(Teleborsa) – Altra seduta con volumi forti per il titolo , in scia alle indiscrezioni di stampa che vedono alcuni fondi interessati alla quota del 23% del gruppo telefonico in possesso di . Sono passate di mano circa 908 milioni di azioni (controvalore di 253 milioni di euro), pari a quasi il 6% del capitale sociale, con il titolo che ha chiuso in ribasso dello 0,36% a quota 0,2738 euro per azione. Venerdì il controvalore giornaliero era stato di 122 milioni di euro, lunedì di 142 milioni di euro, ben sopra la media.
Bloomberg ha riportato ieri pomeriggio che starebbe valutando l’acquisto della quota di Vivendi in TIM e avrebbe avuto colloqui preliminari con Vivendi e le discussioni sarebbero alle fasi iniziali. Inoltre, oggi il Messaggero riporta che ci potrebbe essere l’interesse anche di Bain, ma che non ci sarebbero discussioni in corso secondo fonti vicine a Vivendi.
Secondo , lo scenario che appare più probabile è che CVC possa essere interessata ad acquisire la quota di Vivendi, senza un completo take over. Un’operazione di take over su tutta l’azienda non è comunque da escludere, in quanto è oggi meno impegnativa finanziariamente che in passato, dopo la cessione della rete.
Secondo , l’uscita di Vivendi potrebbe anche sbloccare finalmente iniziative chiave di valorizzazione, come la conversione o il buyback delle azioni di risparmio, oltre allo spin-off o alla monetizzazione di asset non core. Inoltre, un nuovo azionista stabile e strategico migliorerebbe la governance, eliminando le frizioni storiche che hanno pesato sulla valutazione del titolo.
Al di là dell’interesse dei fondi, ieri sera Reuters ha riportato che la Corte d’Appello di Roma ha posticipato la decisione in merito alla richiesta di sospensiva del pagamento di circa 1 miliardo di euro del canone 1998, dando modo alle parti di individuare una soluzione negoziata prima della nuova udienza fissata per il 20 gennaio 2025. Secondo Equita, se l’eventuale settlement extra-giudiziario fosse raggiunto nel 1Q25, si tratterebbe in particolare di una notizia positiva per le risparmio, in quanto il capital gain registrato a inizio 2025 sarebbe in grado di dare alta visibilità al ritorno all’utile netto per le .