Febbraio 2025

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    GDF, individuata organizzazione che rilasciava fidejussioni abusive per appalti pubblici

    (Teleborsa) – I finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari e reali emessa dal Tribunale di Roma su richiesta della procura della Repubblica di Roma. Sono state eseguite, nelle province di Roma, Milano, Firenze, Rimini, Ferrara, Pesaro-Urbino, Rovigo, Bari, Brindisi, L’Aquila, Ancona e Verona, 3 misure cautelari personali in carcere e 5 ai domiciliari, sequestri preventivi per circa 10 milioni di euro, nonché decreti di perquisizione domiciliare ed informatica nei confronti di 15 persone fisiche e 5 giuridiche.Le indagini, afferenti al fenomeno criminale dell’abusivismo finanziario connesso al rilascio di garanzie da parte di soggetti incapaci di assicurare l’effettiva copertura degli impegni assunti, hanno disvelato delle condotte illecite poste in essere da soggetti che, anche avvalendosi di professionisti e di un vasto reticolo di società dislocate anche all’estero, ha immesso sul mercato, nel triennio 2020-2023, 109 garanzie, di cui 84 rilasciate abusivamente, in quanto emesse da soggetti non abilitati e 25 false, con cui sono stati garantiti appalti pubblici e contratti privati per circa 305 milioni di euro con conseguente incasso di premi per circa 10 milioni di euro.Ai 37 indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere con l’aggravante della transnazionalità, abusiva attività finanziaria e truffa aggravata dalla rilevante entità del danno patrimoniale cagionato alle vittime. LEGGI TUTTO

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    Giappone, prezzi produzione aumentano più delle attese a gennaio

    (Teleborsa) – Aumentano i prezzi alla produzione in Giappone nel mese di gennaio 2025. Secondo la Bank of Japan, i prezzi di fabbrica hanno registrato un incremento del 4,2% su base annua, contro il +3,9% rivisto del mese precedente. Le attese erano per una crescita più contenuta del 4%. Su base mensile, i prezzi all’industria hanno registrato un aumento dello 0,3% dopo il +0,4% rivisto del mese precedente, risultando uguali alle attese che indicavano una variazione del +0,3%. I prezzi import hanno segnato un aumento dello 0,1% su base mensile e un calo del 3% su base tendenziale. I prezzi export sono aumentati dello 0,2% su base mensile e dello 0,8% su base annuale. LEGGI TUTTO

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    TIM riprende remunerazione ad azionisti in nuovo piano con leva “best in class”

