Gennaio 2025

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    GPI, Intermonte alza target price e conferma Outperform

    (Teleborsa) – Intermonte ha incrementato il target price (a 14,00 euro per azione da 13,70 euro) e confermato la raccomandazione (Outperform) sul titolo GPI, società quotata su Euronext Milan e attiva nel campo dei sistemi informativi e servizi per la sanità.Gli analisti scrivono che GPI ha presentato il suo nuovo piano industriale 2025-29 che getta le basi per l’evoluzione post-pandemia. I pilastri chiave sono coerenti e in linea con le aspettative, con GPI che punta a capitalizzare la sua leadership nel software in Italia, crescere all’estero attraverso software verticali già di successo, aumentare l’efficienza consolidando l’offerta di prodotti e ottimizzando la struttura aziendale e favorendo progetti con profitti più elevati in Care e Automation.Per quanto riguarda gli obiettivi finanziari, il piano implica una crescita sostenuta, interamente organica e più forte del previsto per la quale Intermonte lascia prudentemente un certo margine di rialzo. Senza grandi accordi di M&A previsti, si prevede un miglioramento della leva finanziaria, sostenendo una certa generazione di FCF. “Tutto sommato, il piano supporta il nostro caso di investimento con l’azienda destinata a beneficiare degli investimenti nella digitalizzazione dell’assistenza sanitaria, che consente servizi migliori ed economicamente convenienti grazie alla sua posizione di mercato e all’ampia gamma di prodotti”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    Confindustria: export macchinari vale oltre 32 miliardi

    (Teleborsa) – Numeri positivi per l’export italiano di macchinari ad alta intensità di automazione, creatività e tecnologia (ACT) che vale 32,1 miliardi di euro, con un potenziale di crescita stimato in 8 miliardi. Lo evidenzia la seconda edizione di Ingenium, il rapporto del centro studi Confindustria realizzato con il sostegno di Federmacchine, presentato a Milano.Nel dettaglio, i mercati avanzati assorbono 21,6 miliardi di euro, mentre quelli emergenti 10,5 miliardi. Le Americhe registrano la crescita maggiore, con il Messico primo mercato di sbocco. il potenziale aggiuntivo si distribuisce piuttosto equamente tra paesi avanzati (4,6 miliardi) ed emergenti (3,3 miliardi), suggerendo alle imprese di accrescere le loro quote di mercato in entrambi. Negli avanzati, gli Stati Uniti guidano (+760 milioni), davanti a Germania e Francia (+470 milioni ciascuno).Tra gli emergenti spiccano Cina (+760 milioni), India (+472 milioni) e Turchia (+364 milioni). LEGGI TUTTO

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    Auto e veicoli commerciali, Stellantis conferma il secondo posto in Europa

