3 Gennaio 2025

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    Assoreti: raccolta netta delle reti a 4,9 miliardi (+95,4%)

    (Teleborsa) – A novembre la raccolta netta delle Reti di consulenza ha raggiunto i 4,9 miliardi di euro, segnando un aumento del 95,4% su base annua. Per il settimo mese consecutivo si registrano dinamiche di crescita tendenziale che hanno assunto maggiore incisività tra ottobre e novembre, con volumi pressoché raddoppiati rispetto all’anno precedente. Le risorse nette destinate ai prodotti del risparmio gestito, con un valore complessivo di 2,7 miliardi di euro, risultano più che quadruplicate rispetto a quanto realizzato a novembre 2023 e si conferma l’interesse prevalente per i fondi obbligazionari. È quanto fa sapere Assoreti, l’Associazione delle Società per la Consulenza agli Investimenti, in merito ai dati di raccolta di novembre 2024. Il comparto amministrato segna una crescita su base annuale del 15%, con 2,2 miliardi di euro; il saldo delle movimentazioni in strumenti finanziari è negativo per 231 milioni, principalmente per effetto dei deflussi di risorse riscontrato sui titoli di Stato, mentre la liquidità cresce di 2,4 miliardi. Il bilancio da inizio anno – sottolinea Assoreti – è, quindi, positivo per 45,3 miliardi, con una crescita del 18,8% nel confronto con l’anno precedente; le risorse nette investite in soluzioni gestite risultano pari a quasi 21 miliardi, mentre 24,3 miliardi di euro gravitano nel comparto amministrato tra strumenti finanziari (18,5 miliardi) e conti correnti e depositi (5,8 miliardi).La raccolta netta associata al servizio di consulenza con fee specifica (fee only/fee on top) si attesta, a novembre, a 581 milioni di euro; il bilancio da inizio anno risulta pari a 10,5 miliardi.”Anche a novembre le Reti ottengono un risultato importante, consolidando la crescita dell’industria grazie a verificati modelli di prestazione di consulenza qualificata. Prosegue inoltre la rimodulazione delle scelte di investimento, con più risorse destinate a soluzionigestite, un calo di interesse per i titoli di Stato e, di recente, un ritorno alla liquidità” dichiara Marco Tofanelli, segretario generale dell’Associazione.Risparmio gestitoLa crescita tendenziale del comparto coinvolge tutte le macro famiglie di prodotto con dinamiche assimilabili. La distribuzione diretta di quote di fondi comuni di investimento determina volumi di raccolta netta per 1,2 miliardi di euro (+339% a/a), tra gestioni collettivedi diritto estero (1 miliardo) e di diritto italiano (236 milioni). Le scelte di investimento continuano a privilegiare i fondi obbligazionari (1,1 miliardi) e, a seguire, i fondi flessibili (386 milioni) e monetari (130 milioni); si conferma il bilancio negativo della categoriaazionaria (-325 milioni) e di quella bilanciata (-117 milioni).I versamenti netti realizzati sui prodotti assicurativi/previdenziali ammontano, nel complesso, a 920 milioni di euro (+372% a/a); i premi netti in unit linked valgono 305 milioni, quelli destinati a prodotti multiramo e polizze vita tradizionali risultano rispettivamente paria 242 milioni e 220 milioni, mentre la raccolta netta in prodotti strettamente previdenziali raggiunge i 154 milioni di euro.La raccolta netta in gestioni patrimoniali individuali si attesta a 529 milioni di euro (+335% a/a); prevale l’investimento in Gpm sulle quali confluiscono risorse nette per 290 milioni di euro.Nel mese di novembre, quindi, il contributo complessivo delle Reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è positivo per circa 2,1 miliardi di euro, un risultato che compensa i deflussi realizzati dagli altri canali e determina la chiusurain pareggio per l’intero sistema (15 milioni). Medesima dinamica si osserva nella valutazione da inizio anno; l’apporto delle Reti risulta pari a quasi 17 miliardi di euro e porta in positivo il bilancio dell’intera industria dei fondi aperti (4,7 miliardi).Risparmio amministratoIl saldo complessivo delle movimentazioni che coinvolgono gli strumenti finanziari amministrati è negativo per 231 milioni. I deflussi di risorse coinvolgono in particolare i titoli di Stato (-856 milioni), i certificate (-112 milioni) e gli strumenti del mercato monetario(-53 milioni). Per i titoli azionari si riscontra la prevalenza degli acquisti sulle vendite per 377 milioni di euro; positivo anche il bilancio degli exchange traded product (309 milioni) e delle obbligazioni corporate (177 milioni). LEGGI TUTTO

