(Teleborsa) – , società di abbigliamento quotata su Euronext Milan, ha chiuso l’esercizio terminato il 31 gennaio 2024 con vendite nette a 1.536 milioni di euro, in crescita dell’1,5% rispetto all’anno precedente, nonostante un meteo eccezionalmente sfavorevole che ha penalizzato il mercato dell’abbigliamento in entrambi gli avvii di stagione. Il risultato è stato conseguito anche grazie al miglior quarto trimestre di sempre, con vendite nette di 433,1 milioni di euro ed un EBITDA rettificato di 60,7 milioni di euro. L’EBITDA rettificato dell’esercizio è stato di 182,2 milioni di euro (+2%), pari all’11,9% delle vendite.
L’utile netto reported è pari a 52,4 milioni di euro, in significativa crescita rispetto all’anno scorso. L’utile netto rettificato è stato di 75,9 milioni di euro, contro i 78,4 milioni di euro dell’esercizio precedente.
La posizione finanziaria netta rettificata e il leverage ratio continuano a migliorare e, al 31 gennaio 2024, si riducono rispettivamente a 145,5 milioni di euro e a 0,80x, dopo 47,8 milioni di euro per distribuzioni di dividendi e per acquisti di azioni proprie.
Il Consiglio di Amministrazione propone all’Assemblea un dividendo di 0,07 euro per azione. Se sommato a quanto distribuito a febbraio 2024, il dividend yield calcolato rispetto all’attuale valore dell’azione risulta pari al 4,6%. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l’estensione dell’attuale piano di buyback per ulteriori 20 milioni di euro.
“Per il 2024 la società si aspetta vendite in ulteriore crescita rispetto all’esercizio appena concluso, sia per l’attuale rafforzamento della propria base clienti, che dimostra di gradire sempre più i nuovi progetti di prodotto, sia per effetto dell’auspicabile normalizzazione climatica – ha commentato l’AD Stefano Beraldo – Le vendite da inizio esercizio sono in crescita di circa il 5% rispetto al pari periodo del 2023, quando già risultavano in forte aumento rispetto all’esercizio precedente”.
“L’intero 2024 beneficerà della normalizzazione dei costi del prodotto che, impennatisi nel post-covid, si sono ridimensionati solo a partire dal secondo semestre del 2023 – ha aggiunto – Ci aspettiamo che l’incremento atteso del costo del lavoro per il rinnovo del contratto nazionale verrà compensato da migliori vendite unite ad un miglior margine”.
(Foto: Maurizio Camagna)