    (Teleborsa) – Stellantis si è confermata al secondo posto nel mercato combinato di auto e veicoli commerciali nell’Europa allargata, chiudendo il 2024 con una quota del 17,1%.Nello specifico, Stellantis ha sottolineato che la divisione Pro One ha confermato la sua leadership assoluta nel mercato dei veicoli commerciali con una quota del 29,1% e il primo posto in sette Paesi: Francia, Germania (si tratta di una prima volta), Italia, Spagna, Belux (Belgio e Lussemburgo), Polonia e Portogallo. Anche le vendite in termini assoluti sono aumentate del 2,2% rispetto al 2023. Performance ancora migliori si registrano nel segmento dei BEV, dove Stellantis ha raggiunto una quota del 31,7% e Peugeot brilla come il marchio elettrico n° 1 con il 14,7% su base annua.Prendendo a riferimento il combinato auto-veicoli commerciali, Stellantis si è collocata al secondo posto e ha registrato un incremento delle vendite in quattro Paesi: Germania (+6,5%), Austria (+15,9%), Paesi Bassi (+1,3%) e Polonia (+4,3%). Stellantis si è confermata al primo posto in Francia, Italia e Portogallo, mentre occupa saldamente il secondo gradino del podio in Germania, Spagna, Regno Unito, Austria, Belux e Paesi Bassi. Tra i marchi, spiccano Peugeot (+2,4%) e Jeep (+1,7%:; quest’ultimo registra in particolare un eccezionale incremento delle vendite del 190% nel Regno Unito.Per quel che riguarda i risultati raggiunti dai singoli modelli, la Peugeot 208 è tra le cinque vetture più vendute nell’UE29, mentre in Francia sono quattro (Peugeot 208, 308, 2008 e Citroën C3) quelli che figurano tra i primi dieci nel mercato auto. In Germania, l’Opel Corsa è l’utilitaria più venduta nel 2024, mentre in Italia la Panda è il modello di maggiore successo sul mercato complessivo, superando la soglia delle 100.000 unità (102.000 immatricolazioni nel 2024). Parallelamente, Jeep Avenger è il SUV più venduto dell’anno.Malgrado il calo generalizzato della domanda di veicoli elettrici, Stellantis ha mantenuto il podio tra i costruttori europei con una quota del 12,1%. Nel segmento A, la Fiat 500e è n° 1 in Europa, mentre nel segmento B Stellantis vanta cinque modelli tra i dieci più venduti (Peugeot E-208, Peugeot E-2008, Opel Corsa Electric, Jeep Avenger e Opel Mokka Electric).Da sottolineare la performance in Francia, dove Stellantis è al primo posto per il secondo anno consecutivo nel segmento BEV con una quota di mercato del 32,8% (+14 punti rispetto al miglior concorrente e +24% in termini di volumi rispetto al 2023), mentre Fiat 500e, Peugeot E-208 e Peugeot E-2008 sono leader nei rispettivi segmenti. Anche la Vauxhall Corsa Electric ha ottenuto buoni risultati nel Regno Unito, dove è leader nel segmento B.”Stellantis ha confermato la solidità della sua posizione nella classifica del mercato europeo”, ha dichiarato Jean-Philippe Imparato, Chief Operating Officer of Stellantis for Enlarged Europe, “e, grazie all’impegno profuso nel corso dell’anno in termini di evoluzione tecnologica, ampliamento dell’offerta e monitoraggio dei livelli di stock, ha gettato le basi per ripartire con slancio e cogliere le nuove opportunità che il mercato offrirà nel 2025.” LEGGI TUTTO

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    GDF: società cartiere, fatture false e riciclaggio nel calzaturiero. Sequestro da 127 milioni

    (Teleborsa) – La Guardia di Finanza di Pisa e Napoli ha eseguito, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Napoli, volto alla confisca – diretta e per equivalente – di profitti illeciti, quantificati in complessivi 127,12 milioni di euro, proventi derivanti da un articolato e complesso sistema di frode fiscale. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dall’Autorità Giudiziaria partenopea nei confronti di 51 società presenti sul territorio nazionale e di 54 persone fisiche, sottoposte ad indagini preliminari, gravemente indiziate di numerose violazioni finanziarie generatrici di un illecito risparmio di imposta pari ad oltre 46 milioni di euro, nel periodo dal 2019 al 2021, nonché indiziate per aver consumato, fino al 2024, condotte di riciclaggio ed auto-riciclaggio, per oltre 81 milioni di euro. L’esecuzione dei sequestri ha riguardato complessi aziendali, beni mobili ed immobili, tutti beni riconducibili agli indagati o nella loro disponibilità.Le indagini, svolte a partire dal 2020 ad oggi, hanno permesso di individuare un’associazione per delinquere finalizzata alla creazione di “società cartiere”, riconducibili principalmente a soggetti residenti in provincia di Napoli e Caserta, costituite al solo di scopo di emettere fatture per operazioni inesistenti nei confronti di “società clienti”, localizzate in Toscana, Campania, Marche e Veneto, imprese operanti nei settori della pelletteria e delle calzature, così da garantire alle stesse un’indebita detrazione dell’I.V.A., la contabilizzazione di un costo indeducibile ed ottenere conseguentemente una cospicua provvista di denaro in contanti, somme sottratta alle casse delle società.I clienti finali utilizzatori delle fatture – complessivamente 34 società – una volta ricevuta la falsa fattura e il relativo D.D.T ottenuto mediante l’impiego di ditte di trasporto compiacenti, pagavano le fittizie forniture mediante bonifici bancari. Ricevuti i pagamenti dai clienti, ed effettuati quotidiani giri di bonifici tra i diversi conti correnti intestati alle numerose aziende del “gruppo”, i principali indagati facevano confluire le somme su conti correnti di istituti di credito situati in Cina, sempre a mezzo bonifici, per poi rientrarne in possesso sotto forma di denaro contante, avvalendosi di persone di nazionalità cinese, residenti in Napoli.Quando gli istituti bancari hanno iniziato a porre attenzione alle operazioni, i sodali modificavano il meccanismo di riciclaggio, procedendo a bonificare le provviste di denaro prima su due società estere, una sita in Albania e l’altra in Croazia, per essere da lì inviati in Cina e dunque restituite ai clienti trattenendo una parte del dovuto quale profitto dell’intermediazione. Tali bonifici esteri risultavano del tutto svincolati da reali operazioni commerciali ed erano emessi dal sodalizio al fine di svuotare continuamente i conti correnti aziendali, simulare importazioni di merci dalla Cina – del tutto inesistenti – e realizzare la cospicua provvista di denaro contante.Il sofisticato sistema vedeva il contributo di professionisti, intermediari e vari prestanome delle società cartiere al fine di rendere più complessa la ricostruzione dei passaggi delle merci – e dei relativi pagamenti – dalle “cartiere” a monte fino agli acquirenti ultimi a valle, si legge in un comunicato firmato dal Procuratore della Repubblica Aggiunto Alessandro Milita. LEGGI TUTTO