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    Si muovono in territorio negativo gli Eurolistini, male Stellantis

    (Teleborsa) – Giornata negativa per Piazza Affari e le altre principali Borse europee, nell’ultima seduta di una settimana corta e senza grandi spunti per via delle festività di Capodanno. Sul fronte macroeconomico, il numero di disoccupati in Germania è aumentato meno del previsto a dicembre, secondo i dati pubblicati dall’Ufficio federale del lavoro. A Milano spicca la performance negativa di Stellantis, dopo che ieri sera sono stati diffusi i dati sulle immatricolazioni di dicembre (calo del 18,1% con una quota di mercato del 23,3%).Leggera crescita dell’Euro / Dollaro USA, che sale a quota 1,03. Sostanzialmente stabile l’oro, che continua la sessione sui livelli della vigilia a quota 2.656,9 dollari l’oncia. Nessuna variazione significativa per il mercato petrolifero, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che si attesta sui valori della vigilia a 73,01 dollari per barile.Sale lo spread, attestandosi a +116 punti base, con un incremento di 3 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari al 3,55%.Tra i mercati del Vecchio Continente sottotono Francoforte che mostra una limatura dello 0,40%, ferma Londra, che segna un quasi nulla di fatto, e scivola Parigi, con un netto svantaggio dello 0,85%.Il listino milanese continua la seduta sotto la parità, con il FTSE MIB che lima lo 0,42%, troncando così la scia rialzista sostenuta da tre guadagni consecutivi, iniziata venerdì scorso; sulla stessa linea, cede alle vendite il FTSE Italia All-Share, che retrocede a 36.445 punti. In frazionale calo il FTSE Italia Mid Cap (-0,25%); sulla stessa linea, poco sotto la parità il FTSE Italia Star (-0,28%).Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, seduta senza slancio per Saipem, che riflette un moderato aumento dell’1,31%. Piccolo passo in avanti per Mediobanca, che mostra un progresso dello 0,60%. Composta Nexi, che cresce di un modesto +0,59%. Performance modesta per Enel, che mostra un moderato rialzo dello 0,53%.I più forti ribassi, invece, si verificano su Stellantis, che continua la seduta con -3,31%. In rosso Campari, che evidenzia un deciso ribasso del 2,85%. Spicca la prestazione negativa di STMicroelectronics, che scende dell’1,72%. Iveco scende dell’1,70%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Alerion Clean Power (+2,05%), Maire (+1,25%), Sanlorenzo (+0,91%) e ERG (+0,88%).I più forti ribassi, invece, si verificano su El.En, che continua la seduta con -2,43%. Calo deciso per Ferragamo, che segna un -2,36%. Sotto pressione Brembo, con un forte ribasso dell’1,69%. Deludente Credem, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia. LEGGI TUTTO

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    UE, in vigore nuove norme sull’equilibrio di genere nei CdA delle società quotate

