(Teleborsa) – Per ottenere il riconoscimento dell’Assegno di Inclusione (Adi), Inps è tenuta a verificare le condizioni di svantaggio e di inserimento nei programmi di cura e assistenza indicati nella domanda della prestazione da parte del cittadino. Il processo di verifica prevede il coinvolgimento delle amministrazioni che rilasciano tali certificazioni, tra cui i Comuni e le Asl. Lo comunica l’ente in una nota, dove informa di aver trasmesso ai Comuni interessati, tramite la piattaforma GePI (Gestione dei Patti per l’inclusione sociale, curata direttamente dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali), e alle Asl, tramite il servizio dedicato, i codici fiscali dei richiedenti per le necessarie verifiche.
Nel caso di conferma – continua Inps – da parte delle amministrazioni indicate, in subordine all’esito positivo dell’istruttoria per quanto concerne le verifiche sugli altri requisiti di accesso alla misura, le domande saranno progressivamente accolte e poste in pagamento. L’esito del controllo sarà consultabile, con i prossimi rilasci, direttamente dal cittadino nella procedura Adi disponibile sul sito dell’Inps.
I pagamenti saranno disposti in concomitanza delle date comunicate (il giorno 15 del mese per i primi pagamenti e il 27 del mese per i rinnovi, con la possibilità di uno o due giorni di anticipazione o scorrimento in concomitanza delle festività). A decorrere dalla mensilità di aprile, inoltre, sono state già poste in pagamento le domande di ADI per le quali non sia stato comunicato all’Istituto, da parte delle Amministrazioni interessate, l’esito delle verifiche summenzionate nell’arco dei sessanta giorni a decorrere dalla comunicazione INPS, come previsto dalla normativa.