Marzo 2025

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    Innovatec, collocato minibond da 3 milioni di euro con Zenit SGR

    (Teleborsa) – Innovatec, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nei settori dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale, ha finalizzato l’emissione di un prestito obbligazionario (MiniBond) da 3 milioni di euro, con l’obiettivo di supportare lo sviluppo nel business delle rinnovabili.L’emissione del MiniBond consente in particolare a Innovatec di intervenire a supporto del Gruppo per il finanziamento del programma di investimenti connessi alla valorizzazione dell’attuale pipeline fotovoltaica in sviluppo di circa 250MW di cui 40MW già autorizzati ai fini del completamento dei relativi iter autorizzativi e dell’aumento della capacità impiantistica ready to build. Con una Posizione Finanziaria netta post scissione pro-forma di Gruppo positiva al 31 dicembre 2024 di 1 milione di euro, Innovatec consegue significativi benefici in termini di diversificazione delle forme di finanziamento sfruttando l’effetto leva in assenza di debito finanziario netto.”L’impegno costante volto al completamento della nostra pipeline di impianti e la partnership strategica con Zenit SGR ci consentono di affrontare il 2025 con fiducia e determinazione. Innovatec oggi si posiziona nel mercato come un operatore solido, in grado di generare valore attraverso un modello di business sostenibile e scalabile – ha commentato l’AD Roberto Maggio – Continueremo a investire nell’ottimizzazione e nell’espansione del portafoglio impianti, puntando sulla diversificazione delle fonti di ricavo, continuativi nel tempo ed indipendenti dai meccanismi incentivanti”.Il MiniBond ha scadenza il 30 novembre 2026, tasso d’interesse annuo del 7% e un rimborso amortizing con 15 mesi di preammortamento. Le obbligazioni sono state emesse alla pari, con un taglio unitario di 100.000 euro. Inoltre, il MiniBond è soggetto, inter alia, al rispetto di covenant relativi al livello di indebitamento finanziario netto rispetto a patrimonio netto ed EBITDA. LEGGI TUTTO

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    Private debt, nel 2024 in Italia investimenti record per 5 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Il 2024 è stato un nuovo anno record per il mercato italiano del private debt, sia per quanto riguarda la raccolta che gli investimenti. È quanto è emerso dalla presentazione dei dati annuali realizzata da AIFI (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt) in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti (CDP).”Nel 2024 il mercato del private debt è stato da record sia nella raccolta sia negli investimenti – dichiara Innocenzo Cipolletta, Presidente AIFI – L’incremento del 53% negli investimenti è la dimostrazione della necessità di tale strumento a supporto dello sviluppo aziendale. Per questo oggi è fondamentale che gli investitori istituzionali facciano la loro parte per permettere agli operatori di moltiplicare le azioni a sostegno delle realtà imprenditoriali generando circoli virtuosi di crescita”.RaccoltaNel 2024, la raccolta degli operatori di private debt attivi nel mercato italiano ha registrato una crescita del 13% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 1.360 milioni di euro rispetto ai 1.200 milioni del 2023. Questi dati evidenziano un trend di crescita costante del settore, che si rafforza anno dopo anno. Il numero degli operatori che hanno raccolto capitali si conferma stabile a 13, come già avvenuto nel 2023. Guardando alla provenienza dei capitali, i fondi pensione e le casse di previdenza sono stati la prima fonte della raccolta (39%), seguiti dal settore pubblico e i fondi di fondi istituzionali (28%) e dalle assicurazioni (12%). Se guardiamo ai soli fondi pensione e casse di previdenza, la provenienza geografica dei capitali è per il 54% estera. Si specifica che le elaborazioni sulle fonti rappresentano il 66% del totale raccolto.InvestimentiNel corso del 2024 sono stati investiti complessivamente nel mercato italiano del private debt 4.962 milioni di euro, valore più alto mai registrato e in crescita del 53% rispetto all’anno precedente (3.251 milioni). Analogamente al fundraising, anche per gli investimenti si registra una crescita costante nel tempo, alimentata soprattutto dall’incremento delle operazioni di grandi dimensioni. Il numero di società finanziate è stato pari a 168 società, in aumento del 14% rispetto alle 147 del 2023. Guardando alla provenienza geografica degli operatori, i soggetti domestici hanno realizzato il 60% del numero di operazioni, mentre l’80% dell’ammontare è stato investito da operatori internazionali. Per quanto concerne la dimensione degli investimenti, come anticipato, si segnala un peso sempre più marcato delle operazioni di dimensione rilevante; nel 2024, infatti, le società che hanno ricevuto almeno 100 milioni di euro ciascuna sono state 11, per un ammontare complessivo di 2.698 milioni di euro, in crescita rispetto alle 4 società dell’anno precedente, che avevano ricevuto 1.504 milioni.Per quanto riguarda le caratteristiche delle operazioni, la durata media è di 5 anni e 10 mesi, mentre il tasso d’interesse medio è pari all’8% se consideriamo le operazioni a tasso fisso mentre per quelle a tasso variabile il valore è pari al tasso di riferimento a cui si aggiunge uno spread del 5,6%.Con riferimento all’obiettivo dei finanziamenti, nel 2024 il 36% dell’ammontare investito è stato indirizzato al supporto di operazioni di LBO, mentre il 27% verso la crescita interna delle società target. A livello di numero il 33% del totale ha riguardato debito a supporto di operazioni di buy out e il 32% la crescita interna delle società target. A livello geografico, la prima Regione resta la Lombardia, dove è localizzato il 34% delle società italiane oggetto di investimento, seguita da Emilia-Romagna (12%) e Lazio e Veneto (11%).Con riferimento ai settori di attività, al primo posto con il 20% del numero di imprese troviamo i beni e servizi industriali, seguiti da energia e ambiente, con il 19%. Si sottolinea che il 58% delle società target ha meno di 250 dipendenti.RimborsiNel 2024 le società che hanno effettuato rimborsi sono state 81 (82 l’anno precedente, -1%), per un ammontare pari a 439 milioni di euro (-32%). Il rimborso come da piano di ammortamento dello strumento ha rappresentato la tipologia più utilizzata in termini di numero, il 73% del totale. Gli operatori che hanno ricevuto rimborsi (anche parziali) sono stati 13, rispetto ai 16 dell’anno precedente. LEGGI TUTTO

