(Teleborsa) – Dura contestazione agli Stati Generali della Natalità nei confronti della Ministra per la Famiglia Eugenia Roccella: non appena ha preso la parola e in platea sono stati alzati dei che formavano la scritta: “Decido io”. Non appena la Roccella ha preso la parola, sono partiti fischi e urla che l’hanno spinta a rinunciare al suo discorso e ad abbandonare il palco.
“Me ne sono andata per far proseguire quel panel del convegno. A
Torino, dove la contestazione era rivolta solo a me, sono rimasta sul palco due ore”, ha detto Roccella prima di lasciare gli Stati Generale della Natalità. “L‘ho fatto – ha aggiunto – per rispetto nei confronti degli altri pensando che in mia assenza i contestatori se ne sarebbero andati e così è successo e gli altri hanno potuto continuare”. Roccella si è anche detta certa che i leader della sinistra “avranno parole inequivocabili di solidarietà nei miei confronti”.
” Lo spettacolo andato in scena questa mattina è ignobile. Ancora una volta è stato impedito ad un Ministro di intervenire e di esprimere le proprie idee”, questo il commento del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Responsabile – sottolinea – è un gruppo di contestatori che si riempiono la bocca delle parole libertà, rispetto e autodeterminazione delle donne, ma poi amano la censura”.
Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato a Eugenia Roccella per esprimerle solidarietà per quanto accaduto agli Stati generali della natalità, sottolineando che “voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione”.
“Presidente Meloni, io non condanno. Contestare è alla base della democrazia”, dice invece Angelo Bonelli, di Europa Verde. “Dopo che avete occupato ogni spazio pubblico dell’informazione con i suoi comizi a reti unificate, dopo che avete consentito l’ingresso delle organizzazioni integraliste religiose nei consultori per sabotare la Legge 194, io sto dalla parte delle studentesse”.