Gennaio 2025

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    Wall Street cauta. Al via il meeting Fed

    (Teleborsa) – Partenza cauta per la borsa di Wall Street, dopo il pesante sell-off registrato dai titoli tech, la vigilia, a causa dei timori innescati dalla startup cinese DeepSeek, che ha messo a punto un nuovo modello di intelligenza artificiale cinese mettendo di fatto in discussione la supremazia statunitense. Pesante la discesa registrata dal titolo Nvidia, il maggior calo percentuale dal marzo 2020. L’attenzione nel frattempo resta concentrata sulla riunione di politica monetaria della Federal Reserve, che parte oggi, per terminare domani. Gli addetti ai lavori danno per scontata la conferma dell’attuale livello dei tassi di interesse negli Stati Uniti.Sosta intorno alla parità la Borsa di New York, con il Dow Jones che si attesta a 44.719 punti; sulla stessa linea, incolore l’S&P-500, che continua la seduta a 6.017 punti, sui livelli della vigilia. Sui livelli della vigilia il Nasdaq 100 (+0,03%); con analoga direzione, consolida i livelli della vigilia l’S&P 100 (+0,19%). LEGGI TUTTO

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    Immobiliare USA, prezzi case in crescita a novembre

    (Teleborsa) – Prezzi in crescita nell’immobiliare statunitense nel mese di novembre. L”indice S&P Case-Shiller, che misura l’andamento dei prezzi nelle principali venti aree metropolitane degli Stati Uniti, ha evidenziato un incremento su base annua del 4,3% rispetto al +4,2% del mese precedente, e atteso dal consensus. Su base mensile si registra un calo dello 0,1%, rispetto al -0,2% di ottobre.L’indice destagionalizzato ha riportato una crescita dello 0,4% su base mensile come nel mese precedente.Quotazioni delle case in frenata, invece, secondo l’indice FHFA elaborato dalla Federal Housing Finance Agency, che misura i prezzi delle abitazioni statunitensi, ha registrato un aumento mensile dello 0,3%, dopo la crescita dello 0,6% registrata nel mese precedente. Le stime degli analisti erano per un incremento dello 0,4%.Su base annua l’indice, calcolato sui prezzi dichiarati degli immobili all’accensione del mutuo presso Fannie Mae e Freddie Mac, è salito del 4,2% dal +4,5% del mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Liquidità investita delle famiglie, Italia sopra media UE ma lontana da USA

    (Teleborsa) – I mercati europei continuano a caratterizzarsi per “dimensioni strutturalmente inferiori” rispetto al mercato statunitense. A settembre 2024, la capitalizzazione complessiva dei mercati azionari statunitensi in rapporto al PIL risultava superiore al 200%, a fronte del 60% osservato nell’area euro (38% in Italia). È quanto emerge nel Rapporto “Tendenze e sfide per il settore finanziario italiano” della CONSOB, dove viene fatto notare che, tra i maggiori mercati azionari per capitalizzazione, Euronext (la principale borsa valori europea) si colloca al quinto posto a livello globale, con una capitalizzazione di mercato di circa 5.400 miliardi di euro alla fine di novembre 2024. Tuttavia, i diversi mercati gestiti da Euronext, se considerati singolarmente, presentano dimensioni modeste rispetto ai maggiori attori su scala globale (con una capitalizzazione pari, in media, a circa 900 miliardi di euro).Entrambe le giurisdizioni registrano una contrazione dei mercati azionari con il numero di società quotate in diminuzione ormai da diversi anni. Il fenomeno del delisting interessa anche l’Italia dove, nel 2024, sono uscite dal mercato 29 società, 15 da EXM e 14 da EGM. Nel medesimo periodo il numero di società di nuova quotazione o ammesse alla negoziazione è stato pari a 23, di cui solo due sul mercato principale EXM e 21 su EGM.Secondo lo studio, un fattore cruciale è rappresentato dalla partecipazione degli investitori istituzionali ai mercati azionari, che in Europa risulta significativamente più bassa rispetto agli Stati Uniti: a novembre 2024, la capitalizzazione di mercato delle prime 100 società statunitensi attribuibile agli investitori istituzionali risultava pari al 74% circa a fronte del 42% riferibile alle prime 100 società europee. Con riferimento alla partecipazione degli investitori istituzionali ai mercati dei capitali, CONSOB osserva anche che tali investitori possono svolgere un ruolo chiave anche nel finanziamento delle PMI, poiché dotati di risorse consistenti e di orizzonti di investimento a lungo termine. Ad oggi, la loro partecipazione al capitale delle società quotate su EXM risulta piuttosto contenuta e comunque limitata alle società di maggiori dimensioni. Passando al settore del private equity e del venture capital, CONSOB osserva differenze di rilievo tra il contesto statunitense e quello prevalente in Europa. Stime di analisti mostrano che, nei primi nove mesi del 2024, gli investimenti di private equity e di venture capital negli Stati Uniti sono stati pari a 1,8 e 3,2 volte quelli realizzati in Europa. L’Europa è indietro anche nell’ambito della partecipazione, diretta e indiretta, degli investitori retail ai mercati dei capitali. Il livello di partecipazione degli investitori retail al mercato dei capitali può essere dedotto dall’analisi delle attività finanziarie detenute dalle famiglie. Il rapporto tra strumenti del mercato dei capitali (azioni quotate e non quotate, quote di fondi comuni, titoli di debito, prodotti assicurativi e quote di fondi pensione) e il totale delle attività finanziarie detenute dalle famiglie può essere considerato un buon indicatore della partecipazione complessiva degli investitori retail ai mercati dei capitali. A titolo di confronto, a giugno 2024 questo rapporto risultava pari a circa il 70% negli USA, rispetto al 54% nell’area euro (57% in Italia). Nello stesso periodo, il rapporto tra liquidità (contanti e depositi) e strumenti del mercato dei capitali detenuti dalle famiglie era pari al 17% negli USA a fronte del 60% nell’area euro (48% in Italia). Affinché nell’area euro tale rapporto si allinei a quello rilevato negli USA, viene calcolato che sarebbe necessario reindirizzare fino a 6.500 miliardi di euro di liquidità presente nel portafoglio delle famiglie europee verso investimenti in strumenti del mercato dei capitali.”Una delle principali sfide per l’Eurozona, e ancor di più per l’Italia, resta quella di favorire un cambiamento strutturale nell’assetto delle fonti di finanziamento dell’economia reale, al fine di garantire, attraverso la maggiore diversificazione, la resilienza del sistema finanziario nel suo complesso e sostenere una crescita della competitività delle imprese in un quadro globale sempre più complesso – si legge nel rapporto – Accanto a tale obiettivo occorre osservare che il diffondersi di nuove tecnologie, assieme a benefici in termini di efficienza e produttività, implica anche rischi connessi alla sicurezza delle infrastrutture pubbliche e private, che necessitano di un adeguato monitoraggio. Analogamente, anche lo sviluppo dei mercati delle cripto-attività rappresenta un fenomeno che richiede attenzione ai fini della tutela degli investitori”. LEGGI TUTTO

