(Teleborsa) – Il London Metal Exchange (LME), la borsa dei metalli non ferrosi più importante del mondo, prevede di sospendere o rimuovere dal listino il 10% dei suoi brand di metalli quotati, fino a quando i produttori non forniranno rapporti e rassicurazioni sull’approvvigionamento responsabile.
A ottobre 2019, LME ha pubblicato la sua Policy sull’approvvigionamento responsabile dei brand quotati all’LME, richiedendo a tutti i brand quotati di rispettare una serie di requisiti relativi all’approvvigionamento responsabile dei metalli. La policy mira a garantire che le catene di fornitura dei brand negoziati sul LME rispettino i diritti umani e non contribuiscano al finanziamento dei conflitti o alla corruzione. Inoltre, prevede che i produttori gestiscano i rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro e i rischi ambientali nei propri siti.
Al 15 gennaio 2024, LME ha un totale di 435 brand nei suoi contratti regolati fisicamente: alluminio, leghe di alluminio, contratto speciale per le leghe di alluminio nordamericane (NASAAC), cobalto, rame, piombo, nichel, stagno e zinco, presenti in 54 paesi.
A partire dal 15 gennaio 2024, LME prevede di sospendere o rimuovere dal listino il 10% dei brand, sottolineando che si aspetta che una parte di questi marchi sarà in grado di reinserirsi a tempo debito, una volta completato il lavoro per soddisfare i requisiti della policy. Il restante 90% ha presentato adeguate informazioni sulla conformità e LME sta elaborando queste richieste, interagendo direttamente con i marchi dove necessario per ottenere chiarimenti o ulteriori informazioni dove richiesto.