12 Marzo 2025

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    Dazi, Giorgetti: nessuno sa quello che ci aspetta ma non dimentichiamo danni della globalizzazione

    (Teleborsa) – “Se fossi in grado di dirimere l’incertezza che in questo momento grava in termini geoeconomici e geopolitici mi candiderei a diventare santo subito”. Così il ministro dell’Economia, GiancarloGiorgetti, nel corso di un question time alla Camera ha risposto ad una domanda sui dazi Usa. “Nessuno sa oggettivamente quello che ci aspetta”, ha aggiunto. “È innegabile che la politica di introduzione di dazi annunciata dall’amministrazione americana potrebbe danneggiare l’economia italiana come quella europea e con effetto a catena il commercio globale”, ha proseguito il ministro. “Però una cosa in questo momento secondo me va ribadita, di cui forse ci dimentichiamo: arriviamo da decenni di concorrenza totale a livello globale, la mitica globalizzazione, senza regole spesso – ha sottolineato –. Oggi abbiamo l’incertezza di quelle che potrebbero essere le ricadute sull’economia dei dazi americani, ma ci dimentichiamo danni effettivi che ha subito l’economia italiana e tante imprese e imprenditori scomparsi grazie alla concorrenza sleale rispetto a una teoria del free trade che in qualche modo si considerava ineluttabile”.Quanto alle vicende legate alle offerte offerte lanciate da Unicredit su BPM e da MPS su Mediobanca il ministro ha spiegato che le valutazioni “saranno evidentemente effettuate in conformità con quanto previsto dalla legge e quindi in modo proporzionato, ragionevole e nel rispetto del principio di non discriminazione”. Anche nel caso di esercizio di poteri di golden power – ha aggiunto –, il veto alle operazioni esiste “solo come estrema ratio”. “Ogni decisione – ha spiegato Giorgetti – viene presa a seguito di approfondita istruttoria che coinvolge le imprese interessate e che anche in caso di determinazioni finali concernenti l’esercizio dei poteri la gamma di possibili soluzioni, che vede il veto alle operazioni solo come estrema ratio, consente l’adozione di misure di monitoraggio e prescrittive pienamente idonee a contemperare gli interessi in gioco”.Il ministro ha poi ribadito la posizione del governo italiano sul tema del finanziamento della difesa che “non potrà avvenire a scapito di settori fondamentali per i cittadini, quali ad esempio la sanità e i servizi pubblici”. LEGGI TUTTO

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    OPEC, confermata la crescita della domanda di petrolio per 2025 e 2026

    (Teleborsa) – L’Organizzazione dei Paesi Esportatori del Petrolio (OPEC) afferma che crescita della domanda globale di petrolio prevista per il 2025 rimane invariata rispetto all’ultima stima, a 1,4 mb/g. Si prevede che la domanda di petrolio nell’OCSE crescerà di circa 0,1 mb/g, con le Americhe a guidare la crescita, con ulteriore supporto da OCSE Europa e Asia Pacifico. Nei paesi non OCSE, si prevede che la domanda di petrolio registrerà una sana crescita di 1,3 mb/g anno su anno, guidata da Cina, Altri paesi asiatici e India e sostenuta da Medio Oriente e America Latina. È quanto emerge dall’odierno Monthly Oil Market Report (MOMR), il documento mensile che analizza i trend di mercato.L’OPEC prevede che la domanda mondiale totale di petrolio raggiungerà una media di 105,2 mb/g nel 2025, sostenuta da una forte domanda di viaggi aerei e da una sana mobilità stradale, inclusi diesel e autotrasporti su strada, nonché da sane attività industriali, edilizie e agricole nei paesi non OCSE. Allo stesso modo, si prevede che le aggiunte di capacità e i margini petrolchimici nei paesi non-OCSE, principalmente in Cina e Medio Oriente, contribuiranno alla crescita della domanda di petrolio.La previsione di crescita della domanda globale di petrolio nel 2026 mostra anche una solida crescita di 1,4 mb/d, anno su anno, invariata rispetto all’ultima valutazione MOMR. Si prevede che l’OCSE crescerà di 0,1 mb/d, anno su anno, mentre la domanda nei paesi non-OCSE dovrebbe aumentare di circa 1,3 mb/d.L’OPEC prevede che l’offerta di liquidi non-DoC (ovvero l’offerta di liquidi dai paesi che non partecipano alla Dichiarazione di cooperazione) crescerà di 1,0 mb/d, anno su anno, nel 2025, invariata rispetto alla valutazione del mese scorso. Si prevede che i principali motori della crescita saranno Stati Uniti, Brasile, Canada e Norvegia. Anche la crescita dell’offerta di liquidi non-DoC nel 2026 rimane invariata a 1,0 mb/d, principalmente guidata da Stati Uniti, Brasile e Canada. Nel frattempo, si prevede che i liquidi di gas naturale (NGL) e i liquidi non convenzionali provenienti dai paesi partecipanti al DoC cresceranno di 0,1 mb/d, anno su anno, nel 2025, fino a una media di 8,4 mb/d, seguiti da un aumento di circa 0,1 mb/d, anno su anno, nel 2026, fino a una media di 8,5 mb/d. La produzione di petrolio greggio dei paesi partecipanti al DoC è aumentata di 363 tb/d a febbraio, mese su mese, con una media di circa 41,01 mb/d, come riportato dalle fonti secondarie disponibili. LEGGI TUTTO

