28 Marzo 2025

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    AATech, accordo da 20 milioni di euro per acquisire la piattaforma Opyn

    (Teleborsa) – AATech, venture tech builder italiano quotato su Euronext Growth Milan, ha raggiunto un accordo vincolante e in regime di esclusiva con i soci detentori del 57,71% del capitale sociale della società Business Innovation Lab (BIL), società a capo dell’omonimo gruppo, proprietaria della piattaforma “Opyn”, finalizzato all’acquisto da parte di AATECH di una partecipazione che potrà raggiungere fino al 100% (con una adesione minima del 50,1%) del capitale sociale di BIL. L’acquisizione si configurerebbe come un “reverse take over”, secondo il Regolamento Emittenti Euronext Growth Milan.Nel 2023 il gruppo Opyn ha realizzato nel corso del 2023 ricavi per 41,5 milioni di euro, risultato operativo 15,5 milioni di euro con un patrimonio netto di 26 milioni di euro e con disponibilità liquide di 21,5 milioni di euro. La società inoltre al 31.12.2023 non presentava indebitamento finanziario. Come riportato nella nota integrativa pubblicata in data 4 aprile 2024, l’assemblea dei soci della SGR e dell’IP hanno deliberato di dare avvio ad un percorso finalizzato all’ordinata uscita dal mercato, rispettivamente del risparmio gestito e dei servizi di pagamento, focalizzando interamente il business del gruppo sui servizi altamente tecnologici a supporto dell’industria finanziaria. A seguito di tali riorganizzazioni di business i dati del 2023 non devono considerarsi significativi e rilevanti e i dati del fascicolo di bilancio 2024 verranno comunicati appena disponibili.Il prezzo dell’acquisizione è stato definito in 20.169.739 euro, sulla base dell’enterprise value stimato del gruppo BIL e verrà corrisposto in parte per cassa e in parte mediante assegnazione di azioni e warrant AATECH di nuova emissione che verrebbero emesse a valere sulla delega ad aumentare il capitale sociale con possibile emissione di abbinati warrant che verrà sottoposta all’assemblea convocata per il giorno 15 aprile 2025 in prima convocazione e per il giorno 17 aprile 2025 in seconda convocazione. LEGGI TUTTO

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    BCE, aspettative di inflazione stabili nei prossimi mesi

    (Teleborsa) – Restano stabili le aspettative di inflazione dei consumatori per i prossimi 12 mesi, con previsioni più favorevoli in termini di redditi ed un maggior pessimismo per quanto concerne i consumo. Aspettative che presuppongono un quadro economico più negativo ed un tasso di disoccupazione in aumento.Per quanto concerne l’inflazione le aspettative sui passati 12 mesi hanno evidenziato un rallentamento, a febbraio, al 3,1%, dal 3,4% di gennaio. Si tratta del livello più basso da settembre 2021. Le aspettative per i prossimi 12 mesi sono rimaste invariate al 2,6%, così come quelle per i prossimi tre anni al 2,4%, confermandosi sotto il tasso di inflazione percepito in passato. L’incertezza sulle aspettative di inflazione è leggermente diminuita, raggiungendo il livello più basso da gennaio 2022.Quanto alla partita delle retribuzioni, le aspettative di crescita del reddito nominale nei prossimi 12 mesi sono aumentate all’1% a febbraio dallo 0,9% di gennaio. La crescita percepita della spesa negli ultimi 12 mesi precedenti è ulteriormente diminuita al 4,9% a febbraio, dal 5,1% di gennaio e dal 5,2% di dicembre. La crescita prevista nei prossimi 12 mesi è anch’essa diminuita al 3,5% a febbraio, lo stesso valore di dicembre, dal 3,6% di gennaio. Le prospettive di crescita economica peggiorano, attestandosi a -1,2%, rispetto a -1,1%, ma comunque superiori al valore di dicembre (-1,3%). Le aspettative per il tasso di disoccupazione sono aumentate al 10,5%, lo stesso di dicembre, dal 10,4% di gennaio. Relativamente al mercato immobiliare, i consumatori si aspettano che il prezzo della loro casa aumenti del 3% nei prossimi 12 mesi, dato invariato rispetto a gennaio. Le aspettative per i tassi di interesse sui mutui nei prossimi 12 mesi sono scese leggermente al 4,4% dal 4,5%. LEGGI TUTTO

