17 Marzo 2025

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    Borse europee in rally. Settimana delle banche centrali

    (Teleborsa) – Il bilancio si chiude in positivo per i listini azionari europei. Giornata rialzista anche per Piazza Affari. A Wall Street, si muove vicino alla parità l’S&P-500.La settimana è ricca di riunioni delle banche centrali, tra cui la Federal Reserve (l’attenzione sarà rivolta alla comunicazione di Jerome Powell sui futuri tagli dei tassi e sulle proiezioni economiche), la Banca del Giappone e la Banca d’Inghilterra, che dovrebbero lasciare invariati i loro tassi di riferimento. Tra le altre, sono attesi invece interventi in Svizzera e Svezia.Sul fronte geopolitico, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che martedì parlerà con il presidente russo Vladimir Putin per porre fine alla guerra in Ucraina. Sempre dall’America, pesano i commenti del segretario del Tesoro Scott Bessent che hanno alimentato i timori di un rallentamento dell’economia.Leggera crescita dell’Euro / Dollaro USA, che sale a quota 1,092. L’Oro mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 2.994,3 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) mostra un timido guadagno e segna un +0,33%.Lieve calo dello spread, che scende a +107 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,84%.Tra i mercati del Vecchio Continente Francoforte avanza dello 0,73%, sostanzialmente tonico Londra, che registra una plusvalenza dello 0,56%, e guadagno moderato per Parigi, che avanza dello 0,57%. Giornata di guadagni per la Borsa di Milano, con il FTSE MIB, che mostra una plusvalenza dello 0,95%; sulla stessa linea, performance positiva per il FTSE Italia All-Share, che termina la giornata in aumento dello 0,94% rispetto alla chiusura di ieri.Nella Borsa di Milano, il controvalore degli scambi nella seduta del 17/03/2025 è stato pari a 3,29 miliardi di euro, in calo di 579,3 milioni di euro, rispetto ai 3,87 miliardi della vigilia; i volumi si sono attestati a 0,67 miliardi di azioni, rispetto ai 1,15 miliardi precedenti.Tra i best performers di Milano, in evidenza Banca MPS (+4,25%), Saipem (+3,05%), Mediobanca (+2,76%) e ENI (+2,23%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Brunello Cucinelli, che ha chiuso a -2,62%.Contrazione moderata per Leonardo, che soffre un calo dell’1,06%.Sottotono Moncler che mostra una limatura dello 0,85%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Alerion Clean Power (+11,57%), Moltiply Group (+7,81%), Zignago Vetro (+6,63%) e Tinexta (+5,56%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Pharmanutra, che ha chiuso a -7,18%.The Italian Sea Group scende del 6,61%. LEGGI TUTTO

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    Energia, Pichetto: “Necessari interventi per abbassare prezzi nel breve periodo”

