Gennaio 2025

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    GE Aerospace, quarto trimestre e guidance sopra le attese

    (Teleborsa) – GE Aerospace, colosso statunitense della propulsione, servizi e sistemi aerospaziali, ha chiuso il quarto trimestre 2024 con ordini totali di 15,5 miliardi di dollari (+46% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), ricavi totali di 10,8 miliardi di dollari (+14%), utile di 2,3 miliardi di dollari (+37%) ed EPS rettificato di 1,32 dollari (+103%). Gli analisti, secondo dati LSEG, si aspettavano in media un EPS rettificato di 1,04 dollari per azione su ricavi per 9,51 miliardi di dollari.”GE Aerospace ha chiuso il 2024 in modo positivo, data la forte domanda per i nostri servizi e prodotti, con ordini nel quarto trimestre in aumento del 46%, EPS più che raddoppiato e free cash flow in aumento di oltre il 20% – ha commentato il CEO H. Lawrence Culp, Jr. – La nostra performance ha coronato un monumentale primo anno come azienda autonoma con 1,7 miliardi di dollari di crescita degli utili e 1,3 miliardi di dollari di crescita del free cash flow”.Nell’intero 2024 gli ordini totali sono stati pari a 50,3 miliardi di dollari (+32%), ricavi totali di 38,7 miliardi di dollari (+9%), utile di 7,6 miliardi di dollari (-27%), EPS rettificato di 4,60 dollari (+56%).L’azienda prevede per il 2025 un utile compreso tra 5,10 e 5,45 dollari per azione, rispetto alle stime medie degli analisti di 5,23 dollari per azione. LEGGI TUTTO

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    Automotive: in Italia metà delle aziende non prevede investimenti in nuovi prodotti e processi

    (Teleborsa) – In Italia quasi la metà delle aziende automotive non prevede investimenti significativi in nuovi prodotti, e, tra chi investe, la maggioranza intende farlo nella mobilità elettrica, che si pone anche come l’unico comparto dell’industria con prospettive di crescita occupazionale. È quanto emerge dall’analisi presentata oggi al ministero delle Imprese e del Made in Italy dall’Osservatorio TEA, l’osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano, guidato dal Center for Automotive & Mobility Innovation dell’Università Ca’ Foscari Venezia (CAMI) e dal CNR-IRCrES, nell’ambito dell’evento “Mobilità elettrica e industria italiana: i risultati della survey 2024″.La ricerca si basa sulle risposte a una survey condotta nel 2024 a cui hanno partecipato 397 delle oltre 2.100 imprese mappate dall’Osservatorio, rappresentative dell’ecosistema industriale automotive italiano. Dalle risposte emerge che il 48,1% delle aziende rimarrà sostanzialmente fermo a livello di investimenti nel triennio 2024-2027, rinunciando a sviluppare nuovi prodotti in scia al clima di incertezza che si è generato in Italia sulla transizione tecnologica dei trasporti. A livello numerico, le aziende che continueranno a investire lo faranno guardando più alla mobilità elettrica (31% dei rispondenti) che alle motorizzazioni endotermiche (20,9%). In termini di volumi di risorse, il 61,6% degli investimenti sarà rivolto a componenti che non sono collegati al tipo di alimentazione del veicolo, rispecchiando la natura fortemente invariante del portafoglio prodotti e delle competenze della filiera. Il 17,9% degli investimenti si concentrerà sullo sviluppo di componenti esclusivi per i veicoli elettrici, il 10,1% sui componenti peculiari per i veicoli endotermici, il 6,7% su ingegneria e design e solo il 3,8% sul software, che rappresenterà invece uno dei principali terreni di sfida dei prossimi anni.Le aziende di maggiori dimensioni e con una più spiccata visione internazionale sono quelle che dimostrano la maggiore propensione all’innovazione, mentre le realtà medio-piccole, situate in molti casi nel Mezzogiorno e fortemente dipendenti da pochi grandi committenti, faticano a mantenere il passo. Guardando alla transizione tecnologica in atto, il 66% delle imprese prevede che nel periodo considerato l’elettrificazione non avrà impatti sul portafoglio prodotti o non richiederà in ogni caso particolari adeguamenti, il 26,6% si appresta ad adottare un percorso specifico di adattamento e il 7,4% ipotizza di agire radicalmente sul proprio portafoglio prodotti o di concentrarsi su altre attività non collegate al settore automotive. Accanto al tema dello sviluppo di prodotto, preoccupa la generalizzata carenza di investimenti anche sul versante dell’innovazione di processo: nonostante le politiche incentivanti esistenti, infatti, il 55,2% delle aziende non ha in programma investimenti di questo tipo.Sotto il profilo occupazionale, l’analisi rileva che le imprese che investiranno nelle produzioni rivolte alla mobilità elettrica sono le uniche con outlook positivo, soprattutto per quanto riguarda le assunzioni nelle aree a maggior valore aggiunto, come ricerca e sviluppo (+5,6%) e sistemi informatici (+8%).Cosa chiedono quindi le aziende per affrontare nel migliore dei modi la transizione e per preservare (o rilanciare) la propria competitività? In cima alle preoccupazioni della filiera c’è il nodo dei costi dell’energia, seguito dall’esigenza di un’accelerazione sull’adozione delle fonti rinnovabili, percepita come un elemento di competitività rilevante per via delle certificazioni sull’impronta carbonica richieste ai fornitori di componenti. Inoltre, si invocano politiche per la diffusione dell’infrastruttura di ricarica, per facilitare assunzioni e formazione del personale e per stimolare la domanda di veicoli elettrici, agendo così indirettamente anche sulle economie di scala. Si segnalano infine tra le priorità indicate dalla filiera le azioni orientate a favorire la realizzazione di nuovi impianti, il rientro in Italia di attività produttive, la collaborazione tra soggetti diversi, gli accordi di innovazione per l’automotive e l’attrazione di nuovi investitori.”La ricerca rende il quadro di una filiera estesa che non è esposta in modo particolare all’elettrificazione del drivetrain – spiega il direttore dell’Osservatorio TEA, Francesco Zirpoli – le crisi in atto sono da attribuire prevalentemente ad una diminuzione significativa e generalizzata delle commesse che riguarda prevalentemente i fornitori che hanno un alto volume d’affari con Stellantis. L’analisi identifica un numero molto significativo di imprese che presenta alte potenzialità di crescita nel prossimo triennio. Sono quelle che investono più della media in innovazione e che dall’Italia sono cresciute verso l’estero”. “Le risposte delle imprese alla survey hanno confermato i risultati dell’anno scorso, le imprese della filiera automotive estesa italiana investono maggiormente nei nuovi prodotti per l’elettrificazione del veicolo rispetto ai componenti per le motorizzazioni tradizionali e ciò si traduce per queste imprese anche i migliori performance occupazionali – sottolinea il responsabile della survey e dell’analisi dati, Giuseppe Calabrese – perdurano tuttavia le difficoltà a trovare personale adeguato soprattutto per le posizioni più qualificate come è evidenziato dalla richiesta di politiche industriali. Inoltre, si segnala una carente relazione con le istituzioni finanziarie per favorire l’innovazione”. LEGGI TUTTO

