10 Gennaio 2025

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    Italia all’Assemblea IRENA 2025: impegno per la transizione energetica globale

    (Teleborsa) – L’Italia parteciperà alla 15esima sessione dell’assemblea dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena), che si terrà il 12 gennaio 2025 ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti. A rappresentare il Paese sarà il viceministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Vannia Gava. “Il tema centrale del summit sarà ‘Accelerare la transizione verso le energie rinnovabili – La via da seguire (Sicurezza energetica, sviluppo socioeconomico e opzioni di finanziamento)’: un’occasione per valutare i progressi compiuti nella transizione energetica globale e per discutere le politiche e le tecnologie innovative necessarie a sostenere e promuovere la diffusione delle energie rinnovabili. Le discussioni si concentreranno anche sul rafforzamento della cooperazione internazionale e sull’esplorazione di meccanismi di finanziamento per progetti di energia sostenibile”. L’Assemblea, che riunisce leader mondiali, ministri e decisori di tutto il mondo, sarà anche un momento per delineare una strategia comune per il futuro. L’Italia, “attraverso la partecipazione del viceministro Vannia Gava, ribadisce il proprio impegno a favore di una transizione energetica equa e sostenibile, sottolineando il valore della cooperazione internazionale per affrontare le sfide energetiche e climatiche globali”.(Foto: stockwerkfotodesign | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Wall Street in calo. Lavoro USA meglio di stime

    (Teleborsa) – Si muove in frazionale ribasso Wall Street, dopo la pausa della vigilia, in memoria dell’ex presidente Jimmy Carter. Il dato sul mercato del lavoro ha evidenziato un rapporto sull’occupazione, di dicembre, superiore alle aspettative: nel periodo, sono stati creati 256.000 posti di lavoro rispetto al mese precedente, mentre gli analisti attendevano un aumento di 155.000 posti. Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1% dal precedente 4,2%. Il Job Report conferma la resilienza del mercato del lavoro americano e rafforza le ipotesi di un allentamento dei tagli al costo del denaro da parte della Federal Reserve.Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones che sta lasciando sul parterre lo 0,61%; sulla stessa linea, perde terreno l’S&P-500, che retrocede a 5.874 punti, ritracciando dello 0,74%. In ribasso il Nasdaq 100 (-0,91%); sulla stessa linea, in rosso l’S&P 100 (-0,81%). LEGGI TUTTO

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    Carburanti, Unimpresa: “Pmi e famiglie pagano il 20% in più rispetto al 2021”

    (Teleborsa) – Costi energetici alle stelle per Pmi e famiglie. Si registra infatti un significativo aumento delle spese per carburanti tra gennaio 2021 e dicembre 2024, con un impatto maggiore sulle piccole e medie imprese rispetto ai cittadini. Un aumento che potrebbe proseguire anche nel 2025 e trascinarsi oltre se le tensioni internazionali non ridurranno le incertezze e non graveranno ancora sui livelli dei prezzi. È quanto emerge da un report del centro studi di Unimpresa. Per le Pmi, il costo annuo della benzina è passato da 4.375,20 euro del 2021 a 5.281,20 euro nel 2024, registrando un incremento di 906 euro, pari al 20,7%. Simile la dinamica per il gasolio auto, che è salito da 6.662,50 euro a 8.292,50 euro, con una crescita di 1.630 euro (+24,5%). Anche il gpl ha segnato un incremento, passando da 1.261,00 euro a 1.475,40 euro (+17%), mentre il gasolio per riscaldamento ha subito un’impennata del 23%, con costi aumentati da 11.573 euro a 14.230 euro. Per le famiglie, l’andamento è analogo, ma con incrementi più contenuti. La spesa per la benzina è passata da 1.750,08 euro a 2.112,48 euro (+20,7%), mentre il gasolio auto è aumentato da 1.332,50 euro a 1.658,50 euro (+24,5%). Il costo del gpl ha visto un rialzo più moderato, da 315,25 euro a 368,85 euro (+17%), mentre il gasolio per riscaldamento ha registrato un incremento del 23%, passando da 925,84 euro a 1.138,40 euro. Secondo Unimpresa l’andamento dei costi dei carburanti per famiglie e piccole medie imprese nel 2024 mostra variazioni interessanti tra i valori medi annui e quelli di fine anno. Per quanto riguarda la benzina, il costo medio annuo per le famiglie è stato di 2.185,65 euro, mentre a fine 2024 è sceso a 2.112,48 euro, con una variazione in riduzione di 73,17 euro, pari al 3,46%. Anche per le Pmi il costo medio annuo è stato più alto, pari a 5.464,13 euro, rispetto ai 5.281,20 euro di fine anno, con una variazione di 182,93 euro, sempre del 3,46%. Il gasolio auto segue una tendenza analoga, con un costo medio per le famiglie pari a 1.718,13 euro rispetto ai 1.658,50 euro di fine anno, con una diminuzione di 59,63 euro, corrispondente al 3,60%. Per le Pmi il costo medio annuo si attesta a 8.590,67 euro, mentre il valore di fine anno è sceso a 8.292,50 euro, con una differenza di 298,17 euro, anch’essa pari al 3,60%. Per il gpl, si registra un lieve incremento a fine anno, con un costo per le famiglie di 368,85 euro contro i 361,91 euro del valore medio annuo, una variazione in aumento di 6,94 euro, equivalente a -1,88%. Anche per le pmi, il costo di fine anno è stato leggermente superiore, attestandosi a 1.475,40 euro rispetto al costo medio annuo di 1.447,65 euro, con una differenza di 27,75 euro, pari a -1,88%. Il gasolio per riscaldamento mostra un andamento diverso, con un costo medio annuo per le famiglie di 1.182,47 euro, mentre a fine anno il valore è sceso a 1.138,40 euro, con una variazione di 44,07 euro, pari al 3,87%. Per le pmi, il costo medio annuo è stato di 14.780,83 euro rispetto ai 14.230 euro di fine anno, con una diminuzione di 550,83 euro, corrispondente a una variazione del 3,87%. Tali dati evidenziano una generale tendenza alla riduzione dei costi nel corso dell’anno per la maggior parte dei carburanti, con variazioni contenute, ma significative sia per famiglie che per le pmi. Con i prezzi di quattro anni fa, quelli di gennaio 2021, per le famiglie il consumo di benzina comportava una spesa di 1.750,08 euro, mentre il gasolio auto valeva un costo di 1.332,50 euro. Il gpl, utilizzato prevalentemente per il riscaldamento o per veicoli specifici, si attestava a 315,25 euro, e il gasolio per riscaldamento a 925,84 euro. Per le pmi, il costo della benzina era pari a un esborso di 4.375,20 euro, mentre il gasolio auto, spesso impiegato per flotte aziendali o veicoli commerciali, generava una spesa di 6.662,50 euro. La spesa media per gpl era pari a 1.261,00 euro annui, mentre il gasolio per riscaldamento, utilizzato per riscaldare locali aziendali, pesava sui bilanci delle pmi per 11.573,00 euro. (Foto: David ROUMANET / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Hera Partecipazioni One conclude l’acquisizione di due crediti NPL da Banca Sparkasse

