(Teleborsa) – La situazione attuale del credito di imposta per la Zona Economica Speciale (ZES) Unica del Mezzogiorno ha provocato un’ondata di proteste tra le imprese, mentre le opposizioni attaccano il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto. La polemica si concentra sulla drastica riduzione della percentuale del contributo a causa delle risorse limitate, nonostante il successo della misura che ha visto un numero di domande quasi quadruplicato rispetto all’anno precedente.
Il ministro Fitto ha accusato l’Agenzia delle Entrate di aver adottato un provvedimento sbagliato, dichiarando che “le domande presentate per il tax credit sono significativamente maggiori di quelle registrate in passato, pari quasi a quattro volte il dato del 2023“. “Occorre – prosegue Fitto – capire se tale dato è il frutto dell’applicazione del criterio della prenotazione, e dunque sovrastimato, oppure se rappresenta un ammontare di investimenti effettivi. In ogni caso, questa valutazione richiede un lavoro dettagliato che si sta già svolgendo, ma che avremmo potuto anticipare se solo il Direttore dell’Agenzia delle Entrate avesse condiviso i dati e le valutazioni prima di adottare il provvedimento”.
Fitto ha inoltre ricordato che il credito d’imposta Sud, nato nel 2016 con uno stanziamento di 617 milioni di euro all’anno, è stato progressivamente aumentato fino a raggiungere 1,8 miliardi di euro per il 2024, la cifra più alta mai stanziata per incentivare gli investimenti nel Sud. “Il Governo Meloni ha deciso di stanziare maggiori risorse, pari a 1,8 miliardi di euro, per incentivare gli investimenti al Sud”, ha sottolineato il ministro.
Secondo Fitto, il provvedimento adottato dall’Agenzia delle Entrate, che fissa l’entità dell’aiuto concesso a circa il 17%, è stato preso senza un adeguato confronto. “Il termine per adottare quel provvedimento era meramente ordinatorio, non perentorio“, ha dichiarato Fitto, aggiungendo che il successo della misura è evidenziato dalla grande partecipazione che conferma l’attenzione per il Sud, del Governo e delle imprese.
Il ministro ha anche precisato che l’estensione della Zona Economica Speciale a tutto il Mezzogiorno, riforma voluta dal Governo, ha rafforzato l’agevolazione aumentando l’intensità massima dell’aiuto concedibile dal 45% al 60% e incrementando le risorse a disposizione da 1,4 a 1,8 miliardi di euro. “Su richiesta del Ministero dell’economia e delle finanze, il nuovo credito d’imposta ZES viene erogato con il meccanismo della prenotazione, con un tetto massimo di spesa per evitare imprevedibili effetti finanziari sul bilancio dello Stato,” ha spiegato Fitto.
In base ai dati acquisiti, su 9,4 miliardi di euro di domande da parte delle imprese, solo 250 milioni di euro corrispondono a investimenti già realizzati e certificati. “È evidente che ci troviamo di fronte a un dato che dovrà essere attentamente verificato dal Governo,” ha concluso Fitto. Tuttavia, il grande interesse sollevato dalla misura, con oltre 9 miliardi di euro di investimenti incentivabili nel Mezzogiorno, rappresenta un successo significativo.