Febbraio 2025

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    Open Fiber, a Monte San Biagio al via l’iniziativa “100% Fibra Vera”

    (Teleborsa) – Il Comune di Monte San Biagio, in provincia di Latina, è tra i primi in Italia a dire addio al rame per passare alla rete di nuova generazione. Il borgo laziale rientra infatti nei primi cinque centri, da Nord a Sud, selezionati per “100% Fibra Vera”, il programma di Open Fiber finalizzato a promuovere la dismissione del rame nell’infrastruttura di telecomunicazione.FIBRA FINO A CASA Open Fiber ha realizzato a Monte San Biagio una nuova rete in fibra ottica che oggi raggiunge 2.442 case, aziende, uffici pubblici e scuole. L’infrastruttura è stata costruita utilizzando la tecnologia FTTH (Fiber ToThe Home, con cavi posati direttamente negli edifici), l’unica capace di garantire velocità superiori a 1 Gigabit al secondo. Gli operatori partner di Open Fiber, insieme ai fornitori di servizi internet locali, stanno già offrendo connessioni ultraveloci: gli interessati possono controllare la copertura sul sito openfiber.it, contattare un provider e scegliere il piano tariffario più adatto per navigare senza limiti.PIANO BUL Si tratta di un intervento strategico per favorire la digitalizzazione del territorio senza incidere sulle finanze comunali. L’infrastruttura è stata finanziata con fondi regionali ed europei nell’ambito del Piano Banda Ultra Larga (BUL), coordinato da Infratel Italia, società controllata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con il supporto della Regione Lazio.100% FIBRA VERA Monte San Biagio è stato scelto da Open Fiber tra i comuni pilota per la copertura estesa della nuova rete in fibra e l’apertura dell’Amministrazione e della comunità locale all’innovazione tecnologica. Il progetto “100% Fibra Vera” prevede una collaborazione tra Comune e azienda per ridurre al minimo i tempi di attivazione degli utenti, favorendo così la transizione dalle vecchie reti in rame alle nuove reti in fibra.”L’adesione di Monte San Biagio al progetto ‘100% Fibra Vera’ segna un passaggio fondamentale per la modernizzazione del nostro territorio e per il futuro della nostra comunità. Siamo orgogliosi di essere tra i primi Comuni in Italia a implementare la transizione dalla rete in rame a un’infrastruttura interamente in fibra ottica, un investimento strategico che garantirà ai cittadini, alle imprese e agli enti pubblici connessioni ultra veloci e affidabili, favorendo al tempo stesso la digitalizzazione di servizi essenziali – commenta il sindaco di Monte San Biagio Federico Carnevale –. Questa trasformazione non è solo un salto tecnologico, ma anche un’opportunità concreta di crescita economica e sociale: una rete moderna e performante significa maggiore competitività per le attività produttive locali, più efficienza per la pubblica amministrazione e migliori servizi digitali per scuole e famiglie. Inoltre, il nostro Comune continua a dimostrarsi aperto all’innovazione e pronto a cogliere le sfide del futuro, mettendo al centro il benessere e le esigenze dei cittadini. Ringrazio Open Fiber per la collaborazione e per aver scelto Monte San Biagio come Comune pilota di questa importante iniziativa. Invito tutti i residenti ad approfittare di questa nuova infrastruttura, che rappresenta un valore aggiunto per il nostro territorio e un passo concreto verso un futuro sempre più connesso e digitale”.TRANSIZIONE ALLE RETI FTTH “Con questa iniziativa – afferma Paola Martinez, responsabile Affari istituzionali territoriali di Open Fiber – vogliamo contribuire al progressivo spegnimento delle reti in rame, dimostrando il ruolo cruciale della fibra ottica nello sviluppo delle comunità, soprattutto quelle lontane dai grandi centri urbani. La transizione verso le reti FTTH sta procedendo più lentamente del previsto: senza un intervento normativo mirato, lo spegnimento definitivo del rame rischia di avvenire ben oltre gli obiettivi di connettività Gigabit fissati dall’Italia e dall’UE, compromettendo gli sforzi e gli investimenti tecnologici del Paese per la trasformazione digitale ed ecologica”.OPEN FIBER LA SCELTA CHE TI PREMIA Tutti gli utenti residenziali di Monte San Biagio avranno un’ulteriore opportunità: chi attiverà una connessione ultraveloce attraverso gli operatori partner di Open Fiber entro il 30 giugno 2025, potrà infatti ricevere un voucher di 100 euro da convertire in un Buono Regalo Amazon.it, una gift card di MediaWorld o in un buono carburante. Il termine ultimo per la richiesta dei premi è fissato al 31 agosto 2025. LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità, Istat: “Sei italiani su dieci preoccupati dai cambiamenti climatici”