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    Wall Street è volatile con raffreddamento inflazione e nuovi dazi

    (Teleborsa) – Wall Street è volatile, dopo che i dati pubblicati prima dell’apertura del mercato hanno mostrato un raffreddamento dell’inflazione, mentre prosegue l’incertezza sull’impatto economico delle politiche commerciali del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, con il Canada che ha annunciato nuovi dazi su 21 miliardi di dollari di merci dagli Stati Uniti.I dati del Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 2,8% su base annua a febbraio rispetto all’aumento del 2,9% previsto dagli analisti, mentre su base mensile l’indice è aumentato dello 0,2%, rispetto a un aumento stimato dello 0,3%.Oggi, la Commissione europea ha annunciato contromisure su merci statunitensi per un valore massimo di 26 miliardi di euro a partire dal mese prossimo, dopo che l’aumento dei dazi di Trump su tutti le importazioni di acciaio e alluminio statunitensi è entrato in vigore; la mossa del presidente statunitense ripristina dazi complessivi al 25% su tutte le importazioni di metalli ed estende le imposte a centinaia di prodotti a valle realizzati in questo materiale.Guardando ai principali indici, Wall Street riporta una variazione pari a -0,17% sul Dow Jones, mentre, al contrario, l’S&P-500 procede a piccoli passi, avanzando a 5.606 punti (+0,58%). In denaro il Nasdaq 100 (+1,32%); sulla stessa linea, buona la prestazione dell’S&P 100 (+0,82%).Risultato positivo nel paniere S&P 500 per i settori informatica (+1,81%), telecomunicazioni (+1,05%) e beni di consumo secondari (+0,96%). Nel listino, i settori beni di consumo per l’ufficio (-1,76%) e sanitario (-0,94%) sono tra i più venduti.Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, Intel (+4,47%), Salesforce (+2,25%), Boeing (+1,88%) e American Express (+1,28%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Verizon Communication, che ottiene -3,24%. Sotto pressione McDonald’s, con un forte ribasso del 2,58%. Soffre Procter & Gamble, che evidenzia una perdita del 2,53%. Preda dei venditori Wal-Mart, con un decremento dell’1,97%.Tra i best performers del Nasdaq 100, Micron Technology (+7,55%), Tesla Motors (+7,30%), Nvidia (+6,17%) e CrowdStrike Holdings (+4,99%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Regeneron Pharmaceuticals, che ottiene -4,58%. Si concentrano le vendite su Mondelez International, che soffre un calo del 3,39%. Vendite su Charter Communications, che registra un ribasso del 3,25%. Seduta negativa per Cognizant Technology Solutions, che mostra una perdita del 3,15%. LEGGI TUTTO

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    UBS riceve approvazione per vendere quota in Credit Suisse China

    (Teleborsa) – Il colosso bancario svizzero UBSridurrà la sua quota nella sua joint venture cinese, Credit Suisse Securities (CSS). La China Securities Regulatory Commission (CSRC) ha infatti approvato la vendita di una quota del 36,01% a Beijing State-Owned Assets Management (BSAM). Ciò ridurrà la quota di UBS al 15%.Dopo il completamento della transazione, BSAM deterrà l’85,01% di CSS. CSS è stata fondata nel 2008 e da giugno 2020 Credit Suisse deteneva una quota del 51% nella joint venture. Da giugno 2023, Credit Suisse fa parte di UBS.”Questa transazione aiuta a ottimizzare l’impostazione strategica delle nostre piattaforme onshore in Cina e siamo lieti di continuare la nostra collaborazione con il nostro partner commerciale ventennale, BSAM – ha affermato Iqbal Khan, Co-Head of Global Wealth Management e Head of Asia Pacific di UBS – L’Asia Pacific è centrale per le nostre ambizioni strategiche e la Cina è un mercato importante qui”.”Continueremo a investire in Cina e ad ampliare la nostra posizione di leadership nell’Investment Bank, espandendo al contempo le nostre attività di Wealth Management e Asset Management”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Bank of Russia propone che ai cittadini facoltosi sia consentito investire in crypto

