17 Marzo 2025

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    PNRR, Cabina di regia per la verifica dello stato di attuazione del Programma GOL

    (Teleborsa) – Si è svolta oggi a Palazzo Chigi la Cabina di regia PNRR, dedicata alla Missione inclusione e coesione, convocata e presieduta dal ministro per gli Affari europei, il PNRR e le Politiche di coesione Tommaso Foti, con la partecipazione del sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Claudio Durigon, oltre che dei presidenti delle Regioni e dei rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, per una circostanziata verifica dello stato di attuazione della riforma per la riqualificazione dei servizi di politiche attive del lavoro e della formazione – Programma Garanzia Occupazione Lavoro (GOL) – in ambito regionale. La Cabina di regia Missione inclusione e coesione, che segue quella del 6 marzo scorso dedicata alla Missione Salute, – fa sapere Palazzo Chigi in una nota – rientra nell’ambito del monitoraggio rafforzato delle misure del PNRR, che vedono le Regioni parte attiva come soggetti attuatori, avviato dal Governo in vista del negoziato con la Commissione europea finalizzato ad una eventuale rimodulazione volta a garantire il conseguimento dei target finali e il pieno impiego delle risorse assegnate.”Le verifiche in corso sullo stato di attuazione del Piano – dichiara Foti – consentiranno al Governo di intervenire con azioni mirate per ultimare riforme e investimenti nei tempi previsti, con ricadute positive nella vita reale dei cittadini e per confermare il primato europeo dell’Italia nell’attuazione del Piano, in termini di obiettivi raggiunti, di risorse complessivamente ricevute, di rate incassate e di richieste di pagamento formalizzate”.Il programma GOL, attuato dalle Regioni e dalle Province autonome, si rivolge prioritariamente alle persone in cerca di occupazione, percettori di ammortizzatori sociali o di una misura di sostegno economico di integrazione al reddito, ma anche ai lavoratori fragili e disoccupati per incentivare percorsi di politica attiva personalizzati rispetto ai differenti bisogni dei destinatari.Nel corso della Cabina di regia è stato fatto il punto sul positivo avanzamento fisico della riforma, che prevede il conseguimento di tre target entro la fine del 2025. Ad oggi è stato raggiunto il 65% del target finale, con 1,9 milioni di beneficiari a fronte dei 3 milioni di destinatari previsti; nell’ambito dei suddetti destinatari, 800mila partecipano alla formazione professionale e di questi ultimi 300mila sono i beneficiari di percorsi formativi in competenze digitali. Il terzo obiettivo da traguardare è il potenziamento di almeno l’80% dei Centri per l’Impiego, attraverso il miglioramento dei servizi di qualità, l’analisi dei fabbisogni delle competenze, la definizione di piani formativi individuali, l’offerta di servizi efficaci di accoglienza e di orientamento all’occupazione. Allo stesso tempo – spiega la nota – la Cabina ha preso atto del limitato avanzamento finanziario della misura in capo alle Regioni attualmente pari al 9,3% delle risorse ripartite, al fine di stabilire una rimodulazione della dotazione finanziaria residua della misura in altri progetti virtuosi nell’ambito delle politiche attive per il lavoro, ferma restando l’incessante azione del Governo Meloni per interventi mirati ad implementare l’occupazione, soprattutto nel Mezzogiorno.Al fine di agevolare le Regioni nella verifica dei cronoprogrammi e nel conseguimento degli obiettivi previsti, è stata predisposta un’attestazione per asseverare lo stato di attuazione nel conseguimento del target finale della Riforma GOL secondo la tempistica e le condizionalità del Piano, oltre allo stato di avanzamento finanziario. La ricognizione consentirà alle regioni di chiarire l’attuale avanzamento del target, l’avanzamento della spesa a fronte di quanto assegnato, nonché di rappresentare proposte ed azioni mirate e condivise per l’impiego delle risorse che non saranno assorbite dalla Riforma.La Struttura di Missione PNRR della PCM, in raccordo con il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, – conclude la nota – “assicura la massima collaborazione alle Amministrazioni titolari per un adeguato supporto nella redazione delle attestazioni”. LEGGI TUTTO

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    Borse europee toniche, a Milano corrono MPS e Mediobanca