    (Teleborsa) – Comportamenti, stili di vita, opinioni e atteggiamenti hanno un grande impatto sulla sostenibilità ambientale, con una decisa rilevanza in termini di benessere sociale e qualità della vita. Nel 2024 i cambiamenti climatici si confermano il problema, in tema ambientale, che maggiormente preoccupa i cittadini con più di 14 anni, confermando un primato ormai decennale. Manifestano questa attenzione quasi sei persone su 10 di 14 anni e più (58,1%), dato stabile rispetto al 2023. Seguono i problemi legati all’inquinamento dell’aria, avvertiti dal 51,9% della popolazione, dato in aumento di 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Meno frequenti sono la preoccupazione per lo smaltimento e la produzione dei rifiuti (38,1%), quella per l’inquinamento delle acque (37,9%) e quella per l’effetto serra e il buco nell’ozono (32,6%), preoccupazioni stabili rispetto agli anni precedenti. È quanto emerge dall’ultimo aggiornamento dell’Indagine multiscopo “Aspetti della vita quotidiana” attraverso la quale l’Istat rileva la percezione dei cittadini rispetto alle tematiche ambientali. Altri aspetti preoccupano meno di tre persone su 10: in fondo alla graduatoria ci sono le preoccupazioni per l’inquinamento elettromagnetico, per la rovina del paesaggio e per le conseguenze del rumore sulla salute.Le preoccupazioni legate al clima sono da tempo al centro dell’interesse delle persone di 14 anni e più. Tra queste, tuttavia, la preoccupazione per l’effetto serra, che nel 1998 coinvolgeva quasi sei persone su 10, cala rispetto al primo anno di rilevazione di circa 25 punti percentuali. Al contrario, il timore per i cambiamenti climatici, indicato nel 1998 dal 36,0% delle persone, sale come detto al 58,1% nell’ultimo anno (+22,1 punti percentuali). Valutando nell’insieme i problemi dell’effetto serra e dei cambiamenti climatici – rileva l’Istat – emerge che l’attenzione della popolazione per la crisi ambientale aumenta in misura decisa a partire dal 2019 (69,2% di cittadini preoccupati), l’anno caratterizzato dal diffondersi in tutto il mondo dei movimenti di protesta studenteschi ispirati ai “FridaysFor Future”. L’indicatore si mantiene quindi stabile negli anni successivi, salvo nel 2021, anno in cui la discesa a un livello del 66,5% è determinata da fattori legati alla pandemia e alla polarizzazione dei cittadini su un altro genere di preoccupazioni connesse alla pandemia (70,8% nel 2020, 66,5% nel 2021, 71% nel 2022 e 70,8% nel 2023).L’inquinamento dell’aria rappresenta, invece, una preoccupazione costante per un cittadino su due da oltre 20anni. Nel 2024 tale preoccupazione segna un aumento di 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente. L’attenzione al dissesto idrogeologico, sebbene scesa di interesse nell’arco temporale in esame (dal 34,3% nel 1998 al 28,5% della popolazione di 14 anni e più nel 2024), registra un aumento di 2 punti percentuali nel 2024, dopo una crescita di oltre 4 punti percentuali tra il 2023 e il 2022.Le conseguenze degli eventi estremi, che hanno colpito l’Italia anche nel 2024, in primis l’Emilia Romagna e altre regioni del Nord, sono alla base dell’aumento dei livelli di preoccupazione per questo indicatore, così come avvenne nel 2023 a seguito delle frane e delle alluvioni nelle Marche e in Toscana. Nel 2024 si riscontra un aumento sul 2023 pari a 8,7 punti percentuali in Emilia Romagna e di 4 punti nelle regioni del Nord nel complesso.Tra le altre preoccupazioni emerge quella legata alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti che nell’arco di20 anni ha sempre espresso valori importanti, oscillando tra il 39% e il 47%. Tuttavia, negli ultimi due anni tale indicatore (38,1% nel 2024 e 38,9% nel 2023) scende ai minimi storici tra quelli sin qui rilevati.Rispetto all’inquinamento del suolo, dell’acqua e alla distruzione delle foreste il problema più sentito negli anni in esame è l’inquinamento delle acque, che interessa in maniera costante circa il 40% delle persone. La distruzione delle foreste, che preoccupava nel 1998 il 25,2% della popolazione, scende al 20,6% nel 2024. Infine, tra le cinque preoccupazioni prioritarie in tema di ambiente, continua a preoccupare stabilmente oltre due cittadini su 10 la questione dell’inquinamento del suolo (dal 20,3% nel 1998 al 22,2% nel 2024). Circa il 60% delle persone di 14 e più manifesta preoccupazione per cinque (il massimo selezionabile) fra i 15 problemi ambientali citati, valore che si attesta al 73% tra le persone con titolo di studio alto (diploma o laurea), al 60,7% tra coloro che hanno meno di 24 anni (rispetto al 57,1% degli over 55enni) e al 61% tra le donne (58,1% tra gli uomini). Solo una persona su 10 include l’inquinamento acustico, quello elettromagnetico e il deterioramento del paesaggio tra le prime cinque preoccupazioni per l’ambiente.I cittadini si dimostrano attenti alla conservazione delle risorse naturali. Nel 2024 la quota di quanti fanno abitualmente attenzione a non sprecare energia è del 71,4%, in lieve calo rispetto al 2023. Si riduce leggermente anche la quota di coloro che sono attenti a non sprecare acqua: il 68,8% contro il 69,8% dell’anno precedente.Dall’indagine emergono differenze fra le varie Regioni. Nel Mezzogiorno si è più propensi ad acquistare prodotti a chilometro zero (29,9%). Al Nord si evita soprattutto la guida rumorosa per mitigare l’inquinamento acustico (51,3%) e si usano di più i mezzi di trasporto alternativi (20,2%). LEGGI TUTTO