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    Mercato auto europeo, Anfia: “Dicembre positivo ma nel 2024 quasi 3 milioni di veicoli in meno rispetto al 2019”

    (Teleborsa) – Secondo i dati diffusi oggi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata all’EFTA e al Regno Unito a dicembre leimmatricolazioni di auto ammontano a 1.091.131 unità, il 4,1% in più rispetto a dicembre 2023. Nell’intero 2024, i volumi immatricolati raggiungono 12.963.614 unità, in rialzo di appena lo 0,9% rispetto al 2023. “Nell’ultimo mese dell’anno il mercato europeo dell’auto torna ad avere segno positivo (+4,1%), portando l’intero 2024 a superare, come previsto, i 12,9 milioni di immatricolazioni, con volumi in rialzo di appena lo 0,9% rispetto al 2023 – afferma Roberto Vavassori, presidente di ANFIA, Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica –. A dicembre, soltanto due dei cinque major market (incluso UK) registrano una crescita: a doppia cifra in Spagna (+28,8%) e più contenuta in Francia (+1,5%). Mantengono, invece, il segno meno la Germania (-7,1%) e l’Italia (-4,9%), mentre rimane pressoché stabile il Regno Unito (-0,2%). Chiuso il 2024, il 2025 si prospetta un anno ancora sfidante per l’industria automotive europea, che – ricordo – conta oltre 13 milioni di posti di lavoro nell’UE e contribuisce a circa il 7% del suo PIL, e si trova ora a dover fronteggiare profondi cambiamenti strutturali e tecnologici, quali il percorso di decarbonizzazione, la digitalizzazione, nuovi competitor e un contesto geopolitico in evoluzione. È importante intervenire quanto prima per stimolare un’inversione di tendenza ed evitare perdite sostanziali a livello di occupazione e di creazione di valore, così da preservare la competitività europea e al tempo stesso raggiungere gli obiettivi climatici garantendo una transizione equa per lavoratori ed aziende”.Nell’area UE+EFTA+UK, a dicembre, le auto BEV risultano in lieve ribasso (-0,2%, con il 18,8% di quota), mentre le ibride tradizionali crescono del 29,5% (con il 33,2% di quota) e le ibride plug-in del 2,5% (con l’8,3% di quota). Nel complesso, sono state immatricolate659.360 vetture ibride di tutti i tipi ed elettriche, che rappresentano, insieme, il 60,4% del mercato. Le auto ricaricabili (BEV e PHEV) raggiungono il 27,2% di quota. Se consideriamo i soli 5 major market, le vendite di auto ricaricabili ammontano invece a187.998 unità a dicembre, in flessione dell’1,4% e con una quota del 24,7%. In Italia, i volumi totalizzati a dicembre 2024 si attestano a 105.786 unità (-4,9%). Nel 2024, le immatricolazioni complessive ammontano a 1.559.229 unità, con un calo dello 0,5% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2023.Secondo i dati ISTAT, a dicembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo aumenta dello 0,1% su base mensile e dell’1,3% su base annua (come nel mese precedente). La stabilità dell’inflazione sottende andamenti contrapposti di diversi aggregati di spesa: inrallentamento risultano principalmente i prezzi degli Alimentari non lavorati (da +3,8% a +2,3%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,7% a +3,1%); per contro, accelerano i prezzi degli Energetici regolamentati (da +7,4% a +12,7%),mentre si attenua ancora il calo dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -6,6% a -4,2%). Nell’ambito degli Energetici non regolamentati, in media d’anno i prezzi dei Beni energetici hanno registrato una variazione pari a -11,3% (da +7,5% nel 2023). Inrallentamento quasi tutte le componenti: invertono la tendenza i prezzi dell’Energia elettrica mercato libero (da +1,8% a -25,7%), del Gas di città e gas naturale mercato libero (da +6,7% a -22,6%), della Benzina (da +1,9% a -2,2%) e quelli dei Combustibili solidi (da +11,5% a -5,1%), mentre i prezzi del Gasolio per mezzi di trasporto osservano una flessione più marcata (da -2% a -3,8%); con una flessione meno ampia invece i prezzi del Gasolio per riscaldamento (da -8,2% a -3,9%) e degli Altri carburanti (da -11,1% a -5,9%).Analizzando nel dettaglio le immatricolazioni per alimentazione, le autovetture a benzina chiudono dicembre in calo dell’11,4%, con una quota di mercato del 28,4%. In ribasso anche le autovetture diesel (-18,5% su dicembre 2023), con una quota del 13%.Nell’intero 2024, le immatricolazioni di autovetture a benzina sono aumentate dell’1,9% (29,2% di quota), mentre prosegue il trend negativo delle auto diesel (-21,4% e 13,8% di quota). Le autovetture elettrificate rappresentano il 49,3% del mercato di dicembre,mentre, nel cumulato annuo hanno una quota del 47,5%, con volumi in aumento sia nel mese (+3,9%) che nel cumulato (+5,7%). Tra queste, le ibride mild e full crescono del 9,5% nel mese, con una quota di mercato del 40,3%, mentre, nell’intero anno, risultanoin crescita del 10,1%, con una quota del 40%. Anche le immatricolazioni di autovetture ricaricabili (BEV e PHEV) diminuiscono del 15,5% nel mese (quota di mercato: 9%) e calano del 12,9% nel cumulato annuo (con quota al 7,5%). Nel dettaglio, le autoelettriche hanno una quota del 5,5% e calano del 14,8% nel mese. In flessione anche le ibride plug-in: -16,7%, con il 3,5% di quota del mercato del mese. Nel cumulato, le BEV e le PHEV risultano entrambe in calo, rispettivamente dell’1% (quota: 4,2%) e del 24,4% (quota: 3,3%). Infine, le autovetture a gas rappresentano il 9,1% dell’immatricolato di dicembre, interamente composto da autovetture Gpl (-4,3% su dicembre 2023). Nel 2024, le autovetture Gpl risultano in crescita dell’1,7% (quota: 9,3%) e quelle a metanoin calo del 34,3% (quota: 0,1%).La Spagna totalizza 105.346 immatricolazioni a dicembre 2024, il 28,8% in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Nel 2024, il mercato risulta in crescita del 7,1%, con 1.016.885 unità immatricolate. L’Associazione spagnola dell’automotive ANFAC fa notare che il 2024 registra oltre un milione di unità immatricolate, cifra che non si raggiungeva da prima dell’inizio della pandemia. Il buon andamento delle vendite nell’ultimo trimestre, trainato dallo sprint finale degli acquisti da parte di aziende e società di noleggio, ha permesso infatti dichiudere l’anno sopra la soglia del milione, mantenendo la Spagna sulla strada per recuperare il volume di vendite di 1,2 milioni di unità a cui dovrebbe aspirare come quarta economia europea. Per raggiungere questo obiettivo è necessario sia mantenere i piani di aiuto per l’acquisto di veicoli elettrificati, sia incoraggiare i cittadini ad acquistare un nuovo veicolo, ancora meglio se green. Nel dettaglio, secondo i canali di vendita, a dicembre 2024 cresce il canale del noleggio (+119%), che si mantiene positivo anche nel cumulato dei dodici mesi (+37%). Anche le immatricolazioni intestate a società aumentano nel dodicesimo mese del 2024, +12%, ma calano del 5% nel cumulato. Infine, il canale dei privati registra +28% a dicembre e +7% nel cumulato. Le autovetture a benzina rappresentano il 32,4% del mercato di dicembre (+16% rispetto a dicembre 2023). A seguire, le vetture ibride non ricaricabili rappresentano il 42,9% del mercato di dicembre (+61,8% rispetto a dicembre 2023). Le autovetture diesel sono il 7,1% del mercato mensile (ma diminuiscono del 16,3% rispetto al dodicesimo mese del 2023), seguite dalle elettriche (8,4% nel mese e una variazione di +49,6% rispetto a dicembre 2023), dalle ibride plug-in (6% la quota del mese e -3,7% sullo scorso anno) e dalle auto a gas (3,3% di quota di mercato), che aumentano invece del 12,2%. Nel cumulato calano le benzina, -2,3%, con una quota del 37,2%, le diesel, -18,8%, e anche le PHEV, -5,8% (con quota del 5,8%). Al contrario, tutte le altre alimentazioni risultano in crescita: le BEV registrano +11,2% e rappresentano