    (Teleborsa) – Bilancio positivo per i mercati finanziari del Vecchio Continente. Gli acquisti diffusi interessano anche il FTSE MIB, che si muove sulla stessa onda rialzista degli altri listini di Eurolandia. Nel frattempo, seduta in rialzo anche a Wall Street.Oggi non sono stati pubblicati dati macro rilevanti in Eurozona; l’Istat ha rivisto la crescita dell’indice dei prezzi al consumo di febbraio in Italia al +1,6% su base annua (da +1,5% del mese precedente), con la la stima preliminare che era +1,7%. Negli USA, le vendite al dettaglio febbraio hanno rimbalzato meno delle attese, l’Empire State index di marzo è crollato a -20 punti e le scorte dell’industria sono aumentate secondo le attese a gennaio.La settimana sarà ricca di riunioni delle banche centrali, tra cui la Federal Reserve (l’attenzione sarà rivolta alla comunicazione di Jerome Powell sui futuri tagli dei tassi e sulle proiezioni economiche), la Banca del Giappone e la Banca d’Inghilterra, che dovrebbero lasciare invariati i loro tassi di riferimento. Tra le altre, sono attesi invece interventi in Svizzera e Svezia.Sul fronte geopolitico, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che martedì parlerà con il presidente russo Vladimir Putin per porre fine alla guerra in Ucraina. Sempre dall’America, pesano i commenti del segretario del Tesoro Scott Bessent che hanno alimentato i timori di un rallentamento dell’economia.Lieve aumento per l’Euro / Dollaro USA, che mostra un rialzo dello 0,25%. Sostanzialmente stabile l’oro, che continua la sessione sui livelli della vigilia a quota 2.993,3 dollari l’oncia. Seduta positiva per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un guadagno dello 0,99%.Lieve miglioramento dello spread, che scende fino a +107 punti base, con un calo di 2 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,86%.Nello scenario borsistico europeo bilancio positivo per Francoforte, che vanta un progresso dello 0,47%, sostanzialmente tonico Londra, che registra una plusvalenza dello 0,49%, e guadagno moderato per Parigi, che avanza dello 0,38%.Seduta positiva per il listino milanese, che mostra un guadagno dello 0,73% sul FTSE MIB; sulla stessa linea, performance positiva per il FTSE Italia All-Share, che continua la giornata in aumento dello 0,73% rispetto alla chiusura precedente. Guadagni frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (+0,6%); sulla stessa linea, in moderato rialzo il FTSE Italia Star (+0,26%).Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, incandescente Banca MPS, che vanta un incisivo incremento del 4,44%. Andamento positivo per Mediobanca, che avanza di un discreto +2,82%. Ben comprata Saipem, che segna un forte rialzo del 2,42%. ERG avanza dell’1,96%.Le più forti vendite, invece, si manifestano su Brunello Cucinelli, che prosegue le contrattazioni a -1,81%. Tentenna Moncler, che cede l’1,14%. Sostanzialmente debole Pirelli, che registra una flessione dello 0,64%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Alerion Clean Power (+7,91%), Zignago Vetro (+5,64%), Moltiply Group (+4,50%) e Tinexta (+3,59%).Le peggiori performance, invece, si registrano su The Italian Sea Group, che ottiene -7,36%. Lettera su Pharmanutra, che registra un importante calo del 6,16%. Scende El.En, con un ribasso del 4,38%. Scivola MARR, con un netto svantaggio del 3,59%. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, Unimpresa: per 82% PMI italiane prezzi stabilizzati con tregua Russia

