13 Febbraio 2025

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    Prada, Silvia Onofri nominata CEO di Miu Miu

    (Teleborsa) – Prada, società di moda italiana quotata a Hong Kong, ha annunciato la nomina di Silvia Onofri nel ruolo di CEO del marchio Miu Miu, con decorrenza dal 26 febbraio 2025.Onofri ha iniziato la sua carriera in Bulgari. In seguito, ha assunto ruoli di crescente responsabilità in Bally, fino a ricoprire la posizione di CEO EMEA e successivamente di chief commercial global wholesale. Nel 2023, è entrata a far parte di VF Corporation in qualità di brand president per Napapijri, guidandone la trasformazione e il riposizionamento sul mercato.Il marchio del gruppo Prada era senza CEO dallo scorso settembre, quando Benedetta Petruzzo aveva lasciato la società a settembre per passare a Christian Dior Couture.Miu Miu, la rappresentazione più libera della creatività di Miuccia Prada, ha registrato vendite Retail in crescita del 97% anno suanno nei primi nove mesi del 2024. LEGGI TUTTO

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    CONSOB blocca operatori abusivi su cripto e sito che sfruttava marchio Fininvest

    (Teleborsa) – Gli operatori abusivi su cripto-attività finiscono nel mirino della CONSOB. Per la prima volta l’Autorità di vigilanza ha esercitato i poteri previsti dal nuovo regolamento europeo in materia di cripto-assets (Micar), bloccando due operatori non autorizzati: “Dobibo” (siti internet https://dobibo.com, https://dobibo1.com, https://dobibo2.com) e “Fameexn” (siti internet https://fameexn.top, https://fameexn.com).Al tempo stesso proseguono gli interventi di contrasto all’abusivismo finanziario che fa leva sulla notorietà di personaggi di primo piano del mondo istituzionale o imprenditoriale. La CONSOB ha oscurato il sito “Fininvestonline.com” (sito internet https://fininvestonline.com), che diffondeva nel web la pubblicità di servizi finanziari abusivi, richiamando impropriamente i marchi Fininvest/Mediaset e alcuni esponenti della famiglia Berlusconi. Nel novembre scorso un intervento analogo aveva riguardato siti web che si rifacevano a figure di primissimo piano della politica e delle istituzioni.Tra gli ultimi provvedimenti adottati dalla CONSOB c’è anche l’oscuramento dei seguenti quattro siti di intermediazione finanziaria abusiva: “TORO500” effettuata tramite il sito internet https://toro500.com e relativa pagina https://client.toro500.com (delibera n. 23428 del 12 febbraio 2025); Trading42 Ltd – Trading42 Financial effettuata tramite il sito internet https://trading42.co.com e relativa pagina https://panel.trading42.co.com (delibera n. 23427 del 12 febbraio 2025); “Fpmarketseu” effettuata tramite il sito internet www.fpmarketseu.net (delibera n. 23426 del 12 febbraio 2025); “AllFinanz Plus” effettuata tramite il sito internet https://allfinanzplus.com e relativa pagina https://client.allfinanzplus.com (delibera n. 23424 del 12 febbraio 2025).In tutto sono dieci i siti oscurati questa settimana. Sale, così, a 1.226 il numero dei siti bloccati dalla CONSOB a partire da quando, nel luglio 2019, l’Autorità è stata dotata del potere di ordinare l’oscuramento dei siti web degli intermediari finanziari abusivi. Sono in corso le attività di oscuramento dei siti da parte dei fornitori di connettività ad internet che operano sul territorio italiano. Per motivi tecnici l’oscuramento effettivo potrà richiedere alcuni giorni. LEGGI TUTTO

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    Everton (Clessidra Private Equity) acquista Eastern Tea per crescere negli USA