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    USA, calano a sorpresa gli ordinativi di beni durevoli a dicembre

    (Teleborsa) – Frenano ancora gli ordinativi di beni durevoli americani nel mese di dicembre. Secondo il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti (Bureau of the Census), gli ordini hanno evidenziato un calo del 2,2% su base mensile dopo il -2% del mese precedente. Le stime di consensus indicavano un aumento dello 0,3%.Il dato “core”, ossia al netto degli ordinativi del settore trasporti, fa segnare un +0,3% rispetto al -0,1% del mese precedente.Se si esclude il settore della difesa, gli ordinativi sono scesi del 2,4%, dopo il -1,3% precedente. LEGGI TUTTO

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    Borsa, saldo capitalizzazione IPO-revoche negativo per 12 miliardi da inizio 2023

    (Teleborsa) – Nel 2024, le nuove ammissioni di società italiane su Borsa Italiana sono state 23, di cui solo due sul mercato principale Euronext Milan (EXM) e 21 sull’Euronext Growth Milan (EGM) dedicato alle società di minori dimensioni. Nello stesso periodo sono state revocate dal listino 29 società, 15 da EXM e 14 da EGM. È quanto emerge nel Rapporto “Tendenze e sfide per il settore finanziario italiano” della CONSOB.Dal 2018, il numero totale di nuove ammissioni su entrambi i mercati è stato pari a 254 (50 su EXM e 204 su EGM) a fronte di 175 revoche (84 su EXM e 91 su EGM). Nel complesso, quindi, il numero di società quotate o negoziate sul mercato italiano è aumentato, sebbene il saldo sia negativo per EXM (-34 società quotate) e positivo per EGM (+113 società negoziate).L’elevato numero di nuove società negoziate sull’EGM è un segnale positivo, anche se insufficiente a compensare l’impatto, in termini di capitalizzazione, delle uscite dal mercato principale, dal momento che l’EGM rappresenta una quota molto contenuta (circa l’1%) della capitalizzazione totale del mercato azionario italiano (oltre 800 miliardi di euro). Infatti, se si confronta la capitalizzazione totale dei nuovi titoli quotati o negoziati sul mercato italiano con la capitalizzazione di mercato dell’ultimo giorno di negoziazione dei titoli delistati, il saldo risulta negativo per circa 12 miliardi di euro dall’inizio del 2023. LEGGI TUTTO

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    CONSOB, incoraggiare partecipazione degli investitori istituzionali. Solo 11% per PMI

