17 Marzo 2025

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    PepsiCo acquista Poppi per 1,95 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – PepsiCo, multinazionale statunitense di alimenti, snack e bevande, ha stipulato un accordo definitivo per l’acquisizione di Poppi, un marchio di soda prebiotica in rapida crescita, per 1,95 miliardi di dollari, inclusi 300 milioni di dollari di benefici fiscali previsti in contanti per un prezzo di acquisto netto di 1,65 miliardi di dollari.Poppi è un marchio di bibite funzionali in rapida crescita che combina prebiotici, succo di frutta e aceto di mele per creare una bibita ipocalorica rinfrescante con non più di cinque grammi di zucchero a porzione.”Abbiamo fatto evolvere il nostro portafoglio di alimenti e bevande per molti anni, anche innovando con i nostri marchi in nuovi spazi e attraverso acquisizioni strategiche e disciplinate che ci consentono di offrire scelte più positive ai nostri consumatori – ha affermato il CEO Ramon Laguarta – Più che mai, i consumatori sono alla ricerca di opzioni convenienti e dal gusto gradevole che si adattino al loro stile di vita e rispondano al loro crescente interesse per la salute e il benessere. poppi è un ottimo complemento ai nostri sforzi di trasformazione del portafoglio per soddisfare queste esigenze”. LEGGI TUTTO

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    IGD, Intermonte incrementa target price e conferma Outperform

    (Teleborsa) – Intermonte ha incrementato a 3,20 euro per azione (dai precedenti 2,90 euro) il target price su IGD SIIQ, uno dei principali player in Italia nel settore immobiliare retail e società quotata su Euronext STAR Milan, confermando la raccomandazione sul titolo a “Outperform”.Gli analisti scrivono che IGD ha riportato una serie di risultati del quarto trimestre del 2024 leggermente migliori delle attese nella maggior parte dei livelli.Intermonte ha aumentato le stime sul FFO 2025-26 del 7% in media, principalmente grazie a minori oneri finanziari, e ora è leggermente al di sopra delle previsioni (gli analisti non incorporano potenziali ulteriori cessioni). Inoltre, ha lasciato invariate le stime DPS 2025 (0,15 euro) e confermato anche i NAV (ipotizzato solo un aumento dello 0,25% nella valutazione del portafoglio).”Il rifinanziamento da 615 milioni di euro firmato di recente è altamente positivo, in quanto consente la riprogrammazione delle scadenze, una riduzione del costo del debito e l’annullamento dei vincoli sul pagamento di un dividendo volontario – si legge nella ricerca – Il titolo rimane molto interessante, a nostro avviso, (sconto del 41% sul GAV e 7,1x P/FFO per 2025-26), soprattutto considerando la stabilizzazione delle valutazioni immobiliari e le aspettative di un atterraggio morbido per l’economia europea. È chiaro che anche la direzione dei tassi di interesse continuerà a essere un fattore chiave per il titolo”. LEGGI TUTTO

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    Imprese, UniCredit: 2,8 miliardi alle PMI, +47% rispetto al 2024

    (Teleborsa) – “Al centro della nostra strategia di crescita ci sono le imprese e in particolare le PMI. A queste ultime, nei primi due mesi dell’anno abbiamo erogato 2,8 miliardi di euro con una crescita del 47% rispetto allo scorso anno, dove comunque avevamo garantito un erogato totale di 12 miliardi di euro”. È quanto ha affermato Remo Taricani, deputy head UniCredit Italia, in un’intervista a a Qn Economia. “In aggiunta, dal 2022, – ha proseguito Taricani – grazie al programma ‘UniCredit per l’Italia’, abbiamo stanziato 35 miliardi di euro a favore di famiglie e imprese e sostenuto i settori strategici del Made in Italy. L’iniziativa più recente è la convenzione siglata con Federalberghi, che aggrega più di 27mila alberghi su un totale di circa 32mila in Italia e riunisce 127 Associazioni territoriali, con l’obiettivo di supportare le imprese associate, affiancandole nel loro percorso di crescita e di destinare 2 miliardi di euro di credito al settore del turismo. Oltre alla presenza granulare sul territorio, grazie alle nostre dimensioni e ai continui investimenti in digitalizzazione, siamo in grado oggi di pre-autorizzare fidi; ciò significa concedere credito in tempo reale, a circa 300mila imprese italiane”.Focus anche sul credito a individui e alle famiglie. “Abbiamo una quota di mercato nei prestiti personali pari al 12,5%. Siamo tra i leader del settore. Nel 2025, – fa sapere Taricani – puntiamo ad incrementare ancora di più la nostra quota, prevedendo 4 miliardi di euro di nuovo erogato. Possiamo permettercelo perché gestiamo totalmente in proprio tutto il processo e pre-autorizziamo i fidi”. LEGGI TUTTO

