7 Febbraio 2025

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    Fisco, Salvini: “Su rottamazione conto intesa di tutta la maggioranza”

    (Teleborsa) – “Il concordato è stato utile ma non risolutivo”. È quanto ha affermato il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini alla conferenza stampa per la presentazione della proposta di legge della lega sulla rottamazione in 120 rate dell’arretrato fiscale criticando il concordato fiscale voluto dal viceministro dell’Economica, Maurizio Leo, di Fratelli d’Italia.Il leader della Lega ha illustrato la proposta di legge del carroccio, presentata alla Camera e al Senato e ha auspicato che sul provvedimento ci sia “l’intesa di tutta la maggioranza. Conto che si faccia quadrato – ha detto Salvini – e che si arrivi all’approvazione in tempi brevi”. Si tratta, ha aggiunto “di una rottamazione seria e definitiva, vantaggiosa per lo Stato, e utile a milioni di cittadini”.Salvini ha spiegato che la rottamazione viene incontro alle esigenze di milioni di famiglie. “Non parliamo di chi ha truffato il fisco, ha fatto il superbonus, la ha porsche in garage. Ci riferiamo – ha sottolineato – a milioni di persone e partite Iva che vorrebbero pagare il debito e non possono farlo”. Attualmente il magazzino fiscale supera i 1.200 miliardi. “Se riusciamo ad accedere ad una parte di quella cifra – ha detto Salvini – significherebbe fare 2-3 manovre. Rottamazioni, anche se non definite, sono state fatte pure in passato da governi di centrodestra e di centrosinistra. La nostro Pdl è una bella opportunità per l’intero Parlamento”. Alberto Gusmeroli, presidente della Commissione attività produtttive della Camera e firmatario della Pdl, ha rincarato la dose. “I numeri del concordato sono inferiori alle aspettative e con quello che è entrato non è stato possibile ridurre le tasse al ceto medio. Nel primo anno di sua valenza 2024-25 ha dato scarsi risultati, saranno ancora più scarsi quelli 2026-27 quindi sul tema bisogna fare una seria riflessione, il meccanismo è sicuramente da rivedere. Con la rottamazione in 120 rate tutte uguali – ha sottolineato Gusmeroli – il contribuente riuscirà a pagare anche le tasse dell’anno e non resterà indietro”.”La sintonia con Giorgetti è assoluta, anche sul piano bancario. Abbiamo ragionato di quello che sta accadendo. Ripeto, come ho sempre detto, noi rispettiamo libere scelte di liberi soggetti privati sul libero mercato – ha concluso Salvini –. Se si garantisce la biodiversità bancaria e finanziaria rispettando i territori e potenziando i territori, per noi è un successo. Questo vale per Mps, per Sondrio, per Bper, per la Popolare di Milano. Quando si potenzia il territorio con operazioni sinergiche, per noi il mercato sta andando nella giusta direzione”. LEGGI TUTTO

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    Clerici acquista la veneta Idra per espandersi nel Nord-Est

    (Teleborsa) – Clerici, società bresciana attiva nella distribuzione di prodotti idrotermosanitari e arredobagno, ha portato a termine l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Idra, realtà veneta che opera nel settore della distribuzione di articoli termoidraulici.Con sede centrale a Bassano del Grappa (Vi), Idra conta 13 punti vendita in Veneto – nelle province di Venezia, Padova, Vicenza, Verona, Treviso – e uno in Lombardia, nella provincia di Mantova. L’azienda impiega oltre 100 dipendenti e nel 2023 ha superato i 30 milioni di euro di fatturato.L’operazione, di cui non sono stati rivelati i dettagli finanziari, rappresenta per Clerici una significativa espansione nel Nord-Est, dove ha fatto il suo ingresso quattro anni fa e, prima dell’acquisizione di Idra, contava già 18 punti vendita tra Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige con le insegne Unicom, Idras, AFIS, HydrossTico, TFR Clima e Scarpis.”Con questa acquisizione, la sesta negli ultimi sette mesi, portiamo a termine un investimento strategico di grande valore – sottolinea il Presidente Paolo Clerici – che ci consente di raddoppiare il nostro impegno in Triveneto, uno dei territori più ricchi e dinamici d’Italia. In pochi anni, siamo passati dal non avere alcuna presenza in quest’area a consolidare una crescita significativa, avvicinandoci a un fatturato di circa 100 milioni di euro nel solo Nord-Est. Con l’ingresso di una realtà importante come Idra nella nostra rete, puntiamo a superare questo traguardo nel 2025, garantendo una copertura capillare e un servizio ancora più efficiente ai clienti”. LEGGI TUTTO

