16 Gennaio 2025

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    UE autorizza joint venture tra ITOCHU e Kawasaki Heavy Industries

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento sulle concentrazioni dell’UE, la creazione di una joint venture tra ITOCHU e Kawasaki Heavy Industries, entrambe giapponesi.La joint venture fornirà servizi di finanziamento e soluzioni ai clienti al dettaglio per l’acquisizione di prodotti powersports offerti da Kawasaki Motors negli Stati Uniti.La Commissione ha concluso che la transazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in materia di concorrenza, dato l’impatto limitato della joint venture sullo Spazio economico europeo. La transazione notificata è stata esaminata ai sensi della procedura di revisione semplificata delle concentrazioni. LEGGI TUTTO

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    Banca Sistema, sentenza CEDU favorevole su pagamento di comune in dissesto

    (Teleborsa) – Banca Sistema, quotata su Euronext STAR Milan e specializzata nell’acquisto di crediti commerciali verso la PA e di crediti fiscali, ha comunicato che è stata pubblicata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) la sentenza resa a definizione del giudizio promosso nel 2023 dallo studio legale Ontier Italia per conto della banca e funzionale a far accertare dalla Corte la violazione della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Le lamentate violazioni originavano dall’inadempimento da parte di un ente territoriale in dissesto alle obbligazioni di pagamento riconosciute (anche) in provvedimenti giudiziari definitivi e risalenti nel tempo, ottenuti per un ammontare di oltre 61 milioni di euro di capitale, oltre interessi di mora (stimati, al 31 dicembre 2024, nella misura di 43,7 milioni di euro) e le spese legali. Con la Sentenza la Corte ha (tra l’altro) espressamente dichiarato “che lo stato convenuto, entro tre mesi, deve garantire con misure adeguate l’esecuzione dei provvedimenti giudiziari interni ancora pendenti”. Sulla base della normativa nazionale, lo Stato italiano, una volta effettuato il pagamento in favore della banca, potrà agire in rivalsa nei confronti del debitore originario.In base all’ultima situazione contabile approvata, rientrando l’Ente Territoriale tra i cosiddetti “Comuni in dissesto”, l’esposizione di cui sopra è classificata a sofferenza, con la conseguente ponderazione al 150%. Su detta esposizione esiste una rettifica di valore per un importo di circa 8 milioni. Gli interessi di mora non risultano iscritti nel bilancio della banca.Ad oggi, Banca Sistema ha promosso dinanzi alla Corte ricorsi analoghi a quello definito con la Sentenza che vedono come debitore originario inadempiente entità tutte riconducibili alla Pubblica Amministrazione (compresi altri enti territoriali in dissesto), per un ammontare complessivo pari a ulteriori circa 27 milioni di euro di capitale, che hanno prodotto interessi di mora, stimati al 31 dicembre 2024 in circa 19 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    PA, Zangrillo: riconoscere ruolo e importanza del capitale umano

    (Teleborsa) – “Le organizzazioni, nella loro complessità, sono prima di tutto costituite da persone che si differenziano per la loro unicità. Emerge, dunque, in tutta la sua forza il nodo della centralità dell’elemento umano che attraversa in modo trasversale pubblico e privato e che impone serie e approfondite riflessioni sulla necessità di individuare idonee modalità operative attraverso cui favorire un adeguato riconoscimento del ruolo e dell’importanza del capitale umano”.Lo ha affermato il ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, intervenendo all’evento “Le persone al centro”, promosso dal Dipartimento della funzione pubblica e realizzato da Formez in collaborazione con The European House Ambrosetti. L’incontro, che si è svolto a Roma nella sede The Hub di Zest, è nato con l’obiettivo di creare un confronto strategico tra rappresentanti del settore pubblico e privato, al fine di analizzare e affrontare in modo sinergico le sfide contemporanee che riguardano la gestione delle risorse umane, l’innovazione organizzativa e la leadership trasformativa.”Il fulcro di questo dialogo – ha sottolineato il titolare di Palazzo Vidoni – è senz’altro da rintracciarsi nell’idea che le persone, con le loro competenze, necessità e aspirazioni, rappresentino il principale motore di crescita e cambiamento dei contesti lavorativi. In questo senso diventa importante porre le basi per un confronto autentico e costante tra mondo pubblico e mondo privato su quella che spesso viene definita nei contesti manageriali come la gestione strategica delle persone” LEGGI TUTTO

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    Verbali BCE: fiducia su inflazione al target nel 1° semestre, rischi da apprezzamento dollaro

