(Teleborsa) – ha migliorato il long term corporate family rating (CFR) di a “Ba2” da “Ba3”, con l’outlook che rimane “positivo“. L’aumento del rating riflette il miglioramento della performance operativa di Saipem, che si traduce in margini EBITDA rettificati che raggiungono circa l’8% nel 2023 rispetto al 5,3% nel 2022, contribuendo insieme alla crescita dei ricavi alla riduzione del rapporto debito lordo rettificato/EBITDA a 3,4x entro la fine del 2023 rispetto a 7,5 volte l’anno precedente, si legge in una nota.
Il miglioramento della performance operativa è stato sostenuto dalla forte domanda di servizi di Saipem unita al progressivo completamento dei contratti in perdita, soprattutto nel settore eolico offshore. Per i prossimi 12-18 mesi, Moody’s prevede che i margini EBITDA di Saipem raggiungano valori bassi a doppia cifra poiché verrà eseguita una quota crescente di lavoro proveniente da nuovi contatti con un profilo di margine più elevato e ridurrà il rapporto debito/EBITDA verso 2,5 volte rispetto allo stesso periodo.
I mercati finali per le capacità di ingegneria e project management di Saipem continuano ad essere molto forti, come si evince dal suo portafoglio ordini che salirà a 30 miliardi di euro nel 2023 da 24 miliardi di euro nel 2022. Poiché oltre il 90% dei ricavi del gruppo nel 2024 e il 70% nel 2025 sono coperto dal portafoglio ordini esistente, la visibilità dei ricavi è forte ma l’esecuzione rigorosa del progetto è fondamentale per evitare superamenti dei costi e garantire miglioramenti nei margini.
Inoltre, tutte le navi di perforazione della società sono attualmente contrattualizzate a tariffe molto interessanti (la maggior parte è contrattuale almeno fino al 2025), che secondo Moody’s Ratings contribuiranno a circa 300 milioni di euro di EBITDA all’anno nei prossimi due anni.
Il rating tiene conto del portafoglio ordini considerevole e diversificato dell’azienda e della sua forte posizione di mercato come una delle principali società E&C nel settore del petrolio e del gas, in particolare nel segmento offshore e nel settore del GNL. Saipem sta portando avanti con successo il suo piano di trasformazione e ha implementato una strategia asset light noleggiando un numero significativo di navi invece di acquistarle per svolgere lavori offshore. Ciò fornisce alla società un elevato grado di flessibilità dei costi nel caso in cui l’attuale forte contesto di mercato per la spesa relativa al petrolio e al gas dovesse invertirsi. Allo stesso tempo, riduce strutturalmente la redditività dell’azienda rispetto all’ultimo ciclo produttivo a causa dei maggiori costi di noleggio delle navi per un periodo più breve rispetto al loro possesso.