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    CoreWeave debutta sul Nasdaq dopo un’IPO deludente

    (Teleborsa) – CoreWeave, società statunitense che offre una piattaforma cloud di software all’avanguardia che alimenta la prossima ondata di AI, ha debuttato oggi sul Nasdaq dopo un’offerta pubblica iniziale (IPO) rivista al ribasso sia per quanto riguarda la quantità di azioni offerte che per il prezzo.CoreWeave ha prezzato la sua offerta di 37.500.000 azioni a 40 dollari per azione. L’offerta consiste in 36.590.000 azioni in vendita da parte di CoreWeave e 910.000 azioni da parte degli azionisti esistenti. La società aveva, in precedenza, pianificato di vendere 49 milioni di azioni a un prezzo compreso tra 47 e 55 dollari ciascuna. LEGGI TUTTO

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    Directa SIM, l’utile 2024 sale a 11,3 milioni. Dividendo migliorato a 30 centesimi

    (Teleborsa) – Directa SIM, società attiva nel trading online e quotata su Euronext Growth Milan, ha chiuso il 2024 con un utile netto di 11,3 milioni di euro, in incremento del 37,8% rispetto al 2023. Il margine di intermediazione è stato di 37,3 milioni di euro, in aumento del 26,4%, mentre le commissioni nette sono passate da 13,7 milioni nel 2023 a 16,5 milioni di euro nel 2024, con un aumento del 20,2% in un anno, invertendo la tendenza di discesa del 2,1% tra gli anni 2022 e 2023.Il numero di conti aperti al 31 dicembre 2024 è stato pari a 104.551, in aumento del 33,8%. Il valore complessivo degli asset dei clienti nel 2024 ha confermato la tendenza di forte rialzo, superando per la prima volta la quota di 6 miliardi di euro, attestandosi al 31 dicembre 2024 al valore di 6,665 miliardi (+42,4%).”Il 2024 è stato per Directa l’anno migliore di sempre caratterizzato da nuovi importanti record: il lavoro di squadra ha consentito di raggiungere e superare il traguardo dei 100.000 clienti e di realizzare un utile lordo di circa 17 milioni di euro – ha commentato l’AD Andrea Busi – Siamo orgogliosi e soddisfatti di quanto fin qui svolto e al tempo stesso siamo consapevoli che ci attendono nuove importanti sfide per continuare nel nostro percorso virtuoso iniziato 30 anni fa. Proprio per festeggiare il nostro trentesimo compleanno abbiamo deciso di premiare i nostri azionisti con un dividendo di 30 centesimi per azione che è comunque in linea con la nostra politica di distribuire il 50% dell’utile conseguito”.Il Consiglio di Amministrazione di Directa SIM ha proposto alla prossima assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 0,30 euro per ciascuna delle 18.750.000 azioni in circolazione (rispetto a 0,17 euro dello scorso anno), per un totale di 5.625.000. Tale distribuzione, se approvata dall’assemblea, avrà luogo a partire dal giorno 21 maggio 2025 (con stacco cedola il 19 maggio e record date il 20 m aggio).L’anno 2025 si è aperto con un “nuovo forte slancio in termini di acquisizione di nuova clientela e di numero di eseguiti”, si legge nella nota sui conti A fine febbraio i clienti hanno raggiunto le 111.823 unità, oltre 7,3 mila clienti in più rispetto al 31/12/2024. Il numero di ordini eseguiti ha superato nei primi due mesi quota 980.000 confermando per ora la tendenza del 2024 con una crescita in particolare dei mercati cash domestico e statunitense.Per quanto riguarda i costi, le principali novità interesseranno nel 2025 l’irrobustimento delle funzioni di controllo e dell’area commerciale per la quale è stato approvato un piano di investimenti che comporterà un aumento dei costi di struttura e di infrastruttura. Cresceranno le spese del personale, che riguardano sia i dipendenti sia i collaboratori, per effetto delle nuove assunzioni previste e già in corso. Un risparmio si avrà invece sul fronte delle spese legate al progetto “private banking”, di cui lo scorso febbraio si è decisa la cessazione e per cui sono già stati disdetti i contratti con i tre principali fornitori di Information Technology.(Foto: Jason Briscoe su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, fiducia consumatori Università del Michigan marzo rivisto al ribasso a 57 punti

