13 Febbraio 2025

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    Euronext: utile 2024 sale a 585 milioni (+14%), ricavi (+10,3%)

    (Teleborsa) – L’operatore di borsa paneuropeo Euronext ha registrato un aumento del 14% dell’utile netto, nel 2024, a 585,6 milioni di euro. I ricavi sono aumentati del 10,3% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 1,626 miliardi di euro. I ricavi da trading, l’attività principale di Euronext, sono aumentati del 14,2% a 559,4 milioni di euro. L’operatore di borsa proporrà un dividendo di 292,8 milioni di euro all’Assemblea generale annuale del 2025, con un aumento del 14% rispetto al 2023.”Nel 2024 Euronext ha raggiunto diverse tappe fondamentali che ci hanno permesso di estendere la nostra presenza lungo l’intera catena del valore dei mercati dei capitali, completando l’integrazione del gruppo Borsa Italiana’, ha dichiarato Stephane Boujnah, presidente e amministratore delegato del gruppo. “Nel 2025, stiamo costruendo le basi per raggiungere i nostri obiettivi di crescita per il 2027”, ha aggiunto il top manager. Euronext, che lo scorso novembre ha presentato il suo piano strategico per il 2027, il mese scorso ha annunciato l’acquisizione di Nordic power futures, il mercato comune dell’elettricità dei Paesi nordici. “Questa aggiunta contribuirà in modo significativo alla crescita del nostro trading FICC [obbligazioni, valute e materie prime] e della nostra attività di compensazione”, ha dichiarato Stéphane Boujnah. LEGGI TUTTO

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    Banche centrali: ognuna per la sua strada? Intanto l’inflazione USA torna al 3%

