(Teleborsa) – “Snam ha registrato una forte crescita nel primo semestre 2024″ e “siamo fiduciosi sulla guidance per l’intero anno, in quanto abbiamo una forte visibilità con le policies che evolvono in linea con la strategia, la regolamentazione che è chiara e gli investimenti che sono stati approvati. Continueremo a guardare alla creazione di valore attraverso M&A e rotazione degli asset – come testimonia il recente deal Edison Stoccaggio – pur mantenendo una solida flessibilità finanziaria”. Lo ha affermato Stefano Venier, amministratore delegato di , nella call con gli analisti di commento ai risultati del primo semestre 2024.
Venier ha evidenziato che la domanda globale di gas è stata in aumento del 3% su base annua (+50 miliardi di metri cubi), con la ripresa della domanda industriale (20 miliardi di metri cubi) e Cina e India in rapida crescita (+10% su base annua). La domanda italiana si è attestata a circa 31 miliardi di metri cubi (-4,3% YoY) per la debole produzione termoelettrica e il clima mite. Ha anche sottolineato che il prezzo medio TTF si è assestato a 29,6 euro/MWh nella prima metà del 2024 (-34% a/a), grazie anche al livello confortante degli stoccaggi.
Parlando delle infrastrutture del gas del gruppo, Venier ha detto che il livello di stoccaggio attuale è circa dell’86%, sulla buona strada per raggiungere la piena capacità entro ottobre. Per quanto riguarda la FSRU destinata a Ravenna, ha detto che i lavori procedono come da piano – onshore (90%) e offshore (oltre il 50% completati) – e che la FSRU ha lasciato il bacino di carenaggio, mentre sono in corso i lavori di conversione nel porto di Dubai. Sarà operativa entro il primo trimestre del 2025. Per quanto riguarda l’Adriatic Line, sono iniziati a giugno i lavori per la fase 1.
L’AD si è poi soffermato sull’acquisizione di Edison Stoccaggio, operazione “che gode di una forte logica industriale e avrà effetti positivi sulla crescita dell’utile netto dal 2025″. L’acquisizione riguarda tre siti di stoccaggio (Collalto, Cellino, San Potito e Cotignola) e una capacità totale di circa 1,1 bcm. L’EV è pari a 560 milioni di euro (più potenziale Earn-Out). “Deal e capex saranno finanziati con l’emissione di un bond ibrido per preservare la flessibilità finanziaria”, ha sottolineato, evidenziano che si aspetta un accretion sull’utile netto dell’1,5-2,0% dal 2025.
Il manager ha evidenziato la significativa motivazione strategica dell’operazione, citando la “possibilità di consolidare il ruolo strategico nella sicurezza dell’approvvigionamento di gas italiano, di aumentare l’esposizione alle attività regolamentate italiane, di sfruttare le efficienze operative facendo leva sulla scala, sulla vicinanza degli asset e sulle competenze”. Le sinergie possibili “sono in primis quelle sui costi, ma ci aspettiamo di generare anche sinergie sui ricavi, in quanto il management coordinato di tutti questi asset avrà benefici sulla proattività e suo modo in cui gestiamo la capacità e i flussi nei nostri asset”, ha aggiunto Venier.
Gli analisti hanno fatto numerose domande sull’operazione Edison Stoccaggio, per cercare di capire fino a che punto Snam può estrarre valore dai nuovi asset acquistati. “Dobbiamo considerare che fino adesso abbiamo guardato gli asset da fuori, senza considerare le ottimizzazioni da fare, su cui contiamo – ha detto l’AD – Inoltre, bisogna considerare che uno dei tre asset è giovane. Siamo inoltre convinti di portare il nostro know-how in questi nuovi asset. Vogliamo anche ottimizzare la capacità di stoccaggio. Siamo stati conservativi nelle sinergie, ma quelle che abbiamo immaginato arriveranno“.
In merito ad altre operazioni di M&A, il manager ha ricordato che ora “l’azienda è impegnata nel closing dei deal Adriatic LNG ed Edison Stoccaggio, con le approvazioni normative del caso. Abbiamo un portafoglio di associates per cui consideriamo possibili operazioni. Se ci saranno offerte a una valutazione che ci soddisfa, le valuteremo”.