    (Teleborsa) – La Bank of Russia ha inviato al Governo delle proposte sulla regolamentazione degli investimenti in criptovalute, proponendo di consentire a una cerchia limitata di investitori russi di acquistare e vendere criptovalute.Solo gli investitori “particolarmente qualificati” potranno effettuare transazioni con criptovalute all’interno di un regime giuridico sperimentale speciale per un periodo di tre anni. Si tratta di un nuovo status che i cittadini potranno ottenere se i loro investimenti in titoli e depositi superano i 100 milioni di rubli (oltre 1 milione di euro) o se il loro reddito dell’anno precedente è stato superiore a 50 milioni di rubli. Si propone inoltre che le società che ai sensi della normativa vigente siano considerate investitori qualificati diventino partecipi dell’esperimento.Per gli istituti finanziari che desiderano investire in criptovalute, la Bank of Russia stabilirà requisiti normativi tenendo conto del livello e della natura dei rischi di tale attività.”L’introduzione del regime giuridico sperimentale speciale mira ad aumentare la trasparenza del mercato delle criptovalute, a definire standard per la fornitura di servizi e ad ampliare le opportunità di investimento per gli investitori esperti disposti ad assumersi rischi maggiori”, si legge in una nota.La Bank of Russia non considera ancora la criptovaluta come mezzo di pagamento, pertanto propone di introdurre contemporaneamente il divieto di accordi tra residenti sulle transazioni con criptovaluta al di fuori del regime giuridico sperimentale speciale, nonché di stabilire la responsabilità per la violazione del divieto. LEGGI TUTTO

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    Binance, MGX (Abu Dhabi) acquista quota di minoranza per 2 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Binance, il più grande exchange di criptovalute al mondo, ha annunciato che MGX, società di investimento statale degli Emirati per le tecnologie di intelligenza artificiale, ha effettuato un investimento di 2 miliardi di dollari. Si tratta del primo investimento istituzionale in Binance fino ad oggi, del più grande investimento singolo in una società di criptovalute e il più grande investimento mai pagato in criptovalute (stablecoin).Questo investimento rappresenta il primo ingresso di MGX nei settori delle criptovalute e della blockchain, assicurandosi una quota di minoranza in Binance come parte di una strategia più ampia per supportare l’impatto trasformativo della blockchain sulla società.Binance è più grande dei successivi exchange di criptovalute messi insieme per volume di scambi, vantando oltre 260 milioni di utenti registrati e superando i 100 trilioni di dollari in volume di scambi cumulativo.”Questo investimento di MGX è una pietra miliare significativa per il settore delle criptovalute e per Binance – ha detto il CEO di Binance, Richard Teng – Insieme, stiamo plasmando il futuro della finanza digitale. Il nostro obiettivo è costruire un ecosistema più inclusivo e sostenibile, con una forte attenzione alla conformità, alla sicurezza e alla protezione degli utenti. Binance rimane impegnata a collaborare con gli enti regolatori in tutto il mondo per stabilire politiche trasparenti, responsabili e lungimiranti per il settore delle criptovalute”. LEGGI TUTTO

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    Piazza Affari sale con il resto d’Europa, male ERG con target deludenti