    (Teleborsa) – L’inflazione statunitense uscita questa settimana ha superato di gran lunga le aspettative, spingendo il mercato a rivalutare drasticamente la prospettiva di tagli dei tassi, mentre già in precedenza il presidente della Fed aveva detto che non c’è bisogno di avere fretta di modificare la posizione di politica monetaria. In tutto ciò, i potenziali dazi della nuova amministrazione statunitense aggiungono un rischio al rialzo all’inflazione nei prossimi trimestri. Nonostante la cautela della Fed, altre banche centrali stanno procedendo con i tagli dei tassi, per una situazione economica meno florida di quella statunitense e per i timori che le tensioni commerciali avranno un peso sulla crescita globale.I nuovi dati e le implicazioni per la FedI prezzi al consumo degli Stati Uniti sono aumentati a gennaio 2025 dello 0,5% rispetto al mese precedente, spingendo l’aumento annuale fino alla soglia psicologicamente impegnativa del 3%. Il presidente Powell l’ha liquidato come un semplice numero, ma in realtà un’intera serie di letture dell’inflazione è stata aumento di recente: non in un modo drammatico come nel periodo post-pandemia, ma comunque in modo frustrante e ostinato.”Non si può fare a meno di notare che si tratta di un report pesante e che, con la sensazione che le potenziali tariffe doganali comportino un rischio al rialzo per l’inflazione, il mercato è comprensibilmente dell’idea che la Federal Reserve troverà difficile giustificare tagli dei tassi nel prossimo futuro”, ha commentato James Knightley, Chief International Economist di ING.Un dato interessante è che la scorsa settimana i mercati stavano scontando una probabilità del 10% di tassi di interesse più alti entro la fine del 2025. Mercoledì, questa cifra è salita più vicina al 20%, secondo il FedWatch del CME. Inoltre, le aspettative di inflazione stanno aumentando: il sondaggio sulla fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan pubblicato venerdì scorso ha mostrato che l’aumento previsto dei prezzi nel prossimo anno è balzato al 4,3% a febbraio, rispetto al 3,3% di gennaio.Il nodo del tasso neutraleCon le maggiori banche centrali che hanno tagliato i tassi varie volte in questo ciclo, è tornata alla ribalta in questi giorni la discussione sul tasso di interesse neutrale, ovvero un livello del costo del denaro che non è né espansivo né restrittivo. Il 7 febbraio la Banca centrale europea (BCE) ha pubblicato il suo atteso studio sul tasso di interesse neutrale, affermando che resta nella forchetta compresa fra l’1,75% e il 2,25%. Lo comunica in uno studio che sarà contenuto nel primo Bollettino economico dell’anno. Gli autori del rapporto hanno comunque sottolineato che le stime del tasso di interesse naturale forniscono informazioni complementari per le decisioni di politica monetaria e aiutano la comunicazione sulla posizione della politica monetaria, ma non possono essere viste come un indicatore meccanico della politica monetaria appropriata in qualsiasi momento.Pochi giorni dopo, il 12 febbraio, il residente della Bundesbank Joachim Nagel ha affermato che la BCE dovrebbe allentare gradualmente la politica e non puntare a un tasso di interesse neutrale, in quanto difficile da definire. Nagel, come molti dei suoi colleghi, ha minimizzato il tasso neutrale, chiamato anche “r-star” nel gergo delle banche centrali, sostenendo che non è molto utile data l’incertezza sul suo livello esatto. “Quanto più ci avviciniamo al tasso neutrale, tanto più diventa appropriato adottare un approccio graduale – ha affermato in un discorso a Londra – I limiti del concetto sono anche chiari: sarebbe rischioso basare le decisioni principalmente su stime r-star”.Durante la sua attesa audizione al Congresso, il presidente della Federal Reserve ha invece affermato che “il tasso di interesse neutrale era molto molto basso prima della pandemia, ma ora penso che sia aumentato in modo significativo”. A una domanda sui movimenti dei tassi che si osservano sul mercato, Jerome Powell ha detto: “Non possiamo controllare i tassi a lungo termine, dipendono dalla domanda e dall’offerta sul mercato obbligazionario. Noi abbiamo una qualche influenza, ma non tanta”.Le altre banche centraliGiovedì 13 febbraio, la banca centrale filippina ha inaspettatamente mantenuto stabile il suo tasso di interesse chiave, citando le incertezze sulle politiche commerciali globali, ma affermando di rimanere in un ciclo di allentamento, con tagli dei tassi di almeno 50 punti base ancora probabili quest’anno.Venerdì 7 febbraio, la Reserve Bank of India ha tagliato il suo tasso di interesse chiave per la prima volta in quasi cinque anni, mentre cerca di dare una spinta ad un’economia poco brillante e vede l’inflazione rallentare verso il suo obiettivo del 4%. In particolare, il tasso chiave è stato diminuito di 25 punti base al 6,25%, dopo essere stato invariato per undici riunioni politiche consecutive.Giovedì 6 febbraio, la Banca del Messico ha abbassato il suo tasso di interesse di riferimento di 50 punti base, affermando che potrebbe tagliare di una grandezza simile in futuro man mano che l’inflazione si raffredda e dopo che l’economia si è leggermente contratta alla fine dell’anno scorso.Sempre giovedì 6 febbraio, la Banca d’Inghilterra ha abbassato il tasso di riferimento di 25 punti base al 4,50%, come ampiamente previsto. Allo stesso tempo, la BoE ha dato una svolta accomodante alla sua guidance, poiché due membri hanno votato per un taglio più ampio di 50 punti base e hanno abbassato le loro proiezioni di crescita. LEGGI TUTTO

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    Energia, Cattaneo (FI): Governo al lavoro per bollette più leggere

    (Teleborsa) – Il governo continua a lavorare su più frnti per ridurre il peso delle bollette. Lo ha spiegato oggi Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia e Responsabile nazionale dei Dipartimenti del partito, ospite a L’Aria che Tira su La7.”Questo Governo, nel breve periodo, ha dato aiuti mirati agli energivori, attraverso anche l’utilizzo del credito di imposta e altre iniziative sempre mirate”, ha ricordato il deputato forzista, citando anche i due rigassificatori voluti dal Governo “grazie ai quali paghiamo il gas meno di quanto si pagava due anni fa, quando la politica dei NO ci impediva di fare tutto”. “Nel lungo periodo, invece, con il nucleare, con un mix energetico più equilibrato, potremmo dare bollette più leggere a tutti gli italiani”, ha affermato Cattaneo, ricordando che “la Francia è il paese con più nucleare del mondo e paga l’energia il 40 per cento in meno rispetto all’Italia”. “Tra i 20 paesi più industrializzati al mondo c’è solo l’Italia a non avere il nucleare e il rinnovabile italiano oggi dipende per buona parte dal quello francese. E’ per questo che bisogna andare avanti in questa direzione per restare competitivi e abbassare le bollette agli italiani”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    OPA Mittel, adesioni oltre il 37,9%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria promossa da Lake Bidco sulle azioni ordinarie di Mittel, risulta che oggi 13 febbraio 2025 sono state presentate 34.939 richieste di adesione.Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 4.336.838, pari al 37,97% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 30 gennaio 2025 e terminerà il 27 febbraio 2025.Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Mittel acquistate sul mercato nei giorni 26 e 27 febbraio 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Borse europee positive. Milano inclusa