    (Teleborsa) – Rivisto al ribasso l’indice che misura la fiducia dei consumatori statunitensi, secondo l’ultimo sondaggio condotto dall’Università del Michigan, che ha pubblicato la stima definitiva. Nel mese di marzo 2025, l’indice sul consumer sentiment si è attestato a 57 punti dai 57,9 della lettura preliminare e dai 64,7 del mese precedente. Rivista al ribasso anche la componente relativa alle aspettative, che si posiziona a 52,6 punti da 64 di febbraio e dai 54,2 della lettura preliminare, mentre quella sulla condizione attuale è stata ritoccata a 63,8 punti dal preliminare di 63,5 punti e dai 65,7 del mese precedente.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Lucisano Media Group, ricavi in calo del 17% nel 2024 con slittamento riprese di 6 opere

    (Teleborsa) – Lucisano Media Group, società quotata sul mercato Euronext Growth Milan e attiva nella produzione e distribuzione audiovisiva, ha chiuso il 2024 con ricavi e proventi operativi consolidati pari a 50,9 milioni di euro (-17% sul 2023), prevalentemente a causa dello slittamento delle riprese di 6 opere su 8 al secondo semestre 2024 (riprese comunque concluse entro il mese di gennaio 2025) e della conseguente contabilizzazione di ricavi e margini nel 2025.Il margine operativo lordo (EBITDA) pari a 20,8 milioni di euro (-22,1%), corrispondente al 40,9% dei Ricavi (43,6% nel 2023), è stato ottenuto grazie alla performance reddituale sia della business unit Produzione e Distribuzione (EBITDA 17,9 milioni di euro, 45,2% dei ricavi) che della business unit Sale Cinematografiche (EBITDA 2,9 milioni di euro, 25,6% dei ricavi). Il risultato d’esercizio netto è positivo per 2,5 milioni di euro (5 milioni di euro nel 2023). La business unit Sale Cinematografiche conferma la marginalità positiva a tutti i livelli di conto economico (Utile netto 417 mila euro).“Un anno di ottimi risultati e di intenso lavoro – commenta l’AD Federica Lucisano – culminato nell’eccellente incasso di 9,5 milioni di euro di “Io e te dobbiamo parlare”, terzo film della proficua collaborazione con Alessandro Siani. Le incertezze del contesto normativo hanno portato a spostare le riprese di ben 6 opere su 8 nella seconda metà dell’anno, con la conseguente contabilizzazione di ricavi e margini solo nel 2025. L’eccezione volume di produzioni in un arco temporale così ristretto conferma sia l’elasticità del nostro modello produttivo che la robustezza di quello finanziario”.L’Indebitamento Finanziario Netto (comprensivo della componente relativa ai beni in leasing) è risultato pari a Euro 31.268 mila (Euro 35.341 mila al 31 dicembre 2023, Euro 25.664 mila al 31 dicembre 2024 se misurato al netto delle componenti sui beni in leasing).Il CdA ha deliberato di distribuire agli azionisti di un dividendo unitario pari a 0,04 euro (4 centesimi) per azione con data di stacco della cedola al 19 maggio 2025, escluse le azioni proprie detenute dalla società a quella data, con messa in pagamento il 21 maggio 2025 e con data di legittimazione al pagamento del dividendo il 20 maggio 2025.(Foto: Krists Luhaers on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Wall Street in ribasso: dati macro alimentano timori su inflazione