    (Teleborsa) – Nella riunione del Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) dell’11-12 dicembre 2024 “tutti i membri” hanno sostenuto la proposta del capo economista Philip Lane di abbassare i tre tassi di interesse chiave di 25 punti base. Un taglio di questa portata era “in linea con un ritmo controllato di allentamento e forniva un’idea della direzione del percorso dei tassi di interesse”, si legge nei verbali del meeting pubblicati oggi. Mentre le proiezioni erano condizionate da un percorso discendente per i tassi di riferimento che implicava un altro taglio a gennaio, è stato ribadito che “la dipendenza dai dati escludeva qualsiasi conclusione scontata riguardo al futuro percorso dei tassi”.”Un ritmo misurato di tagli dei tassi di interesse era coerente con l’idea generale che dovevano essere superati più “punti di controllo” per accertare se la disinflazione rimaneva sulla buona strada e manteneva aperta l’opzionalità di apportare modifiche lungo il percorso – è stato sottolienato – Questo approccio cauto era comunque giustificato in considerazione delle incertezze prevalenti e dell’esistenza di una serie di fattori che avrebbero potuto ostacolare un rapido calo dell’inflazione verso l’obiettivo”. I membri si sono detti “sempre più fiduciosi che l’inflazione sarebbe tornata all’obiettivo nella prima metà del 2025, prima di quanto previsto nelle proiezioni precedenti”.Alcuni membri hanno tuttavia osservato che si poteva optare per un taglio del tasso di 50 punti base e avrebbero preferito una maggiore considerazione della possibilità di un taglio così ampio. Questi membri hanno sottolineato il deterioramento delle prospettive economiche dell’area euro e che i rischi per la crescita, in mezzo a molte incertezze politiche globali e nazionali, erano orientati al ribasso. “Un taglio del tasso più ampio fornirebbe un’assicurazione contro i rischi al ribasso per la crescita – si legge nei verbali – Inoltre, se l’economia non si riprendesse, aumenterebbe il rischio che l’inflazione possa non raggiungere l’obiettivo”.Allo stesso tempo, questi membri hanno ampiamente concordato sul fatto che un taglio di 25 punti base fosse appropriato alla luce dei progressi graduali ma non completi compiuti verso il ritorno dell’inflazione al 2% su base sostenuta e in considerazione dei rischi e delle incertezze prevalenti. Inoltre, è stato osservato che “un taglio di 50 punti base potrebbe essere percepito come una visione più negativa della BCE sullo stato dell’economia di quanto non fosse in realtà”.Passando agli aspetti comunicativi, i membri hanno sostenuto la proposta di modifica della formulazione della dichiarazione di politica monetaria che ha rimosso il bias di restrizione sostituendo l’intenzione di “restare sufficientemente restrittivi” con un impegno più bilaterale per adottare la posizione appropriata “per garantire che l’inflazione si stabilizzi in modo sostenibile al nostro obiettivo di medio termine del 2%”. Questa modifica nella comunicazione è stata vista come “un rafforzamento del taglio dei tassi”, viene evidenziato.Nelle discussioni sull’andamento dell’economia, è emerso che il rischio dominante è “legato all’aumento della frammentazione e al protezionismo commerciale, in particolare negli Stati Uniti” con il nuovo presidente Donald Trump, il cui nome non appare ovviamente nei verbali. Ciò potrebbe frenare il commercio e l’attività economica, spingendo al contempo al rialzo i prezzi al consumo negli Stati Uniti e a livello globale in caso di ritorsione. Nonostante questo rischio, era probabile che l’attività globale rimanesse solida nella seconda metà del 2024. La crescita resiliente del commercio nel terzo trimestre rifletteva probabilmente l’anticipo delle importazioni di beni in mezzo all’incertezza che circondava le politiche commerciali della nuova amministrazione statunitense.In particolare, per quanto riguarda potenziali shock politici dall’altra parte dell’Atlantico, “l’inflazione potrebbe essere spinta significativamente più in alto attraverso il canale del tasso di cambio da un apprezzamento del dollaro USA, soprattutto perché il passaggio ai prezzi tendeva a essere più rapido sulla scia di un’inflazione elevata, mentre la ritorsione potrebbe avere un effetto inflazionistico diretto sui prezzi delle importazioni”, si legge nei verbali. Inoltre, potrebbero emergere nuovamente colli di bottiglia nelle catene di fornitura globali. LEGGI TUTTO

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    Morgan Stanley, utile più che raddoppiato a 3,7 miliardi di dollari nel quarto trimestre

