Gennaio 2025

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    INPS, pensioni anticipate in calo nel 2024

    (Teleborsa) – Nel 2024 le pensioni anticipate rispetto a quelle di vecchiaia, per il totale delle gestioni, risultano più basse rispetto all’anno 2023, scendendo al 15% in meno rispetto a quelle di vecchiaia. Secondo i dati diffusi dall’Inps sono state 215.058 a fronte delle 255.119 del 2023.Dall’analisi degli indicatori statistici si osserva anche che il rapporto tra le pensioni di invalidità e quelle di vecchiaia nel 2024 è diminuito di 3 punti percentuali rispetto al precedente anno, risultando pari al 21%. Inoltre la percentuale delle pensioni femminili su quelle maschili presenta nel 2024 un valore uguale a quello del 2023 attestandosi al 113%. A livello territoriale il peso percentuale delle pensioni liquidate a residenti nel Nord Italia resta invariato (51%). LEGGI TUTTO

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    Imprese: nel 2024 aperture in crescita ma le chiusure accelerano

    (Teleborsa) – Alla fine del 2024 l’anagrafe delle imprese italiane registra un bilancio positivo, con un saldo tra aperture e chiusure che si attesta a +36.856 unità nei dodici mesi da poco conclusi. Alle 322.835 iscrizioni di nuove attività economiche hanno fatto eco 285.979 cessazioni di attività esistenti, per un tasso di crescita della base imprenditoriale che si attesta a +0,62% (contro +0,70% del 2023). Le dinamiche demografiche del sistema produttivo fanno tuttavia emergere segnali di difficoltà in particolare sul fronte del ritmo delle aperture di nuove imprese, segnato da uno dei tassi di natalità più contenuti degli ultimi 20 anni (peggio si è fatto solo negli anni del Covid) e dell’ampliarsi del fenomeno delle “culle” vuote in un numero crescente di comuni italiani. Nel 2024, infatti, i registri anagrafici delle imprese hanno registrato uno “zero” nei territori di 478 Comuni, contro i 374 di dieci anni prima e i 212 del 2004. Queste alcune delle evidenze che emergono dai dati Movimprese sull’andamento della demografia delle imprese nel 2024, elaborati da Unioncamere e InfoCamere sulla base del Registro delle imprese delle Camere di commercio. “Oltre all’aspetto della denatalità di impresa di alcuni territori, un andamento che crea disparità tra le nostre regioni – sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete – vanno valutate ed approfondite le cause che stanno portando a una riduzione della base imprenditoriale di alcuni settori cardine della nostra economia, come il commercio, l’agricoltura e il manifatturiero. Positiva invece la crescita di diversi comparti dei servizi, a partire dalle Attività professionali scientifiche e tecniche”.A livello settoriale, il saldo positivo del 2024 riflette dinamiche eterogenee tra i vari comparti. Oltre l’80% della crescita annuale (29mila imprese) si concentra in soli tre macro-settori: attività professionali scientifiche e tecniche (+10.845 imprese, pari ad un tasso di crescita del 4,40% su base annua), costruzioni (10.636 imprese in più, corrispondenti ad una crescita dell’1,27%), alloggio e ristorazione (+8.125, pari a +1,78%). In modo quasi speculare, altri tre grandi comparti hanno pesato in senso negativo sul saldo con una riduzione apprezzabile del proprio perimetro imprenditoriale: commercio (10.129 imprese in meno, pari al -0,72% contro lo 0,60% in meno del 2023), agricoltura, silvicoltura e pesca (-7.457, pari al -1,06% e in linea con l’anno precedente) e attività manifatturiere (-4.137 -0,81% contro -056% del 2023).Dal punto di vista territoriale i dati Movimprese mostrano