    (Teleborsa) – Per l’Italia, in questo momento, le maggiori preoccupazioni sono costituite dagli alti costi dell’energia. “Guardiamo con preoccupazione ai differenziali di prezzo con altri Paesi UE e della stessa UE rispetto ai Paesi terzi e agli effetti che essi hanno sulla competitività delle nostre imprese e ricadute sui nostri cittadini e famiglie”. È quanto ha affermato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel suo intervento al Consiglio dei ministri dell’Energia dell’Unione Europea in corso a Bruxelles.”Le misure del Clean Industrial Deal e dell’Action Plan for Affordable Energy – ha sottolineato Pichetto Fratin – sono positive ma portano risultati soprattutto nel medio e nel lungo periodo. Servono piuttosto – ha ricordato ai ministri europei – interventi in grado di abbassare i prezzi nel breve periodo. L’Italia è pronta a dare il proprio contributo attraverso proposte concrete che domani verranno presentate ai commissari Fitto, Ribera, Hoekstra e Jorgensen. Riteniamo importante – ha sottolineato il ministro – agire tempestivamente nel negoziato sulla proposta di revisione del Regolamento stoccaggi per introdurre maggiore flessibilità nell’attuazione degli obblighi di riempimento ed evitare speculazioni che hanno generato alti valori dello spread tra tra i prezzi invernali ed estivi. Sosteniamo con forza – ha ribadito Pichetto Fratin – l’obiettivo, affermato dalla Commissione, di favorire il decoupling dei prezzi dell’energia elettrica dal mercato del gas naturale attraverso la diffusione dei contratti a lungo termine e i contratti per differenza. Condividiamo le posizioni della Commissione sulla volontà di proseguire gli sforzi sul monitoraggio dei mercati energetici e su quella di promuovere gli investimenti per la flessibilità e per l’adeguatezza del sistema elettrico, purché sia lasciata agli Stati membri sufficiente libertà di manovra circa l’implementazione. Riteniamo di fondamentale importanza lo sviluppo delle interconnessioni tra Paesi UE e con Paesi extra UE, in particolare quelle che collegano Nord Africa ed Europa, al fine di diversificare le fonti e creare mercati più competitivi ed integrati con effetti positivi sui differenziali di prezzi”.Nel corso del suo intervento in Plenaria Pichetto ha, inoltre, evidenziato “l’opportunità di affrontare un tema di grande interesse come la revisione dell’architettura della sicurezza energetica dell’UE”. “Sulla sicurezza dell’approvvigionamento gas – ha ricordato il ministro – il mutato e incerto contesto geopolitico, con i flussi di gas che oggi in Europa si dirigono da ovest verso est e non più nel senso opposto, ci impone di rivedere l’attuale dimensione regionale della sicurezza e garantire un adeguato livello di preparazione al rischio in caso di interruzione delle forniture di gas. Sarebbe auspicabile – ha rimarcato Pichetto Fratin – la riduzione dell’onere amministrativo per gli Stati membri in termini di obblighi di rendicontazione e risultati, sia per il settore elettrico che per il settore del gas. Sarebbe opportuno lavorare su una revisione congiunta di entrambi i Regolamenti, sia del settore del gas che del settore elettrico, anche allo scopo di prevenire la mancanza di coordinamento in caso di necessità. Particolare attenzione – ha evidenziato il ministro italiano dell’energia – dovrà essere rivolta ai rischi di sicurezza informatica associati all’ulteriore digitalizzazione delle reti e delle infrastrutture energetiche. Per quanto riguarda la sicurezza delle infrastrutture energetiche critiche europee – ha concluso Pichetto Fratin – riteniamo che il ruolo dell’UE nel coordinamento delle azioni necessarie in caso di incidenti o sabotaggi costituirebbe senz’altro un valore aggiunto”. LEGGI TUTTO

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    Immobiliare USA, NAHB: cala a marzo la fiducia dei costruttori

    (Teleborsa) – Diminuisce la fiducia del settore immobiliare USA, sintetizzata dall’indice NAHB. A febbraio, il dato si è attestato a 39 punti, rispetto ai 42 punti del mese precedente. Il dato è anche peggiore delle attese del consensus che stimavano un livello stabile a 42 punti.Per quanto riguarda le singole componenti dell’indice, quello sulle vendite attuali è sceso di 3 punti a quota 43, quello relativo alle vendite dei prossimi sei mesi è stabile a 47 punti, mentre quello rappresentativo del traffico dei possibili acquirenti è sceso di 5 punti a quota 24.L’indicatore, elaborato dalla National Association of Home Builders (NAHB), rappresenta un quadro sintetico delle aspettative di vendita dei costruttori nel presente e nell’arco dei prossimi sei mesi: una lettura inferiore a 50 mostra una prevalenza di giudizi negativi, mentre un livello superiore indica maggiore ottimismo. “Le aziende edili stanno affrontando ulteriori pressioni sui costi derivanti dalle tariffe”, ha affermato Robert Dietz, capo economista della NAHB. “I dati del sondaggio HMI di marzo rivelano che i costruttori stimano un tipico effetto sui costi delle recenti azioni tariffarie a 9.200 dollari per casa. L’incertezza sulla politica sta inoltre avendo un impatto negativo sugli acquirenti di case e sulle decisioni di sviluppo”. LEGGI TUTTO

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    Elon Musk e le basi USA in Italia: la risposta di Federcontribuenti