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    Salvini: “Investimenti mirati per piccoli Comuni e infrastrutture più sicure”

    (Teleborsa) – Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha ribadito l’importanza di sostenere i piccoli Comuni, spesso carenti di infrastrutture, attraverso investimenti mirati. Durante il question time alla Camera, Salvini ha sottolineato che è stato istituito il fondo per gli investimenti stradali nei piccoli Comuni, destinato alla messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti. Dal suo insediamento al ministero, nel 2023 e nel 2024, tutte le risorse disponibili sono state utilizzate, dimostrando che assegnare fondi direttamente ai sindaci è una strategia efficace. In particolare, sono stati stanziati 38 milioni di euro per 136 Comuni nel 2023 e per altri 151 Comuni nel 2024.Il ministro ha inoltre annunciato che le prime rate dei finanziamenti sono già state erogate ai Comuni che hanno rispettato i termini per l’affidamento dei lavori. Grazie al successo dell’iniziativa, nei mesi finali del 2024 è stato deciso di destinare ulteriori 2,3 milioni di euro al rifinanziamento dei fondi per lo scorrimento della graduatoria, permettendo di finanziare interventi in altri 39 Comuni. Per il 2025, il ministero è pronto ad avviare le procedure per assegnare 12 milioni di euro ai Comuni con una popolazione fino a 5.000 abitanti, garantendo fino a 150mila euro di cofinanziamento per la manutenzione e la messa in sicurezza delle strade comunali.Salvini ha anche affrontato il tema dell’applicazione del decreto legislativo n. 209 del 2024 in materia di utilizzo dei lavori subappaltati ai fini della certificazione Soa, difendendone la costituzionalità. Tale decreto è stato introdotto per risolvere le criticità del precedente codice degli appalti, eliminando la possibilità per gli appaltatori di utilizzare i lavori realizzati dai subappaltatori per ottenere la propria qualificazione, evitando così benefici non proporzionati rispetto all’attività svolta. Il ministero monitorerà attentamente la fase attuativa di questa innovazione normativa.Infine, il ministro ha espresso la necessità di reintrodurre le Province per garantire una migliore gestione delle infrastrutture scolastiche e stradali. Ha criticato le riforme passate che ne hanno ridotto il ruolo, affermando che il depotenziamento delle Province ha causato un deterioramento della manutenzione delle scuole superiori e delle strade provinciali, settori fondamentali per i cittadini. LEGGI TUTTO