segnali di crescita in tutte le quattro macro-ripartizioni geografiche del Paese, anche se ovunque con dinamiche più attenuate rispetto al 2023. In termini assoluti il contributo più significativo al saldo annuale è venuto dal Mezzogiorno (+13.684 imprese); in termini relativi la componente più dinamica è stata l’area del Centro-Italia (+0,80%) sostenuta dalla spinta decisiva del Lazio (+1,63%). Complessivamente, 15 regioni italiane hanno chiuso l’anno con un saldo positivo (erano 17 nel 2023). In termini di forme organizzative, alla fine del 2024 il tessuto imprenditoriale italiano appare rafforzato grazie alla significativa espansione delle imprese costituite in forma societaria, cresciute del 3,25% rispetto al 2023 (+60mila unità). Questo progresso avviene a scapito delle altre forme organizzative, il cui numero si si è complessivamente ridotto di oltre 24mila unità (meno 14mila le società di persone, meno 10mila le imprese individuali). Focus sui comuni a nascite “zero”Escludendo il triennio 2020-2022 segnato dagli effetti della pandemia, il saldo positivo del 2024 si colloca di poco al di sopra della media dell’ultimo decennio (33.169), risultato di una lieve ripresa delle iscrizioni (circa 10.800 in più) e di una più marcata crescita delle cessazioni (circa 16mila) rispetto al 2023. In questo contesto, per la prima volta Movimprese ha focalizzato l’attenzione sul fenomeno della de-imprenditorializzazione dei territori, analizzando il flusso delle iscrizioni di imprese a livello comunale. L’analisi, condotta su venti anni di dati del Registro delle Imprese, evidenzia l’ampliamento del perimetro dei territori in cui si riscontra un’assenza assoluta di nuove iniziative imprenditoriali. Dai 212 Comuni a zero natalità imprenditoriale del 2004 (pari al 2,6% di tutti i Comuni esistenti all’epoca) si è passati ai 374 del 2014 (4,6% del totale) per arrivare ai 478 rilevati tra gennaio e dicembre dello scorso anno (il 5,9% dei campanili della Penisola).Il fenomeno delle “culle d’impresa” vuote, osservato a livello dei territori comunali, presenta risvolti che richiedono un approfondimento dedicato e multidimensionale, incrociando variabili socio-economiche su diversi piani di analisi. La disponibilità dei dati Movimprese a questo livello di dettaglio (e la loro confrontabilità nel tempo) offre una solida base per l’avvio di un percorso di approfondimento e comprensione più articolata. Geograficamente, i comuni che nel corso del 2024 non hanno visto nascere attività d’impresa sono distribuiti in tutte le regioni italiane, con l’unica eccezione della Basilicata. In termini assoluti, la concentrazione più elevata si registra in Piemonte (126); a seguire vengono la Lombardia (103) e, con un distacco significativo, la Sardegna (32). Se si considera il rapporto tra questi comuni e il totale dei comuni presenti nelle rispettive regioni, emergono differenze interessanti rispetto a questo primo quadro. In una significativa continuità territoriale, al Piemonte (10,6% di incidenza dei municipi senza nuove imprese sul totale dei comuni in regione) si aggiunge la Valle d’Aosta (con un valore anche più elevato: 10,8%), la Lombardia (6,7%) esce di scena dalle prime posizioni, mentre la Sardegna si conferma in seconda posizione anche in termini relativi, affiancata però dalla Toscana (8,5%). Anche in termini relativi, si segnala una continuità territoriale significativa tra Abruzzo (8,2%) e Molise (8,1%) a indicare come la geografia dei sistemi imprenditoriali locali sia fortemente condizionata da quella fisica dei territori su cui insistono le attività d’impresa. LEGGI TUTTO

