di Messina entro aprile, dopo il via libera del CIPESS. Il contratto dovrebbe valere 12 miliardi di euro e il completamento è previsto per il 2032 (8 anni). Un acconto fino al 20% sarà pagato a Webuild in base alla suddivisione del contratto negli anni. Il progetto non è incluso nelle guidance.Inoltre, il management ha affermato che non spingerà la crescita del fatturato nel 2025 (le guidance, sebbene prudenti, indicano una leggera crescita delle vendite), poiché sono concentrati sul raggiungimento del rating investment grade, che potrebbe essere ottenuto dopo la rendicontazione del primo semestre.Le prospettive commerciali favorevoli: espansione in Australia tramite Clough nelle linee di trasmissione e nell’energia, contratti ad alta velocità ancora da assegnare in Italia, crescita negli Stati Uniti dove il breakeven di Lane è atteso per quest’anno, domanda significativa in Medio Oriente dove la società ha presenza e track-record, opportunità dalla ricostruzione in Ucraina.”Il gruppo ha rispettato la sua strategia di riduzione del rischio del bilancio concentrandosi su regioni a basso rischio e aggiungendo scala – si legge nella ricerca – L’importante acquisizione di ordini viene utilizzata per potenziare la base di asset (la flotta di oltre 60 TBM non è facilmente eguagliata da altri), il che consentirà una maggiore selettività e fornirà una solida base per la crescita negli anni a venire”. LEGGI TUTTO