    (Teleborsa) – TIM ha chiuso il 2024 con ricavi totali di Gruppo pari a 14,5 miliardi di euro, in crescita del 3,1% anno su anno (+1,5% nel domestico a 10,2 miliardi di euro, +6,8% in Brasile a 4,4 miliardi di euro); i ricavi da servizi di Gruppo sono in crescita del 3,4% anno su anno a 13,5 miliardi di euro (+2,0% nel domestico a 9,3 miliardi di euro, +6,6% in Brasile a 4,2 miliardi di euro).In forte crescita l’EBITDA di Gruppo, che aumenta dell’8,3% anno su anno a 4,3 miliardi di euro (+8,3% nel domestico a 2,2 miliardi di euro, +8,3% in Brasile a 2,2 miliardi di euro); in forte crescita anche l’EBITDA After Lease di Gruppo, che sale del 10,1% anno su anno a 3,7 miliardi di euro (+8,5% nel domestico a 2 miliardi di euro, +11,9% in Brasile a 1,7 miliardi di euro).TIM Consumer ha registrato ricavi totali in crescita (+0,6% anno su anno) a 6,1 miliardi di euro. TIM Enterprise ha registrato ricavi totali pari a 3,3 miliardi di euro (+4,1% anno su anno). TIM Brasil ha registrato ricavi pari a 4,4 miliardi di euro (+6,8% anno su anno), e un EBITDA After Lease pari a 1,7 miliardi di euro (+11,9% anno su anno).L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease del Gruppo al 31 dicembre 2024 è sceso sotto 7,3 miliardi di euro, in calo di 0,8 miliardi di euro rispetto al valore immediatamente successivo al perfezionamento della cessione di NetCo, grazie alla generazione organica di cassa del secondo semestre e alla cessione della partecipazione residua in INWIT, perfezionata a novembre. Il Gruppo ha dunque raggiunto l’obiettivo di deleverage indicato, con un rapporto fra l’Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease e l’EBITDA organico After Lease3 inferiore a 2x.Il Consiglio di Amministrazione ha approvato l’aggiornamento del piano strategico 2025-2027, che punta a posizionare il Gruppo come la migliore e più grande piattaforma digitale e telco in Italia e come il più efficiente operatore di TLC in Brasile. Grazie alla generazione di cassa prevista dal piano verrà ridotta ulteriormente la leva e verrà ripresa la remunerazione degli azionisti, mantenendo al contempo flessibilità finanziaria e una solida struttura del capitale.I target finanziari del Gruppo TIM sono: Ricavi di Gruppo in crescita di circa il 3% medio annuo nell’arco di piano (CAGR 2024-2027) da 13,7 miliardi di euro pro-forma nel 2024; EBITDA After Lease di Gruppo in crescita tra 6 e 7% medio annuo nell’arco di piano (CAGR 2024-2027) da 3,6 miliardi di euro pro-forma del 2024; Capex di Gruppo pari al 14% circa dei ricavi nel 2025 e in riduzione a circa il 13% nel 2027; Equity Free Cash Flow After Lease5 pari a circa 0,5 miliardi di euro nel 20256, a circa 0,9 miliardi di euro nel 2026 e a circa 1,1 miliardi di euro nel 2027, per un totale di circa 2,5 miliardi di euro cumulati in arco di piano; Riduzione organica dell’indebitamento di Gruppo, con un rapporto Debito netto After Lease/EBITDA After Lease inferiore a 1,9x nel 2025.Il Gruppo prevede, per il biennio 2026-2027, un indebitamento ancora in calo, con una leva potenziale pari a 1,1x. TIM potrà cogliere tutte le possibilità garantite dall’evoluzione della propria posizione finanziaria, confermando l’impegno a mantenere, alla fine del 2027, una leva inferiore a 1,7x, che rappresenta un livello ‘best in class’ fra i peers europei.TIM, per gli esercizi 2026 e 2027, punta a remunerare i propri azionisti con un importo pari a circa il 70% dell’Equity Free Cash Flow After Lease generato, al netto dei dividendi per le minoranze di TIM Brasil, per una remunerazione di circa 0,5 miliardi di euro nel 2027 e circa 0,6 miliardi di euro nel 2028. La società punta, inoltre, a riconoscere ai propri azionisti, nel corso del 2026, un’ulteriore remunerazione legata alla vendita di Sparkle8 e pari a circa il 50% dell’incasso (circa 0,35 miliardi di euro). La remunerazione degli azionisti sarà soggetta alla disponibilità di riserve distribuibili, all’approvazione del Consiglio di Amministrazione e dell’Assemblea.”Il 2024 è stato un anno di grande trasformazione per il nostro Gruppo, segnato dal completamento della cessione di NetCo e dal rafforzamento della nostra posizione nei mercati di riferimento – ha dichiarato l’AD Pietro Labriola – Per il terzo anno consecutivo abbiamo centrato tutti gli obiettivi fissati, trasformando l’azienda in un Gruppo più solido e focalizzato. Abbiamo portato a compimento l’ultimo tassello del piano presentato nel 2022, approvando la vendita di Sparkle al MEF e Retelit. Anche grazie all’incasso relativo a questa offerta, puntiamo a ripristinare la remunerazione per gli azionisti dal 2026 e prevediamo, per il biennio successivo, un payout pari al 70% della cassa generata. Sul fronte degli obiettivi, il piano prevede una crescita media annua del 3% dei ricavi e tra il 6 e il 7% per i margini, sostenuta dal miglioramento delle attività domestiche e dall’espansione in Brasile. Siamo pronti a consolidare la nostra leadership, investendo sei miliardi di euro in tecnologia e innovazione per continuare a creare valore per tutti i nostri stakeholder”. LEGGI TUTTO

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    Usa, Powell: inflazione resta in qualche misura elevata