    (Teleborsa) – La direttiva europea sull’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle società quotate è entrata in vigore alla fine del 2024, puntando a una rappresentanza di genere più equilibrata nei CdA delle società quotate in tutti gli Stati membri dell’UE.La direttiva stabilisce un obiettivo per le grandi società quotate dell’UE del 40% del sesso sottorappresentato tra gli amministratori non esecutivi e del 33% tra tutti gli amministratori.La scadenza per il recepimento da parte degli Stati membri era il 28 dicembre 2024 e le società devono raggiungere gli obiettivi entro il 30 giugno 2026.La quota di donne nei consigli di amministrazione è in media del 34% nell’UE. Dal 2010, la rappresentanza delle donne nei consigli di amministrazione aziendali è migliorata nella maggior parte degli Stati membri dell’UE, ma l’entità dei progressi varia notevolmente e in alcuni Stati membri è stagnante. Ad esempio, nel 2024, le donne rappresentavano il 39,6% dei membri del consiglio di amministrazione delle più grandi società quotate nei paesi con quote di genere vincolanti, rispetto al 33,8% nei paesi con misure soft e solo il 17% nei paesi che non hanno adottato alcuna misura.A questo punto, gli Stati membri devono aver recepito le norme della direttiva nella propria legislazione nazionale, tra cui: misure vincolanti specifiche per la procedura di selezione dei memebri del consiglio di amministrazione, con criteri trasparenti e neutri rispetto al genere; regola di preferenza per il candidato del sesso sottorappresentato, in caso di candidati ugualmente qualificati di entrambi i sessi; la divulgazione dei criteri di qualificazione se richiesta da un candidato non selezionato; impegni individuali delle società quotate per raggiungere l’equilibrio di genere tra i membri dei CdA esecutivi; segnalazione della composizione dei consigli di amministrazione e degli ostacoli al raggiungimento dell’obiettivo della direttiva, ove applicabile, e azioni intraprese per superarli.Sono previste sanzioni “efficaci, proporzionate e dissuasive” per le società che non rispettano gli obblighi di selezione e segnalazione trasparenti. Le sanzioni sono definite dagli Stati membri e possono includere multe e/o annullamento della nomina degli amministratori contestati, se necessario.La direttiva richiede inoltre agli Stati membri di pubblicare un elenco delle aziende che hanno raggiunto gli obiettivi di equilibrio di genere e di designare uno o più organismi per la promozione, l’analisi, il monitoraggio e il supporto dell’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione.La Commissione europea verificherà le notifiche degli Stati membri delle loro misure di recepimento e se tali misure recepiscono correttamente le disposizioni della direttiva. La Commissione può avviare procedure di infrazione contro gli Stati membri che non notificano il recepimento o non recepiscono correttamente la direttiva.”L’equilibrio di genere riguarda l’equità per tutti e devono essere garantite pari opportunità in tutti gli aspetti della vita – ha detto Hadja Lahbib, Commissario per l’uguaglianza, la preparazione e la gestione delle crisi – Questa direttiva rappresenta una pietra miliare significativa: le norme adottate dall’UE nel 2022 devono ora essere applicate dagli Stati membri. Queste norme libereranno lo straordinario potenziale delle donne per guidare la nostra crescita e innovazione. Farò un follow-up per garantire che questa importante legislazione venga recepita correttamente dagli Stati membri e applicata in modo diligente. Insieme, possiamo rompere il soffitto di cristallo”.(Foto: Benjamin Child on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    UE autorizza acquisto di EEW Offshore Wind EU da parte di EEW e Sumitomo

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento sulle concentrazioni dell’UE, l’acquisizione del controllo congiunto di EEW Offshore Wind EU da parte di EEW Holding, entrambe tedesche, e Sumitomo del Giappone. La transazione riguarda principalmente la produzione di grandi tubi in acciaio utilizzati nella costruzione di parchi eolici offshore.La Commissione ha concluso che la transazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in materia di concorrenza, dato l’impatto limitato sulla struttura del mercato. La transazione notificata è stata esaminata ai sensi della procedura di revisione semplificata delle concentrazioni. LEGGI TUTTO

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    GDF, sequestrati 16 milioni di euro di crediti di imposta per illeciti nei lavori Superbonus