    (Teleborsa) – Il fenomeno del delisting continua a interessare i mercati azionari dell’eurozona e, in particolare, l’Italia, e per favorire un maggiore sviluppo dei mercati occorre incoraggiare anche la partecipazione degli investitori istituzionali. Lo afferma la CONSOB nel Rapporto “Tendenze e sfide per il settore finanziario italiano”, sottolineando che sul mercato azionario italiano Euronext Milan la quota di capitalizzazione media riferibile agli istituzionali è superiore al 30% per le società più grandi, ma scende a circa 11% per le PMI quotate. “L’accesso limitato al capitale costituisce uno dei principali ostacoli alla crescita delle PMI”, si legge nel rapporto, perché “nel finanziamento di tali imprese gli investitori istituzionali possono svolgere un ruolo chiave, poiché dotati di risorse consistenti e di orizzonti di investimento a lungo termine”. Tuttavia, la loro presenza nel capitale delle PMI risulta limitata: a fine ottobre 2024, gli investitori istituzionali detenevano circa l’11,2% del capitale delle PMI quotate su EXM rispetto al 24,1% delle non PMI. Se si considera la dimensione delle PMI, la percentuale è più alta per quelle con una capitalizzazione di mercato superiore a 500 milioni di euro (16,6%) rispetto a quelle di minori dimensioni (9,8%).La presenza di investitori istituzionali sembra essere positivamente associata alle dimensioni societarie (anche per il crescente peso dei fondi di investimento a gestione passiva a livello globale) sfiorando il 31% per le prime 5 società quotate per capitalizzazione di mercato, e scendendo all’1,4% per le 5 più piccole. La presenza di investitori istituzionali nelle società quotate su EXM è positivamente associata anche al valore medio giornaliero degli scambi (turnover). Nelle società con scambi medi giornalieri superiori a 50 milioni di euro, gli investitori istituzionali detengono mediamente il 32% del capitale, mentre per quelle con scambi inferiori a 200 mila euro la quota scende a poco più del 7%.A titolo di confronto, un’analisi condotta dalla CONSOB sulle società francesi mostra che anche sul mercato francese sussiste la medesima relazione tra la quota detenuta dagli investitori istituzionali e la capitalizzazione di mercato delle società. Se si considerano le prime e le ultime 5 società francesi per capitalizzazione di mercato, la quota di investitori istituzionali risulta pari al 28,2% (a fronte del 30,8% in Italia), mentre per le ultime 5 società francesi è del 2,1% (1,4% in Italia). LEGGI TUTTO

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    Kimberly-Clark, guidance su utili migliore delle attese dopo trimestrale mista

    (Teleborsa) – Kimberly-Clark, colosso statunitense del settore dei prodotti in carta (in Italia il suo marchio più famoso è Scottex), ha registrato vendite nette pari a 4,9 miliardi di dollari nel quarto trimestre del 2024, in calo dello 0,8%, con una crescita organica delle vendite del 2,3%. Il margine lordo è stato del 34,0%, mentre il margine lordo rettificato è stato del 35,4%, in aumento di 50 punti base rispetto all’anno precedente con forti guadagni di produttività in parte compensati da investimenti e ostacoli nei costi di produzione. Gli utili rettificati per azione sono stati di 1,50 dollari, in calo dello 0,7% rispetto all’anno precedente.Gli analisti si aspettavano in media, secondo dati LSEG, un utile per azione di 1,51 dollari su ricavi per 4,86 miliardi di dollari.”Abbiamo registrato una crescita organica dei ricavi con un’inflessione verso l’alto nel volume più mix – ha detto il CEO Mike Hsu – Questo, unito a una produttività migliorata, ha guidato una forte crescita degli utili rettificati e alimentato gli investimenti per migliorare il nostro vantaggio competitivo”.Le vendite nette dell’intero 2024 pari a 20,1 miliardi di dollari sono state inferiori dell’1,8 percento rispetto all’anno precedente a causa di impatti negativi di circa il 3,8 percento derivanti dalla conversione di valuta estera e dell’1,2 percento dalle cessioni. Gli utili rettificati per azione del 2024 sono stati di 7,30 dollari, rispetto ai 6,57 dollari dell’anno scorso, con un aumento dell’11,1 percento, riflettendo principalmente la forte crescita dell’utile operativo rettificato.L’utile annuo rettificato per azione dovrebbe aumentare nel 2025 di una percentuale “mid-to-high single-digit”, rispetto alle stime di un aumento del 3,2%.(Foto: Cineberg Ug) LEGGI TUTTO

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    Piazza Affari in leggero rialzo, focus su Mps e Mediobanca

    (Teleborsa) – Lieve aumento per il FTSE MIB, al pari delle principali Borse Europee.Va avanti la giornata positiva di Tim a Piazza Affari in scia alla promozione a “Buy” – con target price alzato da 0,26 a 0,35 euro per azione – ricevuta dagli analisti Kepler Cheuvreux. Giornata in rosso invece per le ultime protagoniste del risiko bancario italiano, con Banca Monte Paschi di Siena – che paga i dubbi sollevati dagli analisti sulla Ops – e Mediobanca – con il Cda che ha respinto l’offerta – che risultano i titoli più in difficoltà a Milano con perdite intorno al 2%Sul fronte macroeconomico notizie incoraggianti sono arrivate dai dati relativi alla fiducia dei consumatori in Francia e al calo del tasso di disoccupazione in Spagna.Seduta in frazionale ribasso per l’Euro / Dollaro USA, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,69%. L’Oro è sostanzialmente stabile su 2.744 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua gli scambi, con un aumento dello 0,71%, a 73,69 dollari per barile. LEGGI TUTTO