il 5,6% del mercato, che è per il 38,6% formato da ibride non ricaricabili (+29,5%), e, infine, per il 3,3% da vetture a gas (+27,3%). Le emissioni medie di CO 2 nel mese di dicembre 2024 salgono a 112,2 g/km. Nel 2024 si attestano in media a 116,4 g/km e rispetto al 2023 calano dello 0,5%. In Francia, a dicembre 2024, si registrano 183.662 nuove immatricolazioni, in crescita dell’1,5% rispetto a dicembre 2023. A gennaio-dicembre 2024, le immatricolazioni si attestano a 1.718.412 (-3,2%). Rispetto allo stesso mese dello scorso anno, calano ancora le autovetture diesel (-30,9%), a bioetanolo (-98,8%) e le benzina (-23%). Le PHEV crescono del 44,9% e anche le ibride mild e full, che aumentano, rispettivamente, del 42,1% e del 44%. Le elettriche hanno una quota di mercato nel mese del 16,1%, mentre 12 mesi fa detenevano il 20,6%. Nel cumulato annuo, le diesel calano del 27,2% e detengono una quota del 7,3%, mentre le elettriche (quota del 16,9%) calano del 2,6%. Infine, le PHEV (quota dell’8,5%) calano del 10,2%.Nel mercato tedesco sono state immatricolate a dicembre 224.721 unità, in calo del 7,1%. Nel 2024, le immatricolazioni si attestano a 2.817.331, con una variazione negativa dell’1% rispetto a gennaio-dicembre 2023, ma una flessione del 22% rispetto ai livelli pre-covid del 2019. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, a dicembre 2024 si è registrato un aumento del 35% degli ordini domestici, mentre nell’intero 2024 il rialzo è stato del 12% su gennaio-dicembre 2023. Dal punto di vista delle alimentazioni alternative, le auto ibride (+21,9% nel mese) rappresentano il 39,9% del mercato mensile tedesco, di cui l’8,5% sono ibride plug-in (+6,8%). Con una quota del 14,9%, le auto elettriche (BEV) registrano un calo del 38,6%. Infine, le vetture a GPL calano: -15,7%, con appena 1.113 nuove immatricolazioni. Le emissioni medie di CO 2 delle auto di nuova immatricolazione aumentano de 4,2% rispetto a dicembre 2023 e si attestano a 114,9 g/km. Il mercato inglese, infine, a dicembre totalizza 140.786 nuove autovetture immatricolate, con una lieve flessione dello 0,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Nell’intero 2024, le immatricolazioni si attestano a 1.952.778 unità, il 2,6% in più rispetto a gennaio-dicembre 2023.L’Associazione inglese dell’automotive SMMT sottolinea che il 2024 è stato un anno record per le immatricolazioni di veicoli elettrici, segno dell’impegno continuo dei produttori di veicoli per un mercato delle auto nuove decarbonizzato, con un’offerta piùampia, un’autonomia migliore e una maggiore accessibilità. Tuttavia, ciò ha avuto un costo enorme: i miliardi investiti nei nuovi modelli sono stati integrati da generosi incentivi che non sono più sostenibili. Servono risultati rapidi dalla revisione normativa eun sostegno concreto e urgente per i consumatori, altrimenti gli investimenti nel settore automobilistico saranno a rischio e i posti di lavoro, la crescita economica e le ambizioni di zero emissioni saranno messi a repentaglio. Nel mese, le immatricolazioni delle flotte crescono dello 0,2%, mentre le vetture intestate a privati calano dell’1,7% e quelle intestate alle aziende aumentano del 9,6%. Le vendite di veicoli elettrici registrano un trend positivo: +56,8% e una quota di mercato del 31% nel mese di dicembre. Le ibride plug-in (PHEV) hanno fatto segnare una crescita (+4,6%) e hanno una quota del 9%, superiore a quella dello scorso anno, che era dell’8,6%. Nell’intero 2024, le BEV aumentano del 21,4% e le PHEV del 18,3%. Le vetture diesel calano nel mese (-27,4%, con quota al 5%), mentre le benzina fanno registrare il 20,9% in meno di volumi rispetto allo scorso dicembre, attestandosi su una quota di mercato del 42,2%. Nel cumulato dei dodici mesi, le diesel calano del 13,6% (quota del 6,3%) e le benzina del 4,4% (quota del 52,2%). LEGGI TUTTO