    (Teleborsa) – Si chiude in rialzo la seduta odierna per Piazza Affari, al pari delle principali Borse Europee. Si muove in positivo anche la borsa di Wall Street con l’S&P-500 che evidenzia un incremento dello 0,55%.Lieve aumento per l’Euro / Dollaro USA, che mostra un rialzo dello 0,32%. L’Oro prosegue gli scambi con guadagno frazionale dello 0,40%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,07%.In deciso ribasso lo spread, che si posiziona a +103 punti base, con un forte calo di 21 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni che si posiziona al 3,48%.Tra i mercati del Vecchio Continente svetta Francoforte che segna un importante progresso del 2,09%, sostanzialmente debole Londra, che registra una flessione dello 0,49%, e vola Parigi, con una marcata risalita dell’1,52%. Piazza Affari termina la sessione in rialzo, con il FTSE MIB che avanza a 37.840 punti; sulla stessa linea, giornata di guadagni per il FTSE Italia All-Share, che termina la giornata a 40.136 punti.Il controvalore degli scambi nella seduta del 13/02/2025 è stato pari a 4,23 miliardi di euro, in rialzo rispetto agli 3,88 miliardi della vigilia, mentre i volumi si sono attestati a 1,36 miliardi di azioni, rispetto ai 0,91 miliardi precedenti.Tra i best performers di Milano, in evidenza Moncler (+9,54%), Stellantis (+4,54%), Brunello Cucinelli (+3,81%) e Campari (+3,80%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Telecom Italia, che ha terminato le contrattazioni a -2,55%.Sotto pressione Banca MPS, che accusa un calo del 2,41%.Scivola Banco BPM, con un netto svantaggio dell’1,85%.In rosso Tenaris, che evidenzia un deciso ribasso dell’1,53%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Danieli (+11,42%), Ferragamo (+8,40%), Fincantieri (+7,74%) e Juventus (+6,50%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Sanlorenzo, che ha archiviato la seduta a -2,55%. LEGGI TUTTO

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    Robinhood Markets brilla grazie alla trimestrale

    (Teleborsa) – Brillante rialzo per Robinhood Markets che lievita in modo prepotente, con un guadagno del 12,77%.L’azienda di Menlo Park ha chiuso il quarto trimestre con un utile in forte aumento da 3 centesimi a 1,01 dollari, contro i 42 centesimi attesi dal consensus. I ricavi sono invece cresciuti del 115% a 1,01 miliardi. Le stime degli analisti erano per 934 milioni. Il confronto del titolo con il Nasdaq 100, su base settimanale, mostra la maggiore forza relativa dell’azienda statunitense che offre servizi finanziari online rispetto all’indice, evidenziando la concreta appetibilità del titolo da parte dei compratori.Lo status tecnico di Robinhood Markets è in rafforzamento nel breve periodo, con area di resistenza vista a 66,22 USD, mentre il primo supporto è stimato a 60,56. Le implicazioni tecniche propendono per un ampliamento della performance in senso rialzista, con resistenza vista a quota 71,88. LEGGI TUTTO

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    Miele, 1 italiano su 2 lo consuma ogni settimana ma solo 4 su 10 dichiarano di conoscerlo abbastanza

