(Teleborsa) – Per il Ministero dell’Economia e delle Finanze l’attenzione verso l’Africa “è già una realtà”. Lo ha affermato il responsabile del Dicastero, Giancalo Giorgetti, nel suo intervento al vertice Italia-Africa. Il Mef, ha spiegato Giorgetti “cura molti aspetti” tra cui le infrastrutture, in termini di “reti energetiche, trasporti e connettività digitale come il cavo sottomarini ELMED che connette l’Italia alla Tunisia. Le infrastrutture sono un ingrediente chiave per il successo dell’area di libera scambio africana”. I paesi africani, ha sottolineato Giorgetti “hanno un enorme potenziale e hanno bisogno di accedere alle catene del valore regionali e globali. Questo richiede un nuovo modello di partnership con investitori e paesi stranieri. L’Italia è qui per questo e questo è ciò che concretamente offre il Piano Mattei”.
Nello stesso ambito si colloca “sostegno italiano all’iniziativa Resilient and Inclusive Supply-chain Enhancement (RISE), lanciata su iniziativa del G7 con la Banca Mondiale”. Giorgetti ha soiegato che il RISE “colma i divari di sviluppo nelle catene di fornitura con particolare attenzione ai materiali critici e alle tecnologie energetiche pulite”. “Durante la nostra Presidenza del G7 – ha concluso Giorgetti – lavoreremo per migliorare la diversificazione delle catene di approvvigionamento e di produzione”.
Il Ministro ha ribadito un messaggio già sottolineato dalla Presidente del Consiglio Meloni ossia che “la Presidenza del G7 l’Africa è una priorità assoluta”. Giorgetti ha ricordato che c’è una una tavola rotonda ministeriale dei Paesi G7 con i partner africani agli incontri annuali della Banca Mondiale e del fondo Fondo Monetario il prossimo ottobre. “Molti filoni di lavoro – ha aggiunto – sono la prevenzione di crisi del debito, infrastrutture verdi, contrasto ai cambiamenti climatici, preparazione sanitaria/pandemica”. Oltre a questo “proseguiremo il dibattito sulle riforme delle Banche Multilaterali di Sviluppo sostenendo le situazioni di fragilità, per agire circostanze e instabilità”.
“Il Piano Mattei può contare su una dotazione iniziale di oltre 5,5 miliardi di euro tra crediti, operazioni a dono e garanzie, dei quali circa 3 miliardi provengono dal Fondo italiano per il clima e circa 2,5 miliardi dalle risorse della cooperazione allo sviluppo”, ha sottolineato la presidente del Consiglio Meloni prendendo la parola in Senato. “Siamo consapevoli di quanto il destino dei nostri continenti sia interconnesso e che è possibile immaginare e scrivere una pagina nuova nelle nostre relazioni, una cooperazione da pari a pari, lontana da ogni tentazione predatoria e approccio caritatevole”, ha aggiunto Meloni che ha parlato di “un piano così ambizioso non potrà funzionare senza il coinvolgimento di tutto il sistema-Paese nel suo complesso, a partire dalla cooperazione allo sviluppo e dal settore privato che è fondamentale coinvolgere nella nostra strategia”.