    (Teleborsa) – Héra Partecipazioni One – società specializzata nella valorizzazione di asset immobiliari a garanzia di crediti ipotecari non performing (UtP/NPL) – ha completato l’acquisizione di due crediti NPL da BancaSparkasse, Cassa di Risparmio di Bolzano. I crediti sono classificati come single name e sono assistiti da doppia garanzia ipotecaria. La prima garanzia è un impianto fotovoltaico situato a Porto Marghera (Mestre), mentre la seconda fa riferimento al trophy asset “Palazzo Lenner”, storica palazzina cielo-terra nel comune di Rovereto. L’acquisto è stato effettuato tramite la creazione di un nuovo comparto in un veicolo di cartolarizzazione già esistente, attraverso il quale Héra aveva già effettuato precedenti acquisizioni.La creazione del nuovo comparto permetterà a Héra di effettuare nuove acquisizioni nel 2025, come previsto nel suo piano di sviluppo.”Siamo entusiasti di annunciare la conclusione dell’acquisizione di questi due importanti crediti NPL da Banca Sparkasse, che rappresentano un ulteriore passo avanti nella nostra strategia di crescita e consolidamento nel mercato dei non-performing exposures”, il commento di Paolo Zago, General Manager di Héra Partecipazioni One. “Questa operazione dimostra la nostra capacità di individuare e valorizzare asset complessi con un elevato potenziale di recupero. La creazione di un nuovo comparto nel veicolo di cartolarizzazione ci permetterà di proseguire con nuove acquisizioni strategiche previste per il 2025. Il nostro impegno nel settore dei crediti deteriorati si rafforza ulteriormente, confermando la nostra visione di lungo termine e la determinazione nel generare valore per tutti i nostri stakeholders, con un approccio che punta alla sostenibilità e alla rivitalizzazione del territorio”, ha aggiunto Zago. LEGGI TUTTO

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    Fisco, Agenzia Entrate: pronte linee guida su rischio fiscale

    (Teleborsa) – Pronte le indicazioni in materia di gestione del rischio fiscale per le imprese che aderiscono al regime di adempimento collaborativo. Con un provvedimento, firmato oggi dal direttore vicario dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, si legge in una nota, sono approvate le “Linee guida per la redazione del documento che disciplina il sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (c.d. Tax Compliance Model – TCM) e per la certificazione del sistema” a supporto delle nuove richieste”.Con il documento di oggi, inoltre, prosegue l’Agenzia, vengono fornite indicazioni sugli adempimenti necessari per la certificazione del sistema di gestione e controllo del rischio e approvate le “Linee guida per la compilazione della mappa dei rischi e dei controlli fiscali dei contribuenti del settore industriale” LEGGI TUTTO