    (Teleborsa) – Everton, società leader nel settore del tè, tisane ed infusi e controllata da Clessidra Private Equity SGR, ha annunciato l’acquisizione di Eastern Tea, importante produttore statunitense di tè a marchio e private label, attivo nei canali retail e foodservice. Non sono stati resi noti i dettagli finanziari dell’operazione. Con sede produttiva nel New Jersey, a Monroe Twp., Eastern Tea è attiva nell’approvvigionamento, miscelazione, confezionamento e distribuzione di un’ampia gamma di tè a marchio Bromley, oltre ad essere fornitore di diverse private label in tutto il Nord America. Di proprietà della famiglia Barbakoff che la gestisce dal 1982, negli anni l’azienda è diventata uno dei principali operatori nel mercato nordamericano del tè, nonché partner strategico di riferimento per i maggiori retailer. Con sede a Tagliolo Monferrato (Alessandria), più di 450 dipendenti e un fatturato che nel 2024 si è attestato a circa 45 milioni di euro, Everton è una azienda italiana specializzata nella produzione di tè, tisane e infusi, con una solida presenza globale ed è riconosciuta per il suo approccio rigoroso nella selezione delle materie prime, lo sviluppo innovativo di prodotti e partnership consolidate con retailer di primario standing. L’azienda opera a livello internazionale con siti produttivi in Italia, India e Croazia. L’acquisizione di Eastern Tea rafforza la presenza commerciale di Everton in Nord America, ampliando le capacità di miscelazione e confezionamento in loco e migliorando l’offerta di prodotti di alta qualità per i consumatori statunitensi. “Questa operazione dimostra l’impegno di Clessidra nel supportare la crescita strategica delle aziende del suo portafoglio – ha detto Rebecka Swenson, Managing Director di Clessidra – Abbiamo investito in Everton con l’obiettivo di svilupparne il potenziale e questa acquisizione conferma il ruolo di Everton come protagonista del mercato internazionale. Siamo lieti di accogliere Eastern Tea nel Gruppo Everton e non vediamo l’ora di lavorare insieme”.(Foto: Scott Graham su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Legacoop, nasce la “Green community Miglionico”

