(Teleborsa) – Ursula von der Leyen si prepara a una settimana decisiva per la sua riconferma alla guida della Commissione europea, con un richiamo all’unità contro chi, come Viktor Orban, minaccia l’integrità dell’Europa. Von der Leyen ha siglato un patto di non belligeranza con Giorgia Meloni, in una telefonata il cui contenuto rimane ancora misterioso.
Con l’obiettivo di rafforzare la sua maggioranza, von der Leyen ha ampliato il suo sostegno includendo i Verdi e, potenzialmente, la Sinistra. Alla presidente della Commissione designata resta solo la riunione con i Conservatori, in programma martedì mattina. La presidente con molta probabilità affronterà temi cruciali come la migrazione e la difesa.
L’obiettivo dell’ex ministra della Difesa è trovare punti in comune, non alleati stabili. “Non ci sarà alcuna cooperazione strutturale con Ecr”, ha ribadito von der Leyen al M5S nel corso dell’incontro con The Left. C’è, tuttavia, una trattativa parallela che attende la presidente della Commissione, ed è quella con Giorgia Meloni. L’attesa telefonata tra le due è stata confermata nuovamente da fonti europee.
“Se siamo uniti come Ue possiamo superare montagne“, ha scandito von der Leyen indicando, tra le date chiave nel futuro anche dell’Europa, le elezioni americane di novembre. Von der Leyen, nel corso delle sue riunioni, ha disegnato i suoi interventi a seconda dell’interlocutore. A tutti ha spiegato che vuole creare un mercato unico della difesa e istituire un commissario per il settore. E ha promesso di affrontare il tema dell’emergenza abitativa, anche in questo caso aprendo ad una delega ad hoc a Palazzo Berlymont. Ha, inoltre, sottolineato la grande attenzione che la Commissione avrà al comparto dell’agricoltura dove, ha spiegato, è necessario comunque un ricambio generazionale.
Nonostante alcune resistenze, come il ‘no’ della Sinistra, i 53 voti dei Greens, invece, per von der Leyen sono quasi sicuri. Subito dopo i Verdi chiederanno che un documento scritto certifichi il loro ingresso in maggioranza. Molto potrebbe dipendere anche da quanto i loro voti siano decisivi. Ma, stando agli ultimi calcoli, a salvare von der Leyen, questa volta, potrebbero essere proprio gli ecologisti.
La riconferma di Roberta Metsola come presidente del Parlamento Europeo sembra invece sicura, grazie a una solida maggioranza.