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Manovra, Maggioranza: “Priorità a famiglie, imprese, giovani e natalità. Fine a stagione dei bonus”

(Teleborsa) – Il piano strutturale di medio termine, introdotto dalla riforma delle regole del Patto di stabilità e crescita che l’Italia dovrà presentare alla Commissione europea entro il 20 settembre prossimo, e la Legge di Bilancio per il 2025. Questi i temi al centro del pranzo di lavoro svoltosi oggi a Palazzo Chigi fra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Giorgetti – si legge in una congiunta dei leader del centrodestra – ha illustrato ai leader del Centrodestra la situazione dei conti pubblici ad oggi e le nuove procedure di bilancio alla luce del nuovo Patto europeo. L’incontro di oggi si configura come un appuntamento che si punta a far diventare di routine, almeno ogni due settimane fino alla chiusura della legge di bilancio, per coordinare a livello politico l’iter della manovra.

“È stata ribadita – prosegue la nota – la volontà di proseguire nel solco di una politica di bilancio seria ed equilibrata, confermare quanto di buono è stato fatto e verificare cosa di nuovo può essere attuato concentrando tutte le risorse a disposizione sulle priorità già indicate (famiglie, imprese, giovani e natalità), mettendo definitivamente la parola fine alla stagione dei bonus che hanno dimostrato non produrre alcun risultato”.

Tra le ipotesi di intervento cui il governo non intende rinunciare in primis il taglio del cuneo contributivo (dal costo di 10,7 miliardi) e poi un intervento a sostegno dei redditi medi, riducendo dal 35% al 33% la seconda aliquota Irpef. Il costo dell’operazione si aggira attorno a 2,2 miliardi. “Vogliamo lavorare sulle aliquote Irpef, passando dal 35 al 33% fino a 60mila euro di reddito – ha riferito stamattina Tajani – alzando dunque il tetto minimo di chi trae beneficio. Riteniamo necessaria una zona ‘zero tasse’ fino ai 12mila euro”.

Sembra tramontata la possibilità di un intervento sulle pensioni anticipate come quota 41 mentre lo stesso Tajani insiste “sempre trovando le coperture” su “un ulteriore intervento sulle pensioni minime”. Il governo sarebbe orientato anche a reperire fondi, si punta ad almeno due miliardi, per aumentare le risorse del fondo per il servizio sanitario nazionale. Sul fronte delle coperture oltre alla fine dei bonus certificata dal governo sono in arrivo una rimodulazione dell’assegno unico che probabilmente sarà ridotto per i redditi più alti a vantaggio di interventi a sostegno delle fasce più deboli e l’attesa revisione delle detrazioni fiscali. Resta in piedi anche l’ipotesi di una rivalutazione solo parziale degli assegni pensionistici più alti.

Rinviata a un altro incontro (secondo quanto riferito da più fonti) la questione delle nomine Rai.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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