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    Haiki+, ValueTrack avvia copertura con fair value a 0,95 euro

    (Teleborsa) – ValueTrack ha avviato la copertura su Haiki+, holding di partecipazioni attiva nel business dell’ambiente e dell’economia circolare, con un fair value di 0,95 euro per azione. La società si è quotata su Euronext Growth Milan il 10 gennaio 2024 tramite scissione da Innovatec, anch’essa quotata su EGM.Gli analisti scrivono che, negli ultimi quattro anni, Haiki+ è diventato un fornitore leader di soluzioni di gestione sostenibile dei rifiuti, guidato da un’ambiziosa strategia di M&A. Operando lungo l’intera catena del valore dell’economia circolare, l’azienda offre servizi end-to-end, tra cui raccolta, smistamento, trattamento, recupero e smaltimento. Con 4 unità aziendali sinergiche, Haiki+ gestisce circa 600.000 tonnellate di rifiuti all’anno tramite 20 strutture proprietarie e 70 punti logistici, supportate da oltre 600 dipendenti, oltre 8.000 clienti e un’ampia rete di fornitori.Ora che Haiki+ ha completato la sua ristrutturazione organizzativa e lo spin-off da Innovatec, la sua strategia si concentrerà sul consolidamento della sua posizione di mercato rafforzando la sua presenza in aree già consolidate, espandendo il suo portafoglio di servizi e strutture e puntando a diventare un leader in nicchie altamente interessanti e un gruppo industriale integrato focalizzato sul recupero dei materiali.Nel 2027, ValueTrack prevede che Haiki+ raggiungerà un valore della produzione di 274 milioni di euro (11% CAGR24-27) e un margine EBITDA del 18% (+300 bps) guidato da M&A, ampliamento di nuove strutture, integrazione verticale e pieno utilizzo della capacità, generando circa 40 milioni di euro di FCF cumulativo. Tuttavia, le stime: adottano un buffer EBITDA del 15% rispetto al piano aziendale per tenere conto di potenziali ritardi nel raggiungimento della piena capacità dei nuovi impianti e limitare i contributi di M&A agli accordi annunciati o anticipati; evidenzia un forte FCF a medio termine ma un 2025 impegnativo, in cui potrebbero verificarsi violazioni dei patti, in particolare se il Gruppo è tenuto ad acquistare determinate quote di minoranza. Misure di capitale, riduzioni dei costi o interruzione di M&A potrebbero essere necessarie per mitigare questi rischi.ValueTrack sottolinea che i principali fattori trainanti per la valutazione includono la riduzione del divario con i peer attraverso una migliore redditività ed efficienza e un forte FCF a medio termine (circa 50% di yield cumulativo nell’anno fiscale 2026-27) dopo l’assorbimento iniziale di cassa per lo sviluppo degli impianti e M&A.(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Smithfield Foods punta a raccogliere 940 milioni di dollari in IPO sul Nasdaq