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    Cgil e Federconsumatori: azioni urgenti contro la povertà energetica e rincari

    (Teleborsa) – In Italia più di 8 persone su 100 vivono in condizioni di povertà energetica, un dato che peggiora nella fascia di popolazione anziana e che sembra destinato ad aggravarsi alla luce del rincaro dei prezzi dell’energia. Il rischio è che le tensioni geopolitiche, in assenza di interventi mirati, portino a nuovi aumenti delle bollette. È per questo che Cgil, Spi, Filctem e Federconsumatori rilanciano la campagna di informazione che ha visto impegnate le quattro organizzazioni già nel corso del 2024. È quanto si legge nel comunicato. L’obiettivo è aiutare le cittadine e i cittadini a orientarsi nella giungla di prezzi e tariffe. La campagna finora ha raggiunto migliaia di persone e oggi riprende per sostenere anche le richieste di specifici interventi politici: tra i primi da mettere in campo con urgenza, il rafforzamento delle misure di contrasto della povertà energetica, il disaccoppiamento del prezzo finale dell’energia elettrica dal prezzo del gas e la revisione dell’albo dei venditori di energia. “Fermo restando che pensioni e salari dovrebbero essere adeguati al costo della vita – dichiarano Cgil, Spi, Filctem e Federconsumatori – chiediamo che venga aumentato l’importo del bonus energetico, allargata la platea dei beneficiari e semplificato l’iter per l’accesso. Allo stesso tempo occorre puntare su interventi che accrescano l’efficienza energetica delle abitazioni consentendo così di abbattere la spesa e ridurre i consumi di energia. Infine, sarebbe opportuno stabilire un automatismo che, a differenza di quanto accade finora, faccia scattare l’ingresso nel mercato tutelato al compimento del settantacinquesimo anno di età”. Alla luce di queste considerazioni – prosegue il comunicato – anche il progetto del governo sull’autonomia differenziata viene giudicato da Cgil, Spi, Filctem e Federconsumatori tanto folle quanto pericoloso. “L’autonomia differenziata costringerebbe le singole Regioni ad affrontare il tema dell’energia autonomamente, quando invece andrebbero costruiti interventi che guardano a politiche europee per famiglie e imprese. Per tutte queste ragioni – concludono – siamo sempre più motivati a portare avanti la nostra campagna referendaria per chiedere la cancellazione di questa legge”. LEGGI TUTTO

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    USA, mercato lavoro ancora resiliente. Impennata dei Treasury e balzo del dollaro

    (Teleborsa) – L’economia americana ha superato nettamente le aspettative degli analisti creando 256.000 nuovi posti di lavoro, nel mese di dicembre e fornendo un segnale forte: ovvero il mercato del lavoro è ancora resiliente. Uno scenario che rafforza l’ipotesi di una Federal Reserve più cauta e graduale in futuro sui tagli dei tassi di interesse.Subito dopo la pubblicazione del dato sulla disoccupazione si è registrata una vera e propria fiammata rialzista del dollaro: il biglietto verde, infatti, verso l’euro, ha fatto scivolare la moneta fino a 1,0243 sul dollaro, riportandosi ai minimi da oltre due anni a questa parte. In scia al dato si è registrata anche una netta impennata dei rendimenti dei Treasury. (Foto: © Davide Fiorenzo De Conti / 123RF) LEGGI TUTTO

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    L’America crea 256.000 posti di lavoro, disoccupazione scende al 4,1%

    (Teleborsa) – Aumentano più delle attese i non-farm payrolls a dicembre, un indicatore molto osservato per comprendere lo stato di salute di un mercato del lavoro ancora resiliente. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%, rispetto al 4,2% del mese precedente e del consensus. Sono stati aggiunti 256 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che a novembre erano state create 212 mila buste paga (dato rivisto da 227 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è superiore alle attese del mercato che indicavano un aumento di 164 mila di posti di lavoro.Il dato è superiore alle aspettative anche nel settore privato: sono stati creati 223 mila posti di lavoro, contro i 182 mila rivisti di novembre e i 135 attesi dal mercato.Gli occupati del settore manifatturiero sono scesi di 13 mila unità, contro una salita di 5 mila unità stimate dal consensus e si confrontano con i +25 mila rivisti del mese precedente.Le retribuzioni medie orarie si sono attestate a 34,3 dollari, registrando un aumento dello 0,3% su mese e del 3,9% su anno (contro attese per un +0,3 m/m e +4% a/a) dopo il +0,4% mensile e il +4% tendenziale registrato a novembre. Le retribuzioni medie orarie sono monitorate con attenzione dalla Federal Reserve in quanto buon indicatore sia dello stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche. LEGGI TUTTO