    (Teleborsa) – Una rapida conclusione del conflitto tra Russia e Ucraina potrebbe avere effetti estremamente positivi sull’economia globale e italiana in particolare. È quanto emerge da un sondaggio effettuato dal Centro studi di Unimpresa, realizzato su un campione rappresentativo della 100.000 imprese associate, appartenenti principalmente ai settori agricoltura, manifatturiero, servizi e turismo. I risultati evidenziano come una larga maggioranza delle aziende intervistate consideri determinante per il futuro economico internazionale una tregua e una paceduratura tra i due paesi. Secondo l’82% delle imprese coinvolte nell’indagine del Centro studi di Unimpresa, la fine delle ostilità avrebbe come principale effetto positivo una significativa riduzione dell’inflazione e una stabilizzazione dei prezzi dell’energia e delle materie prime. In particolare, una pace rapida consentirebbe un immediato abbassamento della tensione sui mercati energetici internazionali, con una conseguente riduzione dei costi di gas naturale, petrolio e grano, i cui aumenti hanno gravato pesantemente sulle attività economiche e sui bilanci familiari. Il 76% delle imprese intervistate sottolinea, inoltre, che la fine del conflitto comporterebbe un netto miglioramento delle prospettive commerciali, facilitando la ripresa delle esportazioni italiane verso Russia e Ucraina. Questo fattore sarebbe particolarmente significativo per i settori agricolo e manifatturiero italiani, storicamente molto legati ai mercati dell’Europa orientale, e potrebbe offrire un decisivo contributo alla ripresa economica complessiva del nostro Paese. Per il 69% delle aziende associate a Unimpresa, il ritorno alla pace porterebbe anche al rilancio del settore turistico, generando maggiore fiducia nei consumatori a livello internazionale e stimolando la domanda turistica incoming e outgoing. Una condizione di sicurezza e stabilità a livello internazionale risulterebbe quindi determinante per rivitalizzare una delle principali industrie italiane, fortemente colpita dalle crisi globali recenti. La cessazione del conflitto genererebbe anche condizioni più favorevoli per gli investimenti internazionali, secondo il 65% delle imprese intervistate. Una maggiore fiducia sui mercati finanziari, associata alla riduzione della volatilità e al miglioramento delle condizioni generali di accesso al credito, favorirebbe infatti la propensione delle aziende italiane a investire in innovazione tecnologica e sviluppo produttivo, rafforzando la competitività del sistema economico nazionale. La pace tra Russia e Ucraina, inoltre, consentirebbe una ripresa più fluida della circolazione internazionale delle merci e della catena di approvvigionamento globale, secondo il 59% delle aziende coinvolte nel sondaggio. Tale condizione risolverebbe le numerose criticità logistiche e produttive che hanno caratterizzato gli ultimi anni, contribuendo a una ripresa economica globale più rapida e sostenibile. Infine, il 54% delle imprese intervistate evidenzia come una stabile tregua ridurrebbe sensibilmente le incertezze politiche ed economiche internazionali. Questo permetterebbe alle aziende di pianificare investimenti e strategie di sviluppo di medio-lungo termine con maggiore certezza, favorendo così una crescita economica più stabile e duratura nel tempo.”Una rapida conclusione del conflitto tra Russia e Ucraina rappresenterebbe un fattore determinante per la ripresa economica globale e italiana, portando benefici immediati in termini di riduzione dei costi, incremento delle esportazioni, rilancio turistico e maggiore fiducia sui mercati finanziari. Risultati che sarebbero cruciali per consolidare la ripresa economica italiana e internazionale nei prossimi anni”, spiega il Centro studi di Unimpresa. “La politica nazionale ed europea deve impegnarsi con maggiore determinazione per favorire un percorso diplomatico rapido e concreto verso la pace. Le nostre imprese, già provate da anni di crisi e instabilità, necessitano di un quadro geopolitico chiaro e stabile per tornare a crescere e competere sui mercati globali. La pace non è solo una questione etica e morale, ma anche una priorità economica assoluta per il nostro Paese. È essenziale inoltre che il dialogo in corso tra Stati Uniti e Russia continui con determinazione e produca rapidamente risultati tangibili, favorendo la distensione internazionale e la ripresa della cooperazione economica globale”, commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.(Foto: Yehor Milohrodskyi su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Webuild, Intermonte alza target price e conferma Outperform

    (Teleborsa) – Intermonte ha incrementato a 4,00 euro per azione (dai precedenti 3,30 euro) il target price su Webuild, big italiano delle costruzioni e dell’ingegneria, confermando la raccomandazione “Buy” sul titolo.Il management si aspetta l’assegnazione formale del contratto del ponte di Messina entro aprile, dopo il via libera del CIPESS. Il contratto dovrebbe valere 12 miliardi di euro e il completamento è previsto per il 2032 (8 anni). Un acconto fino al 20% sarà pagato a Webuild in base alla suddivisione del contratto negli anni. Il progetto non è incluso nelle guidance.Inoltre, il management ha affermato che non spingerà la crescita del fatturato nel 2025 (le guidance, sebbene prudenti, indicano una leggera crescita delle vendite), poiché sono concentrati sul raggiungimento del rating investment grade, che potrebbe essere ottenuto dopo la rendicontazione del primo semestre.Le prospettive commerciali favorevoli: espansione in Australia tramite Clough nelle linee di trasmissione e nell’energia, contratti ad alta velocità ancora da assegnare in Italia, crescita negli Stati Uniti dove il breakeven di Lane è atteso per quest’anno, domanda significativa in Medio Oriente dove la società ha presenza e track-record, opportunità dalla ricostruzione in Ucraina.”Il gruppo ha rispettato la sua strategia di riduzione del rischio del bilancio concentrandosi su regioni a basso rischio e aggiungendo scala – si legge nella ricerca – L’importante acquisizione di ordini viene utilizzata per potenziare la base di asset (la flotta di oltre 60 TBM non è facilmente eguagliata da altri), il che consentirà una maggiore selettività e fornirà una solida base per la crescita negli anni a venire”. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte dell’industria in aumento secondo le attese a gennaio

