14 Marzo 2025

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    Debito pubblico sale a 2.980 miliardi euro ma resta sotto massimi novembre

    (Teleborsa) – Cresce il debito pubblico italiano a gennaio 2025, facendo segnare un incremento di 14,8 miliardi rispetto al mese precedente e risultando pari complessivamente a 2.980,5 miliardi. Questo livello, pur risultando in aumento rispetto al mese di dicembre, si ocnferma però al di sotto dei 3.000 miliardi superati nel mese di novembre. E’ qanto emerge dagli ultimi dati pubblicati dalla Banca d’Italia.L’aumento – si sottolinea – riflette l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (+12,3 miliardi a 49,9 miliarid di euro) ed il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (+2,9 miliardi). In senso opposto ha operato l’effetto complessivo degli scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (per una variazione complessiva pari a -0,5 miliardi). Più in dettaglio, il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è aumentato di 14,9 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali si è ridotto marginalmente, di 0,1 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è pressoché invariato. La vita media residua del debito risulta stabile a 7,9 anni. “Per motivi tecnici, la pubblicazione di “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” della Banca d’Italia, questo mese, “non riporta i dati delle entrate tributarie contabilizzate nel Bilancio dello Stato”, in quanto, come anticiato dal MEF, “i dati di quel mese non sono ancora disponibili”. LEGGI TUTTO

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    Freni (MEF): ingresso in TIM di Poste è importante, qualsiasi cosa tocca diventa oro

    (Teleborsa) – Con riferimento all’azionariato di TIM, “il dialogo con Vivendi mi sembra avviato su una certa linea ormai. Vivendi non è mai stato un partner industriale in TIM”. Lo ha affermato Federico Freni, Sottosegretario di Stato al ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), a margine dell’evento “I cinquant’anni della Consob: tra presente e futuro” in Bocconi.A una domande se Poste Italiane possa prendere il posto del gruppo francese, ha detto: “L’auspicio è che TIM possa prendere una strada tracciata e solida, come è giusto che ci sia per un operatore come TIM. Chi poi sarà parte di questa strada staremo a vedere. L’ingresso di Poste è certamente un ingresso importante, che da solidità all’asset, anche perchè nella storia recente qualsiasi cosa Poste tocca diventa oro, quindi siamo tutti felici”.”Poste può essere un partner importantissimo, a cavallo tra industriale e finanziario, con un management capacissimo che negli anni lo ha dimostrato”, ha sottolineato.Sulla possibile tranche di privatizzazione di Poste, “quando sarà il momento giusto ci sarà”, ha detto Freni. “La privatizzazione di MPS è stata fatta nei momenti giusti, per il mercato e le condizioni esterne – ha spiegato – Privatizzazione non vuol dire svendere o dismettere, ma razionalizzare la partecipazione cedendo piccoli slot a mercato nel momento più giusto per massimizzare l’entrata per lo Stato”. LEGGI TUTTO

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    Maire in denaro, assist da analisti

    (Teleborsa) – Seduta vivace oggi per Maire protagonista di un allungo verso l’alto, con un progresso dell’1,93%.A fare da assist al titolo contribuisce la promozione giunta dagli analisti di Jefferies. Gli esperti dell’ufficio studi hanno confermato il giudizio “Buy” e rivisto al rialzo il target price a 11 euro dai 10 euro indicati in precedenza. A livello comparativo su base settimanale, il trend del gruppo operante nel Licensing, Servizi di Engineering, Procurement & Construction evidenzia un andamento più marcato rispetto alla trendline del FTSE Italia All-Share. Ciò dimostra la maggiore propensione all’acquisto da parte degli investitori verso Maire rispetto all’indice.Tecnicamente la situazione di medio periodo è negativa, mentre segnali rialzisti si intravedono nel breve periodo, grazie alla tenuta dell’area di supporto individuata a quota 8,593 Euro. Lo spunto positivo di breve è indicativo di un cambiamento del trend verso uno scenario rialzista, con la curva che potrebbe spingersi verso l’importante area di resistenza stimata a quota 8,813. A livello operativo, lo scenario più appropriato potrebbe essere una ripresa rialzista del titolo, con area di resistenza individuata a 9,03. LEGGI TUTTO

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    Unicredit, ok BCE aumento per OPS su Banco BPM

    (Teleborsa) – La Banca Centrale Europea ha autorizzato Unicredit a modificare il proprio statuto includendo la facoltà per il CdA di effettuare un aumento di capitale sociale a servizio dell’offerta relativa al Banco BPM e, a classificare le nuove azioni che saranno emesse nel patrimonio di vigilanza di qualità primaria della banca (CET1).La decisione della BCE – si legge in una nota – è subordinata alla condizione che l’assemblea straordinaria di Unicredit convocata per il 27 marzo 2025 approvi tali modifiche. LEGGI TUTTO