(Teleborsa) – La BCE continua a sostenere che le sue decisioni sui tassi ufficiali vengono prese riunione per riunione sulla base dei dati. Tuttavia, ciò non esclude che spesso la riunione seguente venga preceduta da dichiarazioni che consentono di capire l’orientamento del Consiglio. Nel caso della riunione di politica monetaria del prossimo 18 luglio, mercati e analisti concordano nell’escludere un nuovo taglio dei tassi ufficiali, aiutati in questo anche dalle dichiarazioni dei membri del Consiglio Direttivo. Lo afferma in una nota sul tema.
A settembre potrebbero maturare le condizioni per rimuovere un altro strato di restrizione monetaria, si legge nella nota firmata dall’economista Luca Mezzomo. Un taglio di 25 punti base a settembre è lo scenario centrale di mercato e analisti, Intesa Sanpaolo inclusa, la quale concorda anche con l’aspettativa che vi sarà un’ulteriore riduzione dei tassi a dicembre.
“Si badi, però, che nulla è garantito: perché sia attuato, è necessario che nei prossimi mesi lo scenario si sviluppi come previsto dallo staff BCE – si legge nella nota – Un’accelerazione troppo marcata della domanda, una dinamica sfavorevole del costo del lavoro per unità di prodotto o un’eccessiva persistenza dell’inflazione nei servizi potrebbero convincere una maggioranza del Consiglio Direttivo che è meglio non allentare il freno ancora per qualche mese”.
In effetti, la ragione per cui Intesa Sanpaolo si attende due tagli dei tassi entro fine 2024 è che le sue proiezioni su crescita e inflazione sono più basse rispetto a quelle dello staff BCE. Inoltre, si aspetta che la BCE riduca gradualmente il livello di restrizione monetaria per compensare sia il calo dell’inflazione, sia gli effetti ritardati della restrizione del 2022-23, che sono ancora in corso.