    (Teleborsa) – A seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, la Guardia di Finanza ha dato esecuzione a un decreto di sequestro di crediti d’imposta, per un ammontare complessivo di oltre 16 milioni di euro, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, nei confronti di una società per azioni capitolina.Con funzioni di “general contractor”, la società ha organizzato lavori edili, finanziati con il “Superbonus”, in ben 630 cantieri dislocati in tutto il territorio nazionale.Nel triennio 2021-2023, ha fatturato oltre 167 milioni di euro e ottenuto crediti d’imposta indebiti per oltre 80 milioni di euro. I riscontri eseguiti hanno posto in risalto le ipotesi delittuose di truffa ai danni dello Stato per la percezione degli incentivi statali non spettanti, l’emissione e l’utilizzo di fatture relative a operazioni in tutto o in parte inesistenti, nonché illecite compensazioni e false asseverazioni.Più nel dettaglio, in una parte dei cantieri esaminati, gli interventi edili non hanno trovato corrispondenza con la relativa documentazione tecnica, come ad esempio i computi metrici. In altri casi, pur non essendo stata eseguita alcuna opera edile, sono state rilevate fatturazioni della società nei confronti degli ignari proprietari, al fine di ottenere illecitamente i crediti d’imposta.Il meccanismo fraudolento è stato attuato anche grazie alla compiacenza di professionisti i quali, anziché svolgere funzioni di vigilanza e garanzia per il sistema, si sono messi a disposizione della società, avallando e sottoscrivendo comunicazioni e certificazioni false.In collaborazione con le competenti Direzioni Provinciali dell’Agenzia delle Entrate sono stati bloccati crediti d’imposta per ulteriori 8 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    CompuGroup Medical, board raccomanda di accettare offerta di CVC per delisting

    (Teleborsa) – I Managing Director, l’Administrative Board e il Supervisory Board di CompuGroup Medical, multinazionale tedesca di sanità elettronica, hanno raccomandato agli azionisti di accettare l’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria del colosso di private equity CVC Capital Partners.Il management è fiducioso che l’impegno di CVC a supportare pienamente l’attuale strategia di crescita di CompuGroup Medical favorirà l’attenzione dell’azienda sull’investimento significativo in moderni prodotti software basati su cloud, tecnologia AI basata sui dati e miglioramento del successo dei clienti.Inoltre, il prezzo di offerta di 22 euro per azione viene considerato “equo e adeguato”. Deutsche Bank e J.P. Morgan hanno fornito fairness opinion che confermano l’equità del prezzo di offerta da una prospettiva finanziaria.L’offerta è soggetta a una soglia minima di accettazione del 17% e alle consuete condizioni normative, tra cui le autorizzazioni antitrust. Al completamento dell’offerta e insieme agli azionisti della famiglia fondatrice Gotthardt, i partner strategici deterranno almeno il 67% di tutte le azioni.Dopo il completamento dell’offerta pubblica di acquisto, il management di CompuGroup Medical e CVC hanno concordato di rendere privata la società tramite un’offerta di delisting, prevista a tempo debito dopo la chiusura dell’offerta pubblica di acquisto. LEGGI TUTTO

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    Nuovi dazi, sull’Ue (che cerca il cambio di passo) aleggia lo spettro di Trump

    (Teleborsa) – L’Unione Europea lavora per un’autonomia strategica con un occhio ai tanti ostacoli che potrebbe incontrare sulla strada: il più importante stravolgimento internazionale è, senza ombra di dubbio, il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Tanto che secondo quanto emerge da un sondaggio del Financial Times condotto su 72 economisti, le due maggiori minacce che l’economia dell’Eurozona dovrà affrontare nel 2025 sono una possibile guerra commerciale globale e una paralisi politica regionale.Il presidente eletto degli Usa, ricorda il Ft, si è impegnato una volta tornato alla Casa Bianca il 20 gennaio a imporre dazi fino al 20% su tutte le importazioni dagli Stati Uniti, con tariffe che saliranno al 60% sulla Cina. Se Trump manterrà la parola data, i dazi rappresenteranno l’aumento più significativo del protezionismo statunitense dai tempi della Grande Depressione e aumenteranno la possibilità di ritorsioni altrove.Quasi tutti gli intervistati (l’81%) hanno affermato che un secondo mandato di Trump peserà sulla crescita dell’Eurozona. In media, i 72 intervistati si aspettano che l’economia dell’Eurozona si espanda solo dello 0,9%. In quest’ottica, non è un caso che la maggior parte degli economisti intervistati (il 61%) sostiene l’appello rivolto dalla presidente della Bce Christine Lagarde ai decisori politici dell’Ue affinché avviino negoziati commerciali con Trump per scongiurare una guerra commerciale totale. LEGGI TUTTO