    (Teleborsa) – Il presidente della Fed, JeromePowell, ha dichiarato che la Federal Reserve vuole vedere ulteriori progressi sul ritorno dell’inflazione verso il suo obiettivo del 2%, progressi che negli ultimi mesi non si sono visti, prima di procedere a nuovi eventuali tagli dei tassi di interesse. In un’audizione alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Powell ha sottolineato che al momento “possiamo permetterci il lusso di attendere”. Pur riconoscendo che l’inflazione ha fatto progressi verso quel target, ha ribadito che negli Stati Uniti resta “in qualche misura elevata”, così come aveva sottolineato ieri nella prima giornata dell’audizione semestrale al Congresso.Powell ha poi spiegato che da quando ha avviato la manovra di riduzione del suo bilancio la Federal Reserve ha complessivamente dismesso titoli del Tesoro Usa per 2.000 miliardi di dollari e “penso che dobbiamo ancora andare avanti”. Powell ha però sottolineato che la Fed intende mantenere “ampie riserve” perché “quando manca la liquidità non accade nulla di buono” e che per questo ad un certo punto smetterà di ridurre la mole del bilancio.Il presidente ha poi fatto sapere che alla Federal Reserve non ci sono stati contatti con esponenti del Doge, l’ente per il taglio degli sprechi nell’amministrazione federale che il presidente Usa, Donald Trump ha affidato a Elon Musk. LEGGI TUTTO

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    Moderate perdite a Wall Street dopo inflazione USA

    (Teleborsa) – Si muove in frazionale ribasso Wall Street, con il Dow Jones che sta lasciando sul parterre lo 0,46%; sulla stessa linea, si muove al ribasso l’S&P-500, che perde lo 0,26%, scambiando a 6.053 punti. Sulla parità il Nasdaq 100 (+0,07%); con analoga direzione, senza direzione l’S&P 100 (-0,09%).L’inflazione negli Stati Uniti ha segnato un aumento superiore al previsto, nel mese di gennaio, portandosi al 3%, livello al di sopra dell’obiettivo della Federal Reserve. Il dato ha alimentato le ipotesi tra gli addetti ai lavori di uno slittamento del taglio dei tassi da parte della banca centrale americana, a dicembre e, non più a settembre come previsto.Dopo l’audizione del presidente della Fed, Jerome Powell al Congresso, è apparsa evidente la preoccupazione della Fed per i potenziali rischi di rialzo dell’inflazione nel breve periodo, spiega Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm, che “riflettono in parte l’incertezza sulla politica commerciale degli Stati Uniti e il suo potenziale impatto sui prezzi al consumo”. La banca centrale non sembra avere fretta di abbassare ulteriormente i tassi di interesse, e “gli operatori del mercato monetario hanno già ridimensionato le scommesse sui tagli dei tassi quest’anno”, aggiunge l’esperto.Andamento negativo negli States su tutti i comparti dell’S&P 500. Nella parte bassa della classifica del paniere S&P 500, sensibili ribassi si manifestano nei comparti energia (-2,11%), beni industriali (-0,56%) e finanziario (-0,51%).Tra i protagonisti del Dow Jones, Intel (+5,13%), Boeing (+1,72%), Apple (+1,29%) e Wal-Mart (+1,15%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Home Depot, che continua la seduta con -2,11%.Sotto pressione Caterpillar, con un forte ribasso dell’1,99%.Contrazione moderata per Chevron, che soffre un calo dell’1,10%.Sottotono McDonald’s che mostra una limatura dello 0,95%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Globalfoundries (+7,11%), Gilead Sciences (+6,67%), Intel (+5,13%) e Tesla Motors (+5,04%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Biogen, che continua la seduta con -5,18%.Soffre Kraft Heinz, che evidenzia una perdita del 3,30%.Preda dei venditori Diamondback Energy, con un decremento del 2,99%. LEGGI TUTTO

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    Fs, Donnarumma: studieremo situazione Anas, c’è tema di sinergie non realizzate

