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S&P, per Italia 2024 sarà anno di transizione. Spread stabile e BTP al 4,7%

(Teleborsa) – ritiene che il 2024 sarà per l’Italia “un anno di transizione”, con la ripresa del reddito reale che è in ritardo rispetto al resto della zona euro, ma sta recuperando il ritardo con la disinflazione che aiuterà quest’anno e oltre, e un mercato del lavoro che è strutturalmente migliorato, anche se il divario di produttività si sta riducendo di poco. È quanto emerso alla 2024 Italy Annual Press Conference, in cui gli economisti e analisti dell’agenzia di rating hanno spiegato le loro previsioni per l’anno in corso.

La crescita del PIL è attesa dello 0,6% (per poi salire all’1,2% nel 2025), mentre sul fronte dei titoli di Stato lo spread sarà “sostanzialmente stabile”, con il rendimento del BTP decennale che in media si posizionerà al 4,7%, secondo Sylvain Broyer, Chief Economist EMEA di S&P Global Ratings. A oggi le previsioni di crescita di S&P sull’Italia sono superiori a quelli della Germania (+0,5%) ma inferiori alla crescita stimata per l’eurozona (+0,8%) per l’anno in corso.

La stabilità dello spread ha “molte ragioni”, ha detto, “a partire dai fondamentali economici” dell’Italia, con una situazione che è “molto differente rispetto a 10 anni fa”. Tra i fattori citati da Broyer ci sono anche lo stimolo per la crescita derivante dai fondi UE e il TPI (Transmission Protection Instrument) della BCE, il cosiddetto scudo anti-spread varato nel luglio 2022 e ancora mai utilizzato.

Con gli investimenti privati in calo, per effetto del venir meno dei bonus che hanno spinto il settore immobiliare, “sarà cruciale che gli investimenti pubblici accelerino” attraverso il PNRR, ha detto Broyer. “L’implementazione è stata lenta anche in Italia” dove “meno di un quarto delle risorse accordate sono state usate nel 2021 e 2022 – ha ricordato – Per poter utilizzare tutti i fondi il governo italiano deve spendere lo 0,6-0,7% del PIL all’anno fino al 2026”. Si tratta di “un obiettivo ambizioso se si considera che i tassi di assorbimento dei fondi europei da parte dell’Italia storicamente sono leggermente inferiori al 40%” e che “per il 2024 la Commissione UE ha previsto un aumento degli investimenti pubblici in Italia dello 0,5% del PIL che è un aumento molto forte aumento ma ancora non sufficiente ad assorbire tutti i fondi europei”.

Sul fronte corporate, S&P afferma che i ricavi delle aziende italiane del periodo 2023-2024 riflettono moderati aumenti dei prezzi prima dell’inflazione dei costi e un calo dei volumi dovuto alla debolezza dell’economia, e che la crescita dei ricavi delle aziende italiane nel 2023-2024 è in gran parte allineata a quella dei paesi comparabili europei.

I margini EBITDA dovrebbero recuperare modestamente dopo il calo registrato nel 2022, quando la crescita dei ricavi legata all’inflazione ha superato la crescita dell’EBITDA. L’EBITDA delle aziende italiane è migliorato rispetto ai livelli pre-pandemia e ha beneficiato di un aumento dell’inflazione, come le aziende dei paesi comparabili.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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