10 Marzo 2025

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    Tesmec migliora redditività e debito a fine 2024. In perdita per attività in dismissione

    (Teleborsa) – Tesmec, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel campo della costruzione di infrastrutture relative al trasporto di energia elettrica, dati e materiali, ha chiuso il 2024 con ricavi consolidati pari a 239,5 milioni di euro, rispetto ai 251,9 milioni di euro del 2023, con una positiva contribuzione dei settori Energy e Rail, che presentano volumi in crescita rispettivamente del 14,1% e del 7,4% rispetto all’esercizio 2023. L’effetto dell’attività in dismissione di Groupe Marais ha determinato, al 31 dicembre 2024, una riduzione dei ricavi per 13,2 milioni di euro.L’EBITDA è stato di 41,1 milioni di euro, in crescita rispetto ai 34 milioni di euro al 31 dicembre 2023, con EBITDA margin del 17,2%, rispetto al 13,5% al 31 dicembre 2023, quale risultato delle iniziative di efficientamento gestionale e rilancio strategico. L’utile ante imposte è stato di 3,8 milioni di euro, in incremento rispetto alla perdita pari a 4,6 milioni di euro al 31 dicembre 2023. Il risultato netto dell’esercizio, a seguito della contabilizzazione delle perdite delle attività in dismissione per 5,1 milioni di euro, risulta negativo per 4,8 milioni di euro, rispetto alla perdita per 2,7 milioni di euro dell’esercizio 2023.”Sono soddisfatto del processo avviato nell’ultima parte dell’anno e delle azioni strategiche intraprese – ha commentato l’AD Ambrogio Caccia Dominioni – La joint venture per Groupe Marais in Francia è importante per la crescita e in linea con la strategia di alleggerimento degli asset. Questa operazione rappresenta il primo passo di una politica, che potremmo ulteriormente sviluppare, per liberare il valore inespresso dei nostri asset, migliorare la redditività e ridurre l’indebitamento”. “Le sinergie commerciali generate da Groupe Marais stanno già producendo risultati tangibili, con nuove opportunità di business in Canada e Germania – ha aggiunto – Questo accordo strategico, unito al percorso di efficientamento avviato nel 2023 e proseguito nel corso dell’anno, ha portato a un significativo miglioramento dell’indebitamento e della redditività, rispetto ai primi nove mesi dell’esercizio”.L’Indebitamento Finanziario Netto è pari a 147 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 176 milioni di euro al 30 settembre 2024 e inferiore ai 153,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023; escludendo la componente IFRS16, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2024 è pari a 113,2 milioni di euro, parimenti in miglioramento rispetto sia ai 127,7 milioni di euro al 30 settembre 2024, sia ai 114,3 milioni di euro al 31 dicembre 2023. Il Portafoglio Ordini Totale è di 350,7 milioni di euro, rispetto ai 402,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023 e ai 363,5 milioni di euro al 30 settembre 2024. LEGGI TUTTO

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    Officine Maccaferri (Ambienta) lancia joint venture con PSS Global

    (Teleborsa) – Officine Maccaferri, platform company di Ambienta SGR e attiva nelle soluzioni ingegneristiche durevoli e a basso impatto ambientale, ha costituito Prime Synthetic Solutions, joint venture con PSS Global che si propone di imprimere un’accelerazione al mercato dell’energia offshore e onshore attraverso soluzioni composite polimeriche innovative e sostenibili.Obiettivo della nuova società sarà lo sviluppo di prodotti personalizzati che superino gli standard di settore in termini di prestazioni e durabilità, sostituendo le soluzioni tradizionali in metallo, si legge in una nota.L’operazione non solo risponde alla strategia di Ambienta, azionista di maggioranza di Officine Maccaferri, di supportare il Gruppo nel suo percorso di crescita come fornitore di soluzioni innovative e sostenibili, ma si allinea anche agli obiettivi del piano strategico della società. Quest’ultimo prevede sia una crescita organica – attraverso il miglioramento delle operazioni e l’espansione sul mercato – sia una crescita inorganica mediante acquisizioni e partnership strategiche.”Con la nascita di questa joint venture, che fa leva su decenni di esperienza ingegneristica e sul talento tecnologico di due leader del settore, siamo in grado di offrire soluzioni che non solo eccedono gli standard del settore, ma che contribuiscono significativamente alla svolta sempre più sostenibile della transizione energetica a livello globale”, ha dichiarato Stefano Susani, CEO di Officine Maccaferri. LEGGI TUTTO

