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La Fed taglia i tassi di 50 punti base, lima stime per crescita e inflazione

(Teleborsa) – La Federal Reserve ha abbassato i tassi di interesse di 50 punti base in un range tra 4,75% e 5%, superando le attese degli analisti per una riduzione di 25 punti base, anche se negli ultimi giorni le scommesse del mercato si erano orientato su un taglio maggiore.

La Fed ha spiegato che gli indicatori recenti suggeriscono che l’attività economica ha continuato a espandersi a un ritmo sostenuto. L’aumento dei posti di lavoro è rallentato e il tasso di disoccupazione è aumentato, ma rimane basso. L’inflazione ha fatto ulteriori progressi verso l’obiettivo del 2 percento del comitato, ma rimane in qualche modo elevata.

Il Federal Open Market Committee ha “acquisito maggiore fiducia nel fatto che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2 percento e ritiene che i rischi per il raggiungimento dei suoi obiettivi di occupazione e inflazione siano più o meno in equilibrio”.

Nel considerare ulteriori aggiustamenti all’intervallo obiettivo, il comitato “valuterà attentamente i dati in arrivo, le prospettive in evoluzione e il saldo dei rischi” e continuerà a ridurre le sue partecipazioni in titoli del Tesoro, titoli di debito e titoli garantiti da ipoteca delle agenzie.

Il comitato è “pronto ad adeguare l’orientamento della politica monetaria come appropriato se emergessero rischi che potrebbero impedire il raggiungimento degli obiettivi del comitato – si legge nello statement rilasciato al termine della riunione odierna – Le valutazioni del Comitato terranno conto di un’ampia gamma di informazioni, tra cui letture sulle condizioni del mercato del lavoro, pressioni inflazionistiche e aspettative di inflazione, e sviluppi finanziari e internazionali”.

Oltre alla riduzione attuata oggi, il comitato ha indicato attraverso il suo “dot plot” l’equivalente di altri 50 punti base di taglio entro la fine dell’anno. La matrice delle aspettative dei singoli funzionari ha indicato un altro punto percentuale intero di tagli entro la fine del 2025 e mezzo punto nel 2026.

I funzionari del FOMC hanno aumentato il tasso di disoccupazione previsto quest’anno al 4,4%, dalla proiezione del 4% dell’ultimo aggiornamento di giugno, e hanno abbassato le prospettive di inflazione PCE al 2,3% dal 2,6% precedente. Il PIL è ora visto in crescita al 2% dal 2,1% di giugno.

Guardando al prossimo anno, l’aspettativa è di un PIL in crescita al 2%, un tasso di disoccupazione al 4,4%, un’inflazione PCE al 2,1%. I funzionari non prevedono che l’inflazione tornerà al loro obiettivo del 2% prima del 2026.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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