    (Teleborsa) – L’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, StefanoDonnarumma, ha dichiarato che verrà studiata la situazione legata alla controllata Anas. “Anas e’ una cosa che certamente studieremo perché é un tema di sinergie che non si sono verificate nel tempo”, ha spiegato a margine di un’audizione alla Camera parlando di una possibile fuoriuscita di Anas dal perimetro del gruppo. “Anas è veramente una voce di costo – ha aggiunto – perché non ha revenues. È tutta basata sul finanziamento pubblico che peraltro va probabilmente un poco rimodernato come metodologia. Noi la provocazione intendiamo sottoporla al ministero e al governo e poi studiarla”.Parlando dei conti del gruppo, Donnarumma ha sottolineato che “ci sono state delle attività sulle quali abbiamo dovuto per prudenza operare degli accantonamenti, nello specifico Ferrovie del Sud-Est e quant’altro. Di conseguenza è probabile che il risultato netto finale possa avere un segno negativo anziché positivo. Ma questo è già stato reso evidente nella semestrale, quindi non c’è una novità, c’è solamente la chiusura dei conti annuale”. “Peraltro – ha aggiunto – è stato un anno che in termini di andamento è stato molto positivo in realta’, questo è solo un effetto bilancistico”.In audizione si è parlato anche dell’ipotesi privatizzazione. “Non ce l’ha prescritto il medico. Io non ho mai avuto un input di privatizzare nulla. L’unico vero input che ho avuto, da ben tre ministri, è stato: verifica bene come siamo messi con il PNRR affinché possiamo raggiungere l’obiettivo”. L’apertura a terzi, ha sottolineato, “non è un obbligo, è un’opportunità”. Il manager ha spiegato che si sta pensando a una “struttura che non prevede la svendita e nemmeno una vendita, ma una compartecipazione all’equity. Il nostro intento è sano”.Durante l’audizione Donnarumma è intervenuto anche sul tema nomine. “Non c’è nessuna voglia di forzare niente, non c’è nessuna distorsione di mercato. Non c’è nessun motivo perché questo possa essere lesivo degli interessi di chicchesia”, ha dichiarato. “La norma prevede determinate attività che nel caso vengano svolte da un determinato soggetto possano essere vincolanti per l’assunzione di un ruolo nell’operatore di trasporto. Noi stiamo facendo delle opportune verifiche ulteriori – ha aggiunto – per essere assolutamente certi che ciò che già prevede la nostra organizzazione, che separa le responsabilità nell’ambito dell’organizzazione e quindi isola queste responsabilità, sia stato concretamente applicato nella pratica”. LEGGI TUTTO

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    Federcontribuenti: “Accertamenti fiscali aggressivi, serve un cambio di metodo”

    (Teleborsa) – ‘L’onnipresenza e l’aggressività delle Agenzie erariali e i conseguenti accertamenti della Guardia Di Finanza nelle imprese segnalano un cambiamento di rotta: ovvero la decisione di modificare coattivamente il tessuto sociale ed economico dell’azienda stessa”. Cosi’, in una nota, i vertici di Federcontribuenti, il Presidente Marco Paccagnella e il Segretario Generale Flavio Zanarella che si fanno portavoce di tanti imprenditori delusi e sconfortati ”dalle continue azioni di accertamenti fiscali che costringono gli stessi, spesso, a decisioni drastiche come la chiusura stessa, anche se temporanea, della loro attività”. L’associazione dei contribuenti italiani prende sotto mira ”il modo con cui questi accertamenti fiscali vengono effettuati: rocamboleschi arrivi in azienda, spesso a sirene spiegate, come se i nostri imprenditori, onesti, hanno da nascondere attività illecite. E questo solo per vedere se il rapporto con il fisco è tutto in regola”. Conoscere bene i propri diritti e doveri, sottolineano i due esponenti di Federcontribuenti, ”è fondamentale per non commettere errori e prepararsi bene a situazioni difficili sotto molti punti di vista, situazioni difficili che poi sono i momenti in cui chi subisce questi accertamenti molte volte subiscono momenti emotivi che lasciano il segno”. Oggi più che mai, inoltre, ”è importante impostare bene la difesa del contribuente già nelle primissime fasi dell’accertamento tributario. Frequentemente, infatti, gli errori realizzati durante i momenti iniziali della verifica compromettono in tutto o in parte la successiva attività difensiva del soggetto sottoposto ai controlli dell’amministrazione finanziaria”. Perchè, allora, è la proposta di Federcontribuenti ”queste verifiche non vengono fatte con appuntamento e la messa a disposizione di tutta la documentazione inerente l’attività da verificare come in altri Stati e – conclude la nota – non con divise e armi in pugno come nel sospetto di terrorismo o traffico internazionale di armi e stupefacenti?”. LEGGI TUTTO