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    Fitch conferma rating Unione Europea ed Euratom ad “AAA” con outlook stabile

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha confermato i Long-Term Issuer Default Rating (IDR) dell’Unione Europea (UE) e della Comunità Europea dell’Energia Atomica (Euratom) a “AAA” con outlook “Stabile”.La conferma riflette il forte impegno degli Stati membri dell’UE a fornire supporto finanziario all’UE. I rating “AAA” si basano principalmente sulla capacità e sulla propensione degli Stati membri con rating “AAA” (Germania, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca e Lussemburgo, che insieme rappresentano il 36,7% dei contributi di bilancio totali basati sul reddito nazionale lordo dell’UE del 2025) a fornire finanziamenti aggiuntivi al bilancio dell’UE, se necessario per rimborsare il debito.A causa dell’aumento dei prestiti nell’ambito di Next Generation EU (NGEU), il debito totale dell’UE è aumentato a 601 miliardi di euro a fine 2024 da 458 miliardi di euro a fine 2023 (fine 2022: 355 miliardi di euro) e potrebbe raggiungere oltre 900 miliardi di euro entro la fine del 2026. Il rating “AAA” dell’UE è resiliente a questo aumento del debito in quanto è accompagnato da un aumento significativo delle risorse degli Stati membri.(Foto: Lukasz Kobus – © Unione Europea) LEGGI TUTTO

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    Popolare di Sondrio, Equita alza target price e conferma Hold

    (Teleborsa) – Equita ha incrementato a 9,50 euro per azione (+7%) il target price su Banca Popolare di Sondrio, confermando la raccomandazione “Hold” sul titolo, dopo che la banca ha riportato ricavi significativamente migliori delle attese nel quarto trimestre del 2024, mentre utile operativo e bottom line sostanzialmente in linea.Scendendo nei dettagli, i più alti ricavi sono stati in larga parte compensati da maggiori costi operativi (176 milioni di euro +16% YoY vs 152 milioni di euro attesi), impattati da maggiori spese del personale, ma soprattutto maggiori costi IT (+23 milioni di euro YoY). C/I ad un comunque ottimo 41% (38% atteso). Sorpresa positiva sul fronte della remunerazione degli azionisti, con la proposta di un DPS pari a 0,80 euro (payout 63%, yield superiore al 8,5%), superiore ai 0,71 euro stimati.In attesa dei nuovi target di piano, Equita rivede le stime di utile 2025-26 del +6% in media principalmente per riflettere maggiori ricavi (NII più resiliente, traiettoria di crescita delle fee leggermente più sostenuta e maggiore contributo da trading), parzialmente compensato da maggiori costi operativi. LEGGI TUTTO

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    Terna, Tyrrhenian Link: avviata in Sicilia la posa del cavo sottomarino

