(Teleborsa) – “Chi è che non vuole la transazione? Nessuno. La vuole la stragrande maggioranza dei paesi che fanno il 90% del PIL, tuttavia questa volontà sembra essere più forte delle parole che nei fatti. Dalla Climate Week di New York di settembre ci siamo portati a casa la sensazione che lo slancio verso la sostenibilità sta perdendo un po’ trazione. Non manca la percezione del senso di urgenza, ma sembra che le azioni arranchino un pochino”. Lo ha affermato l’Amministratore Delegato Stefano Venier presentando il primo Transition Plan di , una roadmap trasparente per delineare in maniera definita e sistematica gli obiettivi al 2050.
“È chiaro l’obiettivo finale, è chiara l’urgenza, ma forse abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo negli anni scorsi – ha aggiunto – Alcune complessità esistono: dobbiamo capire cosa vuol dire portare il pianeta al Net Zero. Il nostro mondo si basa su alcuni elementi costitutivi, come acciaio, cemento, fertilizzati o plastica, e quindi intervenire significa incidere in maniera profonda e concreta su molti aspetti”.
“A volto sono un po’ scettico sulle facili formule – ha ammesso Venier – È chiarissimo dove vogliamo arrivare, ma come ci arriviamo è frutto di una valutazione di percorso. Non dobbiamo desistere, non dobbiamo scoraggiarci, e questo piano è un elemento che aiuta in termini di impegno. Se c’è una cosa da non perdere è la fiducia. Non dobbiamo dimenticare la visione, ma trasformarla in un pragmatismo visionario“.
Secondo l’AD di Snam, “il Net Zero non va considerato come un obbligo e un vincolo, ma un’opportunità, che nasce dalla nostra strategia di essere un operatori multi-molecola. Le opportunità non sono solo per Snam, ma anche per il sistema: il Net Zero o è di tutti, o non è di nessuno”.