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    Exprivia, ricavi 2024 salgono a 217 milioni di euro. EBITDA +9%

    (Teleborsa) – Exprivia, società attiva delistata da Borsa Italiana l’anno scorso e attiva nello sviluppo di tecnologie software innovative e di prestazione di servizi IT, ha chiuso il 2024 con ricavi del Gruppo pari a 217 milioni di euro, in crescita del 7% rispetto ai 203 milioni del 2023. L’EBITDA raggiunge i 29 milioni di euro (+9%), con un margine EBITDA del 13,4%, in miglioramento rispetto all‘anno precedente. L’EBIT ammonta a 22,7 milioni di euro (+9%), mentre il rapporto di leverage è stabile a 1,2x, influenzato dall’investimento in Balance. Nei numeri riportati a bilancio 2024 sono incorporati i risultati di Balance dal secondo trimestre 2024, mentre non ha impatti l’acquisizione del Gruppo Present, in quanto l’operazione è stata completata nel febbraio 2025.”I risultati del 2024 confermano la solidità del nostro percorso di crescita – dichiara l’AD Domenico Favuzzi – portato avanti anche attraverso operazioni strategiche che stanno dando nuovo impulso allo sviluppo del Gruppo. Continueremo a investire in innovazione e competenze per consolidare la nostra posizione nel panorama ICT a livello nazionale e internazionale, offrendo servizi e soluzioni sempre più all’avanguardia per i nostri clienti”. LEGGI TUTTO

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    Fincantieri, Stifel incrementa target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Stifel ha incrementato a 12,00 euro per azione (dai precedenti 6,22 euro) il target price su Fincantieri, colosso italiano a controllo pubblico attivo nel settore della cantieristica navale, confermando la raccomandazione “Buy” sul titolo.Gli analisti scrivono che l’esercizio 2024 è stato ampiamente in linea con le aspettative, con una solida progressione della redditività e una solida delivery del deleverage e miglioramenti nella bottom line. La guidance per il 2025 mostra un’ulteriore progressione prevista sugli obiettivi del piano, con risultati superiori alle attese sul deleverage e con un potenziale ritorno alla distribuzione dei dividendi.”Guardando indietro a dove si trovava l’azienda due anni fa, sono stati fatti solidi progressi sulla redditività e sulla deleverage, con una progressione più rapida rispetto agli obiettivi piano – si legge nella ricerca – Il nostro PT aumenta a 12 euro riflettendo una leva finanziaria inferiore e l’esposizione al settore della difesa (circa il 45% dell’EBITDA)”. LEGGI TUTTO

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    Elica prevede fatturato e margini stabili nel 2025. Delibera dividendo di 0,04 euro