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    Conti pubblici, Istat: nel III trimestre deficit-Pil cala al 2,3%

    (Teleborsa) – “Nel terzo trimestre del 2024 l’incidenza del deficit delle Amministrazioni Pubbliche sul Pil migliora sensibilmente rispetto al corrispondete trimestre del 2023, portandosi a un livello del -2,3%. Il potere d’acquisto delle famiglie, pur segnando uno sviluppo più contenuto rispetto ai periodi precedenti, risulta in crescita per il settimo trimestre consecutivo. La propensione al risparmio diminuisce congiunturalmente, ma in termini tendenziali prosegue il suo sentiero di crescita. Le società non finanziarie mostrano una diminuzione congiunturale sia della quota di profitto sia del tasso di investimento, confermando la tendenza alla loro riduzione osservata a partire già dai primi mesi del 2023”. È quanto rileva l’Istat nel Conto trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società del terzo trimestre 2024.Amministrazioni pubblicheLe uscite totali nel terzo trimestre 2024 sono diminuite del 4,4% rispetto al corrispondente periodo del 2023 e la loro incidenza sul Pil (pari al 47,1%) è diminuita in termini tendenziali di 3,6 punti percentuali. Nei primi tre trimestri del 2024 la relativa incidenza è stata pari al 48,5%, in riduzione di 2,5 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2023. Le uscite correnti hanno registrato, nel terzo trimestre 2024, un aumento tendenziale del 4,8% mentre le uscite in conto capitale si sono ridotte in termini tendenziali del 47,8%. Le entrate totali nel terzo trimestre 2024 sono aumentate in termini tendenziali del 3,9% e la loro incidenza sul Pil è stata pari al 44,9%, in aumento di 0,5 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2023. Nei primi tre trimestri dell’anno, l’incidenza delle entrate totali sul Pil è stata del 44%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2023. Le entrate correnti nel terzo trimestre 2024 hanno segnato, in termini tendenziali, un aumento del 5,4% Si registra, invece, una riduzione delle entrate in conto capitale del 66,4%.Complessivamente, nei primi tre trimestri del 2024, le AP hanno registrato un indebitamento netto pari al -4,6% del Pil, in miglioramento rispetto al -7,4% del corrispondente periodo del 2023. Nei primi nove mesi del 2024, in termini di incidenza sul Pil, il saldo primario è risultato negativo e pari al -0,6% (-3,8% nello stesso periodo del 2023), mentre il saldo corrente è risultato positivo e pari allo 0,1% (-0,5% nel corrispondente periodo del 2023). Nello stesso periodo, la pressione fiscale si attesta al 39,6% del Pil, in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto ai 38,7 del 2023. Famiglie consumatrici Nel terzo trimestre 2024 il reddito disponibile lordo delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente. A fronte di un aumento dello 0,2% del deflatore implicito dei consumi, il potere d’acquisto è aumentato dello 0,4%.La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici nel terzo trimestre 2024 è stata pari al 9,2% (-0,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente). Tale flessione deriva da una crescita della spesa per consumi finali più sostenuta rispetto a quella registrata per il reddito disponibile lordo (+1,6% e +0,6% rispettivamente).Società non finanziarieLa quota di profitto delle società non finanziarie nel terzo trimestre del 2024 è stata pari al 42,4%, con una diminuzione di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. In termini congiunturali, la flessione di questo indicatore è il risultato di una stazionarietà del risultato lordo di gestione e di una crescita dello 0,7% del valore aggiunto. Il tasso di investimento delle società non finanziarie nel terzo trimestre del 2024 è stato pari al 21,7%, in diminuizione di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente a fronte di una flessione degli investimenti fissi lordi dell’1,1%. LEGGI TUTTO