    (Teleborsa) – Dolcezza naturale, versatilità culinaria e proprietà benefiche: il miele rappresenta da sempre un gioiello dell’agroalimentare italiano, di una tradizione che affonda le radici nella notte dei tempi, tramandata da generazione in generazione, con un retaggio antico e un saper fare unico al mondo. Tutti valori riconosciuti dagli italiani che lo consumano abitualmente: oltre 1 italiano su 2 (54%) consuma miele almeno una volta a settimana, con ben un 17,4% che lo consuma tutti i giorni. Inoltre, nell’ultimo anno, circa 4 italiani su 10 (36,5%) hanno aumentato il suo consumo (con un 10,4% che lo ha molto aumentato) mentre per il 54,9% il consumo è rimasto invariato. Numeri che giustificano l’ottimo andamento delle vendite del miele confezionato. Nel 2024 nel solo canale della distribuzione organizzata si sono vendute circa 15.977 tonnellate di miele confezionato (+3,4%) per un valore di circa 169 milioni di euro (+0,8%) (Fonte: Circana).La colazione è il pasto d’elezione per 7 italiani su 10, facendo emergere un consumo di miele soprattutto al mattino. Tra le occasioni di consumo, segue lo spuntino di metà mattina (15,9%) o metà pomeriggio (37,1%). Il 19,5% consuma miele dopo cena e il 10,4% dopo l’attività sportiva, mentre è meno diffuso l’utilizzo del miele a pranzo o a cena (rispettivamente 5,2% e 7,1%).Nonostante l’alta frequenza di consumo, gli italiani non si considerano esperti conoscitori di miele: solo 4 italiani su 10 dichiarano di conoscerlo abbastanza o molto (con un esiguo 5,2% che lo conosce approfonditamente), mentre circa un ¼ della popolazione italiana lo conosce poco o per niente. Tra gli aspetti meno conosciuti, le varie tipologie di miele così diverse tra loro (oltre 60 e ognuna vanta proprietà diverse). I consumi si indirizzano sul millefiori (64,2%), sul miele di acacia (51,9%), e a seguire il miele di castagno (30,2%), quello di agrumi (22,4%), il miele di eucalipto (18.1%). La presenza di miele come ingrediente in un prodotto alimentare rispetto all’impiego di altri ingredienti (zucchero, sciroppi, dolcificanti alternativi) è riconosciuto come un valore aggiunto in fase di acquisto per quasi l’80% degli italiani e per ben il 40% è un dettaglio che orienta la scelta di acquisto. Si deve ricordare che il miele rientra nella lista degli ingredienti di numerosi e rinomati prodotti alimentari tipici italiani (es. dolciumi, prodotti da forno, caramelle), nonché in specialità regionali (es. struffoli).Lo rivela la ricerca “Gli Italiani e il miele” commissionata dal Gruppo Miele di Unione Italiana Food ad Astraricerche per indagare il rapporto degli italiani con il nettare degli dèi.”Gli italiani hanno incrementato il consumo di miele nell’ultimo anno – afferma Raffaele Terruzzi, Presidente del Gruppo Miele di Unione Italiana Food, Presidente dei confezionatori italiani di miele – Sono tutti dati positivi che riempiono d’orgoglio l’industria italiana del miele che lavora da sempre per garantire che solo i migliori mieli nazionali ed esteri arrivino sulle tavole dei nostri connazionali, grazie a controlli accurati che garantiscono l’elevata qualità del prodotto, a tutela della reputazione delle aziende”. LEGGI TUTTO

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    Cisco Systems in rally, risultati trimestre sopra attese

    (Teleborsa) – Allunga timidamente il passo Cisco Systems, che tratta con un modesto progresso dell’1,38%, grazie all’annuncio di risultati trimestrali superiori alle attese degli analisti. Nei tre mesi allo scorso 25 gennaio, il colosso delle infrastrutture di rete ha registrato ricavi in aumento del 9% a 14 miliardi di dollari, contro i 13,9 miliardi del consensus. Cisco ha, inoltre, migliorato l’outlook dei ricavi per l’intero esercizio dal range 55,3-56,3 alla forchetta 56-56,5 miliardi annunciata in precedenza. Per il trimestre in corso, la guidance è invece di 13,9-14,1 miliardi rispetto ai 13,9 miliardi stimati dagli analisti. .Su base settimanale, il trend del titolo è più solido rispetto a quello del Dow Jones. Al momento, quindi, l’appeal degli investitori è rivolto con più decisione a Cisco rispetto all’indice di riferimento.Tecnicamente, l’azienda produttrice di apparati di networking è in una fase di rafforzamento con area di resistenza vista a 65,69 USD, mentre il supporto più immediato si intravede a 61,91. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 69,47. LEGGI TUTTO