(Teleborsa) – Il Centro Ricerche ENEA Casaccia (Roma) ha ospitato la “Rob.In Cup”, una competizione di robotica, organizzata nell’ambito del progetto Rob.in per contrastare la povertà educativa minorile, che ha visto ENEA collaborare con la cooperativa sociale ESCOOP (coordinatore) e l’impresa sociale “Con i Bambini”. Le attività proposte nei tre anni di progetto hanno interessato scuole secondarie di primo e secondo grado con particolare focus su robotica e intelligenza artificiale, linguaggi di programmazione e codice Python, microcontrollori, prototipazione e piattaforme di sviluppo. La manifestazione – fa sapere ENEA in una nota – ha coinvolto anche alcuni tra i ragazzi che hanno partecipato ai laboratori svolti in Puglia, a Taranto, San Giovanni Rotondo e Cerignola, all’interno di quartieri dove alti tassi di abbandono e dispersione scolastica si sommano a criminalità e disoccupazione giovanile.
“Questa competizione a squadre ha offerto un contesto dinamico e stimolante tale da accrescere l’interesse e la motivazione dei ragazzi – spiega Andrea Zanela, ricercatore del Laboratorio di Energia e data science ENEA e responsabile del progetto –. Le gare si sono svolte in un ambiente dove gli studenti hanno imparato a risolvere problemi collaborando nel rispetto delle capacità e dei ruoli di ciascuno, con grande entusiasmo e partecipazione”.
I 25 partecipanti alla competizione finale romana sono coloro che hanno vinto le gare regionali che si sono svolte a maggio e giugno 2024.
Come prima prova le squadre, munite dei robot che hanno imparato a gestire sia nell’hardware che nel software nel corso del progetto, hanno affrontato un percorso ad ostacoli da superare nel minor tempo possibile con il minor numero di penalità. La seconda prova li ha visti impegnati in una partita tra robot dove l’obiettivo era quello di eliminare il maggior numero di avversari. Al termine delle competizioni i ragazzi di ciascun laboratorio hanno illustrato il proprio percorso di studio mettendo in luce i risultati raggiunti.
Il progetto Rob.in ha visto il coinvolgimento complessivo di oltre mille studenti che, insieme a docenti ed educatori, sono stati seguiti dai ricercatori ENEA lungo un percorso di conoscenza delle opportunità offerte da una didattica coadiuvata dalle tecnologie digitali che può contribuire a innalzare i livelli di studio, promuovendo le interazioni interpersonali, lo spirito di gruppo, l’apprendimento cooperativo e lo sviluppo della creatività.
“L’obiettivo era sviluppare esperienze di vita che mettessero in luce i talenti e le personalità dei ragazzi, evidenziando le loro capacità umane e relazionali in un contesto scolastico ampliato, non limitato alle attività curricolari e alla valutazione delle competenze acquisite. E per la cronaca, ha vinto la coppa in palio il laboratorio di San Giovanni Rotondo”, conclude Zanela.