    (Teleborsa) – Aumentano a gennaio 2025 le scorte e vendite dell’industria statunitense. Secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato per le scorte un aumento dello 0,3% a 2.591,9 miliardi di dollari, come stimato dal consensus e sopra il -0,2% registrato il mese precedente. Su base annua si è registrato un incremento del 2,3%. Nello stesso periodo le vendite sono scese dello 0,8% su base mensile, attestandosi a 1.896,5 miliardi di dollari. Su anno si registra un aumento del 3,5%. La ratio scorte/vendite si è attestata all’1,37. A gennaio 2024 era pari all’1,38.(Foto: Photo by Hannes Egler on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    El.En., Intermonte abbassa target price e conferma Outperform

    (Teleborsa) – Intermonte ha abbassato a 14 euro per azione (dai precedenti 14,80 euro) il target price su El.En., società attiva nel mercato dei laser e quotata su Euronext STAR Milan, confermando la raccomandazione “Outperform” sul titolo.Mentre l’attività di budgeting dell’azienda ha rivelato un certo ottimismo per il 2025, prevedendo un miglioramento sia del fatturato che della redditività (e i risultati dei primi 2 mesi sembrerebbero confermare questa fiducia), gli sviluppi geopolitici più recenti hanno reso più complesse le prospettive per il resto dell’anno. In questo contesto economico altamente incerto, il management prevede una crescita dei ricavi, in particolare nel settore industriale, mentre il settore medico è previsto invariato/in leggero rialzo. I risultati operativi dovrebbero essere in linea con il 2024 (esclusi i potenziali dazi).”Riteniamo che la debole reazione post-risultati del titolo sia più correlata alla mancanza di un aggiornamento sulla cessione del business cinese di taglio industriale (scadenza a fine mese) piuttosto che alle indicazioni per il 2025 – si legge nella ricerca – Continuiamo a credere che se la vendita andrà a buon fine, la società si troverà in una posizione ancora più forte, poiché non solo potrà vantare una maggiore esposizione al business Medical ad alto margine e alta crescita, ma avrà anche una posizione di cassa netta ancora più solida, che attualmente rappresenta circa il 15% della capitalizzazione di mercato. Riteniamo che i multipli attuali sembrino piuttosto interessanti, con il titolo scambiato a 6,8x/15,8x EV/EBITDA/PE sui numeri del 2025″.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    Wall Street in leggero rialzo con focus su dati macro

    (Teleborsa) – Seduta in leggero rialzo a Wall Street, dove gli investitori valutano i dati macroeconomici in uscita per capire l’impatto dei dazi del presidente Donald Donald Trump sull’economia. Prima della campanella, un rapporto del Dipartimento del Commercio ha mostrato che le vendite al dettaglio sono rimbalzate meno delle attese a febbraio, dopo un calo rivisto dell’1,2% a gennaio. Inoltre, un rapporto della Federal Reserve Bank of New York ha mostrato che l’attività delle fabbriche dello Stato di New York è crollata al massimo in quasi due anni, con nuovi ordini in forte calo e prezzi degli input in aumento al ritmo più rapido in più di due anni.Il sentiment del mercato è stato colpito anche dall’intervista di domenica con la NBC del Segretario al Tesoro Scott Bessent, il quale ha avvertito che non ci sono garanzie che gli Stati Uniti sfuggiranno alla recessione.Il momento clou della settimana sarà la decisione sui tassi della Fed, prevista per mercoledì. Tuttavia, le aspettative del mercato sono per tassi di interesse invariati. Gli investitori guarderanno le proiezioni economiche aggiornate dei funzionari e la conferenza stampa del presidente Jerome Powell per indizi sul percorso futuro del costo del denaro.I nuovi dazi del presidente Trump trascineranno verso il basso la crescita in Canada, Messico e Stati Uniti, mentre faranno aumentare l’inflazione, secondo un rapporto dell’OCSE, che ha tagliato le prospettive globali e messo in guardia che una guerra commerciale più ampia indebolirebbe ulteriormente la crescita. Ora l’OCSE prevede che la crescita del PIL globale scenderà dal 3,2% nel 2024 al 3,1% nel 2025 e al 3,0% nel 2026, con barriere commerciali più elevate in diverse economie del G20 e una maggiore incertezza politica che grava sugli investimenti e sulla spesa delle famiglie. Inoltre, prevede che la crescita annua del PIL reale negli Stati Uniti rallenterà rispetto al suo recente ritmo molto forte, al 2,2% nel 2025 e all’1,6% nel 2026.Guardando ai principali indici, il Dow Jones avanza a 41.632 punti (+0,36%); sulla stessa linea, l’S&P-500 procede a piccoli passi, avanzando a 5.661 punti (+0,41%). Guadagni frazionali per il Nasdaq 100 (+0,44%); come pure, in moderato rialzo l’S&P 100 (+0,28%). LEGGI TUTTO