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    GPI, gara in RTI da 16 milioni per sistema informativo sanitario in Alto Adige

    (Teleborsa) – Il Raggruppamento Temporaneo d’Impresa (RTI) guidato da GPI, società quotata su Euronext Milan e attiva nel campo dei sistemi informativi e servizi per la sanità, si è aggiudicato la gara per la conduzione, manutenzione, assistenza e sviluppo del Sistema Informativo Sanitario dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige (ASDAA). Il contratto, del valore complessivo di circa 16 milioni di euro, con una durata di 48 mesi, prevede una quota di circa 13 milioni di euro riservata a GPI.Si tratta di un Accordo Specifico all’interno dell’Accordo Quadro Consip “Sanità Digitale 4”, dove l’obiettivo è lo sviluppo della Cartella Clinica Elettronica (CCE), vale a dire la messa a punto di un sistema informativo complesso che, grazie alla digitalizzazione dei dati clinici dei pazienti, garantisce il supporto alle attività cliniche e assistenziali durante ogni fase della cura e assicura la continuità del trattamento all’interno della stessa struttura ospedaliera. Il sistema coinvolgerà tutti e quattro i comprensori sanitari dell’Alto Adige (Bolzano, Bressanone, Brunico e Merano) che servono una popolazione residente di oltre mezzo milione di persone. LEGGI TUTTO

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    UE vende all’asta 3,25 milioni di quote di emissione a 79,06 euro/t

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha venduto quasi 3,25 milioni di quote di emissione (EUA) sull’European Energy Exchange (EEX) a 79,06 euro per tonnellata nella giornata odierna, secondo il resoconto dello stesso exchange.L’European Union Allowance (EUA) è il nome ufficiale delle quote di emissione europee; ognuna di esse consente al possessore di emettere una tonnellata di CO2 o di altro gas serra equivalente. LEGGI TUTTO

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    Wayla, round pre-seed da 900 mila euro tra equity e debito