    (Teleborsa) – Hanno scelto il giorno di san Valentino e lo scenario fiabesco del castello venti cittadini di Miglionico, un paese della collina materana, per dare il via a una comunità energetica rinnovabile in forma cooperativa. L’atto di costituzione ufficiale della “Green community Miglionico” – questo il nome della CER – sarà sottoscritto alle ore 17 di venerdì 14 febbraio nel Castello del Malconsiglio, alla presenza del notaio Annamaria Racioppi e del sindaco Giulio Traietta. “Restituendo protagonismo e responsabilità ai cittadini, le comunità energetiche – sottolinea Legacoop in una nota – presentano benefici in termini di sostenibilità e maggiore tutela ambientale, utilizzo democratico dei beni comuni, inclusione sociale. Allo stesso tempo comportano un beneficio economico diretto, perché la condivisione di energia prodotta da fonti rinnovabili e il relativo autoconsumo determina la riduzione dei costi in bolletta, una maggiore autonomia, vantaggi per i soci e prospettive di sviluppo per le imprese locali che entrano a farne parte. Il modello cooperativo, oltre a confermare un processo decisionale democratico, garantisce una più ampia distribuzione dei benefici su tutta la comunità in termini di azioni solidali a elevato impatto sociale”.Nei giorni immediatamente successivi alla formale costituzione, partirà la campagna di adesione aperta a tutti con una specifica iniziativa, dal titolo “CER da fiaba”, che Legacoop ha candidato come caso esemplare a “M’illumino di meno”, la giornata nazionale del risparmio energetico promossa dalla nota trasmissione Caterpillar di Rai Radio 2. I soci della neo-costituita comunità energetica raccoglieranno le adesioni sempre all’interno del castello di Miglionico, per l’occasione illuminato esclusivamente da torce fiammeggianti per testimoniare l’attenzione e l’impegno dei promotori per gli stili di vita sostenibili e la riduzione degli sprechi. Quella di Miglionico è la prima comunità energetica in forma cooperativa in Basilicata e la numero cento costituita da Legacoop sul territorio nazionale. Si avvale della partnership di “BeComE”, progetto di promozione di Legambiente e Kyoto Club finalizzato alla diffusione delle comunità energetiche nei piccoli borghi italiani in collaborazione con Legacoop e Borghi più belli di Italia per facilitare i processi comunitari nell’attivazione delle comunità energetiche. “Grazie alla sensibilità dei suoi cittadini e all’impulso degli amministratori locali, Miglionico raccoglie i primi frutti di un processo di sensibilizzazione e partecipazione che Legacoop, con l’apporto delle piattaforme nazionali di sistema, sta promuovendo su tutto il territorio lucano – commenta il presidente di Legacoop Basilicata Innocenzo Guidotti –. Non è un caso che la prima comunità energetica lucana in forma cooperativa si costituisca a Miglionico, un florido avamposto della cooperazione in regione: è un paese in cui già da tanto tempo, attraverso lo scambio mutualistico, si prova a dare risposta collettiva ai bisogni delle persone”. “Auguro un successo pieno alla neocostituita CER di Miglionico – dichiara Simone Gamberini, presidente di Legacoop – che segna, per noi, un traguardo importante. Si tratta, infatti, della centesima comunità energetica rinnovabile in forma cooperativa che nasce sulla scia del nostro impegno di lunga data nella promozione di progetti di autoproduzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili legati alle comunità e che negli ultimi due anni si è rafforzato con il progetto respira.coop. Ci motiva la convinzione che, in linea con la responsabilità verso le generazioni future legata al carattere intergenerazionale dell’impresa cooperativa, possiamo avere un ruolo attivo per una transizione energetica veramente equa e giusta. Del resto, crediamo, sostenuti da pareri autorevoli come quello del Consiglio nazionale del Notariato, che la forma cooperativa sia la più adatta alla costituzione di una CER, perché rispetta tutte le indicazioni previste dalla legge che regolamenta il settore, come il principio della porta aperta, la democraticità, l’interesse per la comunità e la sostenibilità, ma, soprattutto, il non avere come obiettivo principale il profitto finanziario, ma lo scambio mutualistico. Per questo promuoviamo un modello in cui l’impianto di produzione sia al servizio della comunità, che ne mantiene la proprietà e non l’affida a terzi come in altri casi”.”Dai borghi e dalla sperimentazione delle comunità energetiche nasce la risposta per conciliare diffusione delle rinnovabili e tutela dei paesaggi e dei centri storici di pregio – dichiara Stefano Ciafani, presidente di Legambiente –. È una delle sfide che si pone il piccolo comune di Miglionico, che entra nella rete di BeComE, il progetto di Legambiente, Kyoto Club e Azzero CO2 per rendere insieme a Borghi Più belli di Italia i piccoli Comuni italiani protagonisti della transizione energetica e trovare nuove strade per conciliare bellezza e rinnovabili. L’opportunità irrinunciabile è rappresentata dai 2,2 miliardi di euro che il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) destina ai Comuni con meno di 5 mila abitanti per costituire le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) che queste comunità con grande iniziativa stanno interpretando per portare servizi e valore aggiunto territoriale, facendosi i primi interpreti di un nuovo modello energetico di cui si sta delineando la cornice normativa e procedurale e che rappresenta una delle chiavi della transizione energetica basata sulla generazione diffusa, di comunità a vocazione sociale e solidale”. LEGGI TUTTO

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    TIM, Labriola: non ho preferenze tra Iliad e Poste, ma consolidamento è fondamentale

    (Teleborsa) – “Da un punto di vista industriale, lo abbiamo già detto nel 2022 che per un consolidamento Iliad o Poste erano le sole possibilità. Sono passati tre anni, ma ora tutti lo stanno dicendo”. Lo ha affermato l’amministratore delegato di TIM, Pietro Labriola, rispondendo alle domande degli analisti durante la presentazione dell’aggiornamento del piano.”Non abbiamo preferenze, non vogliamo commentare indiscrezioni ma rimanere concentrati sul portare risultati e eseguire il nostro piano”, ha aggiunto.”Abbiamo una maggiore visibilità su cosa fare in futuro, nel senso che se le nostre azioni sono al doppio dell’EBITDA conviene di più investire per puntare sul consolidamento del mercato acquistando un’azienda al prezzo giusto o sarebbe meglio riacquistare le nostre azioni?”, ha risposto a chi gli chiedeva perché TIM non prenda l’iniziativa e presenti un’offerta per Iliad in Italia. “Dobbiamo ricordare che noi vogliamo creare il massimo valore per i nostri azionisti e abbiamo iniziato tre anni fa a cercare di ripristinare la normalità per l’azienda, adesso siamo nei tempi e andremo a valutare eventuali opzionalità strategiche potrebbero creare un valore aggiunto per tutti gli azionisti rispetto ad altre opzioni in ballo – ha spiegato – Chiaramente il consolidamento del mercato italiano è fondamentale per sistemare l’attuale mercato”. LEGGI TUTTO