    (Teleborsa) – Seduta debole a Wall Street, con gli investitori preoccupati per l’effetto dei dazi di Trump sull’economia e sulle aziende statunitensi, mentre gli ultimi dati macroeconomici hanno mostrato che le pressioni sui prezzi sottostanti sono aumentate più del previsto il mese scorso.Secondo il Bureau of Economic Analysis (BEA) degli Stati Uniti, il PCE price index core – una misura dell’inflazione che esclude voci volatili come cibo ed energia – è aumentato del 2,8% su base annua a febbraio, più delle previsioni di un aumento del 2,7%, mentre la spesa dei consumatori è rimbalzata dopo essere scesa a gennaio.Sempre sotto osservazione i titoli del comparto automotive, dopo la decisione di Trump di andare avanti con una tariffa del 25% sulle importazioni, che entrerà in vigore la prossima settimana, scatenando la reazione negativa dei legislatori e dei leader del settore in tutto il mondo. Trump ha anche promesso punizioni più severe per l’UE e il Canada se unissero le forze contro gli Stati Uniti.L’incertezza economica come conseguenza dei dazi sta anche costringendo diverse aziende ad abbassare le previsioni annuali, con Lululemon Athletica come ultima a farlo.Sul fronte della banca centrale, Susan Collins della Federal Reserve di Boston ha affermato che è inevitabile che l’inflazione aumenterà a causa dei dazi, ma non è chiaro quanto durerà. Thomas Barkin della Fed di Richmond ha affermato che le aziende potrebbero essere “on hold” data l’incertezza politica e che anche la Fed dovrebbe esserlo.Guardando ai principali indici di Wall Street, il Dow Jones continua la seduta con un leggero calo dello 0,24%; sulla stessa linea, in lieve calo l’S&P-500, che continua la giornata sotto la parità a 5.676 punti. Poco sotto la parità il Nasdaq 100 (-0,5%); sulla stessa linea, sotto la parità l’S&P 100, che mostra un calo dello 0,37%. LEGGI TUTTO

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    RC Auto: in Italia aumenti record del 50%, nonostante zero incidenti

    (Teleborsa) – “Gli automobilisti nell’ultimo anno hanno registrato un aumento del 50% della loro polizza auto rispetto all’anno precedente, questo nonostante non abbiano causato incidenti negli ultimi 4 anni. Possiamo ben dire che gli automobilisti italiani sono quelli, in Europa, che pagano di più la polizza RcAuto”. È l’allarme lanciato da Federcontribuenti secondo cui tutto questo è inaccettabile: “il costo delle RCA dovrebbe tenere conto dell’acquisto – spiega Federcontribuenti -e le compagnie assicurative dovrebbero premiare, non danneggiare, gli automobilisti che non hanno causato sinistri negli ultimi 2 anni”. Nella nota si ricorda come “il tasso di aumento nel nostro Paese continua a crescere, non c’è alcun motivo per cui l’aumento delle polizze assicurative debba crescere in modo spropositato rispetto a questo. Questo non solo è ingiusto – rimarca Federcontribuenti – ma rischia anche di mettere in pericolo l’accesso alla mobilità di tantissimi cittadini e cittadine”. “Chiediamo che l’aumento delle polizze RCA sia regolamentato in modo che tenga conto della vendita e che le compagnie assicurative considerano lo storico di guida di ogni automobilista così da premiare gli automobilisti che non hanno causato incidenti per almeno due anni e che – conclude Federcontribuenti – non sono stati multati per infrazioni che prevedono la sottrazione di punteggio dalla patente”.(Foto: @pixel7propix on Unsplash) LEGGI TUTTO