(Teleborsa) – Nel 2023, la pirateria audiovisiva ha causato una perdita di fatturato di circa 2 miliardi di euro per l’economia italiana, con un impatto sul PIL di 821 milioni di euro e una riduzione di 11.200 posti di lavoro. Le industrie dei contenuti audiovisivi hanno subito un danno economico stimato di 767 milioni di euro, un aumento del 14% rispetto al 2021.
Secondo un’indagine Ipsos per Fapav, presentata a Roma, in occasione dell’evento “Stati Generali della Lotta alla Pirateria tra Legalità, Sicurezza e Intelligenza Artificiale” organizzato dalla Federazione presso il Salone Angiolillo del Palazzo Wedekind, alla presenza di rappresentanti delle Istituzioni e dell’Industria, i film sono i contenuti più piratati, mentre la pirateria di serie TV e fiction è diminuita del 14% rispetto al 2022.
La pirateria di sport live è aumentata rispetto al 2021, ma è diminuita rispetto al 2022, con oltre 36 milioni di atti stimati. Nel 2023 si sono registrate 11,4 milioni di fruizioni perse, con un danno economico di circa 285 milioni di euro.
La pirateria digitale è la modalità principale, rappresentando il 37% del totale, seguita dalla pirateria indiretta e fisica, che restano stabili al 12% e al 9% rispettivamente. IPTV illecite sono utilizzate da circa 11,8 milioni di italiani, mentre lo streaming e il download rappresentano il 18% e il 15% rispettivamente.
Il 39% degli adulti italiani ha commesso nel 2023 almeno un atto di pirateria fruendo illecitamente di film, serie/fiction, programmi o sport live: 3 punti percentuali in meno rispetto all’anno precedente. In totale si stimano circa 319 milioni di atti di pirateria contro i 345 milioni del 2022. I pirati sono più concentrati tra gli under 35, prevalentemente occupati, possiedono un livello di istruzione più alto rispetto alla popolazione italiana (22% di laureati), sono geograficamente più concentrati nel sud del paese e nelle isole. Tra gli adolescenti cala l’incidenza della pirateria (45% contro il 47% del 2022 e il 51% del 2021) e diminuiscono anche gli atti complessivi di pirateria (20,7 milioni) segnando un -14% rispetto al 2022. Tra i contenuti resistono i film (34%) scende invece tra i più giovani l’interesse a piratare contenuti legati allo sport live e alle serie tv e fiction.
Il 79% dei pirati è consapevole che la pirateria è un reato, ma il 47% non comprende pienamente la gravità del fenomeno e i suoi impatti negativi sul mercato del lavoro e sull’industria creativa e culturale italiana.
(Foto: Alex Litvin on Unsplash)