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    GDF, individuata organizzazione che rilasciava fidejussioni abusive per appalti pubblici

    (Teleborsa) – I finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari e reali emessa dal Tribunale di Roma su richiesta della procura della Repubblica di Roma. Sono state eseguite, nelle province di Roma, Milano, Firenze, Rimini, Ferrara, Pesaro-Urbino, Rovigo, Bari, Brindisi, L’Aquila, Ancona e Verona, 3 misure cautelari personali in carcere e 5 ai domiciliari, sequestri preventivi per circa 10 milioni di euro, nonché decreti di perquisizione domiciliare ed informatica nei confronti di 15 persone fisiche e 5 giuridiche.Le indagini, afferenti al fenomeno criminale dell’abusivismo finanziario connesso al rilascio di garanzie da parte di soggetti incapaci di assicurare l’effettiva copertura degli impegni assunti, hanno disvelato delle condotte illecite poste in essere da soggetti che, anche avvalendosi di professionisti e di un vasto reticolo di società dislocate anche all’estero, ha immesso sul mercato, nel triennio 2020-2023, 109 garanzie, di cui 84 rilasciate abusivamente, in quanto emesse da soggetti non abilitati e 25 false, con cui sono stati garantiti appalti pubblici e contratti privati per circa 305 milioni di euro con conseguente incasso di premi per circa 10 milioni di euro.Ai 37 indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere con l’aggravante della transnazionalità, abusiva attività finanziaria e truffa aggravata dalla rilevante entità del danno patrimoniale cagionato alle vittime. LEGGI TUTTO

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    Giappone, prezzi produzione aumentano più delle attese a gennaio

    (Teleborsa) – Aumentano i prezzi alla produzione in Giappone nel mese di gennaio 2025. Secondo la Bank of Japan, i prezzi di fabbrica hanno registrato un incremento del 4,2% su base annua, contro il +3,9% rivisto del mese precedente. Le attese erano per una crescita più contenuta del 4%. Su base mensile, i prezzi all’industria hanno registrato un aumento dello 0,3% dopo il +0,4% rivisto del mese precedente, risultando uguali alle attese che indicavano una variazione del +0,3%. I prezzi import hanno segnato un aumento dello 0,1% su base mensile e un calo del 3% su base tendenziale. I prezzi export sono aumentati dello 0,2% su base mensile e dello 0,8% su base annuale. LEGGI TUTTO

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    TIM riprende remunerazione ad azionisti in nuovo piano con leva “best in class”

