(Teleborsa) – “Un discorso, quello del Governatore della Banca d’Italia, attento alle evoluzioni tecnologiche in atto e consapevole dell’attuale complesso scenario macroeconomico. Mai come ora è necessario fare sistema per essere forti in Europa e contrastare così le divisioni geopolitiche in atto che pongono rischi per le economie dell’Europa e dell’Italia”. Lo afferma Fabrizio Testa, Amministratore Delegato di Borsa Italiana-Gruppo , a margine del congresso annuale di Assiom Forex, l’associazione degli operatori dei mercati finanziari, in corso a Genova.
“In tal senso, Euronext è ben posizionata e impegnata a creare un mercato unico dei capitali nell’Ue, ed è evidente il ruolo sempre più centrale di Borsa Italiana in questo contesto – ha spiegato – Con la migrazione dei nostri mercati alla piattaforma di trading Euronext Optiq, facciamo oggi parte del più grande single liquidity pool d’Europa. L’espansione della Clearing House italiana, in parte già avvenuta e che si concluderà quest’anno, permetterà di servire i mercati europei. Inoltre, la recente decisione della Commissione Europea di negoziare i Next Gen Bond su MTS EU, accompagnata dall’eccezionale performance finora registrata, sta dando notevole rilievo ai bond europei, a conferma delle efficienti e innovative infrastrutture italiane”.
“Sul fronte delle quotazioni, gli ultimi tre anni hanno visto Borsa Italiana tra i listini più dinamici d’Europa – ha aggiunto – Tuttavia, per essere davvero competitivi è fondamentale incoraggiare e sostenere riforme di sistema. Iniziative quali il Ddl Capitali, appena approvato alla Camera, e il Manifesto per il mercato dei Capitali, sono cruciali per dare ulteriore slancio e potenziare il nostro mercato. Colgo, dalle riflessioni ascoltate in questo Assiom Forex 2024, la consapevolezza del ruolo sociale del mercato dei capitali a supporto della crescita e dello sviluppo delle aziende, con conseguente creazione di valore e maggior gettito. Colgo, inoltre, la voglia degli operatori e degli stakeholder di fare sistema e superare i limiti strutturali del mercato italiano”.