    (Teleborsa) – Morgan Stanley ha registrato ricavi netti pari a 16,2 miliardi di dollari per il quarto trimestre del 2024, rispetto ai 12,9 miliardi di dollari di un anno fa. L’utile netto è stato di 3,7 miliardi di dollari, ovvero 2,22 dollari per azione, rispetto a 1,5 miliardi di dollari, ovvero 0,85 dollari per azione, per lo stesso periodo dell’anno precedente. La banca ha superato le attese degli analisti.I ricavi netti dell’intero anno sono stati di 61,8 miliardi di dollari, rispetto ai 54,1 miliardi di dollari di un anno fa. L’utile netto è stato di 13,4 miliardi di dollari, ovvero 7,95 dollari per azione, rispetto ai 9,1 miliardi di dollari, ovvero 5,18 dollari per azione, di un anno fa.”Un quarto trimestre eccellente con un ROTCE del 20% ha seguito tre trimestri di esecuzione costante per Morgan Stanley, concludendo uno degli anni più forti nella storia della società – ha detto il CEO Ted Pick – La società ha prodotto ricavi per l’intero anno pari a 61,8 miliardi di dollari, EPS di 7,95 dollari e un ROTCE del 18,8%. Institutional Securities ha registrato una crescita nei mercati e un continuo miglioramento nell’Investment Banking. Le attività totali dei clienti sono cresciute a 7,9 trilioni di dollari in Wealth and Investment Management, supportate dai mercati e da nuovi asset netti sani”.All’interno di Institutional Securities, i ricavi dell’Investment Banking sono in aumento del 25%. Scendendo nei dettagli, i ricavi dell’Advisory sono aumentati grazie a maggiori transazioni M&A completate; i ricavi dell’Equity underwriting sono aumentati rispetto all’anno precedente, guidati da maggiori follow-on e IPO, poiché i clienti hanno raccolto capitale strategicamente in un ambiente più costruttivo; i ricavi da Fixed income underwriting sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto al trimestre dell’anno precedente, poiché le emissioni non investment grade più elevate hanno compensato le emissioni investment grade più basse.La divisione Wealth Management ha generato ricavi netti pari a 28,4 miliardi di dollari, riflettendo una solida gestione patrimoniale e ricavi transazionali, mentre quella Investment Management ha riportato ricavi netti pari a 5,9 miliardi di dollari, trainati dai ricavi della gestione patrimoniale su AUM medi più elevati (l’anno ha incluso afflussi netti a lungo termine pari a 18 miliardi di dollari). LEGGI TUTTO

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    Borse europee in rialzo con il lusso, FTSE MIB tocca 36.000 punti

    (Teleborsa) – Acquisti sui listini azionari europei, con il FTSE MIB che è arrivato a toccare la soglia psicologica di 36.000 punti (sui massimi da gennaio 2008) e il CAC 40 che fa meglio di tutti grazie al balzo dei conglomerati del lusso, in una giornata di grandi rialzi per il settore dopo che le vendite del terzo trimestre di Richemont hanno superato le aspettative del mercato nonostante un calo in Cina.L’Euro / Dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,028. Seduta in lieve rialzo per l’oro, che avanza a 2.703,3 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) crolla dello 0,96%, scendendo fino a 79,27 dollari per barile.Sensibile peggioramento dello spread, che raggiunge quota +115 punti base, aumentando di 10 punti base, mentre il BTP con scadenza 10 anni riporta un rendimento del 3,70%.Tra gli indici di Eurolandia guadagno moderato per Francoforte, che avanza dello 0,29%, piccoli passi in avanti per Londra, che segna un incremento marginale dello 0,57%, e in primo piano Parigi, che mostra un forte aumento del 2,00%.Giornata di guadagni per la Borsa di Milano, con il FTSE MIB, che mostra una plusvalenza dello 0,81%, continuando la scia rialzista evidenziata da tre guadagni consecutivi, innescata martedì scorso; sulla stessa linea, giornata di guadagni per il FTSE Italia All-Share, che continua la giornata a 38.087 punti. Positivo il FTSE Italia Mid Cap (+0,98%); sulla stessa tendenza, guadagni frazionali per il FTSE Italia Star (+0,36%).In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Moncler (+8,87%), Brunello Cucinelli (+2,88%), Leonardo (+1,73%) e Campari (+1,65%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Snam, che ottiene -0,91%. Tentenna Italgas, che cede lo 0,73%.Sostanzialmente debole Inwit, che registra una flessione dello 0,71%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Ferragamo (+6,79%), De’ Longhi (+6,53%), Technoprobe (+5,97%) e Tinexta (+5,67%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Banca Ifis, che prosegue le contrattazioni a -2,03%. Sotto pressione D’Amico, che accusa un calo del 2,00%. Scivola Newlat Food, con un netto svantaggio dell’1,98%. Si muove sotto la parità Anima Holding, evidenziando un decremento dell’1,10%. LEGGI TUTTO