    (Teleborsa) – È stata avviata a Fiumetorto, nel Comune di Termini Imerese (PA), la prima fase della posa del cavo sottomarino del ramo est del Tyrrhenian Link, una delle infrastrutture elettriche più rilevanti del Paese, che collegherà Sicilia e Campania. Il progetto, che include anche il ramo ovest tra Sicilia e Sardegna, prevede un investimento complessivo di circa 3,7 miliardi di euro da parte di Terna, l’azienda guidata da Giuseppina Di Foggia.L’opera – fa sapere Terna in una nota – riveste un ruolo cruciale nel percorso di decarbonizzazione previsto dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), incrementando la capacità di trasporto e favorendo la transizione energetica. Inoltre, contribuirà a migliorare la sicurezza, l’adeguatezza e la flessibilità della rete elettrica di trasmissione nazionale. Il Tyrrhenian Link prevede la realizzazione di due linee elettriche sottomarine in corrente continua a 500 kV, per un totale di 970 km di cavo e una capacità di trasporto di mille MW per ciascuna tratta.A testimonianza della partnership tra due aziende italiane di eccellenza, la produzione e la posa del cavo sottomarino lungo la tratta Termini Imerese (PA)-Battipaglia (SA), effettuata con la nave Leonardo da Vinci, sono affidate a Prysmian, leader globale nel settore dei sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni, che nel 2021 si è aggiudicata il contratto quadro per la progettazione, la fornitura, l’installazione e il collaudo di oltre 1.500 km di cavi, prodotti presso lo stabilimento Prysmian di Arco Felice (NA). Per Prysmian, ma anche per l’intero settore, si tratta di un’installazione da record: per la prima volta un cavo HVDC verrà posato a 2.150 metri di profondità, fissando nuovi standard di mercato.ll ramo est del progetto, che beneficia di un finanziamento di 500 milioni di euro nell’ambito del capitolo REPowerEU approvato dal Consiglio Europeo a dicembre 2023, è stato autorizzato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a fine 2022.In Campania, è prevista la realizzazione di una stazione di conversione a Eboli (SA), collegata all’approdo di Torre Tuscia Magazzeno attraverso un elettrodotto interrato di circa 15 km, progettato per minimizzare l’impatto ambientale e paesaggistico. Analogamente, in Sicilia la stazione di conversione sorgerà a Termini Imerese, in località Caracoli, e sarà collegata all’approdo di Fiumetorto con un percorso in cavo interrato di circa 10 km. A Caracoli sarà inoltre realizzata una nuova sezione a 380 kV all’interno della stazione esistente.L’intero progetto sarà operativo nel 2028, con l’entrata in servizio del primo polo del ramo est prevista per il 2026.Il Tyrrhenian Link è un’opera all’avanguardia anche in termini di sostenibilità. Ad agosto 2024, Terna ha avviato presso l’approdo di Fiumetorto un progetto sperimentale di trapianto di Cymodocea nodosa, una pianta acquatica protetta fondamentale per l’ecosistema marino. Questo intervento mira a ripristinare circa 20mila talee su circa 1.200 m² di fondale, oltre a proteggere la linea di costa dall’erosione.Infine, a febbraio 2024 Terna ha siglato con la Banca europea per gli investimenti (BEI) il contratto per l’ultima tranche del finanziamento, pari a 1,9 miliardi di euro, destinato a supportare la costruzione e la messa in esercizio del collegamento. Grazie alla sua capacità di trasmissione, il Tyrrhenian Link rappresenta un passo decisivo per il futuro della rete elettrica italiana ed europea. LEGGI TUTTO

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    Buzzi, fatturato 2024 stabile a 4,3 miliardi di euro. Prevede EBITDA in lieve miglioramento

    (Teleborsa) – Buzzi, società quotata su Euronext Milan e attiva nella produzione di cemento, ha comunicato che il fatturato consolidato è passato da 4.317,5 milioni di euro del 2023 a 4.313,0 milioni di euro del 2024 (-0,1%). A parità di tassi di cambio e di perimetro di consolidamento, i ricavi netti sarebbero diminuiti dello 0,7%.Le vendite di cemento del gruppo si sono attestate a 26,3 milioni di tonnellate, stabili rispetto all’esercizio 2023, mentre le produzioni di calcestruzzo preconfezionato, pari a 9,7 milioni di metri cubi, sono diminuite rispetto ai volumi dello scorso anno (-3,7%). I prezzi di vendita hanno inciso favorevolmente sui risultati, così come le variazioni relative al perimetro di consolidamento (+58,1 milioni), mentre le variazioni dei tassi di cambio hanno impattato negativamente per 34 milioni.La posizione finanziaria netta a fine esercizio 2024, comprese le attività finanziarie a lungo termine, risulta positiva e ammonta a 755,5 milioni, in riduzione rispetto ai 798,0 milioni di fine 2023 (era 1.001,0 milioni a fine settembre 2024).Nonostante una dinamica migliorativa nell’ultima parte dell’anno, il 2024 ha evidenziato una certa debolezza della domanda nella maggior parte dei paesi di presenza, ad eccezione di Polonia e Repubblica Ceca, compensata da uno sviluppo favorevole dei prezzi di vendita. La riduzione dei costi variabili, soprattutto combustibili, ha contribuito all’ulteriore espansione dei margini in Italia e Stati Uniti, mentre i bassi livelli di produzione hanno penalizzato la leva operativa in Europa Centrale. Le operazioni straordinarie conclusesi nel mese di ottobre, hanno modificato l’esposizione geografica del gruppo, con l’uscita dal mercato Ucraina e il consolidamento degli attivi in Brasile, e hanno portato ad un impatto netto positivo sui risultati consolidati.Buzzi prevede che il bilancio consolidato dell’esercizio 2024 possa chiudersi con un margine operativo lordo ricorrente pari a circa 1.270 milioni di euro, in linea con le aspettative comunicate ad inizio novembre. A perimetro costante, i risultati operativi dovrebbero risultare molto simili all’esercizio precedente, a conferma dell’efficacia delle scelte strategiche e industriali effettuate dalla società. LEGGI TUTTO

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    USA, +143 mila occupati a gennaio. Tasso disoccupazione al 4%