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    Powersoft, utile 2024 in leggera crescita a 12,3 milioni. Dividendo di 0,82 euro

    (Teleborsa) – Powersoft, gruppo quotato su Euronext Growth Milan e attivo nei sistemi di amplificazione audio, trattamento del segnale e sistemi di trasduzione per il settore pro-Audio, ha comunicato che i ricavi consolidati complessivi realizzati nel corso del 2024 ammontano a 72,4 milioni di euro, con una crescita del 2,9% rispetto a 70,3 milioni del 2023, trainata dal mercato americano che ha registrato un’ottima performance in entrambi i settori di riferimento, Live Touring e Install.L’EBITDA consolidato ammonta a complessivi 20,0 milioni di euro, in crescita rispetto a 19,7 milioni del 2023 e con un’incidenza sul fatturato pari al 28,0%. L’EBITDA Adj, rettificato per tenere conto dei costi straordinari relativi all’operazione di acquisizione K-Array, è pari a 20,2 milioni di euro (EBITDA Adj margin pari al 28,3%). Il Risultato Netto consolidato risulta positivo e pari a 12,3 milioni di euro, in crescita del 2,4%.La posizione finanziaria netta del Gruppo al 31 dicembre 2024 risulta positiva (cassa netta) per 10,2 milioni di euro rispetto a 5,4 milioni al 30 giugno 2024 e 17,8 milioni al 31 dicembre 2023.”I risultati raggiunti confermano la solidità e la capacità di crescita del nostro Gruppo, che continua a distinguersi per visione strategica e capacità di innovare, anche in uno scenario complesso e competitivo – ha detto l’AD Luca Lastrucci – Il 2024 non è stato solo un anno di consolidamento della redditività e della solidità finanziaria, ma anche di importanti traguardi che raccontano il nostro impegno verso il futuro. Tra questi, spicca la prestigiosa collaborazione tecnologica con Ferrari, che unisce due eccellenze italiane nell’obiettivo comune di ridefinire l’esperienza audio nel settore automotive, con una forte attenzione all’efficienza energetica e alla sostenibilità, valori che da sempre contraddistinguono il nostro percorso”.”Il mese di febbraio ha visto l’annuncio di due operazioni strategiche che confermano il ruolo di Powersoft come protagonista globale nel settore – ha aggiunto – Abbiamo infatti comunicato di aver sottoscritto un accordo per l’acquisizione di K-Array, azienda specializzata nella progettazione e produzione di sistemi audio ad alte prestazioni e dal design compatto. Acquisizione che rappresenta un passo strategico veramente importante per la nostra azienda e per il mercato dell’audio professionale. Powersoft ha inoltre annunciato una nuova partnership con Cohesion, azienda del Clair Global Group e punto di riferimento nella produzione di sistemi audio professionali: una collaborazione destinata a ridefinire il futuro della produzione di eventi live e oltre. Guardiamo avanti con entusiasmo e determinazione, forti di risultati concreti e di progetti che rafforzano la nostra identità e il nostro ruolo nel settore audio”.Il Consiglio di Amministrazione ha approvato di proporre all’Assemblea degli Azionisti, convocata per il 16 aprile 2025, di destinare 0,82 euro per azione (payout ratio dell’85%, in linea con lo scorso esercizio e dividend yield di 5%), al lordo delle ritenute di legge, alla distribuzione di un dividendo agli azionisti per ciascuna delle azioni che risulteranno in circolazione alla data di stacco della cedola al 28 luglio 2025, con messa in pagamento il 30 luglio 2025 e con data di legittimazione al pagamento del dividendo il 29 luglio 2025. Il valore complessivo dell’ammontare dei dividendi, tenuto conto delle azioni in circolazione alla data odierna (12.535.062), è stimato in 10.278.751 euro. LEGGI TUTTO