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    Turismo del futuro: al via la terza call per startup dell’acceleratore Argo

    (Teleborsa) – Prende il via oggi la terza call per startup di Argo, l’acceleratore Turismo e Traveltech della Rete Nazionale di CDP Venture Capital promosso assieme al Ministero del Turismo. Basato a Venezia, Argo è gestito da Zest – che assieme a CDP Venture Capital co-investe nelle startup accelerate – e VeniSia, l’ecosistema di innovazione sostenibile di Università Ca’ Foscari Venezia, è supportatodai main partner Intesa Sanpaolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center – centro di competenza del Gruppo bancario a supporto dello sviluppo delle startup e dell’ecosistema dell’innovazione – e dal corporate partner Human Company, mentre Scuola Italiana diOspitalità è partner tecnico dell’iniziativa. Argo ha l’obiettivo di lanciare nuove startup con tecnologie per innovare i settori del turismo e dell’ospitalità, accelerandone la transizione digitale, anche in chiave sostenibile.La terza edizione del programma di accelerazione è rivolta a startup early stage con soluzioni innovative nel campo del turismo d’affari, culturale, sportivo, sanitario, religioso e di studio, dei viaggi organizzati, delle esperienze open-air e dell’enogastronomia, con unteam costituito e un MVP (prototipo) funzionante. Le startup possono candidarsi fino al 30 aprile 2025 al sito internet “argoaccelerator”. Si terranno due fasi di selezione, la prima entro la fine del mese di febbraio e la seconda entro la fine del mese di maggio.Le startup selezionate per accedere alla terza edizione di Argo riceveranno un investimento pre-seed fino a 75 mila euro, con la possibilità di ottenere un ulteriore contributo a fondo perduto di 25 mila euro, erogato dal Ministero del Turismo.”Il Ministero del Turismo è, ancora una volta, al fianco delle imprese del settore e in particolare al fianco di quelle più giovani, delle startup capaci di portare con sé una ventata di innovazione per un comparto sempre più digitale, sostenibile e performante. Occorre credere e investire in queste realtà, oggi ancora piccole, ma dall’altissimo potenziale creativo e innovativo. È solo così, insieme, che possiamo rendere ancora più grande il turismo italiano”, ha affermato la ministra del Turismo Daniela Santanché.Nelle due precedenti edizioni Argo ha accelerato 17 startup che hanno raccolto 3,8 milioni di euro e il network del programma ha attivato oltre 30 progetti di collaborazione industriale. Il programma supporta le startup nella crescita del business, del potenziale diimpresa e nelle opportunità di fundraising. “Grazie al programma di accelerazione Argo, Herop ha compiuto un enorme passo avanti strutturandosi come azienda e come startup. Il percorso ci ha fornito gli strumenti e le competenze per organizzare al meglio il nostro business e affrontare in modo strategico ed efficace il fundraising, consentendoci di accelerare la nostra crescita e raggiungere nuovi traguardi”, racconta Fabio Cicchinelli, ceo di Herop.”Argo per Cora non è stato solo un viaggio, ma una vera e propria svolta. Essere stati scelti tra oltre 300 startup in un programma di livello nazionale, ci ha fatto sentire parte di qualcosa di grande. Argo ci ha offerto molto di più che supporto e risorse: ci ha dato il coraggio di pensare in grande. Il supporto costante, i perks esclusivi, e una rete di esperti e potenziali investitori ci hanno permesso di crescere non solo come azienda, ma come competenze, visione e soprattutto fatturato. Grazie ad Argo, Cora è pronta a fare il salto, con una visione più chiara e un futuro più certo”, afferma Jessica Modica, cco e co-founder di Cora.”Il programma di accelerazione di ARGO ci ha permesso di accedere agli strumenti per velocizzare le operazioni e di trovare prima le soluzioni vincenti per il nostro business. Nei 5 mesi di programma siamo passati dal beta testing al lancio pubblico della App sugli stores, dalla monetizzazione B2B al pivot sul B2C, fino ad arrivare ad una crescita continua del business con più di diecimila utenti”, conclude Pasquale Marino, ceo di MAE. LEGGI TUTTO