    (Teleborsa) – TIM ha chiuso il 2024 con ricavi totali di Gruppo pari a 14,5 miliardi di euro, in crescita del 3,1% anno su anno (+1,5% nel domestico a 10,2 miliardi di euro, +6,8% in Brasile a 4,4 miliardi di euro); i ricavi da servizi di Gruppo sono in crescita del 3,4% anno su anno a 13,5 miliardi di euro (+2,0% nel domestico a 9,3 miliardi di euro, +6,6% in Brasile a 4,2 miliardi di euro).In forte crescita l’EBITDA di Gruppo, che aumenta dell’8,3% anno su anno a 4,3 miliardi di euro (+8,3% nel domestico a 2,2 miliardi di euro, +8,3% in Brasile a 2,2 miliardi di euro); in forte crescita anche l’EBITDA After Lease di Gruppo, che sale del 10,1% anno su anno a 3,7 miliardi di euro (+8,5% nel domestico a 2 miliardi di euro, +11,9% in Brasile a 1,7 miliardi di euro).TIM Consumer ha registrato ricavi totali in crescita (+0,6% anno su anno) a 6,1 miliardi di euro. TIM Enterprise ha registrato ricavi totali pari a 3,3 miliardi di euro (+4,1% anno su anno). TIM Brasil ha registrato ricavi pari a 4,4 miliardi di euro (+6,8% anno su anno), e un EBITDA After Lease pari a 1,7 miliardi di euro (+11,9% anno su anno).L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease del Gruppo al 31 dicembre 2024 è sceso sotto 7,3 miliardi di euro, in calo di 0,8 miliardi di euro rispetto al valore immediatamente successivo al perfezionamento della cessione di NetCo, grazie alla generazione organica di cassa del secondo semestre e alla cessione della partecipazione residua in INWIT, perfezionata a novembre. Il Gruppo ha dunque raggiunto l’obiettivo di deleverage indicato, con un rapporto fra l’Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease e l’EBITDA organico After Lease3 inferiore a 2x.Il Consiglio di Amministrazione ha approvato l’aggiornamento del piano strategico 2025-2027, che punta a posizionare il Gruppo come la migliore e più grande piattaforma digitale e telco in Italia e come il più efficiente operatore di TLC in Brasile. Grazie alla generazione di cassa prevista dal piano verrà ridotta ulteriormente la leva e verrà ripresa la remunerazione degli azionisti, mantenendo al contempo flessibilità finanziaria e una solida struttura del capitale.I target finanziari del Gruppo TIM sono: Ricavi di Gruppo in crescita di circa il 3% medio annuo nell’arco di piano (CAGR 2024-2027) da 13,7 miliardi di euro pro-forma nel 2024; EBITDA After Lease di Gruppo in crescita tra 6 e 7% medio annuo nell’arco di piano (CAGR 2024-2027) da 3,6 miliardi di euro pro-forma del 2024; Capex di Gruppo pari al 14% circa dei ricavi nel 2025 e in riduzione a circa il 13% nel 2027; Equity Free Cash Flow After Lease5 pari a circa 0,5 miliardi di euro nel 20256, a circa 0,9 miliardi di euro nel 2026 e a circa 1,1 miliardi di euro nel 2027, per un totale di circa 2,5 miliardi di euro cumulati in arco di piano; Riduzione organica dell’indebitamento di Gruppo, con un rapporto Debito netto After Lease/EBITDA After Lease inferiore a 1,9x nel 2025.Il Gruppo prevede, per il biennio 2026-2027, un indebitamento ancora in calo, con una leva potenziale pari a 1,1x. TIM potrà cogliere tutte le possibilità garantite dall’evoluzione della propria posizione finanziaria, confermando l’impegno a mantenere, alla fine del 2027, una leva inferiore a 1,7x, che rappresenta un livello ‘best in class’ fra i peers europei.TIM, per gli esercizi 2026 e 2027, punta a remunerare i propri azionisti con un importo pari a circa il 70% dell’Equity Free Cash Flow After Lease generato, al netto dei dividendi per le minoranze di TIM Brasil, per una remunerazione di circa 0,5 miliardi di euro nel 2027 e circa 0,6 miliardi di euro nel 2028. La società punta, inoltre, a riconoscere ai propri azionisti, nel corso del 2026, un’ulteriore remunerazione legata alla vendita di Sparkle8 e pari a circa il 50% dell’incasso (circa 0,35 miliardi di euro). La remunerazione degli azionisti sarà soggetta alla disponibilità di riserve distribuibili, all’approvazione del Consiglio di Amministrazione e dell’Assemblea.”Il 2024 è stato un anno di grande trasformazione per il nostro Gruppo, segnato dal completamento della cessione di NetCo e dal rafforzamento della nostra posizione nei mercati di riferimento – ha dichiarato l’AD Pietro Labriola – Per il terzo anno consecutivo abbiamo centrato tutti gli obiettivi fissati, trasformando l’azienda in un Gruppo più solido e focalizzato. Abbiamo portato a compimento l’ultimo tassello del piano presentato nel 2022, approvando la vendita di Sparkle al MEF e Retelit. Anche grazie all’incasso relativo a questa offerta, puntiamo a ripristinare la remunerazione per gli azionisti dal 2026 e prevediamo, per il biennio successivo, un payout pari al 70% della cassa generata. Sul fronte degli obiettivi, il piano prevede una crescita media annua del 3% dei ricavi e tra il 6 e il 7% per i margini, sostenuta dal miglioramento delle attività domestiche e dall’espansione in Brasile. Siamo pronti a consolidare la nostra leadership, investendo sei miliardi di euro in tecnologia e innovazione per continuare a creare valore per tutti i nostri stakeholder”. LEGGI TUTTO