    (Teleborsa) – Smithfield Foods, azienda alimentare americana e leader del settore delle carni confezionate a valore aggiunto e della carne di maiale fresca, ha avviato il roadshow per un’offerta pubblica iniziale (IPO) di 34.800.000 azioni ordinarie a Wall Street. Il prezzo dell’IPO dovrebbe essere compreso tra 23,00 e 27,00 per azione, per una raccolta fino a 939,6 milioni di dollari e una capitalizzazione massima di 10,73 miliardi di dollari.L’offerta consiste in 17.400.000 azioni ordinarie da vendere da parte della società e 17.400.000 azioni ordinarie da vendere dall’azionista esistente della società. Inoltre, agli underwriter dell’offerta verrà concessa un’opzione di 30 giorni per acquistare dall’azionista venditore fino a 5.220.000 azioni ordinarie aggiuntive al prezzo di offerta iniziale, meno sconti e commissioni di sottoscrizione.La società ha presentato domanda per quotare le proprie azioni ordinarie sul Nasdaq con il simbolo “SFD”.Morgan Stanley, BofA e Goldman Sachs agiscono come joint lead book-running manager per l’offerta. LEGGI TUTTO

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    Smart Capital: round da 5,5 milioni di euro per NextAI, partecipata di Smart4Tech

    (Teleborsa) – Smart Capital, holding di partecipazioni industriali di tipo “permanent capital” specializzata in investimenti di Private Equity e di Private Investments in Public Equity, ha comunicato il signing dell’aumento di capitale da 5,5 milioni di euro di NextAI, società partecipata da Smart4Tech, verticale tecnologico del gruppo Smart Capital.L’operazione sarà guidata da Blacksheep e CDP Venture Capital che parteciperà attraverso il Digital Transition Fund, finanziato con risorse dell’UE nell’ambito dell’iniziativa NextGeneration EU per promuovere la transizione digitale delle filiere produttive e delle PMI, e il Fondo Italia Venture II – Fondo Imprese Sud, unitamente a Finint e Apside (joint venture di Intesa Sanpaolo e Zest).NextAI è una startup italiana con sede in Puglia che si è affermata come leader nazionale nel conversational marketing grazie alla piattaforma proprietaria Spoki, con un focus sull’automazione di WhatsApp. L’aumento di capitale rappresenta un passo fondamentale per accelerare la crescita e consolidare la posizione di NextAI nel mercato dell’intelligenza artificiale applicata al marketing conversazionale.Smart Capital è entrata in NextAI, tramite un aumento di capitale avvenuto nel 2023 in due tranche, con un investimento di dimensioni relativamente contenute, rispetto ai tipici investimenti di Smart Capital, in quanto realizzato attraverso Smart4Tech, il verticale per investimenti in società tecnologiche controllato da Smart Capital.La valorizzazione implicita riconosciuta a NextAI nell’ambito dell’operazione evidenzia una significativa rivalutazione teorica sul capitale investito di circa 5,2 volte.Andrea Costantini, Presidente e Amministratore Delegato di Smart Capital, e Andrea Faraggiana, Managing Partner e Direttore Generale di Smart Capital, hanno commentato: “La conclusione di questa significativa operazione che avviene a poche settimane dall’IPO dimostra la nostra lungimiranza nella scelta dell’allocazione di risorse, in linea con la filosofia di investimento del Gruppo. Grazie a Smart4tech, investiamo in società tecnologiche con un’alta potenzialità di crescita, cogliendo tutte le opportunità in un settore in continua evoluzione e forte espansione”. LEGGI TUTTO