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    UK, Crispin Odey multato per 1,8 milioni di sterline e bandito dal settore finanziario

    (Teleborsa) – La Financial Conduct Authority (FCA), la corrispondente britannica della Consob, ha deciso di multare il finanziere e miliardario britannico Crispin Odey – ex gestore dell’hedge fund Odey Asset Management (OAM) – per 1,8 milioni di sterline e di bandirlo dal settore dei servizi finanziari del Regno Unito per mancanza di integrità.La FCA ritiene che Odey abbia deliberatamente cercato di ostacolare i processi disciplinari su OAM nella sua condotta per proteggere i propri interessi. Odey ha mostrato “un’incosciente mancanza di riguardo” per la governance di OAM, facendo sì che OAM violasse determinati requisiti normativi. Inoltre, la FCA ritiene che il comportamento di Odey nei confronti sia di OAM che della FCA sia stato “privo di sincerità”. In conclusione, la FCA ritiene che la condotta di Odey dimostri che “non è una persona idonea e corretta per svolgere qualsiasi funzione correlata alle attività regolamentate”.”Una cultura del silenzio in cui le accuse di cattiva condotta non vengono gestite in modo efficace può mettere a rischio i consumatori e i mercati – Therese Chambers, joint executive director of enforcement and market oversight presso la FCA – Odey ha ripetutamente cercato di eludere e ostacolare gli sforzi per tenerlo sotto controllo. La sua mancanza di integrità significa che merita di essere bandito dal settore”.La FCA ricorda che il 4 febbraio 2021, dopo un’indagine interna da parte di OAM, Odey ha ricevuto un ultimo avvertimento scritto dal comitato esecutivo (ExCo) di OAM, in relazione a comportamento inappropriato (uno scandalo di molestie sessuali dopo le accuse mosse contro di lui da diverse dipendenti). Il 30 novembre 2021, OAM ha programmato un’udienza disciplinare per valutare se Odey avesse violato l’ultimo avvertimento scritto. Tuttavia, il 24 dicembre 2021, Odey ha utilizzato la sua quota di maggioranza in OAM per rimuovere i membri dell’ExCo di OAM e nominare se stesso come unico membro dell’ExCo. Successivamente, il 6 gennaio 2022, ha deciso che l’udienza disciplinare sulla sua condotta sarebbe stata rinviata a tempo indeterminato poiché ha affermato di non essere in grado di condurla con imparzialità.Odey ha quindi nominato nuovi membri dell’ExCo e si è dimesso dall’ExCo il 12 gennaio 2022. Tuttavia, a seguito di un disaccordo su come procedere con l’udienza disciplinare, il 31 marzo 2022 Odey ha nuovamente rimosso i membri dell’ExCo dell’OAM e si è nominato unico membro dell’ExCo. Odey ha mantenuto la sua posizione nell’ExCo fino a quando non ha nominato 2 nuovi membri dell’ExCo il 4 luglio 2022. L’udienza disciplinare dell’OAM si è infine tenuta il 29 novembre 2022, quasi 1 anno dopo la sua programmazione originale.Odey ha deferito la Decision Notice all’Upper Tribunal, dove lui e la FCA presenteranno i loro casi. Qualsiasi conclusione nella Decision Notice è pertanto provvisoria e riflette la convinzione della FCA su quanto accaduto e su come ritiene che il suo comportamento debba essere caratterizzato.(Foto: Ben Tovee su Unsplash) LEGGI TUTTO