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    Rc Auto, Ivass: a luglio 2024 prezzo medio più alto del 12,4% rispetto a gennaio 2021

    (Teleborsa) – Nel periodo 2014-2021 il premio medio della garanzia Rc Auto si è ridotto del 25,3% in termini nominali e del 29,7% in termini reali. Dopo questa lunga fase di contrazione, dal 2022 i prezzi effettivi dell’Rc Auto sono in aumento. Nel 2023 e 2024 gli incrementi sono stati rispettivamente del 6,1% e del 5% in termini nominali. È quanto emerge da un’analisi Ivass sul’andamento dei premi Rc Auto nel periodo 2021-2024. L’incremento complessivo del premio medio pagato a luglio 2024 rispetto a gennaio 2021 è del 12,6%. Il lavoro di ricerca si basa su di un campione rappresentativo di circa 3 milioni di contratti sottoscritti tra gennaio 2021 e luglio 2024 e utilizza i dati della rilevazione Iper. Dall’analisi emerge inoltre che l’aumento dei premi Rc Auto ha interessato anche gli altri paesi europei che, come l’Italia, negli ultimi anni hanno risentito dell’aumento dell’inflazione. Nel nostro Paese è stato registrato un aumento inferiore al +19,6% negli altri paesi UE. Nel ranking l’Italia si posiziona al ventesimo posto. Gli aumenti sono stati eterogenei in funzione delle caratteristiche degli assicurati (età, provincia di residenza, classe di bonus-malus) e della presenza o meno di garanzie accessorie: l’aumento è maggiore per il Centro Italia (+15,5%), segue il Nord (+14%) mentre la variazione è minore al Sud (+11%), dove i premi erano in partenza piu’ elevati. Il premio medio degli assicurati in prima classe del bonus-malus è cresciuto del 13%, mentre l’aumento risulta superiore per gli altri assicurati (+17,8%). Gli assicurati più giovani sono stati maggiormente penalizzati dai rincari Rc Auto, con un incremento del 23,4% per gli under-25 a fronte del +12% per gli over-60. Infine, i premi Rc Auto rispondono con un ritardo di circa 9 mesi rispetto all’andamento dell’indice dei prezzi al consumo. Gli aumenti analizzati nel 2024 fanno ipotizzare una relazione con il maggiore costo dei sinistri con danno non patrimoniale alle persone per l’aggiornamento delle cosiddette tabelle di Milano.”Un balzo astronomico ingiustificato – ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori –. L’Ivass conferma le nostre denunce. I prezzi, grazie alla liberalizzazione di Mario Monti e del ministro Passera, che hanno aumentato la mobilità del consumatore togliendo l’obbligo della disdetta, sono da allora calati: -25,3% dal 2014 al 2021″. “L’inversione di rotta si è registrata nel 2023, quando le compagnie hanno voluto adeguare i premi all’inflazione generale invece che all’incremento reali dei costi di riparazione e dei pezzi di ricambio, con l’obiettivo di mantenere inalterato in termini reali il loro profitto, determinando rincari inaccettabili: +6,1% nel 2023 e +5% nel 2024. Aumenti immotivati, non spiegabili né dal costo dei sinistri né dall’incidentalità. Ora, visto che l’inflazione è sotto il 2%, speriamo che nel 2025 i prezzi riprendano il loro cammino virtuoso, scendendo in modo significativo”, ha concluso Dona. LEGGI TUTTO

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    Germania, Intesa: rimbalza la produzione, ma nel breve prevalgono i rischi al ribasso

