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Pil e inflazione in Italia, ING: “Processo disinflazionistico sosterrà i consumi nei prossimi mesi”

(Teleborsa) – “La revisione dei dati del PIL italiano per il primo trimestre del 2024, che ora include la disaggregazione della domanda, aiuta a fare luce sull’andamento della crescita nel resto del 2024” è quanto sottolinea Paolo Pizzoli, senior economist di ING. “L’aumento del PIL trimestrale dello 0,3% – sottolinea Pizzoli – è stato il risultato di un contributo dello 0,7% delle esportazioni nette (dovuto a importazioni deboli piuttosto che a esportazioni forti) e di un contributo negativo dello 0,4% della domanda interna al lordo delle scorte. Al momento della pubblicazione dei dati preliminari, avevamo sospettato che le scorte potessero aver giocato un ruolo importante; i dati di oggi dimostrano che è stato proprio così. Le variazioni delle scorte hanno sottratto lo 0,7% alla crescita trimestrale, più che compensando la spinta dello 0,2% dei consumi privati e dello 0,1% degli investimenti privat”i.

Il modello dei consumi privati sta cambiando

“Dopo il brusco freno alla crescita dello 0,8% dei consumi privati nel quarto trimestre del 2023, – spiega Pizzoli – era previsto un discreto rimbalzo, dato l’andamento positivo del reddito disponibile. In questo caso sembra essere in atto una ricomposizione del modello di consumo, con un rallentamento del consumo di servizi ed un aumento di quello di beni non durevoli.

L’effetto coda degli incentivi fiscali sugli investimenti in costruzioni è stato effettivamente attivo nel primo trimestre

“Anche il fronte degli investimenti – prosegue l’analista – offre spunti interessanti, ovvero l’evidenza di un effetto coda nella componente investimenti in abitazioni (contributo trimestrale dello 0,1%), legato verosimilmente all’accelerazione dei cantieri in corrispondenza della scadenza del superbonus. Un modesto contributo positivo degli investimenti in altri edifici e infrastrutture, probabilmente indotto dalla spesa dei fondi di recupero, sembrava ragionevole e si è effettivamente concretizzato (contributo dello 0,1%). Il freno dello 0,1% degli investimenti in macchinari che completa il quadro non sorprende, visto il cattivo andamento della produzione industriale e il contemporaneo calo dell’utilizzo della capacità produttiva nel primo trimestre”.

La crescita sembra destinata a continuare, con rischi di rialzo legati al ciclo delle scorte

“In prospettiva, anche sulla base dei dati qualitativi disponibili per aprile e maggio, – evidenzia Pizzoli – prevediamo che l’attuale crescita del PIL continuerà nel secondo trimestre, forse a un ritmo leggermente più contenuto (ora prevediamo un aumento del PIL dello 0,2% sul trimestre), ma vediamo rischi al rialzo. Nel secondo trimestre con la fine del “superbonus”, gli investimenti in abitazioni agiranno da freno sulla crescita, ma i consumi privati, ancora sostenuti da un mercato del lavoro in ottima salute (disoccupazione al 6,9% in aprile, il livello più basso dal terzo trimestre 2008) e da un’inflazione contenuta (ferma allo 0,8% in maggio), dovrebbero continuare a espandersi. I rischi di rialzo sono legati alla possibile normalizzazione del ciclo delle scorte”.

Il processo disinflazionistico, ancora saldamente in atto a maggio, dovrebbe continuare a sostenere i consumi per i prossimi mesi

“Il processo disinflazionistico, confermato dal dato preliminare dell’IPC di maggio, dovrebbe continuare a sostenere la graduale ripresa dei consumi. L’inflazione è rimasta stabile allo 0,8% a maggio, poiché la decelerazione dei servizi di trasporto e alloggio e degli alimenti non freschi ha compensato pienamente il minore impatto disinflazionistico dei beni energetici. L’inflazione di fondo ha continuato la sua graduale discesa, raggiungendo il 2% (dal 2,1% di aprile); dopo il dato di maggio, l’inflazione di fondo acquisita per il 2024 è all’1,8%. Poiché ci aspettiamo che l’effetto base favorevole dei beni energetici si affievolisca solo gradualmente nel corso dell’estate e si inverta in modo più marcato solo alla fine dell’anno, la graduale ripresa in corso del reddito disponibile reale sembra destinata a durare e potenzialmente a sostenere i consumi per tutto il resto dell’anno.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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