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    Istat: passaggio da Rdc ad Adi peggiora reddito per 850mila famiglie

    (Teleborsa) – Il passaggio dal reddito di cittadinanza, già depotenziato nel corso del 2023, all’assegno di inclusione ha comportato un peggioramento dei redditi disponibili per circa 850mila famiglie (3,2% delle famiglie residenti). La perdita media annua è di circa 2mila 600 euro e interessa quasi esclusivamente le famiglie che appartengono al gruppo delle famiglie più povere. In tre quarti dei casi si tratta di nuclei che perdono il diritto al beneficio e nel restante quarto di nuclei svantaggiati dal nuovo metodo di calcolo. È quanto rileva l’Istat nel report sulla redistribuzione del reddito in Italia.Per circa 400mila famiglie il passaggio tra Rdc e Adi non comporta una variazione del reddito disponibile perché continuano a ricevere lo stesso importo. Infine, un gruppo esiguo di famiglie (circa 100mila) trae un beneficio dal passaggio all’Adi di circa 1.200 euro. Il vantaggio deriva dal diverso trattamento dei componenti con disabilità insito nel metodo di calcolo della scala di equivalenza Adi rispetto a quella Rdc. L’indennità una tantum di 100 euro per i lavoratori dipendenti si stima abbia raggiunto circa 3 milioni di famiglie (11,6% delle famiglie residenti), generando una variazione del reddito disponibile pari in media allo 0,2%. Sono circa 750mila le lavoratrici madri che, grazie all’esonero totale dei contributi, si stima registrino un guadagno, rispetto al 2023, pari a poco più di mille euro. Un quarto di queste, avendo una retribuzione annua lorda superiore ai 35mila euro, non erano destinatarie dell’esonero parziale previsto per i lavoratori dipendenti nel 2023. Queste ultime, quindi, registrano il guadagno medio maggiore, pari a oltre 1.800 euro.Nel complesso, tuttavia, le modifiche al sistema di tasse e benefici introdotte nel corso del 2024 “diminuiscono in lieve misura l’equità della distribuzione dei redditi disponibili delle famiglie”. La diseguaglianza, valutata attraverso l’indice di Gini, passa dal 30,25% al 30,40%. Lo ha reso noto l’Istat. Secondo l’Istat, infatti, il passaggio dal reddito di cittadinanza all’assegno d’inclusione, “impattando negativamente sulle famiglie con reddito disponibile più basso, aumenta di oltre 2 decimi di punto l’indice di Gini e questo effetto è solo parzialmente compensato dal lieve effetto positivo connesso alla riforma dell’Irpef, valutata congiuntamente agli esoneri contributivi e all’indennità per i lavoratori dipendenti”. L’effetto negativo sui redditi più bassi del passaggio all’Adi emerge più chiaramente osservando come i redditi delle famiglie alle code della distribuzione si rapportano a quelli delle famiglie mediane. La variazione nella distribuzione è attribuibile quasi esclusivamente al peggioramento dei redditi più bassi. LEGGI TUTTO

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    Piazza Affari positiva insieme all’Europa. Spiccano MPS e Saipem