    (Teleborsa) – A gennaio la produzione industriale tedescaè cresciuta del 2% m/m (-1,6% a/a) dopo il calo di -1,5% m/m (rivisto da -2,4%) di dicembre. Il rimbalzo, spiegano gli economisti di Intesa Sanpaolo, è spiegato soprattutto dai settori che avevano frenato l’output a fine 2024 come il settore auto (+6,4% m/m) e l’assemblaggio e la manutenzione dei macchinari (+15,6% m/m). Anche l’attività nei comparti più energivori è tornata a crescere (+3,4% m/m) anche se rimane su livelli storicamente bassi.La contrazione di dicembre era stata influenzata da alcuni fattori straordinari ed è possibile che anche problematiche stagionali, come è possibile sia stato anche il caso italiano, abbiano giocato un ruolo nell’accentuare la flessione, si legge nella ricerca firmata dall’economista Andrea Volpi. Il rimbalzo di gennaio appare quindi più tecnico che altro ed è possibile che l’output industriale sia tornato a scendere a febbraio.Secondo Intesa Sanpaolo, i rischi sull’attività industriale ed economica nei prossimi mesi restano rivolti verso il basso e derivano principalmente dalla politica commerciale dell’amministrazione statunitense e la relativa incertezza. Riteniamo infatti che, al netto del possibile effetto favorevole sulla fiducia degli agenti economici, l’ingente stimolo fiscale annunciato da CDU/CSU e SPD inizierà a trasferirsi sull’economia tedesca non prima del 2026 e in maniera non lineare. Nel breve termine, infatti, l’aumento della spesa militare si tradurrà prevalentemente in un incremento delle importazioni mentre potrebbe essere necessario più tempo prima che il piano infrastrutturale vada effettivamente a regime. LEGGI TUTTO

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    BioNTech, perdita di 665 milioni di euro nel 2024. Guidance deludente

    (Teleborsa) – BioNTech, azienda tedesca di biotecnologia e biofarmaceutica che ha sviluppato assieme a Pfizer un vaccino per il Covid-19, ha comunicato che i ricavi totali sono stati di 1.190 milioni di euro nell’ultimo trimestre del 2024, rispetto a 1.479 milioni di euro per il periodo comparativo dell’anno precedente. Nell’intero anno, i ricavi sono stati pari a 2.751,1 milioni di euro, rispetto ai 3.819 milioni di euro del 2023. La diminuzione è stata determinata principalmente dalle minori vendite dei vaccini Covid-19 a causa della ridotta domanda di mercato. Inoltre, le svalutazioni del partner Pfizer hanno ridotto significativamente la quota di utile lordo, il che ha influenzato negativamente i suoi ricavi.L’utile netto è stato pari a 259,5 milioni di euro per i tre mesi conclusi il 31 dicembre 2024, rispetto ai 457,9 milioni di euro di utile netto del periodo comparativo dell’anno precedente. Per l’intero anno, la perdita netta è stata pari a 665,3 milioni di euro, rispetto a un utile netto di 930,3 milioni di euro nel 2023.”Nel 2024, abbiamo fatto progressi significativi verso la nostra visione attraverso importanti progressi nella pipeline oncologica, tra cui l’avvio di studi clinici globali di fase 3 per il nostro candidato anticorpo bispecifico anti-PD-L1/VEGF-A BNT327 e aggiornamenti di dati chiave dai nostri programmi di immunoterapia del cancro a mRNA – ha affermato Ugur Sahin, CEO e co-fondatore di BioNTech – Prevediamo che il 2025 sarà un anno ricco di dati con molteplici aggiornamenti importanti dai nostri programmi prioritari, che riteniamo abbiano un potenziale dirompente e potrebbero migliorare lo standard di cura, se sviluppati e approvati con successo”.La pipeline oncologica avanzata include oltre 20 studi clinici attivi di fase 2 e fase 3 con un focus strategico su due programmi pan-tumorali prioritari: il candidato immunomodulatore di nuova generazione BNT327 e le immunoterapie per il cancro a mRNA. Sono previste molteplici letture di dati nel 2025 e nel 2026 volte a fornire la prova clinica della strategia della pipeline di BioNTech e a far progredire la società verso la trasformazione in una società di portafoglio oncologica multi-prodotto diversificata entro il 2030.”Attraverso investimenti strategici nei nostri programmi prioritari come il nostro candidato immunomodulatore di nuova generazione BNT327, ci impegniamo a migliorare significativamente i trattamenti per i pazienti – ha affermato il CFO Jens Holstein – La nostra solida posizione finanziaria ci consente di alimentare le nostre attività di R&S e di preparare il lancio di più prodotti nei prossimi anni. Con i nostri investimenti mirati puntiamo a creare valore a lungo termine a vantaggio degli stakeholder di BioNTech”.BioNTech prevede che i suoi ricavi per l’intero 2025 saranno compresi tra 1.700 e 2.200 milioni di euro e che la loro ripartizione sarà simile a quella del 2024, concentrandosi principalmente negli ultimi tre o quattro mesi, determinando il fatturato dell’intero anno. La stima media degli analisti era di circa 2,5 miliardi per il 2025, secondo dati LSEG. LEGGI TUTTO