    (Teleborsa) – Wayla, la prima startup italiana a fornire un servizio di van pooling, ha chiuso un round di finanziamento pre-seed per un totale di 900 mila euro, a pochi mesi dal lancio del servizio a Milano lo scorso 31 ottobre 2024.Wayla ha raccolto un totale di 900 mila euro attraverso finanziamenti di tipo equity e debito, con la partecipazione di investitori e business angel di rilievo, tra cui MobilityUp, Moffu Labs, Sullivan Ventures, Luca La Mesa e Marco Cartasegna.Wayla nasce dalla volontà dei suoi cinque giovani fondatori di rispondere alla crescente difficoltà di spostarsi in città, soprattutto nelle ore serali, proponendo una soluzione alternativa che integra le opzioni di mobilità urbana già disponibili. Il servizio di Wayla consente ai passeggeri di condividere i tragitti, riducendo il numero di veicoli in circolazione durante le ore serali e notturne.La flotta di Wayla, attualmente di 7 veicoli, è in espansione, con la previsione di arrivare a 9 mezzi entro il mese di febbraio, mentre l’azienda continua ad assumere per supportare questa crescita. L’area di Milano in cui il servizio è disponibile e la finestra operativa sono state ampliate. Dal lancio, l’app di Wayla ha registrato quasi 50.000 download, mentre il numero di corse cresce a doppia cifra mese su mese.”Wayla è il frutto della nostra passione per la mobilità sostenibile e del nostro impegno a migliorare la qualità della vita urbana – hanno dichiarato Carlo Bettini CEO & Co-Founder e Mario Ferretti Founder di Wayla – Il recente round di investimento, ci permetterà di espandere e migliorare ulteriormente l’offerta di Wayla, continuando a investire sull’ innovazione nel settore della mobilità urbana”. LEGGI TUTTO

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    Giappone, bilancia commerciale passa in surplus a dicembre

    (Teleborsa) – Passa a sorpresa in surplus la bilancia commerciale del Giappone nel mese di dicembre 2024. Secondo il Ministero delle Finanze del Giappone (MOF), il saldo commerciale destagionalizzato ha registrato un avanzo di 130,9 miliardi di yen. Il dato si confronta con il disavanzo di 110,3 miliardi di novembre e con il surplus di 32,6 miliardi di yen di dicembre 2023. Le attese degli analisti indicavano un deficit di 55 miliardi. In termini di volumi, l’export segnala un aumento annuale del 2,8% a 9.910,6 miliardi di yen, mentre le importazioni hanno registrato una crescita dell’1,8% a 9.779,7 miliardi di yen. LEGGI TUTTO

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    illimity nomina advisor per OPAS Banca Ifis: non trascura “alcuna opzione”

    (Teleborsa) – Il CdA di illimity, gruppo bancario fondato da Corrado Passera e quotato su Euronext STAR Milan, ha nominato quali advisor finanziariJefferies e Wepartners e, quali consulenti legali, gli studi Gatti Pavesi Bianchi Ludovici (GPBL), Cappelli Riolo Calderaro Crisostomo Del Din & Partners (CRCCD) e lo studio del Prof. Avv. Andrea Zoppini per l’offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria annunciata da Banca Ifis.Proseguono, quindi, le attività del gruppo illimity come annunciate, anche con il supporto degli advisors, “non trascurando alcuna opzione strategica che possa contribuire all’obiettivo di creare valore per gli azionisti e per tutti gli stakeholders della banca”, si legge in una nota. LEGGI TUTTO

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    Hera, si rafforza partnership industriale con AIMAG: partecipazione salirà al 41%

    (Teleborsa) – Si rafforza la partnership industriale fra Hera e Aimag, gruppo partecipato da 21 comuni delle province di Modena e Mantova e attivo nei settori dei servizi ambientali, ciclo idrico ed energia. L’accordo prevede per i prossimi mesi un aumento di capitale in natura mediante il conferimento ad Aimag, da parte di Hera, di una partecipazione di circa il 45% di una newco che gestisce il servizio idrico integrato della provincia di Modena attualmente di competenza Hera. A seguito dell’aumento, la partecipazione di Hera in Aimag salirà dall’attuale 25% a circa il 41%, acquisendo il governo industriale utile a realizzare le sinergie attese, mentre i soci pubblici manterranno la maggioranza della proprietà di Aimag con il 51%. Aimag nel 2023 ha registrato un fatturato consolidato di 400 milioni di euro con un margine operativo lordo di oltre 60 milioni e una posizione finanziaria netta di 210 milioni. Aimag può contare su una base clienti nel settore energy di oltre 230mila unità, 121mila punti di fornitura nella distribuzione gas, 72mila cittadini serviti e 2.000 km di reti nel ciclo idrico integrato e un’attività di raccolta e trattamento rifiuti rivolta a oltre 176mila cittadini in 12 comuni. La contiguità territoriale e le affinità nel mix di attività multiutility rafforzano le prospettive sinergiche della partnership industriale tra Aimag e il Gruppo Hera. Le parti prevedono di arrivare a completare l’operazione entro giugno. L’aumento di capitale è stato definito valutando Aimag circa 7x l’Ebitda 2024 e la newco circa 1,2x la Rab. Il rafforzamento della struttura patrimoniale di Aimag e le sinergie industriali e finanziarie, ottenute con il governo industriale e consolidamento da parte di Hera, abiliteranno un piano di investimenti nel periodo 2025-2028 di oltre 250 milioni complessivi, per Aimag e per la newco, anche a beneficio di tutti i servizi attualmente presidiati da Aimag, con il rafforzamento del legame con il territorio e gli stakeholder e conseguenti ricadute positive per le comunità locali. LEGGI TUTTO