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    Ambienta annuncia 12 promozioni, Andrea Venturini diventa Partner

    (Teleborsa) – Ambienta SGR, uno dei più grandi asset manager europei interamente focalizzato sulla sostenibilità ambientale, ha annunciato promozioni chiave che riguardano i team del Private Equity, Private Credit, Public Markets, Sustainability & Strategy, Investor Relations e Finance.Andrea Venturini è stato promosso Partner all’interno della divisione Private Equity. Venturini è entrato in Ambienta nel 2014 come Analyst, contribuendo da allora in modo significativo alla crescita e al successo dell’azienda attraverso il suo coinvolgimento in operazioni quali Calucem, Safim, Phoenix, Amutec, Nactarome Group, Previero e più recentemente Maccaferri.La divisione Private Equity festeggia inoltre le promozioni ad Investment Director di Andrea Florio e Luca Daminelli. Pietro Reho è stato inoltre promosso Investment Manager, rafforzando ulteriormente le competenze e le capacità del team.All’interno di Ambienta Credit, Franziska Manke e Alexandre Mamelle sono stati promossi a Investment Manager; questo riflette il loro eccellente contributo nello screening di oltre 200 operazioni nonché nelle fasi di structuring ed execution che hanno portato al completamento di sei investimenti nell’ultimo anno. Il team del Public Markets festeggia la promozione di Nicholas Durack a Senior Investment Analyst, riconoscendo la sua profonda conoscenza del mercato e il suo impegno nel creare valore per gli investitori.Nel gruppo Sustainability & Strategy, Saverio Zefelippo e Guido Fucci sono stati promossi Principal, a testimonianza del loro prezioso contributo alla crescita delle conoscenze di Ambienta in materia di trend ambientali, che rappresentano il cuore della strategia della società. Francesco Anichini assume il ruolo di Manager, avendo contribuito allo sviluppo delle iniziative di sostenibilità e del programma ESG in Action nell’azienda e nelle società in portafoglio. Nel team di Investor Relations, Adele Bertolino è stata promossa Manager, riconoscendo il suo forte orientamento al cliente e la sua capacità di promuovere relazioni efficaci con gli investitori. Infine, Marco Riva, membro chiave del team Finance, è stato promosso a Funds Manager, in riconoscimento di risultati eccellenti in oltre sei anni in Ambienta.”Queste promozioni testimoniano lo straordinario talento e la dedizione dei membri del nostro team – ha detto Nino Tronchetti Provera, Fondatore e Managing Partner di Ambienta – Ognuno di loro ha dimostrato grandi capacità ed un impegno all’eccellenza ed al lavoro di squadra che riflette i valori fondamentali della nostra azienda. Siamo orgogliosi di celebrare i loro risultati e ci auguriamo che continuino a contribuire al nostro successo”. LEGGI TUTTO

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    Snam sale a Piazza Affari all’indomani del piano. Analisti alzano i target

    (Teleborsa) – Seduta positiva a Piazza Affari per il titolo Snam, società di infrastrutture energetiche quotata su Euronext Milan, all’indomani della presentazione del nuovo piano al 2029, che viene promosso dagli analisti.Da Equita è arrivato un upgrade a Buy da Hold, con target price alzato a 5,6 euro per azione da 5,3 euro, grazie alla sostenibilità del profilo di crescita della società (mid-single-digit su EBITDA e EPS), unito a remunerazione e valutazione interessanti (dividend yield medio 7,5% nel 2025-29, con una valutazione attuale a premio sulla RAB inferiore al 10%).Secondo Intermonte, il nuovo piano di Snam le consentirà di “cogliere le numerose opportunità a breve termine derivanti dagli attuali sviluppi geopolitici, generando al contempo valore a lungo termine attraverso il consolidamento del ruolo dell’Italia come hub europeo chiave e promuovendo il processo di transizione energetica”.Tra gli altri broker, Mediobanca ha incrementato il target price da 5,30 a 5,40 euro per azione, Deutsche Bank da 5,50 a 5,70 euro per azione, HSBC da 4,9 a 5 euro per azione.Snam si attesta a 4,403 euro, con un aumento dell’1,94%, con una delle migliori performance del FTSE MIB nella seduta odierna. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 4,429 e successiva a 4,504. Supporto a 4,354. LEGGI TUTTO

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    USA, sussidi disoccupazione crescono di 223 mila unità più delle attese

    (Teleborsa) – Salgono più delle attese le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 18 gennaio 2025, i “claims” sono risultati pari a 223 mila unità, in aumento di 6 mila unità rispetto ai 217 mila della settimana precedente (dato che conferma il preliminare). Le attese degli analisti erano per una crescita fino a 221 mila unità.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 213.500 unità, in aumento di 750 unità rispetto al dato della settimana precedente di 212.750. La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente.Infine, nella settimana all’11 gennaio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.899.000, in aumento di 46.000 unità rispetto alle 1.853.000 unità della settimana precedente (rivisto da un iniziale 1.867.000) e alle 1.860.000 attese. LEGGI TUTTO

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    MutuiOnline.it: Bce verso il primo taglio del 2025, tassi dei mutui ancora in discesa