    (Teleborsa) – Acquisti sui listini azionari europei, con il FTSE MIB che mette a segno la stessa performance positiva del Vecchio Continente. Oggi non sono stati pubblicati dati macro rilevanti in Eurozona; l’Istat ha rivisto la crescita dell’indice dei prezzi al consumo di febbraio al +1,6% su base annua (da +1,5% del mese precedente), con la la stima preliminare che era +1,7%.La settimana sarà ricca di riunioni delle banche centrali, tra cui la Federal Reserve (l’attenzione sarà rivolta alla comunicazione di Jerome Powell sui futuri tagli dei tassi e sulle proiezioni economiche), la Banca del Giappone e la Banca d’Inghilterra, che dovrebbero lasciare invariati i loro tassi di riferimento. Tra le altre, sono attesi invece interventi in Svizzera e Svezia.Sul fronte geopolitico, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che martedì parlerà con il presidente russo Vladimir Putin per porre fine alla guerra in Ucraina. Sempre dall’America, pesano i commenti del segretario del Tesoro Scott Bessent che hanno alimentato i timori di un rallentamento dell’economia.L’Euro / Dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,089. L’Oro continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,13%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua gli scambi, con un aumento dell’1,23%, a 68,01 dollari per barile.Consolida i livelli della vigilia lo spread, attestandosi a +108 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,88%.Nello scenario borsistico europeo piccolo passo in avanti per Francoforte, che mostra un progresso dello 0,33%, composta Londra, che cresce di un modesto +0,25%, e performance modesta per Parigi, che mostra un moderato rialzo dello 0,46%.Giornata di guadagni per la Borsa di Milano, con il FTSE MIB, che mostra una plusvalenza dello 0,70%; sulla stessa linea, performance positiva per il FTSE Italia All-Share, che continua la giornata in aumento dello 0,70% rispetto alla chiusura precedente.Leggermente positivo il FTSE Italia Mid Cap (+0,6%); sulla stessa linea, in frazionale progresso il FTSE Italia Star (+0,26%).Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, incandescente Banca MPS, che vanta un incisivo incremento del 4,80%. Saipem avanza del 3,24%. Si muove in territorio positivo Mediobanca, mostrando un incremento del 3,14%. Denaro su Stellantis, che registra un rialzo dell’1,77%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Alerion Clean Power (+7,61%), Zignago Vetro (+5,86%), Moltiply Group (+3,90%) e Tinexta (+3,13%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Pharmanutra, che ottiene -8,12%. Si concentrano le vendite su The Italian Sea Group, che soffre un calo del 5,11%. Vendite su MARR, che registra un ribasso del 3,39%. Seduta negativa per Philogen, che mostra una perdita del 3,17%. LEGGI TUTTO

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    Pharmanutra non prevede impatti significativi da dazi su prodotti destinati a USA

    (Teleborsa) – PharmaNutra, azienda quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore degli integratori di minerali e dei dispositivi medici per muscoli e articolazioni, non prevede “impatti significativi” dall’eventuale introduzione di dazi doganali sui prodotti del Gruppo destinati al mercato americano.La società ha fornito alcune precisazioni al comunicato di venerdì sui conti 2024, spiegando oggi che “non sussiste alcuna criticità specifica che possa derivare dagli imprevedibili sviluppi degli scenari legati alla situazione geopolitica attuale che generano una incertezza macroeconomica generalizzata che possa condizionare il raggiungimento degli obiettivi aziendali”.Venerdì aveva scritto che “le attuali tensioni internazionali e gli imprevedibili sviluppi degli scenari legati alla situazione geopolitica attuale generano una incertezza macroeconomica generalizzata che potrebbe condizionare il raggiungimento degli obiettivi aziendali”. LEGGI TUTTO

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    USA, Empire State index marzo crolla a -20 punti

    (Teleborsa) – Peggiora, portandosi anche in territorio negativo, a marzo 2025 l’indice manifatturiero Empire State di New York. L’indicatore si è portato a -20 punti dai 5,7 punti di febbraio. Il dato è anche peggiore delle stime degli analisti, che erano per un calo fino a -1,9 punti. L’indice misura le condizioni del settore manifatturiero nel distretto di New York. Si ricorda che un livello del dato superiore/inferiore allo 0 indica che la maggior parte delle compagnie riportano miglioramenti/peggioramenti delle condizioni. Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini è passata a -14,9 punti da 11,4, mentre quella sulle consegne scende a -8,5 punti (da 14,2). Quella sulle scorte si porta a +13,3 punti (da +8,7). LEGGI TUTTO