    (Teleborsa) – Diminuiscono più delle attese i non-farm payrolls a gennaio 2025 negli Stati Uniti, un indicatore molto osservato per comprendere lo stato di salute di un mercato del lavoro ancora resiliente. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è sceso al 4%, rispetto al 4,1% del mese precedente e del consensus.Sono stati aggiunti 143 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che a dicembre erano state create 307 mila buste paga (dato rivisto da 256 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è inferiore alle attese del mercato che indicavano un aumento di 169 mila di posti di lavoro.Il dato è inferiore alle aspettative anche nel settore privato: sono stati creati 111 mila posti di lavoro, contro i 273 mila rivisti di novembre e i 141 attesi dal mercato.Gli occupati del settore manifatturiero sono aumentati di 3 mila unità, contro una discesa di 2 mila unità stimate dal consensus e si confrontano con i -12 mila rivisti del mese precedente.Le retribuzioni medie orarie si sono attestate a 35,87 dollari, registrando un aumento dello 0,5% su mese e del 4,1% su anno (contro attese per un +0,3 m/m e +3,8% a/a) dopo il +0,3% mensile e il +4,1% tendenziale registrato a dicembre. Le retribuzioni medie orarie sono monitorate con attenzione dalla Federal Reserve in quanto buon indicatore sia dello stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Istat, in 20 anni raddoppiate le aziende agrituristiche

    (Teleborsa) – Negli ultimi vent’anni le aziende agrituristiche, in Italia, sono raddoppiate. Il tasso medio annuo di crescita, tra il 2004 e il 2023, è stato pari a +3,2%. Quelle che offrono degustazione, sono cresciute ad un tasso medio annuo del 4,7%, gli agri-ristoranti del 3,4% e le strutture con alloggio del 3,1%. È quanto emerge da un report dell’Istat. Nel 2023 le aziende agrituristiche attive sono 26.129 (+1,1% rispetto al 2022); la crescita maggiore si verifica nel Centro (+2,3%) e nelle Isole (+1,7%). Il valore della produzione agrituristica è in forte crescita sul 2022 (+15,4%). Sono 4,5 milioni gli agrituristi (+11% rispetto al 2022), il 51% sono stranieri; il 72% sceglie le strutture del Centro e del Nord-est. Le aziende agrituristiche che svolgono attività di ristorazione sono poco più di 13mila (circa il 50% del totale) e, rispetto al 2022, sono in lieve aumento (+0,8%). La crescita maggiore di queste aziende si registra nel Centro (+2,3%). Circa il 29% degli agri-ristoranti si localizzano nelle regioni del Centro, il 24,2% in quelle del Nord-est, il 19,7% nel Sud, il 18,1% nel Nord-ovest e l’8,9% nelle Isole. La Regione con la maggior dotazione di aziende agrituristiche con agri-ristoranti è la Toscana (16,5%) seguita dalla Lombardia (8,4%) e dal Piemonte (7,2%). Tra le aziende agrituristiche che offrono ristorazione, il 13,9% svolge solo ristorazione (erano 14,2% lo scorso anno). Di esse il 58,1% si trova nel Nord-est, il 19,5% nel Nord-ovest, il 10,5% nel Centro, il 6,5% nel Sud e il 5,4% nelle Isole. Di contro, il 72,7% delle aziende con ristorazione combina questa attività anche con l’offerta di all’alloggio. Queste strutture sono pressoché equamente ripartite tra il Nord, il Centro e il Mezzogiorno. A livello regionale, delle circa 9.500 strutture che offrono alloggio e ristorazione, oltre il 19,6% si trova in Toscana; seguono, ma a maggiore distanza, Puglia, Campania e Piemonte, con valori compresi tra il 6,5% e il 6,3%. Tra le tre attività di alloggio, ristorazione e degustazione, quest’ultima registra la crescita maggiore (+3,8%); un dato che sembra confermare la connessione tra il settore agrituristico e quello del vasto e variegato “mondo” dei prodotti di qualità: due settori, questi, che contribuiscono al prestigio a livello nazionale e internazionale del made in Italy. Le aziende con il servizio di degustazione sono oltre 6.500. Il 44,6% si localizza nelle regioni del Centro, dove spicca la Toscana (28,3%), il 17,7% nel Sud, con la Puglia al primo posto (6,7%), il 17,3% nel Nord-ovest con il Piemonte che conferma la propria importanza (12,1%), l’11,3% nelle Isole con il forte contributo della Sicilia (9,4%) e, infine, con il 9,1% il Nord-est, con il Trentino-Alto Adige/Südtirol che ospita il 6,6% di queste strutture. LEGGI TUTTO