    (Teleborsa) – Il TAN medio per i mutui a 20 e 30 anni a tasso variabile è sceso a dicembre sotto il 4%, attestandosi al 3,93%, mentre le migliori offerte si fermano al 3,49%. Un taglio di un quarto di punto percentuale deciso nella riunione di giovedì prossimo porterebbe il TAN medio al 3,68%, con il migliore che si abbasserebbe al 3,24%. Considerando un mutuo da 150mila euro della durata di 20 anni, la rata media potrebbe quindi scendere dai 903 euro attuali a 884 euro , per un risparmio fino a 19 euro al mese e 4.700 euro sugli interessi del finanziamento, mentre per le migliori offerte la rata passerebbe da 869 euro a 850 euro, per una spesa totale fino a 4.600 euro inferiore sull’intera durata del mutuo. Questi i dati che emergono dall’Osservatorio di MutuiOnline.it.Ipotizzando altri due tagli da 25 punti base decisi nelle prossime tre riunioni – in programma a marzo, aprile e giugno – il TAN medio dei mutui a tasso variabile – rileva l’Osservatorio – potrebbe scendere al 3,18%, per rate mensili fino a 58 euro più leggere rispetto a oggi (845 euro ) e un risparmio di 13.900 euro sugli interessi del mutuo. Fino ad allora, tuttavia, il tasso fisso continuerà a essere più conveniente, alla luce di tassi di interesse decisamente più bassi. Al momento su MutuiOnline.it la migliore offerta per un mutuo a tasso fisso con gli stessi parametri di quello preso in esame sopra ha infatti un TAN del 2,46% e una rata mensile di 792 euro. Se oggi il fisso rappresenta una scelta obbligata (il 99,5% dei clienti di MutuiOnline.it si è orientata proprio verso questo tipo di finanziamento nell’ultimo trimestre del 2024), la situazione potrebbe cambiare nel corso dei prossimi mesi. Entro la fine del 2025, qualora le previsioni di ulteriori tagli da parte degli analisti dovessero essere confermate, le due tipologie di finanziamento potrebbero avere tassi di interesse equivalenti, il tutto a vantaggio dei consumatori che avrebbero a disposizione una gamma ancora più ampia di soluzioni tra cui scegliere.”L’allentamento della politica monetaria della Banca Centrale Europea – commenta Nicoletta Papucci, portavoce di MutuiOnline.it – sta rendendo i tassi dei mutui sempre più vantaggiosi e il mercato ne sta giovando. Nel prossimo futuro sarà importante capire come si evolverà l’inflazione nell’Eurozona e quali saranno le decisioni di Bank of England e Federal Reserve, dal momento che divergenze in tema di politica monetaria potrebbero indebolire l’euro rispetto a dollaro e sterlina. In attesa dell’ufficialità di ulteriori tagli, le previsioni indicano che già a metà 2025 le migliori offerte dei mutui a tasso variabile potrebbero avere un TAN simile a quello attuale medio dei mutui a tasso fisso. In questa prospettiva, per i consumatori sarà fondamentale avere a disposizione strumenti di comparazione come MutuiOnline.it, in modo da poter individuare le offerte più convenienti e risparmiare”.Dopo le quattro riduzioni dei tassi di interesse operate nel 2024, la Banca Centrale Europea è avviata a proseguire l’allentamento in tema di politica monetaria anche nel corso del nuovo anno. Nella riunione in programma il 30 gennaio, la prima del 2025, si attende infatti la decisione di un ulteriore taglio del costo del denaro, che con ogni probabilità sarà di un quarto di punto, e gli analisti che prevedono un secondo ribasso anche nella riunione di marzo. Il periodo difficile che sta attraversando l’industria tedesca rappresenta un campanello d’allarme per l’istituto guidato da Christine Lagarde, che si prepara a intervenire per ridare vigore a una crescita economica che viaggia a rilento in tutta l’Eurozona. Per quanto riguarda l’inflazione, in risalita al 2,4% a dicembre spinta dai prezzi energetici, gli economisti rimangono fiduciosi per il raggiungimento del target di medio periodo del 2% tra il 2025 e il 2026. Per scoprire la decisione della Bank of England bisognerà aspettare la prima settimana di febbraio. Secondo gli analisti il calo dell’inflazione (dal 2,6% di novembre al 2,5% di dicembre) e la crescita economica anemica nel Regno Unito spingeranno con buona probabilità Andrew Bailey e colleghi verso la strada dell’allentamento, con un taglio previsto di 25 punti base. Oltreoceano, nella riunione del 29 gennaio, la Federal Reserve è avviata verso la decisione di lasciare inalterati i tassi di interesse, dopo che i tre tagli consecutivi operati nella seconda metà del 2024 hanno portato il tasso ufficiale nel range 4,25-4,50%. Alla luce dei dati riguardo l’occupazione (vicina ai massimi storici) e l’inflazione (che rimane alta, attestandosi al 2,7%), per il momento non sembra esserci margine per ulteriori tagli, che sono rimandati alle prossime riunioni. In ogni caso il clima di incertezza legato alle possibili decisioni dell’amministrazione Trump, una su tutte l’introduzione dei dazi sulle importazioni dei beni di consumo, spingono la maggior parte degli analisti a prevedere tagli non oltre il mezzo punto percentuale nel corso di tutto il 2025.(Foto: Gino Crescoli / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Union Pacific, utile in crescita a 6,7 miliardi di dollari nel 2024