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Elica, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella produzione di cappe e piani aspiranti da cucina, ha approvato i risultati al 31 dicembre 2024, già resi noti. I ricavi sono pari a 452,1 milioni di euro (-4,5% vs FY 2023, -4,1% organico), l’EBITDA Normalizzato a 31,4 milioni di euro (48,1 milioni di euro in FY 2023) con un margine sui ricavi del 6,9% (10,2% in FY 2023) e un risultato netto pari a 9,3 milioni di euro (rispetto a 11,3 milioni di euro al 31 dicembre 2023) grazie anche al contributo della cessione della quota indiana ed il beneficio del patent box.L’outlook FY2025 prevede: mercato flat YoY potenziale ripresa nell’ultima parte dell’anno; fatturato e margini in linea con l’anno precedente, ma con un miglioramento della posizione finanziaria attaverso un ulteriore efficientamento del capitale circolante.Il CdA ha proposto la distribuzione di un dividendo per un importo unitario pari a 0,04 euro (0,05 euro l’anno scorso) per ciascuna delle 63.322.800 azioni ordinarie in circolazione, al netto delle azioni proprie che saranno detenute alla data di stacco della cedola e al lordo delle ritenute di legge. La società ha proposto come data di stacco della cedola n. (13) il giorno 7 luglio 2025, la record date il giorno 8 luglio 2025 e la payment date il giorno 9 luglio 2025. LEGGI TUTTO

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    USA, indice manifatturiero Fed Richmond -4 punti a marzo

    (Teleborsa) – Peggiora l’indice Fed di Richmond sullo stato del settore manifatturiero. L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto si porta a marzo 2025 a -4 punti dai 6 di febbraio e contro i 8 punti delle aspettative. Il dato, pubblicato dal Distretto Fed della capitale della Virginia, evidenzia un peggioramento anche della componente delle consegne che si porta a -7 punti dai 12 del mese precedente, mentre quella dei servizi diminuisce a -4 da +11 punti. LEGGI TUTTO

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    USA, vendite case nuove febbraio rimbalzano dell’1,8%

    (Teleborsa) – Torna a crescere la vendita di case nuove negli Stati Uniti nel mese di febbraio 2025. Il dato ha evidenziato un incremento dell’1,8% a 676 mila unità rispetto alle 664 mila unità di gennaio, quando si era registrato un calo del 6,9%. Lo ha comunicato il Census Bureau degli Stati Uniti. Le attese degli analisti erano per un aumento più accentuato fino a 682 mila unità.Rispetto alle 643 mila unità di febbraio 2024 si registra una crescita del 5,1%.(Foto: Mirko Kaminski / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    USA, fiducia consumatori marzo scende più delle attese a 92,9 punti

    (Teleborsa) – Diminuisce più delle attese la fiducia dei consumatori americani. Il sondaggio del Conference Board degli Stati Uniti sul sentiment dei consumatori ha segnalato un decremento dell’indice a 92,9 punti nel mese di marzo 2025, rispetto ai 100,1 punti del mese di febbraio (rivisto da un preliminare di 98,3 punti) e contro una discesa più contenuta a 94,2 punti attesa dal consensus. Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente cala di 3,6 punti e si porta a 134,5 punti, mentre l’indice sulle attese scende di 9,6 punti a 65,2 punti (il livello più basso in 12 anni).”La fiducia dei consumatori è diminuita per il quarto mese consecutivo a marzo, scendendo al di sotto dell’intervallo relativamente ristretto che aveva prevalso dal 2022 – ha affermato Stephanie Guichard, Senior Economist, Global Indicators presso The Conference Board – Delle cinque componenti dell’indice, solo la valutazione dei consumatori sulle attuali condizioni del mercato del lavoro è migliorata, anche se leggermente. Le opinioni sulle attuali condizioni aziendali si sono indebolite, quasi neutrali. Le aspettative dei consumatori erano particolarmente cupe, con un pessimismo sulle future condizioni aziendali in aumento e una fiducia sulle future prospettive occupazionali in calo al minimo degli ultimi 12 anni. Nel frattempo, l’ottimismo dei consumatori sul reddito futuro, che aveva retto abbastanza bene negli ultimi mesi, è in gran parte svanito, il che suggerisce che le preoccupazioni per l’economia e il mercato del lavoro hanno iniziato a diffondersi nelle valutazioni dei consumatori sulla loro situazione personale”.(Foto: Saulo Mohana su Unsplash) LEGGI TUTTO