(Teleborsa) – Il 24 agosto 2016 segnava l’inizio di una devastante sequenza sismica che colpì duramente il Centro Italia, creando un cratere di 8.000 chilometri quadrati tra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, coinvolgendo 138 comuni. A otto anni dall’evento, il Commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli, sottolinea la necessità di ricordare le vittime e di riconoscere i ritardi accumulati. Tuttavia, l’ultimo biennio ha visto una significativa accelerazione nella ricostruzione privata e pubblica, con più di 31.000 richieste di contributo per un valore di 14,5 miliardi di euro.
Nelle Marche si concentrano oltre la metà delle domande, seguite da Abruzzo, Umbria e Lazio. Parallelamente, le erogazioni di Cassa depositi e prestiti (Cdp) hanno raggiunto livelli record, dimostrando un aumento di efficienza nelle operazioni di ricostruzione.
Tra i borghi simbolo della tragedia, Amatrice, Arquata del Tronto e Accumoli sono protagonisti di innovativi progetti di ricostruzione. Ad Amatrice, il “super cantiere” del centro storico vede l’integrazione di interventi pubblici e privati, mentre Arquata del Tronto è diventata un modello di ingegneria post-sisma con la ricostruzione del suo centro storico. Ad Accumoli, la recente approvazione dell’Ordinanza speciale rappresenta un passo cruciale per la rinascita del borgo.
L’assessore alle Politiche di Ricostruzione della Regione Lazio, Manuela Rinaldi, evidenzia l’importanza di un recupero che rispetti l’identità storica dei luoghi, mentre il Commissario Castelli pone l’accento sulla collaborazione tra istituzioni e l’adozione di tecnologie avanzate per garantire la sicurezza e il futuro di questi territori martoriati.