    (Teleborsa) – ”Neanche con il Piano Marshall un esponente del governo americano di allora arrivò a chiedere conto dell’aiuto dato nel dopoguerra al nostro Paese. Elon Musk chiede conto ai lavoratori italiani delle basi Usa in Italia cosa abbiano fatto e non fatto, una ingerenza a gamba tesa. Il signor Musk deve sapere che per il contribuente italiano il costo delle basi Usa in Italia parlano di stime di circa 100-200 milioni di euro annui. Questi costi comprendono manutenzione, servizi e altre spese legate alla presenza delle forze americane in Italia”. Con una nota, il Presidente di Federcontribuenti, Marco Paccagnella interviene sulla mail inviata da Musk al personale italiano della base di Aviano in cui chiede conto ai lavoratori italiani di cosa abbiano fatto nelle settimane precedenti annunciando lo stop alle assunzioni. ”Le basi Usa in italia – ricorda Paccagnella – sono regolate da accordi bilaterali tra i due paesi, che risalgono principalmente agli anni successivi alla seconda guerra mondiale. Gli Stati Uniti sono responsabili principalmente della gestione e del mantenimento delle basi ma l’Italia contribuisce a una parte considerevole dei costi. E l’Italia può contribuire a manutenzione delle infrastrutture e alla gestione dei servizi comuni, come energia, acqua e sistemi di trasporto, che servono sia le forze italiane che quelle americane. Questi costi – ribadisce il presidente di Federcontribuenti – sono in parte assorbiti dallo stato Italiano e ciò incide sul bilancio pubblico”. Il tema delle basi Usa in Italia, fa presente l’esponente dell’associazione dei contribuenti italiani, ”è oggetto di discussioni politiche, in particolare per quanto riguarda il costo che il contribuente italiano sostiene e il carico finanziario potrebbe essere elevato, soprattutto in contesti come negli anni precedenti, di austerita’ o difficolta’ economiche. Dunque – conclude – il signor Musk non venga a farci lezioni al quale ricordiamo che le lavoratrici e i lavoratori civili italiani impiegati nelle basi americane sono soggetti esclusivamente alla legislazione italiana e al contratto nazionale che disciplina il loro rapporto di lavoro. Qualsiasi tentativo di imporre regole unilaterali è inaccettabile e privo di qualsiasi fondamento giuridico come hanno gia’ ricordato i sindacati al signor Tesla”. LEGGI TUTTO

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    Petrolio apre settimana in rialzo nonostante taglio stime Goldman Sachs

    (Teleborsa) – Inizio di settimana positivo per il petrolio, che scambia in moderato rialzo sui principali mercati internazionali, dopo la pesante correzione registrata di recente. Il Light crude statunitense scambia a 67,27 dollari al barile, in rialzo dello 0,5% rispetto a venerdì, mentre il Brent del mare del Nord viaggia a 70,95 dollari al barile, in rialzo dello 0,5%. Nell’ultimo mese, il petrolio si è rimangiato tutto il guadagno incamerato da inizio anno e segna ora un calo del 5% rispetto alla fine del 2024. E sebbene il crollo delle quotazioni sia stato salutato con favore dal Presidente Trump, la caduta del prezzi avrà un impatto negativo sul settore petrolifero e sui produttori di Shale Oil, rischiando di aggravare una situazione economica USA non brillante, anzi, un quadro già recessivo.Le principali banche d’affari attendono un ulteriore calo delle quotazioni del greggio, di riflesso agli aumenti produttivi pianificati dall’Opec+ ed anche ad una possibile recessione in USA. Goldman Sachs si è unita alle altre banche d’0affari ed ha tagliato le previsioni sul prezzo del petrolio, indicando un prezzo per il Brent a in un intervallo di 65-80 dollari al barile dai 70-85 dollari indicati in precedenza.La revisione segue gli analoghi taglio operati nelle ultime settimane da Morgan Stanley e Bank of America, che vedono entrambi il Brent nella fascia alta dei 60 dollari nella seconda metà dell’anno. Anche Citigroup e JPMorgan hanno previsto che i prezzi chiuderanno l’anno fra 60 e 65 dollari, con un punto di minimo che viene indicato dalla prima a 55 dollari, entro il terzo trimestre dell’anno, e la seconda che indica perfino un minimo di 50 dollari.Il cambio di scenario macroeconomico peserà sulla domanda di petrolio, nonostante di recente il cartello abbia confermato le sue previsioni per il 2025 e 2026. L’OPEC ha confermato la scorsa settimana la crescita della domanda globale di petrolio prevista per il 2025 a 1,4 mb/g e per il 2026 a 1,4 mb/g, invariata rispetto all’ultima valutazione mensile. A inizio mese, otto paesi dell’Opec+ – Arabia Saudita, Russia, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Kazakistan, Algeria e Oman, – hanno ribadito la loro decisione concordata il 5 dicembre 2024 di procedere con un ritiro graduale e flessibile degli aggiustamenti volontari di 2,2 mb/g a partire dal 1° aprile 2025. (Foto: © Artem Egoro / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Dazi, da guerra commerciale Usa-Ue rischi per 9.500 miliardi