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    Europa, Morgan Stanley: import GNL deve aumentare del 35% per riempire stoccaggi

    (Teleborsa) – I fondamentali del gas europeo sono tesi, non solo per l’inverno ma anche per l’estate: lo stoccaggio è inferiore del 15% rispetto all’anno scorso a causa della forte domanda e della minore offerta e l’Europa dovrà importare il 35% in più di GNL anno su anno durante l’estate per soddisfare l’obiettivo di riempimento dello stoccaggio del 90% di novembre. Tutto ciò dovrebbe sostenere i prezzi a 15 dollari/mmbtu durante l’estate. Lo sostiene Morgan Stanley in una ricerca sul tema.La situazione attualeLe scorte di gas in Europa sono piene solo al 65% a metà gennaio, un calo del 15% anno su anno. Le scorte rimangono anche al di sotto del riempimento medio di 9 anni per metà gennaio. Dall’inizio del gas year 2024 a ottobre, la domanda di gas europea è aumentata del 7% anno su anno.La domanda è rimasta elevata a causa del clima invernale “normale” in Europa e della generazione di energia rinnovabile variabile. Ma non è solo la domanda a causare tensione nel mercato, poiché anche l’offerta alla regione ha registrato un calo del 10% anno su anno da ottobreIl problema dell’offerta è stato esacerbato dalla perdita di 40 mcm/giorno di gas russo tramite gasdotto tramite l’Ucraina dal 1° gennaio, che rappresentava circa il 6% dell’offerta annuale al perimetro europeo.Le previsioni per i prossimi mesiMorgan Stanley prevede ora che le scorte di fine inverno saranno piene per circa il 42%, ulteriormente riviste al ribasso rispetto alla precedente stima del 45%. La revisione si basava sui prelievi di dicembre in aumento di 1 bcm rispetto alle previsioni, insieme ad alcuni aggiornamenti delle cifre della domanda di gennaio. Ciò sarebbe notevolmente inferiore rispetto a dove i livelli di stoccaggio si sono conclusi lo scorso inverno, al 58%. Sebbene ciò sia ancora marginalmente al di sopra della media dei 9 anni del 37%, per sette di questi nove anni l’Europa ha avuto accesso a grandi volumi di gas russo che potevano essere nominati su base giornaliera e che erano supportati da una significativa capacità di riserva. “Si potrebbe sostenere che ciò abbia funzionato come un secondo livello di stoccaggio, il che significa che il volume di riserva necessario nello stoccaggio sotterraneo dell’UE era inferiore a quello attuale”, si legge nella ricerca.Anche se il clima invernale dovesse essere più caldo della media per i prossimi due mesi e mezzo e le condizioni fossero favorevoli per la produzione di energia rinnovabile, l’analisi indica che gli inventari concluderebbero l’inverno solo al 52%.Il maggiore import di GNLPer raggiungere l’obiettivo del 90%, l’Europa dovrà aumentare significativamente le proprie importazioni di GNL durante l’estate. Ora Morgan Stanley prevede che i livelli di importazione di GNL debbano aumentare del +35% anno su anno nel 2° trimestre 2025 e nel 3° trimestre 2025, con una media di circa 60 mcm/giorno in più rispetto all’anno scorso. Ciò equivale a 8 Mt in più di importazioni di GNL nei sei mesi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso per raggiungere l’obiettivo. Nell’arco dell’intero anno, ciò equivale a 14 Mt in più di importazioni di GNL in Europa su base annua. “Si prevede che la domanda globale di GNL aumenterà solo di 20 Mt quest’anno, il che significa una forte concorrenza per i carichi di GNL se la crescita della domanda non europea si rafforza di nuovo”, viene sottolineato.I rischi al ribasso e al rialzoSecondo gli analisti, un rischio al rialzo che potrebbe presentarsi sarebbe una ripresa improvvisa della domanda asiatica di GNL. Anche la possibilità di interruzioni della fornitura, sia di GNL che di gasdotto, rimane un rischio al rialzo. Inoltre, l’interruzione dell’infrastruttura energetica in Europa e nei dintorni probabilmente farebbe aumentare i prezzi. In teoria, anche eventuali ulteriori sanzioni statunitensi sulle società e le attività russe di GNL potrebbero comportare prezzi più alti.Il rischio al ribasso sembra più minimo: i principali rischi sarebbero una risoluzione del flusso di gas attraverso l’Ucraina verso l’Europa centrale o un ulteriore ribasso della crescita della domanda asiatica a prezzi elevati. LEGGI TUTTO