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    USA, vendite di case nuove calano del 10,5%. Sotto attese

    (Teleborsa) – Frena la vendita di case nuove negli Stati Uniti nel mese di gennaio. Il dato ha evidenziato un decremento del 10,5% a 657 mila unità rispetto alle 734 mila unità di dicembre quando si era registrato un aumento dell’8,1%. Lo ha comunicato il Census Bureau degli Stati Uniti.Le attese degli analisti erano per un calo più contenuto fino a 679 mila unità.Rispetto alle 664 mila unità di gennaio 2024 si registra un calo dell’1,1%. LEGGI TUTTO

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    Unicredit, acquisizione quota Commerzbank al vaglio dell’Antitrust tedesca

    (Teleborsa) – UniCredit ha sottoposto all’Antitrust tedesco l’acquisizione di una quota di minoranza in Commerzbank. Secondo quanto scrive l’Handelsblatt, l’ufficio federale per i Cartelli sta ora indagando sugli effetti sulla concorrenza dell’operazione. L’Authority federale ha fino a un mese di tempo per una prima valutazione. UniCredit ha una posizione complessiva pari al 28% in Commerzbank, tra azioni e derivati, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere una quota fino al 29,9%. LEGGI TUTTO

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    Grecia, Morningstar DBRS: crescita PIL ha superato media eurozona ogni anno dal 2021

    (Teleborsa) – Negli ultimi quattro anni, e nonostante i molteplici shock, tra cui la pandemia e la crisi energetica, l’economia greca ha dimostrato una notevole resilienza. Lo afferma Morningstar DBRS in un report sul tema, evidenziando che la crescita del PIL reale ha superato la media dell’area euro ogni anno dal 2021, con le ultime proiezioni che indicano una continuazione di questa tendenza. “A nostro avviso, questo è il risultato di una ripresa dopo anni di crescita negativa, ma anche di un miglioramento dei suoi fondamentali dovuto ad aggiustamenti fiscali ed economici”, viene sottolineato.Tra i dati più importanti, Morningstar DBRS evidenzia che: ora, la performance economica della Grecia è più orientata all’export e agli investimenti, meno guidata dal debito dei consumi e mostra meno squilibri rispetto al recente passato; la Grecia ha intrapreso tre programmi di aggiustamento dal 2010 al 2018, implementando una serie di riforme economiche, fiscali e del settore finanziario, che hanno migliorato la sua competitività, la posizione fiscale e accresciuto la stabilità finanziaria; in un contesto di elevata incertezza, la ripresa economica in corso della Grecia si trova ad affrontare sfide emergenti alla sua durata e resilienza.”Accelerare le riforme per stimolare investimenti e produttività e sfruttare i fondi esterni sosterrà ulteriormente gli sforzi della Grecia per affrontare le conseguenze della crisi, affrontare con successo le sfide strutturali e sostenere ulteriormente la crescita oltre la scadenza dei fondi Next Generation EU”, ha affermato Spyridoula Tzima, Vice President, Morningstar DBRS, Global Sovereign Ratings.(Foto: Dim Hou su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Fondirigenti: 1,8 milioni di euro per la gestione delle “Generazioni digitali” nelle Pmi