    (Teleborsa) – L’escalation della guerra dei dazi fra Stati Uniti e Europa minaccia una relazione commerciale che vale 9.500 miliardi di dollari in scambi e investimenti bilaterali. A fare i conti – riporta il Wall Street Journal – è l’American Chamber of Commerce to the European Union, che rappresenta le aziende americane che operano in Europa. Secondo l’associazione, i rischi legati ai dazi vanno al di là dei beni che sono direttamente tassati. Nel mirino ci sono anche gli investimenti transatlantici, che hanno tre volte più valore. (Foto: © Jan Mikš / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Tamburi, buyback per oltre 1 milione di euro

    (Teleborsa) – Tamburi Investment Partners nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie, ha comunicato di aver acquistato, dal 10 al 14 marzo 2025, complessivamente 126.222 azioni ordinarie (pari allo 0,068% del capitale sociale) al prezzo medio ponderato di 7,9352 euro, per un controvalore di 1.001.601,09 euro.Al 14 marzo quindi, Tamburi ha in portafoglio 19.825.170 azioni proprie, pari al 10,752% del capitale sociale.In Borsa, intanto, l’Aazienda attiva nei servizi di consulenza di finanza aziendale presenta un andamento invariato rispetto alla vigilia e si attesta a 7,99 euro. LEGGI TUTTO

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    I Grandi Viaggi, ricavi primo trimestre in rialzo a 8,4 milioni di euro

    (Teleborsa) – I Grandi Viaggi, società italiana attiva nel settore turistico e quotata su Euronext Milan, ha chiuso il primo trimestre (1° novembre 2024 – 31 gennaio 2025) con ricavi della gestione caratteristica del Gruppo pari a 8,44 milioni di euro, in rialzo del 18,1% rispetto ai 7,15 milioni del corrispondente periodo 2024. Il fatturato è da riferirsi per l’89% a vendite di destinazioni extraeuropee, delle quali il 77% è dato dalle vendite di soggiorni relative ai villaggi di proprietà esteri, rispettivamente Blue Bay Village in Kenya, Dongwe a Zanzibar e Cote d’Or e Chauve Souris a Seychelles.L’EBITDA è risultato negativo per -1,48 milioni di euro, contro i -0,83 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente a causa dell’effetto combinato dell’incremento dei costi per servizi turistici e del personale e del decremento della voce altri ricavi. Il risultato netto del periodo, al netto delle imposte differite, è negativo per 2,12 milioni di euro (-1,28 milioni nel primo trimestre 2024) a causa della stagionalità del business, che vede il periodo estivo come il più rilevante per il Gruppo in termini di fatturato e di margine.La posizione finanziaria netta, comprensiva delle attività finanziarie correnti e non correnti, risulta positiva per 20,43 milioni di euro, in aumento di 2,17 milioni rispetto al 31 gennaio 2024.Al 12 marzo 2025, il volume complessivo delle vendite è pari a 25,67 milioni di euro, di cui il 72% relativo ai prodotti italiani ed esteri di proprietà e 28% prodotti commercializzati e Tour Operator. Il volume delle vendite del corrispondente periodo precedente ammontava a 22,11 milioni di Euro (+ 16,09%).”L’andamento delle vendite invernali ha evidenziato una buona ripresa economica nel settore turistico – si legge nella nota sui conti – I dati delle vendite relative alla prossima stagione estiva confermano un buon interesse sia per le strutture di proprietà italiane che estere da parte della clientela, con un incremento delle vendite rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente”.”Le previsioni economiche per il 2025 del settore turistico, pur emergendo ancora elementi di incertezza correlati alla situazione sociopolitica internazionale, evidenziano in ogni caso una miglior propensione alla spesa per le vacanze da parte della nostra clientela, con una pianificazione ed una scelta programmata delle offerte qualitativamente e finanziariamente più vantaggiose – viene sottolineato – In questo scenario il Gruppo si pone l’obiettivo di raggiungere un risultato economico positivo”. LEGGI TUTTO