(Teleborsa) – Il presidente dlel’Abi, Antonio Patuelli, ha dichiarato che dopo la bocciatura del Mes da parte del parlamento italiano “bisogna riprendere in Europa un dialogo che non sia preconcetto e che si allarghi alle prospettive dell’Unione bancaria, che dev’essere prima di tutto una unione di diritto”. “Quindi con testi bancari unici europei, che peraltro non costano – ha aggiunto in un’intervista ad Avvenire Patuelli –. È un’incongruenza pensare di avere norme nazionali diverse e poi iter di salvataggio unici. Nel 2023 c’è stato il trentennale del testo unico bancario italiano che, come ha detto il governatore Panetta, può fungere da modello per un testo unico europeo che aiuti a semplificare la concorrenza e a facilitare la crescita di gruppi bancari più competitivi rispetto alle realtà creditizie extra-Ue”.
Il messaggio più importante della riforma del patto di stabilità è “la consapevolezza maturata sul debito pubblico, che non può crescere all’infinito perché è un onere per le generazioni future. Quello raggiunto è un compromesso più maturo, più calibrato rispetto al Patto di 30 anni fa” ha spiegato il presidente dell’Abi. “Il punto resta quello di innescare un circolo virtuoso nel calo del debito. Oggi si guarda lo spread basso rispetto al Bund tedesco, ma questo indice da solo non basta più, la Germania non è la locomotiva d’Europa come una volta. Se valutiamo invece i tassi d’interesse effettivi, quelli italiani sono ancora i più alti dell’eurozona, il tasso a 10 anni è superiore persino a Grecia e Portogallo“, ha sottolineato.