(Teleborsa) – L’attuazione della Secondary Market Directive (SMD) dell’UE in Italia potrebbe migliorare gli standard operativi nel mercato dei servicer e rafforzare i quadri di governance aziendale dei servicer interessati, espandendo la supervisione della Banca d’Italia su tutto il settore degli NPL. Lo afferma Fitch Ratings in un report sul tema.
L’effetto sulle operazioni dei servicer, e in definitiva qualsiasi impatto sui rating dei servicer, dipenderà da come la SMD verrà recepita nella legislazione nazionale. Migliorare gli score di governance sarebbe positivo, ma aumenterebbe i costi di conformità, viene sottolineato.
Il ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) italiano ha tenuto il mese scorso una consultazione pubblica sulla SMD, che mira a sviluppare un mercato secondario nell’UE per i crediti deteriorati (NPL) e a promuovere il servicing degli NPL. Secondo la proposta del MEF, la SMD si applicherebbe al servicing degli NPL (sofferenza) che non sono stati utilizzati come garanzia in cartolarizzazioni semplici, trasparenti e standardizzate. Non si applicherebbe al servizio dei prestiti unlikely-to-pay (UTP).
Inoltre, la SMD potrebbe aumentare la concorrenza consentendo ai servicer europei non italiani di operare in Italia, a condizione che siano stati autorizzati a svolgere l’NPL management nel loro paese d’origine. Nel frattempo, alcuni servicer italiani potrebbero scegliere di provare a limitare i costi di compliance concentrandosi sul mercato degli UTP, riducendo gli asset NPL in gestione.
Questi sviluppi potrebbero contribuire alla continua riorganizzazione del settore dei servicing in Italia, osserva Fitch, che ritiene altamente probabile un ulteriore consolidamento nel 2024 poiché i servicer cercheranno di mantenere i propri volumi di attività, a volte ampliando la gamma di tipologie di prestiti serviti e di prodotti offerti.