    (Teleborsa) – Sostenere la crescita delle competenze manageriali necessarie a gestire le diverse generazioni in azienda attraverso il ruolo abilitante della digitalizzazione. È questo l’obiettivo dell’Avviso smart di Fondirigenti, il Fondo Interprofessionale per la formazione dei dirigenti, promosso da Confindustria e Federmanager. Sono 148 i piani formativi approvati che beneficeranno di un finanziamento complessivo di 1,8 milioni di euro, coinvolgendo 225 dirigenti in quasi 13mila ore di formazione. Significativa la partecipazione delle piccole imprese, con 46 piani approvati, a conferma della crescente consapevolezza del valore strategico della formazione digitale. A livello territoriale, il Veneto si distingue come regione leader per numero di piani approvati, seguita da Emilia-Romagna e Lombardia.”Il buon risultato di questo Avviso è lo specchio di un mondo in rapida evoluzione e di un tessuto imprenditoriale che, nella sua spina dorsale costituita da PMI, ha compreso la portata della sfida – commenta Massimo Sabatini, direttore generale di Fondirigenti –. Ai manager si chiede di essere sempre più efficaci gestori di persone, e la tecnologia digitale può svolgere un ruolo prezioso per amalgamare le diverse sensibilità dei più giovani e dei più maturi in una moderna cultura aziendale”.L’analisi dei piani formativi approvati – sottolinea Fondirigenti in una nota – evidenzia la consapevolezza del ruolo trasformativo delle tecnologie digitali nella gestione delle risorse umane. Emerge un approccio centrato sui dati che potenzia le politiche di attrazione e retention dei giovani talenti, valorizzando contemporaneamente le competenze dei lavoratori senior. I progetti si concentrano su strategie di smart working, knowledge networking e problem solving, configurando la “leadership digitale” come competenza fondamentale del manager contemporaneo.L’Avviso ha proposto tre aree di intervento: digital collaboration intergenerazionale, lifelong digital awareness e digital age management, quest’ultima prevalente tra i piani approvati. I contenuti mirano a sviluppare competenze per la gestione di piattaforme digitali collaborative, sistemi di knowledge sharing, azioni di mentoring e reverse mentoring. Particolare attenzione è dedicata al potenziamento del “digital mindset”, la capacità di ripensare gli assetti organizzativi attraverso la leva digitale considerando il fattore generazionale.”Per avere una forza lavoro motivata e in equilibrio con la sfera privata ci vogliono manager adeguatamente formati tanto nella capacità di padroneggiare gli strumenti digitali quanto nella guida delle persone – conclude il presidente di Fondirigenti, Marco Bodini –. Per molte aziende è la priorità assoluta, per Fondirigenti è la conferma del ruolo chiave che la formazione continua dei dirigenti può svolgere per accompagnare la trasformazione del tessuto produttivo del Paese”. LEGGI TUTTO

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    Nissan, Fitch declassa il rating a livello junk con outlook negativo

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha declassato il rating di Nissan Motor, casa automobilistica giapponese, a “BB+” da “BBB-“. Si tratta del primo livello non-investment grade speculative, anche detto junk (letteralmente spazzatura). L’outlook è negativo.L’agenzia di rating spiega che il declassamento riflette la redditività persistentemente bassa di Nissan, con una traiettoria di recupero ritardata rispetto alle aspettative. Prevede che l’EBIT e il free cash flow (FCF) del settore auto rimarranno negativi fino all’anno finanziario che si concluderà a marzo 2026 (FY26), al di sotto delle sensibilità di rating negative.L’outlook negativo riflette l’incertezza sull’esecuzione del piano di ristrutturazione di Nissan. Fitch si aspetta che il piano riduca ragionevolmente i costi, ma è probabile che ricavi e costi siano influenzati dai dazi statunitensi, dalle deboli vendite di auto nuove negli Stati Uniti e nel sud-est asiatico e dall’aumento degli incentivi negli Stati Uniti; qualsiasi ritardo nel progresso della ristrutturazione potrebbe portare a un’azione di rating negativa. LEGGI TUTTO