    (Teleborsa) – Giornata positiva per Piazza Affari, che fa ancora meglio della buona performance degli euro listini. Nel frattempo, dopo un’apertura positiva, prosegue contrastata la seduta a Wall Street. Oggi non sono stati pubblicati dati macroeconomici rilevanti in Europa, mentre l’inflazione statunitense è aumentata meno del previsto a febbraio: secondo i dati del Dipartimento al Lavoro, l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,2% su base mensile e del 2,8% su base annua.L’UE ha annunciato oggi contromisure contro i nuovi dazi sui metalli degli Stati Uniti, con l’intenzione di imporre i propri dazi su merci americane per un valore fino a 26 miliardi di euro. L’annuncio è arrivato poche ore dopo che l’amministrazione statunitense ha imposto dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio.L’Euro / Dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,09. L’Oro mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 2.918,6 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua la sessione in rialzo e avanza a 67,51 dollari per barile.Sulla parità lo spread, che rimane a quota +107 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,92%.Nello scenario borsistico europeo tonica Francoforte che evidenzia un bel vantaggio dell’1,21%, piccolo passo in avanti per Londra, che mostra un progresso dello 0,26%, e composta Parigi, che cresce di un modesto +0,29%.Giornata di guadagni per la Borsa di Milano, con il FTSE MIB, che mostra una plusvalenza dell’1,03%, invertendo la tendenza rispetto alla serie di tre ribassi consecutivi, cominciata venerdì scorso; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share guadagna l’1,01% rispetto alla seduta precedente, scambiando a 40.311 punti. In denaro il FTSE Italia Mid Cap (+0,74%); sulla stessa tendenza, buona la prestazione del FTSE Italia Star (+0,93%).Tra i best performers di Milano, in evidenza Saipem (+5,03%), Prysmian (+4,32%), Banca MPS (+3,26%) e Fineco (+2,82%).Le peggiori performance, invece, si registrano su ERG, che ottiene -6,21%. Si concentrano le vendite su Amplifon, che soffre un calo dell’1,79%. Vendite su Italgas, che registra un ribasso dell’1,78%. Seduta negativa per Leonardo, che mostra una perdita dell’1,55%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, D’Amico (+5,42%), GVS (+4,70%), Buzzi (+3,99%) e Juventus (+3,84%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su OVS, che prosegue le contrattazioni a -5,08%. Crolla Ferragamo, con una flessione del 3,86%. Sotto pressione Alerion Clean Power, che accusa un calo del 2,54%. Scivola Pharmanutra, con un netto svantaggio del 2,15%. LEGGI TUTTO

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    Golden Goose, ricavi ed EBITDA in crescita a doppia cifra nel 2024

    (Teleborsa) – Golden Goose, azienda italiana del lusso che lo scorso anno ha annullato la sua attesa quotazione a Piazza Affari, ha chiuso il 2024 con ricavi netti pari a 654,6 milioni di euro, in crescita del 13% rispetto all’esercizio 2023, con un’accelerazione della crescita nel quarto trimestre (188,6 milioni di euro, +14%). In termini di aree geografiche, l’EMEA ha rappresentato il 48% dei ricavi netti del periodo, le Americhe il 40% e l’APAC il 12%.I ricavi netti del canale Direct-to-Consumer (DTC) hanno raggiunto 503,6 milioni di euro, rappresentando il 77% del totale nell’esercizio 2024 e crescendo del 18% rispetto all’anno precedente. La crescita del DTC è stata trainata da una combinazione di nuove aperture attrattive e di performance like-for-like positive. Anche il canale online ha registrato una performance brillante, con traffico in crescita, confermando l’eccezionale affinità digitale del brand. Il canale Wholesale ha realizzato un fatturato netto di 138,3 milioni di euro, pari al 21% del fatturato netto totale del periodo. Questo dato rappresenta un calo del 4% rispetto all’anno precedente, come conseguenza della decisione strategica di continuare a migliorare la qualità della rete distributiva e dell’attenzione a privilegiare la distribuzione diretta, preservare il brand e favorire il DTC.L’Adjusted EBITDA è stato pari a 227,3 milioni di euro, in crescita del 14% rispetto all’esercizio 2023, con una marginalità del 34,7% (34% nell’esercizio 2023). L’Adjusted EBIT è stato pari a 163,4 milioni di euro, in crescita del 9% rispetto all’esercizio 2023. Il net leverage ratio è pari a 2,4x (1,8x pre-IFRS), con una liquidità di cassa di 154 milioni di euro.”Il 2024 è stato un anno di messa a terra della strategia per Golden Goose, con una crescita a due cifre sostenuta dal successo della nostra strategia Direct-to-Consumer e dalla forza del nostro brand e della nostra Community”, ha commentato il CEO Silvio Campara.”Guardando al 2025, restiamo concentrati sull’espansione della presenza retail, sull’arricchimento dell’offerta di personalizzazione e sull’avanzamento delle iniziative di sostenibilità, compreso l’ulteriore sviluppo della nostra Academy e del servizio di riparazione – ha aggiunto – Con un bilancio positivo in chiusura dell’esercizio 2024, siamo ben posizionati per continuare a realizzare la strategia ed espandere il brand in nuove aree geografiche, e a nuove community”. LEGGI TUTTO