    (Teleborsa) – Union Pacific, una delle più grandi compagnie ferroviarie statunitensi, ha registrato un utile netto del quarto trimestre del 2024 di 1,8 miliardi di dollari, ovvero 2,91 dollari per azione. Questi risultati includono 40 milioni di dollari di spese di manodopera relative alla ratifica di un accordo di personale. Ciò si confronta con un utile netto del quarto trimestre del 2023 di 1,7 miliardi di dollari, ovvero 2,71 dollari per azione.L’utile netto registrato per l’intero anno 2024 è stato di 6,7 miliardi di dollari, ovvero 11,09 dollari per azione, rispetto a un utile netto dell’intero anno 2023 di 6,4 miliardi di dollari, ovvero 10,45 dollari per azione.”I nostri solidi risultati del quarto trimestre rappresentano un’ottima pietra miliare per un anno di grande successo per Union Pacific – ha affermato il CEO Jim Vena – Il team ha pienamente abbracciato la nostra strategia per guidare il settore in termini di sicurezza, servizio ed eccellenza operativa. Tale impegno ha prodotto risultati finanziari leader del settore nel 2024, punteggiati dal nostro solido finale d’anno. Continueremo a portare avanti questo slancio fino al 2025, cercando di sfruttare appieno il potenziale del franchising UP”.(Foto: Eddie Blair su Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    American Airlines prevede utile 2025 sotto le attese dopo 2024 con ricavi record

    (Teleborsa) – American Airlines ha prodotto un fatturato record nel quarto trimestre del 2024 e nell’intero anno, rispettivamente di 13,7 miliardi di dollari e 54,2 miliardi di dollari. Questa performance di fatturato è stata guidata dalle azioni intraprese dalla compagnia aerea per adeguare la capacità, combinate con la continua forza della domanda. Il fatturato unitario totale è stato positivo nel trimestre, in aumento del 2,0% rispetto al 2023.American ha consegnato risultati di utili nel quarto trimestre e nell’intero anno superiori rispetto alle sue precedenti indicazioni. Su base rettificata, la società ha prodotto un margine operativo dell’8,3% nel trimestre e del 4,8% per l’intero anno. Escludendo l’impatto delle voci straordinarie nette, la società ha prodotto un margine operativo rettificato dell’8,4% nel trimestre e del 6,0% per l’intero anno. L’utile netto del quarto trimestre e dell’intero anno sono stati, rispettivamente, 590 milioni e 846 milioni. Escluse le voci straordinarie nette, utile netto del quarto trimestre e dell’intero anno sono stati di 609 milioni e 1,4 miliardi.”Il team di American Airlines ha raggiunto una serie di obiettivi importanti nel 2024 – ha affermato il CEO Robert Isom – Continuiamo a gestire un’attività affidabile e stiamo riprogettando l’attività per costruire una compagnia aerea ancora più efficiente. Ciò, unito alle nostre azioni commerciali, ha prodotto una solida performance finanziaria nel quarto trimestre. Mentre guardiamo avanti a quest’anno, American rimane ben posizionata grazie alla forza della nostra rete, ai programmi di fidelizzazione e carte di credito in co-branding, all’affidabilità della flotta e operativa e all’enorme lavoro del nostro team”.In base alle tendenze attuali della domanda, alle attuali previsioni sui prezzi del carburante ed escludendo l’impatto delle voci straordinarie, la società prevede che la sua perdita rettificata per azione del primo trimestre 2025 sarà compresa tra -0,20 e -0,40 dollari. La società prevede che l’utile rettificato per azione per l’intero anno 2025 sarà compreso tra 1,70 e 2,70 dollari (rispetto alle stime medie degli analisti di 2,42 dollari, secondo dati LSEG). LEGGI TUTTO