(Teleborsa) – La traiettoria dei tassi di interesse nell’Eurozona è sicuramente segnata, ovvero quella di una discesa del costo del denaro. Ma i tempi sono ancora un’incognita. D’altronde Philip Lane, membro del Board della BCE, ha ricordato nei giorni scorsi, intervenendo alla National Banking Conference in Irlanda, che il taglio dei tassi di 25 punti base, deciso dalla BCE la scorsa settimana, si propone di garantire il “ritorno tempestivo dell’inflazione verso l’obiettivo” del 2%, come “riconfermato nelle proiezioni di dicembre, marzo e giugno”.
“Il mio parere personale è che la direzione sia questa”: la riduzione dei tassi, spiega il vicepresidente della BCE, Luis De Guindos. “Il punto è quanto intenso sarà questo percorso. Se mi chiedete quanti tagli faremo prima della fine dell’anno, l’unica cosa che posso dirvi è che non lo so. C’è un alto livello di incertezza“, ha affermato il banchiere ribadendo che “la direzione per i tassi è discendente”.
Dopo il taglio dei tassi di interesse, della scorsa settimana, ha sottolineato De Guindos “il messaggio principale che vogliamo dare, in maniera molto chiara è che non abbiamo nessun tipo di percorso predeterminato sui tassi, per i prossimi sei mesi”. Perché “data l’elevata incertezza attuale” questo è “l’approccio più corretto”.
Parlando ad un evento organizzato da Market News International, il vicepresidente ha ammesso che “è un po’ una sfida” spiegare perché decidi il taglio dei tassi, quando al tempo stesso “rivedi al rialzo, anche se marginalmente, le prospettive di inflazione”. Ma “è importante ricordare che il processo disinflazionistico in Europa è stato piuttosto intenso. Ricordiamoci soltanto che nell’ottobre del 2022 l’inflazione era al 10,6% e ora è al 2,6%. E tutte le misure vanno nella stessa direzione, del declino”, ha aggiunto.
Guardando al futuro, ha avvertito De Guindos, il rischio principale sarà l’inflazione sui servizi, “quella che chiamiamo inflazione interna. Dobbiamo analizzare quello che accade nel mercato del lavoro, le dinamiche salariali. La nostra previsione è che le buste paga inizieranno a moderarsi nel prossimo anno. E stiamo riponendo tanta attenzione all’evoluzione della produttività in Europa. Il livello di incertezza è elevato. Questo è il motivo per cui dobbiamo stare molto cauti e muoverci molto lentamente, con molta prudenza. Volta per volta, in base ai dati”, ha ribadito il vicepresidente della BCE.
Già la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, aveva precisato, nei giorni scorsi, che l’ultimo taglio ai tassi di interesse dell’istituto non si tradurrà in una discesa lineare. “Potrebbero esserci periodi in cui manteniamo nuovamente i tassi”, ha spiegato in un’intervista concessa a Expansión, Handelsblatt, Il Sole 24 Ore e Les Echos. “Non abbiamo ancora concluso il ciclo restrittivo della politica monetaria. Se si considerano i tassi di interesse reali, siamo ancora in territorio restrittivo e dobbiamo continuare finché necessario per riportare l’inflazione al 2%”.