(Teleborsa) – Domani al ministero del Lavoro inizia la discussione sulla procedura di cassa integrazione per i lavoratori ex Ilva. “Avevamo chiesto che i manutentori fossero utilizzati per gli interventi ordinari e straordinari negli impianti, come peraltro previsto dalla normativa modificata nei mesi scorsi. Ora invece più del 50% dei lavoratori del gruppo viene messo in cassa integrazione. Lo dichiara in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia della Fiom-Cgil.
“I commissari straordinari dicono in tutte le iniziative pubbliche che aumenterà la capacità produttiva, da qui a ottobre, e decidono di avviare la cassa integrazione per 5.200 lavoratori, che in questo modo interesserebbe circa 7.400 lavoratori, considerati anche quelli dell’llva in AS – prosegue – mentre per il polo siderurgico di Piombino si stanno sprecando parole e tempo ma la ripartenza complessiva del polo non c’è. Mercoledì 3 luglio l’incontro al Mimit, convocato dopo vari solleciti, dovrà dare risposte concrete, ci sono circa 2 mila lavoratori in bilico. I lavoratori dell’ex Ilva e del polo siderurgico di Piombino hanno lottato e lotteranno per il loro diritto a tornare finalmente al lavoro. La siderurgia italiana ed europea è nel bel mezzo di un cambiamento epocale e di stravolgimenti geopolitici, da queste vertenze si può uscire solo con il lavoro, diversamente, l’industria italiana rischia di andare fuori mercato e di essere irrilevante sullo scenario globale”.