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    Ascopiave, Mediobanca conferma Outperform: sconto significativo rispetto alla RAB

    (Teleborsa) – Mediobanca ha confermato la raccomandazione (Outperform) e il target price (3,75 euro per azione) sul titolo Ascopiave, gruppo quotato su Euronext STAR Milan e uno dei principali operatori nazionali nel settore della distribuzione del gas naturale, dopo la pubblicazione dei risultati definitivi per il 2024.”Continuiamo a credere che l’attuale prezzo delle azioni implichi una significativa sottovalutazione del valore patrimoniale della società – si legge nella ricerca – Il titolo offre un’elevata visibilità sul suo SOTP grazie alla sua esposizione quasi completa al business della distribuzione del gas. L’attuale prezzo delle azioni implica uno sconto di circa il -15% rispetto al valore RAB, che si confronta con un premio del +10% del suo principale peer”.Mediobanca ribadisce l’opinione che l’acquisizione delle concessioni di distribuzione del gas da A2A, unita all’esercizio delle opzioni put sulle restanti quote di EstEnergy e HeraComm, semplificherebbe significativamente la struttura finanziaria della società e quindi migliorerebbe la visibilità sul valore del titolo. LEGGI TUTTO

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    Comal, Andrea Santarelli supera il 5%: sarà consegnato nell’OPA

    (Teleborsa) – Comal, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore dell’impiantistica per la produzione di energia da fonte solare, ha comunicato che l’azionista Andrea Santarelli ha superato la soglia rilevante del 5% del capitale sociale, detenendo 669.872 azioni ordinarie (pari al 5,12% del relativo capitale sociale).Con riferimento all’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria, promossa da Duferco (che settimana scorsa ha aumentato il corrispettivo), l’azionista Andrea Santarelli ha dichiarato: “Si precisa che l’intero quantitativo in oggetto sarà consegnato nell’OPA recentemente promossa”.Il capitale sociale è ora composto da: Virtutis Solaris al 23,39%, Alberto Previtali al 15,73%, Savio Consulting al 5,32%, Andrea Santarelli al 5,12%, SAM al 4,25%, Team Lab al 2,49%, VIFRAN allo 0,93%. Tutti questi soggetti hanno assunto impegni di adesione all’OPA. Il mercato ha in mano il 42,77%.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Giappone, passano in disavanzo le partite correnti a gennaio

    (Teleborsa) – Passa in deficit la bilancia delle partite correnti in Giappone a gennaio 2025. Secondo il Ministero delle Finanze giapponese (MOF), si è generato un disavanzo delle partite correnti di 258 miliardi di yen, rispetto all’attivo di 1.077,3 miliardi del mese precedente. Il dato è inferiore anche alle attese degli analisti che si attendevano un calo fino a -230 miliardi.La bilancia commerciale di beni e servizi chiude con un disavanzo di 3.414,5 miliardi di yen, contro l’attivo di 41,9 miliardi di dicembre, a fronte di un calo delle esportazioni a 7.502,2 miliardi di yen (+2,1% su base annua) e un aumento delle importazioni a 10.440,1 miliardi (+17,7% a/a). LEGGI TUTTO